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Figuccia a Orlando sull’acqua: “te l’avevo detto!”

Angelo Figuccia nel corso di una della tante battaglie

Riceviamo e pubblichiamo più giù il nuovo comunicato di Angelo Figuccia, cui – secondo noi – occorre aggiungere che, oltre a un sindaco come qui l’iperattivo consigliere comunale lo descrive qua senza mezzi termini, Palermo è “vittima” di un presidente come Crocetta. Un’accoppiata fallimentare che ha ridotto il capoluogo e l’Isola come mai prima d’ora e come è assolutamente ingiustificabile, anche a valle della crisi diffusa.

Perché “anche Crocetta” per il mezzo? Perché quest’altro “visionario” volle battere i record di velocità, a dispetto di ogni consiglio contrario, nell’abolire le provincie. Ma avrebbe dovuto sapere di non avere né le capacità tecniche, né gli uomini, né le strutture per sostituirle. Così la Sicilia, la prima ad abolire sarà – come al solito – più che mai l’ultima al traguardo finale. Anche sul discorso acqua, l’errore ai macro livelli, è di affidarsi troppo alle piogge e poco alle sorgive. Se poi si somma la trascuratezza nella manutenzione delle poche condotte di tale provenienza…

Ci fu il tempo dell’Acqua di Scillato, poi quello della miscelazione: come dire roviniamola tutta. Adesso quella dell’acqua che non c’è, ne giunge poca e …puzza. Palermo nacque dov’è, grazie al microclima, al porto naturale e perché la Conca d’Oro è ricca di acque… Ne sgorgava di pura fino a 10 anni fa persino in piena Cala.

Da qui in poi, Angelo Figuccia.

“Perché sono rimasti inascoltati i miei appelli lanciati nel maggio del 2015 di intervenire immediatamente nella frana (della provinciale non più accudita, ndr) che aveva distrutto una parte del canale di Scillato? Perché in tutto questo tempo nessuno è intervenuto? Perché adesso i palermitani devono fare i conti con il razionamento dell’acqua corrente, nonostante si poteva evitare questo drammatico ritorno al passato?”. Sono questi alcuni quesiti sollevati da Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia A, che prosegue: “Il 4 maggio del 2015, sia con una lettera aperta indirizzata al prefetto di Palermo ed alla Protezione civile sia attraverso un’interrogazione al sindaco Orlando, avevo chiesto un intervento urgente per riparare la condotta idrica di Scillato. Con molta calma, dopo oltre 8 mesi, il 29 gennaio 2016, gli uffici del Comune riferivano che era stato attribuito all’Amap il compito di realizzare un by-pass sulla condotta idrica.

Ebbene, a distanza di quasi un anno, adesso i nodi vengono al pettine e i palermitani devono fare i conti con il lassismo di Comune e Amap, che rischia di far rimanere a secco i rubinetti delle nostre case e che fa tornare indietro la città di decenni.

Davvero un bel regalo di buon anno, quello che il sindaco Orlando e i suoi baldi collaboratori hanno riservato alla città, un regalo che avremmo preferito non ricevere e che invece dimostra come in tutti questi anni si sia preferita la via della demagogia e del tirare a campare invece di risolvere i problemi concreti dei palermitani.

Ma la pacchia, per Orlando e compagni sta per finire. Le elezioni della prossima primavera metteranno fine ad un’amministrazione che ha portato Palermo ad un passo dal baratro. I palermitani, nelle urne, se lo ricorderanno certamente”. (Al comunicato sono allegati una lettera aperta e il testo di un intervento a Sala delle Lapidi quando si era ben in tempo ad evitare i danni maggiori).

Ultima nostra nota: Figuccia la butta giù dura contro Orlando, stavolta più che mai, con quel “la pacchia” che abbiamo grassettato. Ciò ci conforta, per l’invettiva da noi pubblicata su carta, che non lascia dubbi sui difetti a 360 gradi di questo sindaco cui interessa solo, acora una volta, “non perdere il tram”. Di fronte a chi èsordo al ridicolo suscitato dalla presenza di tram nella città asfittica al osto di opere necessarie, quali tangenziale o pedemontana, sottopassi e sovrappassi, ma soprattutto bretella sotterranea, già progettata e finanziabile con capitali privati “Porto – via Belgio”, è dovere degli oppositori e di chi comunica non usare mezzi termini. Palermo è in ginocchio, nell’artigianato, nel commercio, nello sport, persino, quindi, nella decantata cultura. Perché, se un popolo non è libero con la pancia vuota, così non può essere colto in un contesto dove mancano i minimi essenziali alla vita.

Ma che fa? Si butta l'acqua in testa? Se almeno gli si rinfrescasse il cervello...

Ma che fa? Si butta l’acqua in testa? Se almeno gli si rinfrescasse il cervello…

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