Hot Topics

La politica no cost “da ministri senza portafoglio”

Un'immagine di Bilbao dove la modernità non penalizza la tradizione e le caratteristiche del centro storico...

Vi sono in politica provvedimenti facili e spesso molto demagogici. Abbiamo talvolta già accennato a quelle leggi che “non costano niente” o poco. Raramente si inquadrano in quella massima che campeggia sul campanile basso di destra della falsa facciata – quella sempre fotografata – della cattedrale di Palermo. Vi recitano lapidariamente due parole: “operibus credite“. Credete alle opere, si potrebbe dire anche ai fatti (in questo sinonimi). Ma le opere sono opere, si vedono, si toccano con mano, costano denaro e fatica…

Fra i provvedimenti che costano poco o niente, per la verità, ce ne sarebbero anche (tanti) di buoni. Per esempio in tema di cultura. Quella vera, però: quella diffusa e compresa a livello sociale e civile… Discorsi e disposizioni appropriate gioverebbero alla società, alla vexata quaestio della educazione e formazione dei giovani, ma anche degli adulti e – perché no – diffondendo atteggiamenti e opinioni sane, aperture verso il bello del mondo del pensiero, dell’arte, della scienza…

Di tutto ciò importa poco a chi amministra: gli italiani non conoscono la musica di cui sarebbero la nazione “madre”, i siciliani non sanno parlare di vino, pur vivendo nella regione più “vitata” del mondo… E via dicendo: and so on, dicono gli inglesi.

E’ ovvio, però, che non ci riferiamo a questi provvedimenti, ma ad altri provvedimenti, sempre britannicamente, “no cost” o low cost, come si usa oggi parlare…

I provvedimenti che non costano nulla servono a nascondere i tanti nulla di fatto concreti com’è di tutto ciò che andrebbe sotto le dizioni latine di opus, operis, opera, operibus nella declinazione di questa significativa parola.

Il “cambiamento” è divenuto adesso il lasciapassare, il vero e proprio passepartout che consente oggi di far filtrare una pletora di decisioni, statuizioni, norme… Il cambiamento è una moda e un grimaldello: perché mai cambiare dovrebbe essere sinonimo di migliorare? invece… I nostri predecessori, i “domestici lari” di Foscolo, per il quale “fu temuto su la polve degli avi il giuramento”, dovrebbero aver visto male? Non avevano secoli, anzi millenni, di esperienza? Certamente noi abbiamo assistito negli ultimi pochi, pochissimi, secoli ad un’escalation tecnologica senza pari. Chi ha 70 anni oggi può dire di aver visto gli ultimi echi dell’evo antico e di vedere oggi i prodromi della fantascienza. Molto meno, però, cambia l’umanità in sé, l’individuo, con i suoi problemi di vita e i suoi sentimenti…

Assistiamo con emozione ai drammi di Euripide e del Vangelo ci sorprende spesso l’attualità…

Il Museo Guggenheim a Bilbao, dove i ponti "si fanno)

Il Museo Guggenheim a Bilbao, dove i ponti “si fanno… Anche palazzi e centro storico sono protetti, visitabili, godibili. La modernità non offende la tradizione… L’umanità può coltivare i vecchi sentimenti nella nuova realtà con piccoli adattamenti…

Val la pena di soffermarci: abbiamo visto cucinare a carbone, persino stirare, lavare i panni a fiume, prendere l’acqua all’unica fonte el paese… Abbiamo sentito o letto di gente che si nutriva mangiando quasi solo patate o mais o fave e farina di fave. Pane e pasta era una festa, la carne e altre proteine festa grande. Le carestie erano dovute a carenza obiettiva di cibo… Oggi, grazie alla tecnologia applicata, nei paesi evoluti (siamo anche noi) si produce di tutto in eccesso. Questa è la sola verità. Occorre ridurre e contingentare la produzione per evitare disgrazie economiche e – secondo qualcuno – ecologiche. Ma l’uomo e la donna sono geneticamente uguali alla preistoria e civilmente quelli dei secoli scorsi… Sul piano genetico somigliamo persino agli anomali marini che eravamo se i sub dopo Maiorca e Maiol, scendono sotto i 100 mt e vedono ridurre di un terzo il volume del corpo risalendo “vivi”. Figuriamoci quanto somigliamo a Gesù e, Mosè, Abramo…

Torniamo al punto: al tanto che non si fa. E questo occorre nasconderlo. L’Italia è indietro rispetto al mondo circostante. Solo Milano si può paragonare per innovazione urbanistica (ma in nuce) alla “piccola” Bilbao, una città dell’arretrata Spagna (?). Già: Milano una piccola Bilbao… Ma c’è dell’altro: occorre, in (tentata) democrazia, raccogliere consensi. Il cambiamento come totem nasce da questo. Che cosa cambiare, dunque? Il diritto di famiglia? Raggranellare voti fra i gay e relative lobby? Scusateci, abbiamo corso troppo… La verità è che si cambia e si sostengono concetti in abbondanza assolutamente evanescenti. Impariamo a riconoscerli!

Qui siamo a Berlino "Agora garden" dello studio "italiano" Stefano Boeri. Giardini verticali, ultimo grido. Ma sia a Bilbao che a Berlino fanno salva anche la tradizione, statene certi.

Qui siamo a Berlino “Agora garden” dello studio “italiano” Stefano Boeri (nemo profeta…). Giardini e orti verticali, ultimo grido. Ma sia a Bilbao che a Berlino fanno salva anche la tradizione, statene certi: vecchi palazzi “restauratissimi”….

E sarebbe bello che tali provvedimenti accontentassero solo esigenze di carattere personale (anche se diffuso, perché le esigenze di uno o di pochi non valgono nulla oggi e non vengono prese in considerazione) o assecondassero le due  o tre ideologie più diffuse. Purtroppo, invece, non è così.

Spesso i provvedimenti di cui parliamo favoriscono interessi inconfessabili. Lobby della medicina e della farmaceutica, ad esempio. Lobby dell’energia, certamente, ma qui le opinioni sono incerte ed opposte: vagano alla ricerca dell’interesse prevalente: i combustibili fossili, il nucleare, le cosiddette fonti alternative, fra le quali – però – emerge poco la geotermica che risolverebbe seriamente una gran fetta del problema e la stessa idroelettrica… Le verità è che, se “il potere” prende “una certadecisione no cost“, l’una o l’altri parte in causa guadagna miriadi di miliardi…

Qui, per capirci, gioca l'Atletico Bilbao... E Palermo? Ah! Ah!

Qui, per capirci, gioca l’Atletico Bilbao… E Palermo? Ah! Ah! Ci saranno i parcheggi, o ci saranno le piazze e piazzuole attorno al primo pronto soccorso della città

Allora, riguardo la “cara” sfera della riproduzione umana (es anche animale), si assumono o si propongono decisioni o normative che prendono a calci il giuramento di Ippocrate o lo trattano alla stregua di una barzelletta. C’è infatti persino chi lo vuol cambiare…

Per quel che riguarda il matrimonio omosex trattasi certo di un provvedimento a costo zero. In casi come la fecondazione assistita e l’utero in affitto o l’eutanasia si può persino pensare che – oltretutto – assecondino interessi economici rilevanti… Ma Ippocrate esortava i medici a non aiutare le donne ad abortire e non suggerire la volontà di morte: lavorare contro il dolore e per la vita, sempre… Sono esempi: di provvedimenti demagogici a costo zero i politici ne pensano di continuo.

Infieriamo? Con la stessa logica o “moda”. Certo:  Gesù se rinascesse, dopo che Armstrong è andato sulla luna, non parlerebbe allo stesso modo e i 4 evangelisti non riscriverebbero oggi le stesse cose. Perché non provare a immaginare che cosa direbbe Gesù oggi davanti a tante “meraviglie e che cosa racconterebbero i lui gli evangelisti di fronte alla “nuova morale del cambiamento”? No, l’uomo, la donna, la famiglia, i figli non sono cambiati di molto…

La chiesa è indietro di 200 anni” ci dice un parroco probabilmente catto – di sinistra.. Oppure, diciamo noi, è avanti di 2000? L’esortazione “ama anche il tuo nemico“. Quando ci arriveremo? Chi lo sa?

Scaramacai

Be the first to comment on "La politica no cost “da ministri senza portafoglio”"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*