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La morte di Haftar un’Ics

Generale Khalifa Haftar alleato di Russia ed Egitto ma sgradito all'Onu e alla Nato

I media “sfumano” sulla più importante – e grave – notizia del momento. E’ morto Haftar, ma ciò che conta è ripetere che Bashar El Assad, il vincitore della battaglia contro l’Isis (con l’aiuto di Putin) “deve” comunque “andarsene”! L’America è troppo impegnata a nascondere – come il sole con la rete – la sua pesante sconfitta in Siria. Ma – qualunque cosa faccia – sarà (ed è già), per inciso, la Pangea (Europa, Asia, Africa) che, per quanti dissidi abbia nel suo sterminato territorio, sarà compatta nello “schiacciarla” fra i due oceani. Lo vogliono ormai la storia e la geografia… Frattanto una cosa dev’esser chiara: Siria, Russia, Iran hanno vinto la guerra siriana. Gli sconfitti sono: Usa, Israele e Turchia. Ai primi dava un’appoggio esterno la Cina, dalla parte dei secondi c’è l’Arabia Saudita. Come si vede la “partita” non era affatto facile ed ecco il motivo dei tempi supplementari e dei rigori…

Il generale libico Khalifa Haftar, comandante delle forze armate che fanno capo al Parlamento di Tobruk, frattanto, è morto ed è subito giallo…  Il primo a riferirlo sul proprio account Twitter è stato il sito d’informazione Libya Observer, spiegando che la notizia sarebbe stata confermata da “fonti diplomatiche”.

Molti media libici, tra cui Libyan Express e Alnabaa Tv, hanno rilanciato presto la notizia della morte dell’uomo forte della Cirenaica… Era alleato di Al Sisi e Vladimir Putin era dalla sua parte. Quindi di due grandi interlocutori dell’Italia: il primo dichiarato, a dispetto del tentativo di intorbidare i rapporti con il “caso Regeni”, mentre il secondo è – ormai – un “amore segreto”, ma neppure tanto, sia della Germania, sia dell’Italia. L’import-export con la Russia emotivi legati alla storia e alla geografia (prossimità, Mediterraneo) “docent”.

Tra i primi ad annunciare la notizia del decesso del generale è stato su Twitter il deputato egiziano Mostafa Bakry.

Solo da poche ore al-Arabiya aveva riportato la notizia del lieve miglioramento – in ospedale a Parigi – delle condizioni di salute del comandante dell’Esercito nazionale libico, anche se si sottolineava come il quadro generale restasse “ancora molto critico”…

La fonte, anonima su precisa richiesta, aveva aggiunto che Haftar “non è ancora fuori pericolo” e aveva confermato che il generale, dopo essere stato colpito da ictus, aveva perso conoscenza. Nei giorni scorsi le voci di un malore erano state prima smentite e poi confermate con il relativo trasferimento da Hamman in Giordania fino a Parigi.

Discordanti e dubbie le notizie succedutesi, fra cui si era persino detto che si trattasse di notizie gonfiate e voci diffuse dagli islamisti…

Fayez Serraj il generale posto dall'Onu a capo del governo di Tripoli. Questa e Tobruk si contestano a vicenda. Ua e G.B. lo appoggiano. Ambiguo il comportamento di Macron. L'Italia propende per lui, ma sembra a molti un errore che non preferisca stare in quel delicato scacchiere con Al Sisi e Putin...

Fayez Al Serraj il generale posto dall’Onu a capo del governo di Tripoli. Questa e Tobruk si contestano a vicenda. Ua e G.B. lo appoggiano. Ambiguo il comportamento di Macron. L’Italia propende per lui, ma sembra a molti un errore che non preferisca stare in quel delicato scacchiere con Al Sisi e Putin…

Che cosa accadrà adesso? La domanda potrebbe essere drammatica, visto che, per quanto in contrasto con Tripoli – dove “governa” il Generale Fayez Al Serraj imposto dall’Onu, leggi Usa – Haftar manteneva lo status quo e di tanto in tanto si parlava di una nuova – per quanto improbabile – pacificazione del paese che fu di Gheddafi…

Come avviene puntualmente in circostanze del genere, sorge la domanda: come è morto realmente il 74enne generale Haftar?

La sua morte suscita adesso mille possibili appetiti. Potrebbero nascondersi fra questi il vero motivo dell’improvvisa fine? Perché, come scriviamo spesso, le sorti del mondo, cioè dell’Africa, si decidono ancora nei pressi di El-Alamein o poco lontano…

Dopo essersi fatto un nome nella guerra contro il Ciad, Haftar era divenuto inviso a Gheddafi per averlo contestato e tentato anche una sedizione.

Caduto Gheddafi, 150 militari, ufficiali e sottufficiali, lo nominarono capo di stato maggiore, ma la sua nomina non venne ufficializzata. Iniziò subito, dunque, la critica feroce alle autorità del Consiglio nazionale, considerato colpevole di aver marginalizzato le forze che avevano governato la Libia. Nel febbraio 2014 Haftar diffuse un video in cui annunciava dice attivarsi contro il governo di transizione. Fece presto partire l’operazione Kharama, per contrastare il terrorismo islamico e prendere il controllo della Libia.

In un’intervista al Corriere della Sera affermò: “Combatto il terrorismo nell’interesse del mondo intero. La prima linea passa per la Siria, per l’Iraq. E per la Libia. Gli europei non capiscono la catastrofe che si rischia da questa parte di Mediterraneo”. E chiese supporto, anche se l’Europa e l’Occidente avessero già “scelto” Fayez al-Sarraj, voluto ed indicato, formalmente, dall’ONU…

Notizie raccolte e commentate da Germano Scargiali

 

 

 

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