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Ma la Russia è già “l’Occidente”?

Trump e Putin quando - in piena Russia - poterono parlarsi cordialmente ed esprimersi tutta la volontà personale di aprire un dialogo che avrebbe ...riscritto la storia.

Di fronte alle accuse ad Assad e Putin di usare i gas tossici – visibili …fake verità politiche – sta di fatto che l’America e i suoi primi alleati, l’Inghilterra e la Francia hanno aiutato l’Isis (o forse l’hanno praticamente creata), la maggior nemica e il maggior pericolo per l’Occidente, pur di detronizzare Bashar El Assad… Al contrario, Assad, con l’aiuto di Putin l’h confitta. L’America in questa storia ci ha perso –  sin dal tempo di Obama – la guerra e la faccia. Il peggio è che – con un autolesionismo degno di miglior causa – vuol continuare a perdercela…

Assad ha resistito strenuamente al tentativo di detronizzarlo dal suo "regno" dalla grande storia, che si affaccia sul Mediterraneo, ma l'appoggio di Putin è stato certo fondamentale...

Assad ha resistito strenuamente al tentativo di detronizzarlo dal suo “regno”, che ha una grande storia e si affaccia sul Mediterraneo: un plusvalore obiettivo e una disgrazia contingente per lui. Ma l’appoggio di Putin è stato certo fondamentale… La Russia vuole essere la garante dello sviluppo del Mediterraneo sostituendo la supremazia anglo americana che vige da un paio di secoli favorendo anche la supremazia assoluta dell’economia atlantica e quel potere di stampo massonico…

Ma che cosa è avvenuto realmente sabato 14 aprile in Siria? Certamente Il governo siriano ha cacciato via le truppe rivoltose e sovversive venute “da fuori” nel suo territorio e penetrate fino al cuore dello stato, ad un passo da Damasco, non per questo “poco bombardata”. Il problema è soltanto ed esclusivamente il “come” Assad abbia vinto l’ultima battaglia e sia andato a riprendersi  l’ultima parte del suo territorio e del suo popolo…

L’indignazione del mondo è – o dovrebbe essere – ancora una volta “morale“, quasi che quel mondo avesse mai combattuto guerre morali o in modo morale: già la storia comincia a far sorridere, pur essendo tragica…

E’ stata, dunque, l’esecuzione di una minaccia più volte annunciata (se usi ancora le armi chimiche ti bombardo) o solo l’ultimo atto di una gigantesca montatura americana ed europea anti Assad e soprattutto anti Russia?

Per capirlo bisogna esaminare i fatti noti e quelli solo ipotizzati e ripulire il campo dalle voci di fake news che circolano in merito a questa storia e al suo “casus belli”, ossia l’aggressione con armi chimiche alla città di Douma, che Trump e i suoi alleati dicono essere avvenuto senza dubbio e essere stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che invece Assad e Russia sostengono non essere mai avvenuto.

La “versione” di USA, Francia e Gran Bretagna

L’esercito di Assad ha attaccato con armi chimiche la base dei ribelli al governo di Assad (che, è bene chiarire, è cosa assai diversa da una base Isis. Anzi, i ribelli che osteggiano Assad hanno combattuto l’Isis). Gli USA avevano più volte (già Obama lo aveva fatto) ammonito Assad in merito a non usare armi chimiche, pena una loro durissima reazione. Lo scorso 7 aprile, Assad, incurante dei moniti ha di nuovo usato armi chimiche contro la popolazione civile.

Come ribattono Assad e Russia

La Russia ha parlato di “grande messa in scena”. Molto brevemente Mosca dice che l’attacco chimico a Douma non c’è mai stato e che tutta questa faccenda è una montatura per attaccare indirettamente la Russia e l’Iran.

Ma che prove ci sono che l’attacco chimico sia effettivamente avvenuto?

Le prove del fatto che l’attacco chimico sia effettivamente avvenuto sono decine e sono soprattutto nei video e nelle testimonianze dei sopravvissuti, del personale medico che era sul posto e dei Caschi Bianchi, una nota e rispettata ONG che opera sul posto. I sintomi registrati dalle vittime sono stati insoliti per un bombardamento che in genere provoca traumi e non sintomi neurologici. Tra questi, convulsioni, bradicardie, diplopia, schiuma alla bocca e bruciature della cornea, sintomi compatibili con l’esposizione a cloro (sostanza che già in passato le truppe di Assad avevano usato contro i ribelli), al gas Sarin o a una sostanza simile.

Il problema è che, al di là delle testimonianze di medici, volontari e sopravvissuti, è impossibile raccogliere altre prove per così dire materiali, perché al momento la zona è sotto il pieno controllo di russi e del governo di Assad che hanno promesso, nel prossimo futuro, di rendere la zona accessibile a verifiche in tal senso (ammesso che i fatti di sabato non abbiano mandato in fumo la promessa). Ma ogni sopralluogo da ora in poi potrebbe essere vano, perché gli agenti tossici lasciano tracce che tendono a scomparire nel giro di pochi giorni.

Quali prove ci sono a sostegno dell’ipotesi che l’attacco chimico a Douma sia una fake news?

I soli a sostenere che a Douma non ci sia stato un attacco chimico sono le truppe di Assad e quelle del suo alleato russo: proprio i russi, i soli che hanno accesso alla zona, hanno detto di aver effettuato verifiche e controlli e di non aver riscontrato tracce di armi chimiche. La versione potrebbe essere credibile, non fosse che non è possibile verificarne la veridicità, visto che nessun altro ha accesso a quell’area…

Frattanto, mercoledì, ossia due giorni dopo aver detto di non aver trovato tracce di agenti chimici, la Russia si è contraddetta. Rispondendo agli USA che minacciavano un attacco, i russi hanno detto che eventuali bombardamenti avrebbero potuto distruggere le prove di attacco chimico, di fatto riaprendo la questione e confondendo le carte.

Inoltre, venerdì 13 il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto di avere prove indiscutibili del fatto che non ci sia stato nessun attacco e che si sia trattato di una messa in scena organizzata da “agenti stranieri” senza dare ulteriori dettagli né su quali siano queste prove, né su chi siano gli ‘agenti stranieri’.

Conclusione: o le prove dell’attacco chimico ci sono o non ci sono perché un attacco non c’è mai stato.

L’aggressione potrebbe essere stata compiuta da qualcun altro che non siano le milizie di Assad? Sembra molto improbabile: lo spazio aereo della zona è sotto il controllo di Siria e Russia e nessuno può volare senza la loro autorizzazione.

Ma che cosa succederà adesso?

Impossibile saperlo. Non si sa né se ci saranno altri raid alleati contro Damasco, né se e come la Russia continuerà le ostilità contro gli USA e i loro alleati.

Quel che è certo è che l’attacco di sabato 14 è stato visto da Mosca come un attacco diretto e l’ambasciatore russo all’ONU , Anatoly Antonov, ha ribadito che le azioni americane “avranno delle conseguenze”. Alexander Sherin, il vice capo del comitato di difesa di Duma, ha poi gettato benzina sul fuoco paragonando Trump a Hitler.

Trump nel corso della seconda visita a Putin si veste in camicione allo stile dell'amico con una "mise" che vuol testimoniare lo "spirito di servizio" con cui i due intendomno procedere. I potentati americani lo impediscono sfacciatamente...

Trump nel corso della seconda visita a Putin si veste in camicione allo stile dell’amico con una “mise” che vuol testimoniare lo “spirito di servizio” con cui i due intendono procedere. I potentati americani lo impediscono sfacciatamente…

Ma è come “sparare sul pianista“: Donald Trump è fatto oggetto di ogni genere di accuse, palesi e sottintese, alluse o dichiarate da parte della stragrande maggioranza dei media americani e del resto del mondo che “li copiano”. Viene sottoposto a minacce politiche interne – assurde viste le difficoltà internazionale degli Usa in questo momento – costringendolo evidentemente a mettersi contro al “suo amico Vladimir Putin ed a ripetere i macroscopici errori (anche a danno dell’America) compiuti dal suo predecessore, che ha fatto tanto danno al Mediterraneo, Italia compresa, che non si potrà mai calcolare.

Stanno adesso commettendo il “reato storico” di “mettere l’America contro la Russia” dopo i tentativi di dialogo di Trump e Putin…

La verità è che l’Occidente – e segnatamente l’Europa – non è più ancorato all’America. L’Occidente, rispetto all’Oriente di Cina, India, Giappone e Far East, è la Russia di Putin. Essa ha liberato il mondo dall’Isis e rappresenta -anzi è – anche il Mediterraneo e il suo futuro.

Aldo Brandini

(Corrispondenza da Roma, titolazione, dida e impaginazione di Germano Scargiali)

Una nota: Trump eredita macerie ed oggi i media (il giornale unico) lo accusano quando riprende la stesa politica per la quale lodavano Obama. Ma ci prendono per cretini o per lo smemorato di Collegno? C’è da sbellicarsi… (G.S.)

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Riportiamo il contenuto testuale di un comunicato diramato dal governo regolare di Damasco in questi giorni. (Lingua originale, inglese, rinvenuto con registrazione vocale, trascrizione e traduzione in italiano).

Oggi l’asse Usa-Francia-Inghilterra ha lanciato più di 110 missili sulla Siria fuori e dentro Damasco ma le nostre forze sono riuscite a distruggere i missili facendo danni solamente ad un centro di ricerca e si sono creati solo danni materiali. C’è stato un attacco anche a Homs verso una base militare che ha portato 3 morti civili.

Affermiamo che l’Esercito siriano è a difesa dei cittadini rispingendo ogni attacco su tutto il nostro suolo e sconfiggendo ciò che resta dei terroristi e questi attacchi ci danno ancora più forza per proteggere i principi di sovranità nazionale e proteggere la nostra terra e i suoi cittadini!

Damasco 14-04-2018

(Tutti sappiamo che le cronache hanno riportato invece …un attacco “chirurgico” con missili ad un supposto laboratorio in cui Assad produceva gli altrettanto supposti gas tossici. Sabato, durante la marcia per la vita a Palermo abbiamo parlato con una suora missionaria in Siria dello stesso ordine di Suor Maria de Guadalupe la cui voce avevamo ascoltato a Monreale (nominata sopra) che ci confermava la verità sulla Siria: quella che – con altri – sosteniamo strenuamente da sempre…).

Nel guazzabuglio creatosi in tutta questa terribile storia un paio di assolute certezze ci sono. Gli Usa sostengono che  siano stati spinti da “motivi morali”, ma si sono intromessi platealmente in fatti interni di un paese riconosciuto dall’intera comunità internazionale che aveva il più alto tasso di istruzione del mondo musulmano e che Bashar El Assad, oltre ad essere il più europeo dei governanti di quella realtà, rispetta più d’ogni altro la libertà di religione e, quindi, la minoranza cristiana. Tutto ciò confligge con l’immagine truce e sanguinaria che ne forniscono gli Usa e relativi media…  G.S.

 

 

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