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Donald Trump e l’immigrazione

Niente America, è musulmana. Ma Trump dice: "io contro i musulmani in genere? Un'invezione dei media..."

Mentre la destra liberaletifa” ovunque per Donald Trump e spera in lui, attendendo che si consolidino gli inequivocabili propositi da lui espressi insieme a Vladimir Putin – pacificazione, quasi alleanza e lotta frontale per eliminare l’Isis – abbastanza drastico, anche se in linea con i propositi espressi alla vigilia, è apparso l’esordio politico del ‘Governo Trump’ nei confronti degli immigrati. Nell’ordine esecutivo delle norme in tema di immigrazione, finalizzato a intercettare l’ingresso di terroristi islamici negli Stati Uniti, il nuovo governo americano ha previsto la sospensione per tre mesi del programma di ammissione dei rifugiati nel territorio nzionale e fino a ulteriore comunicazione (cioè fino a nuovo ordine) per l’ingresso di quelli siriani di fede musulmana.

Pochi giorni dopo il via libera al rafforzamento del muro con il Messico, dunque, Donald Trump ha adottato una nuova e risoluta misura per difendere il Paese dagli immigrati indesiderati. Ha, infatti, firmato un ordine esecutivo per ‘tenere i terroristi dell’islam radicale fuori dagli Stati Uniti’. Si tratta dell’annunciato decreto sui ‘controlli accurati’ per i rifugiati che arrivano da Paesi considerati …a rischio. La firma è avvenuta al dipartimento della Difesa, dove si è svolta la cerimonia formale del giuramento di James Mattis, il nuovo capo del Pentagono.

“Non vogliamo – ha detto Trump – terroristi nel nostro Paese e non dimenticheremo la lezione dell’undici settembre, non solo a parole ma anche nei fatti”.

L’ordine esecutivo è stato denominato: Protezione della nazione dall’ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti. Nel relativo contenuto il Presidente ha dato disposizione affinché siano rafforzati i controlli nei confronti degli aspiranti immigrati e dei profughi. Questo allo scopo di …tenere gli elementi radicali fuori dagli Stati Uniti d’America. Frattanto Trump non si esime dal irmare un altro ordine esecutivo per ‘ricostruire le forze armate’ e aumentare il numero di ‘aerei, navi e risorse’ per la difesa del Paese. Voglia di pace e trattative, mano tesa a Putin, non una parola sui problemi di ieri, ancor scottanti, come Ucraina e Crimea, forse una pietra sopra, ma politica ferma su terrorismo ed esercito.

Frattanto l’ordine esecutivo sospende per tre mesi anche l’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette Paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Trump ha, poi, incaricato il segretario di Stato, Rex Tillerson, durante i 120 giorni di sospensione, di rivedere il programma dei rifugiati, al fine di essere certi che le persone alle quali viene concesso lo status di rifugiato ‘non rappresentino una minaccia per la sicurezza e il benessere degli Stati Uniti’.

In tale quadro, come annunciato in una intervista al Christian Broadcasting Network, i cristiani avranno una trattamento privilegiato.

I cristiani – ha osservato il presidente americano, indicando come fosse stato difficile per un siriano cristiano entrare in Stati Uniti da rifugiato – sono stati trattati in modo orribile. Se eri un musulmano potevi entrare, ma se eri un cristiano no, era quasi impossibile. Venivano frattanto tagliate le teste a tutti, ma soprattutto ai cristiani. Per questo da ora saranno da noi aiutati”.

All’indomani della firma di Trump, l’Onu ha chiesto agli Stati Uniti di mantenere la ‘lunga tradizione’ di accoglienza e protezione nei confronti di coloro che fuggono dai conflitti, ma ha evitato di criticare apertamente la nuova politica di restrizione all’entrata di rifugiati e migranti nel Paese appena varata… “Speriamo – ha affermato un comunicato congiunto dell’ Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) e dell’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni (Oim) – che gli Stati Uniti continuino nella loro chiara leadership e nella lunga tradizione di protezione per coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni”.

Resta il quesito sul perché Donald Trump non abbia incluso uno stato come l’Arabia Saudita, luogo di partenza – per eccellenza – dei terroristi che hanno fatto danno in Usa, assieme ai 7 stati sui quali sono stati decretati controlli e divieti rivolti ai musulmani… Può darsi, però, che Trump non voglia guastare i rapporti con i sauditi, che, in via ufficiale, sono stati da sempre alleati – anche fra i migliori – degli americani…

Raccolta di notizie da più fonti e commento ad opera di Germano Scargiali

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