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Una sentenza o un’altra strage? Dai giorni delle bombe a Palermo 2018

Berlusconi e Marcello Dell'Utri: "il peggio dell'Italia" secondo caso unico al mondo, furono, sia lo Stato, sia la Mafia, per di più senza essere al governo: E dire che la stregoneria non è più reato...

C’è da vergognarsi di essere italiani e – forse – di essere al mondo: gli innocenti condannati e i colpevoli celebrati, ascoltati, quasi santificati…

La cosiddetta “sentenza di Palermo”, da poco emessa con la tradizionale tempestività”, con l’effetto di nuocere “al momento giusto” ad una precisa  parte politica, avviene dopo tanti anni senza neppure chiedersi il movente, senza discuterne, senza parlarne. Già, sarebbe il famoso… “cui prodest?“.

Il movente è fondamentale in ogni processo penale. “Cui prodest” dicevano, appunto i saggi giuristi latini. A chi giovavano le stragi di stato? E chi ne trasse profitto? Ma anche: chi era in grado di “guidare” quella …macchina infernale degli attentati? Uno che non era al governo dell’Italia? E che stragi di stato sarebbero, dunque? Ma – insomma – chi c’era al govero durante le stragi di stato? Vogliamo vedere le date, i nomi, i partiti? Sì o no?

Occorreva bloccare Craxi e Il craxismo, divenuti troppo potenti, tanto da dir no per la prima volta nel dopoguerra agli Stati Uniti. La "cosa" fu "fatta" seguiendo tutte le possibili vie. Berlusconi non faceva politica, ma Craxi era il suo rifermoneto preciso di cui non pteva non essere "contento"...

Occorreva bloccare Craxi (e il craxismo), divenuto troppo potente, tanto da dir no per la prima volta nel dopoguerra agli Stati Uniti. “La ‘cosa’ fu fatta” seguendo tutte le possibili vie. Berlusconi non aveva motivo di far politica, perché Craxi era il suo riferimento preciso di cui non poteva non essere “soddisfatto”…

Che cosa avvenne a quei tempi? Avvenne che Bettino Craxi – alla cui area da tempo si vogliono attribuire solo le colpe – era diventato tanto importante da aver fatto entrare la parola craxismo nel vocabolario Treccani…

Che cosa stava avvenendo quando si verificarono le stragi in pochi anni? Stava avvenendo che Francesco Cossiga stava per terminare il proprio mandato e il più probabile presidente della Repubblica, che si doveva di lì a poco eleggere, sarebbe stato con  quasi assoluta certezza Arnaldo Forlani. Per quanto democristiano, Forlani era un sostenitore di Craxi come capo del governo: se Forlani fosse andato alla Presidenza, Craxi sarebbe stato il “suo” presidente del consiglio.

E Berlusconi? Non era ancor politicamente nato, ma era amicissimo anche lui di Bettino Craxi, che gli aveva consentito – da capo del governo – ogni larghezza fino a fare delle televisioni private delle realtà più sciolte e libere dalla stessa Rai. Specie nelle  scene sexy… Questo è vero: in un’Italia dove era pornografia mostrare due gambe accavallate o consentire al pubblico di sbirciare nella scollatura di Sofia Loren o tuffare lo sguardo nel seno prorompente di Marisa Allasio, si videro in   Tv “vere cosce senza calze” e vere donne in slip se non in tanga o cache-sex…

Tanto bastò a Berlusconi perché gli italiani – sangue caliente, fuoco vivo che non c’era acqua per spegnerlo – si incollassero a canale 5. E la politica? Ma …nun gliene poteva fregà de meno. Lui, i dialetti li parlava tutti, se occorreva. Fin qui le sue colpe…

Arnaldo Forlani era il sicuro nuoivo successore di Cossiga alla pre3sidnza, se Craxi non fosse stato silurato e avrebbe a propria volta consacrato "Bettino", suo grande elettore, a capo del gpverno: un dispositivo politico che avrebbe riformato l'Italia in direzione del mercato, della modernizzazione, dello sviluppo nsullo stile delle grandi potenze: Usa, Germania... Era l'Italia del Petrolio, del nucleare, dell'Enel, dei maazionali, dell'industroa leggera e pesante, oltre a quella dell'Italian style, del turismo e della cultura divenuta business...

Arnaldo Forlani era il sicuro nuovo successore di Cossiga alla presidenza, se Craxi non fosse stato silurato… E avrebbe a propria volta consacrato “Bettino”, suo grande elettore, a capo del governo: un dispositivo politico che avrebbe riformato l’Italia in direzione del mercato, della modernizzazione, dello sviluppo, nello stile delle grandi potenze: Usa, Germania… Era l’Italia del Petrolio (Eni), del nucleare, dell’Enel, dei grandi appalti, dei  dei brevetti internazionali, dell’industria leggera e pesante, oltre a quella dell’Italian style, del turismo e della cultura divenuta business… Era un’Italia che guardava avanti con piglio anglo sassone: marketing, business… Quella da evitare all’univoco  per volontà delle lobby di stampo massonico e invisa alla stolida ideologia della cosiddetta sinistra.

Ma Berlusconi, prima di fare Tv era già un grande imprenditore. Era il più grande contribuente – non il più ricco, intendiamoci  – d’Italia. Forse, dico forse era Agnelli. E ci era nato ricco, ma al PC – ad un certo momento della storia – piaceva proprio Agnelli: era diventato comunista o loro erano diventati capitalisti? Vai a capire…

Che cosa avvenne poi, assieme e dopo le stragi? Avvenne che Craxi venne incriminato per dubbie colpe, ma – per evitare reazioni – lo si mandò puritanamente nello “esilio di fatto” di Hammameth, la sua personale reggia all’estero…

Prima di Craxi avevano “pagato il conto” tutti i suoi migliori collaboratori: gli avevano fatto il cosiddetto “vuoto intorno”, il mobbing per convincerlo a desistere. Lui: niente.

Nel frattempo, il governo di centrosinistra preparò un …porcellum, il primo: data l’ingovernabilità della Repubblica, fece un passo indietro in una materia che si chiama democrazia. Passò dal proporzionale al maggioritario. Convinti che le stragi di Stato, che i media compiacenti (la stragrande maggioranza, come oggi, e bisognerebbe “sapere” il perché) attribuivano ad “altri” e sui quali oggi, con la complicità – purtroppo – delle istituzioni, continuano a stendere un velo che sarebbe pietoso se non fosse mendace…

Quale fu  la sorpresa della storia? (Meravigliosi, talvolta, gli eventi di questa). Che, nel frattempo, ma solo allora, Silvio Berlusconi entrò in politica. E dalla porta principale. Ma la sorpresa maggiore, che fece inorridire l’allora PC o simili, fu che di quel porcellum fruì Berlusconi, a dispetto della pioggia di ingiurie, sarcasmi, frizzi e lazzi da cui venne sottoposto da subito da parte di una pletora – diciamolo – di grandissimi ruffiani che ancor oggi …continuano. Ma ripetiamo: Berlusconi non avrebbe avuto nessun motivo di entrare in politica se non fosse stato silurato Craxi che era il suo miglior amico…

Craxi era il più grande sostemnitore di Berlusconi

Craxi era il più grande sostemnitore di Berlusconi. Con lui “il Cavaliere” avrebbe avuto una vita felice. Con ciò che rimaneva del partito di Craxi – fatto a pezzi contemporaneamente alle stragi – Berlusconi fondò Forza Italia: chi può mai negarlo? Prima non avrebbe né voluto, né potuto farlo. Avrebbe fatto impresa con l’appoggio di Craxi e Forlani.

Lui era l’imprenditore e Craxi lo rappresentava politicamente. Forlani sarebbe stato il presidente della repubblica ideale. Al suo posto venne proposto ed eletto Oscar Luigi Scalfaro, un palese “uomo del sistema”. Aveva fama di “puritano”: in un ristorante romano rimproverò una signora presente ad un tavolo perché aveva la scollatura troppo …profonda. E’ stato uno dei tre presidenti della Repubblica che mezza Italia ha indicato come “traditori della patria“. A torto o a ragione?

In altri termini, gli italiani capirono in qualche modo, istintivamente – perché era difficile capirlo a fondo, e votarono dalla parte giusta. Cioè da quella sbagliata, secondo i benpensanti: quelli che credono alla main stream mediatica, al “giornale unico” che è certamente gestito dal potere unico che comanda “di certo” su politica, mafia e istituzioni.

Ma chi – ancora – non lo vede? E’ uno specchio.

Oscaer Luigi Scalkfaro: la sua elezione fu il vero "colpo di mano" conseguente alle stragi. Venne varato il "Mattarellum", ma le elezioni le vinse inpinatamente Berlusconi, sceso in campo a sorpresa al posto di Craxi. Fu uno scorno per chio si masconde dietro la sicnistra ( in Italia e nel mondo). Ne sono conseguiti i "famiìosi governi non eletti da nessuno"...

Oscar Luigi Scalfaro, una vera mezza cartuccia, ripescato nella peggiore DC: la sua elezione fu il vero “colpo di mano” conseguente alle stragi. Venne varato il “Mattarellum“, con il suo noto “maggioritario”, ma le elezioni le vinse inopinatamente Berlusconi, sceso in campo a sorpresa al posto di Craxi. Fu uno scorno per chi si masconde dietro la sinistra (in Italia e nel mondo). Ne sono conseguiti, quindi, i “famiìosi governi non eletti da nessuno”…

Sapete perché  è stato condannato Marcello dell’Utri in questo processo? Perché sarebbe stato un mafioso per natura e per professione, così – quando non gliene importava un c. – lui si sarebbe prestato, per motivi non  ben definiti, a fare da tramite fra “alcuni pezzi (fa ridere) dello Stato” che tramarono contro lo Stato e la Mafia. Capiamoci: lo Stato non esiste, perché è quell’unità astratta e morale rappresentato dal governo, cui …si oppone l’opposizione. O no? Quindi ha sparato lo Stato – tutto – o potrebbe aver sparato l’opposizione. Perché, dunque, le hanno chiamate stragi di Stato, se a sparare era, ipoteticamente, invece, l’opposizione? Chi “cavolo” era al governo quando l’Italia saltava in aria? Questa è la domanda cui nessun giornale o quasi in tantissimi anni ha dato risposta! Macché! Neanche ne ha parlato! Muti!

Sia chiarissimo: il centrodestra emergente (socio – liberale, perché comprendeva l’il PSI emancipato craxiano) non aveva alcun (cioè nessun) interesse (movente) a sparare perché in quel momento risultava smaccatamente vincente: Per questo Craxi, venne fatto a pezzi! E con lui il delfino Martelli, uno dei migliori, forse il migliore ministro della giustizia della Repubblica. Lui sì che lottava la mafia! Quella vera, però. E fu la sua fine.

Ridere! E’ la comica finale. Mancino, quella della “telefonata” assolto. Giorgio Napolitano, che stava dall’altro capo è ancora l’oracolo d’Italia. Tanti altri boni homines in galera: Mori per non dire Contrada. E, poi, questi ultimi: Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, ufficiali dei carabinieri – stimati servitori dello stato per di più – si sarebbero fatti portatori presso le istituzioni del messaggio dei clan“. Li hanno “incastrati”, per usare un termine che Mori (intercettazioni telefoniche) usò per mettere in guardia Subranni, con le stesse “prove” usate per Contrada: avevano rapporti, nel senso che parlavano, con la malavita. Ma in quale parte del mondo i poliziotti non contattano la malavita per combatterla. Ovunque, vi è una sorta di ininterrotto do ut des: si vede anche al cinema come si diano, addirittura, del tu con i “delinquenti” abituali… ma non certo per assecondare il  fenomeno malavitoso. La cui copertura – per altro – ha basi più nascoste e profonde… Ai bambini bisognerebbe insegnare che “mafia e malaffare” non saranno mai veramente sconfitte. Tanto meno nel corso di una sola vita. Si possono solo combattere, limitare, sperando in un miracolo della storia… Anche perché “quelle basi profonde” cui accennavamo hanno radici ancor più tenaci nella società “civile” di quanto si possa immaginare…

Ma torna in mente la stessa “storia” di Cuffaro, il solo uomo politico che abbia mai pagato …il conto. Per una battuta al telefono, lui che scherzava come fosse un modo di respirare… C’è da decenni chi parla del “Partito di magistrati”. Pare applichino, quando vogliono, il motto di un vecchio comico: in galera, in galera…

Si tace sul più ignobile “insabbiamento” della storia della Repubblica Italiana: la distruzione della telefonata, che evidentemente conteneva la verità, quel segreto di Pulcienella che tutte le persone con un cervello conoscono molto bene: il colloquio telefonico Napolitano – Mancino

Giudicate voi, Io non parlo.

Scaramacai

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Nota: ci sarà l’appello. Sarà drammatico, – per certi versi – speriamo che ci sia “da divertirsi”…

Forse val la pena di ripetere quale sia il “capo” d’accusa contro Dell’Utri: avrebbe collaborato con “pezzi dello Stato” non meglio identificati (perché restano indefiniti, secondo la magistratura, dopo tanti anni), facendosi tramite con una supposta “mafia”, di cui era (cioè sarebbe stato) praticissimo, che sarebbe quella di Riina e Provenzano: Questi – per quel che si capisce – avrebbero deciso di escogitare la “strategia della tensione“, seminando il disordine e la paura in tutta Italia, per ottenere una destabilizzazione generale della nazione, al fine di ottenere più tolleranza da parte delle forze dell’ordine e miglior trattamento carcerario. Con essi avrebbero collaborato “quei” …pezzi dello Stato, che avevano anch’essi interesse alla destabilizzazione. Ad un certo punto, Riina e Provenzano, sentendosi abbastanza forti per poterlo fare, avrebbero preparato attentati dalle Alpi alla Sicilia e deciso di uccidere – fra l’altro – Falcone e Borsellino con qualcosa come “i due attentatoni”: facendo saltare un’autostrada senza che nessuno si accorgesse dei “preparativi” e facendo scoppiare un’ altra carica esplosiva “da guerra” in una via della Palermo nuova.

Crediamo troppo nell’intelligenza di chi legge per fornire ulteriori dati. Ah: per caso Dell’Utri è amico di Berlusconi. Non si può dimostrare che Berlusconi fosse fra gli eventuali o supposti mandanti, ma Dell’Utri viene condannato in un momento in cui Tajani è il maggior dirigente in Europa e la prima incaricata di formare il governo, in pieno 2018, è un’altra berlusconiana della prima ora. Ripeto: no comment…

Ma c’è un’ultimisssim “chicca”: risulta che il giudice che ha emesso la “sentenza di Palermo”, anche contro i poliziotti da sempre definiti “fedeli ed efficienti servitori dello stato”  faccia parte dei 5Stelle. I “ragazzi monelli” sui quali sempre più traspare la mano protettrice delle cattive accolite di natura massonica…

Scaramacai

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Abbiamo un po’ ritoccato e chiarito (rispetto alla prima versione di quest’articolo) taluni aspetti del problema. Speriamo che la “storia” si capisca ancor meglio: anzi, si capisca una volta per tutte… Quel che più conta è, però, notare come la verità non  venga neppure adombrata dall’ufficialità. E’ quella della presenza della “mafia” nella vita di ogni giorno attorno a qualsiasi cosa sia chiaro che ...renda denaro “facile”. Le persone “normali”, per lavorare, devono avere la fantasia di “inventarsi” delle attività, ovvero un modo insolito di gestirle, assolutamente inedito o comunque imprevedibile… Persino “border line” rispetto alla formale legalità… Ed è il colmo: gli onesti si trasformano in disonesti per necessità! Tutto ciò che è risaputamente lucroso viene monopolizzato e interdetto agli …esclusi. Questi raccolgono solo …le briciole. Infine, per iniziare e proseguire una libera attività, occorre superare ed affrontare, poi, un serie di barriere e tranelli burocratici, o anche di “esami”, che fanno sì che solo i …raccomandati – da quelli del giro – possano farcela. Questa è la vera mafia, non certo quella di Riina e Provenzano, della quale un certo potere “si serve”, tranne, poi, a liberarsene con mezzi “legali”… La mafia che uccide è anche la punta dell’iceberg dei disperti che capiscono che, per le vie ufficiali, non hanno, quasi, scampo…

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