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SPECIALE #CANNES71 #9 – 8/19 MAGGIO 2018 (DAYS 8&9): Il successo di pubblico degli altri due italiani Matteo Garrone in Concorso e Valeria Golino ad Un Certain Regard

Intanto si è conclusa la 57ma Semaine de la Critique che ha assegnato vari premi

(da Cannes Luigi Noera – Le foto sono pubblicate per gentile concessione del Festival de Cannes)

A metà settimana torna in Concorso il regista francese STÉPHANE BRIZÉ con EN GUERRE. Dopo Le regole del Mercato con lo stesso attore protagonista Vincent Lindon, il regista osannato dalla critica e dal pubblico francese propone un altro tema sociale legato al mondo del lavoro. La denuncia sociale delle ingiustizie sociali della globalizzazione sono un tema condivisibile e lo script riflette una realtà che conosciamo anche in Italia. Quello che ci sembra eccessivo è il soffermarsi per oltre metà del film su sterili contrapposizioni tra la proprietà e i rappresentanti sindacali. Comunque è nobile il voler denunciare con forza la mancanza di rispetto verso i lavoratori che per la finanza mondiale non sono persone ma numeri.

Sempre in concorso DAVID ROBERT MITCHELL ha presentato una sorta di noir senza capo ne coda dal titolo UNDER THE SILVER LAKE. Il titolo richiama una storia a noir a fumetti del quale il protagonista è un fan. Sam vive a Los Angeles, interpretato da Andrew Garfield salva il regista da uno scivolone sicuro. Il protagonista è un belloccio nullafacente che passa le giornate davanti il televisore a godersi film cult. E qui c’è il primo scivolone. Ma quello che manca alla pellicola è l’elemento di sottrazione. Non è la prima volta che ricordiamo questa mancanza anche in altri autori i quali disponendo di ore ed ore di girato non riescono a staccarsi dal materiale accumulato. Sempre un noir ma con altro respiro quello proveniente dalla Corea: BURNING di LEE CHANG-DONG. Un giovane che sbarca il lunario con lavoretti saltuari incontra una sua compaesana Hae-mi nella metropoli dove vive. La vecchia amicizia si trasforma in passione e qui il racconto prende una piega inaspettata con la comparsa di Ben un personaggio enigmatico facoltoso che li conduce su una china pericolosa. La scomparsa della giovane insospettisce il protagonista che inizia a pedinare Ben fin tanto questi non gli confessa la sua passione adrenalinica.

Uno script ben fatto con dettagli che rimandano alla cinematografia di Hitchcock non fanno peasre le oltre due ore di pellicola con un finale liberatorio. Ma veniamo adesso al film che si colloca nella cinquina di gradimento. E’ un rinnovato MATTEO GARRONE il quale presenta DOGMAN. Marcello e Simone sono le due facce dell’umanità, il debole e buono ed il cattivo che può permettersi violenze inaudite verso la comunità degradata di una nostra metropoli qualsiasi. Marcello vuole essere amico di tutti e svolge con tanto amore il suo lavoro di curarsi dei cani nel suo negozio. Fanno da sfondo altri personaggi decisamente negativi come lo spacciatore, il proprietario di un locale di slot machine ed un negozio di compro oro che non disdegna di ricettare oggetti rubati. Sebbene siano così cattivi i loro traffici sono disturbati dalla scheggia impazzita di Simone il carnefice tossico del quartiere. In questo giuoco di ruoli c’è un lato positivo nella piccola Alida figlia di Marcello con momenti di serenità per far riposare lo spettatore. Con una sceneggiatura che non da spazio a vie di uscite se non il nichilismo come in ogni storia che si rispetti la vittima si trasformerà in carnefice senza però avere l’appoggio della comunità liberata.

Nell’altra sezione in concorso Un Certain Regard il maestro cinese BI GAN presenta DI QIU ZUI HOU DE YE WAN (LONG DAY’S JOURNEY INTO NIGHT) in un manifesto ideale sul rapporto spazio tempo che è peculiare del Cinema. La pellicola è divisa in due parti sostanzialmente diverse per fattura e caratteristica. Nella seconda parte in 3D un lungo piano sequenza di oltre un ora con tripli salti mortali conduce lo spettatore in un viaggio senza spazio e tempo. La trama della prima parte ci mostra il protagonista Luo Hongwu che torna nella città natale dopo una lunga assenza. Nel suo passato c’è qualcosa di misterioso ed il legame con una bellissima donna della quale non sa nulla, neppure il nome. I ricordi improvvisamente riaffiorano costringendo l’uomo a far fronte a sconvolgenti rivelazioni. Un fantastico noir che porta lo spettatore tra finzione e realtà, tema tra l’altro sviluppato dal film di Jean Luc Godard. Come sempre Cannes è un omaggio al Cinema e questo distingue il Festival dagli altri. Il terzo film italiano è quello di VALERIA GOLINO che ritorna a Cannes con EUFORIA Come confessato dalla regista anche qui, ed è evidente vedendo il film, il tema è la morte, come lo era in Miele. In questo caso la storia di due fratelli che si ritrovano a vivere insieme in circostanze drammatiche. Tra il cast Riccardo Scamarcio che interpreta Matteo e Valerio Mastandrea che interpreta suo fratello Ettore e l’inseparabile Jasmine Trinca che anche quest’anno ritorna a Cannes dopo aver vinto il Palmares come miglior attrice in Fortunata. Il film che ci è piaciuto tanto in questa sezione è però SOFIA di MERYEM BENM’BAREK. Una storia che prende alla sprovvista lo spettatore e lo conduce in una storia dal sapore magrebino dove ancora certe regole sono riportate sul codice penale retaggio di antichi costumi della differenza di genere. La protagonista Sofia, però ci porta ad un finale inaspettato. Con delicatezza un tema così coinvolgente con una interpretazione che merita il riconoscimento alla giovane attrice. Infine dal Brasile JOÃO SALAVIZA e RENÉE NADER MESSORA ci consegnano CHUVA É CANTORIA NA ALDEIA DOS MORTOS (THE DEAD AND THE OTHERS) dal sapore antropologico. Ovvero essere un indigeno nel Brasile di oggi dove permangono i ruoli tradizionali degli sciamani. Tra i film Fuori Concorso si resta delusi da SOLO: A STAR WARS STORY di RON HOWARD con il quale la Disney fa uno scivolone. E’ il secondo film della serie Star Wars Anthology, una serie di film a sé stanti ambientati nell’universo di Guerre stellari, dopo Rogue One: A Star Wars Story. Ambientata undici anni prima degli eventi di Una nuova speranza e dopo Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith la pellicola racconta le vicende del personaggio di Han Solo dall’età di diciotto anni fino ai ventiquattro, il suo primo incontro con Chewbecca e l’origine del suo nome. In realtà è una pellicola scialba per giovanissimi che sconta l’inevitabile confronto con le pellicole cult Star Wars degli anni 70 e 80.

 

 

 

Nella giornata di giovedì si è conclusa la 57ma Semaine de la Critique ed il Gran Premio Nespresso è stato assegnato a DIAMANTINO di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt

Mentre il Premio Leica Cine Discovery è andato al cortometraggio EKTORAS MALO: I TELEFTEA MERA TIS CHRONIAS di Jacqueline Lentzou

Il Premio Louis Roederer Foundation Rising Star è andato a Félix Maritaud per WILD di Camille Vidal-Naquet

I premi assegnati dai partner della Settimana della Critica sono

Gan Foundation Award per la distribuzione a Diaphana Distribution, distributore francese per MONSIEUR (SIR) di Rohena Gera

Premio SACD agli sceneggiatori Benedikt Erlingsson e Ólafur Egill Egilsson autori di KONA FER Í STRÍÐ

Premio Canal + al cortometraggio UNA GIORNATA DEL GIORNO DI NOZZE di Elias Belkeddar

E’ possibile visionare i cortometraggi della 57a Semaine de la Critique sul sito Scope Festival. Infatti La Settimana della Critica afferma il suo impegno nei confronti dei cinefili offrendo agli spettatori di tutto il mondo 500 film per film per presentare in anteprima i film del concorso per cortometraggi della 57a edizione della Settimana della Critica. I corti, sottotitolati in francese o in inglese, saranno accessibili, gratuitamente, su FestivalScope dal 17 maggio al 27 maggio.

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