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Ma cos’è questo debito?……

Le più belle, moderne e grandi navi crociera del mondo sono italiane, come la compagnia MSC, Aponte di Sorrento, erede della esperienza delle Due Sicilie, è uno di primi "ship's owners" del pianeta. Anche negli altri settori della costruzione navale l'Italia è leder mondiale... Pe le navi da guerra è tenuta a freno da regole relative alla "sconfitta". Ma vende sul mercato internazionale ed ha appena concluso un accordo maggioritario con la "consorella" francese, dove prevale nettamente nel settore dei "mercantili". Nei trasporti per mare la fortuna è che "il pallino" sia sfuggito di mano (definitivamente) alla mano pubblica a favore di quella privata. Ciò che non avviene ancora per l'aria. Ma avverrà con la bancarotta prima o poi. L'Alitalia aveva in monopolio le linee italiane nord-su-nord, le più redditizie d'Europa ed era in fallimento...

“Ma cos’é questa crisi”, cantava Ettore Petrolini: aveva acutamente osservato come negli anni ’30 del 900 la capacità produttiva (agricoltura e manifatture) fosse già tale da impedire che …mancasse il necessario. Ad esempio le crisi per “assoluta carenza” che durarono fino all’800 e furono più che altro (soltanto) temute dopo la rivoluzione industriale, a parte la crisi assolutamente “finanziaria” del 1929, primo esempio proditorio di “bolla”… Tutto dipese per la prima volta da un imbroglio perpetrato a Wall Street…

Dopodiché la ripresa – anche grazie alle nozioni divulgate da Maynard Keynes, oggi accantonate dall’UE – era stata folgorante, raggiungendo un sicuro apice attorno al 1936, anno dell’Olimpiade di Berlino, di cui tutto s’è detto, ma non che fosse la prima grande olimpiade moderna, seguita poi da quella el 1960 a Roma, all’alba del boom non ancora compreso… . Quei grandi interessi internazionali precedentemente sconosciuti al mondo determinarono lo scoppio delle due guerre, sulla scorta del drammatico errore morale contenuto nella mentalità idealistica hegeliana (Marx, Feuerbach da una parte, i romantici e i nazifascisti dall’altro, ambedue tendenziali atteggiamenti a-scientifici e a-tecnici, anche se il nazifascismo propugnò anche il razionalismo ed ebbe una fede quasi cieca nella tecnica e in tutto ciò che fosse …moderno)… Inoltre la mentalità romantica, rispetto a quella della sinistra, si apre al rispetto di qualunque ideale altrui, pur non condividendolo anche con foga… Ma l’errore era già nella mente di Parmenide, Platone, Sant’Agostino e del meno noto Giovanni Scoto Eriugena che la ripescò… Platone e Sant’Agostino avevano fatto in tempo ad accorgersene: grande fascino nelle loro “idee”, grande disastro…

Secondo chi scrive può essere significativo riportare qui di seguito una “lettera” che per email ho inviato stamane ad un caro amico: è una lettera contro l’ufficialità come si evincerebbe dalla main stream mediatica…

Caro amico ti scrivo,

ho avuto un periodo piuttosto duro e vedo in ritardo la posta che si è accumulata…

Non so se avevo dato un’occhiata a questo articolo, ma conoscevo la tua opinione che coincide con quella ufficiale europea e che tantissimi in Italia condividono.

La mia idea e la linea che ho seguito – pur non ‘strillandola’ troppo, perché di base sono europeista – è differente.

Non credo molto al problema del debito così com’è posto.

Vorrei vedere l’analisi – cioè la composizione – almeno sommaria di questo debito. Solo così la malattia si potrebbe “curare”…

L'Italia è all'avanguardia nel mondo per la costruzione di navi e di treni veloci: gli elettrotreni vantano la più lunga esperienza mondiale: negli ultimi anni '30, Un ETR, unico nel suo genere stabilì il record mondiale su percorso civile, percorrendo la Milano - Bologna.

Non di sole navi… L’Italia è all’avanguardia nel mondo per la costruzione di treni veloci: gli elettrotreni vantano un’ esperienza da primato che risale agli anni ’30, quando un ETR, unico nel suo genere, stabilì il record mondiale su percorso civile, percorrendo la Milano – Bologna. Il trasporto su rotaie è considerato fondamentale per l’intermodalità ed anche per il trasporto passeggeri. Gli Usa hanno appena acquistato una compagnia italiana per sopperire al gap: si trovano in estremo ritardo sull’Europa…

Più che al debito guardo alla grande capacità produttiva dell’Italia. Ma la capacità reale, la produzione reale che – secondo me – per molti motivi viene nascosta, fatta sottovalutare e sottovalutata. Questo lo scrivo sempre: grandi opere in campo mondiale, industria pesante e leggera, petrolio e gas, energia, armi, elettronica (sistemi di puntamento), spaziale e aeronautica… Nell’industri meccanica, la Fiat senza Marchionne ha da molti anni fatto sua la Magirus Deutz tedesca, poi ha comprato la Chrysler, Jeep compresa (non è né un fuoristrada né un suv, è la inimitabile Jeep). Nell’industria navale è leader per la costruzione di navi crociera (non si contano i cantieri pubblici e privati, come quelli i Carrara che costruiscono grandi traghetti etc). Lo stesso cantiere di Palermo è leader internazionale per il ricovero e la riparazione di piattaforme a mare (petrolio). Ha riparato piattaforme dell’Oceano Indiano e presto avrà un bacino che potrà accogliere le massime piattaforme esistenti al mondo… E ancora non abbiamo parlato di italian Style, relativa costruzione di yacht di lusso, motoscafi e barche a vela per i miliardari (la mia materia giornalistica), abbigliamento, turismo, Nutella e agroalimentare (vino, frutta e ortaggi, conserve varie). Non ho parlato di elettrodomestici, piccole apparecchiature di vario genere. Questa capacità produttiva, tenuta nascosta e sottovalutata dall’ufficialità) per motivi fiscali e di politica interna) si trasforma (si potrebbe trasformare con un governo abile alla Berlusconi) in capacità contrattuale e politica. Il debito una nazione come l’Italia può assottigliarlo in vari modi, purché lo voglia.

I soldi sono carta. E’ la capacità di tradurli in beni e servizi in prospettiva ciò che conta: trasformare il debito interno con i cittadini e congelarlo in qualche modo, chiedere la remissione di parte di quello estero con concessioni commerciali (clausole preferenziali) o/e postergarlo. Ma anche con concessioni politiche.

L’importante è stimolare la capacità produttiva, incentivare i rapporti interni e internazionali (transazioni), mandare avanti l’economia reale: si mangiano i polli non i fogli da 5 euro e 10 euro per comprarli. Inutile il denaro se dietro non c’è la produzione, leggero il debito se si stimola e cresce la capacità produttiva. Oggi occorre investire in tutto ciò che concerne e può incentivare i trasporti: sono la chiave d’ogni problema. La storia sta provvedendo: raddoppio del Canale di Suez (dove ha lavorato anche l’Italia come a Panama con l’Impregilo, ma non è la sola impresa che abbiamo), gigantismo navale, corridoi stradali… Fra questi il N.1 Berlino Palermo, che in realtà parte dal Nord Europa e arriverà (presto) a Capetown: tutta la visione nazionalistica relativa ai confini di ieri già non vale più. La politica del territorio va interamente riscritta, rispetto all’800/900: chi sarà bravo vincerà sul piano del benessere e della realtà socio- civile locale.

Riprendendo il discorso energia: non è tanto che l’Italia ebbe  ed ha un gran ruolo in tema di nucleare (ora fusione), ma ha realizzato (Enel) in Nevada la più grande e moderna geotermica del mondo. Presso Venezia ha costruito la prima grande centrale ad idrogeno del pianeta, che doveva servire per dare il know how a tutti. E’ stata, però, misteriosamente chiusa (perché avrebbe certo penalizzato”l’amato” petrolio). Per inciso sole e vento sono una mera babbiata (ma l’Italia non è l’ultima della classe). Nel Mar del Nord è italiana la costruzione e il progetto del pozzo di metano a mare tecnicamente migliore del pianeta. Taranto è la massima acciaieria in Europa. Alle due fiere di Dusseldorf sulla lavorazione del ferro (industria e artigianato) ha la seconda presenza per numero di espositori e consistenza, di poco dopo la stessa Germania (la terra dei Krupp) è quella italiana.

Mi fermo: vuoi che una nazione così non abbia una capacità contrattuale economica e politica tale da ripianare qualunque debito? Per qualche motivo chi potrebbe non vuol farlo. Non c’è dubbio che Salvini e Di Maio non siano affatto all’altezza di “tutta una realtà” così (e tanto) seria. Ma, se governassero sarebbe solo perché dietro di loro ci sarebbero realtà (uomini e organizzazioni ) in grado di pilotarli. Per i quali portarli al potere o farli saltare in mezzora è un gioco da ragazzi…

Sono gli interessi contrastanti fra potenti che non fanno funzionare il mondo come vorremmo. La politica è (quasi) ovunque un mero gioco dei pupi. Forse i veri governi esistono in qualche nazione meno europea e meno occidentale… L’UE è una scena comica, non è l’EUROPA unificata dai Romani e sognata dai Carolingi, da Napoleone e dagli stessi Mussolini e Hitler… (Che non erano certo le merde che ci raccontano).

Accetta tutto come la mia opinione, Con l’affetto di sempre, Ciao, Germano

 

NOTA: Non siamo soli Matteo Renzi, figlio putativo di Berlusconi, ha appena detto che l’Italia è nuovamente la sesta potenza mondiale. Sarà la settima o l’ottava… Qui dicevamo: fra le prime 10. Tanto basta. Scrivemmo nei giorni scorsi: guardate quante storie per la Siria… Tutto per la sua posizione fra il Mediterraneo e il Medioriente. Pensate quanto vale la posizione dell’Italia: un molo puntato al centro del mare cui tanto aspirarono i lontani inglesi, che ancora controllano Gibilterra e vi tenevano la più potente marina al tempo dei Mille (la seconda era quella borbonica, unica ‘seriamente’ a vapore, tanto che solo a Napoli si costruirono i propulsori a carbone e c’erano i marinai in grado di mandarli avanti senza ingaggiarne di inglesi, come fu sul Piemonte e il Lombardo, che sbarcarono 1000 fra soldati e graduati piemontesi e un bel gruppo di galeotti liberati dai ferri) ed ora vogliono russi, cinesi e americani.

Per inciso, liberarsi dall’UE – volgersi, per esempio, alla Russia – significherebbe liberarsi finalmente dalla logica di quella montatura che avvenne nel 1960 e che ancora pesa su tutta realtà nazionale, Sud e Nord compresi…

Ultima nota: Per quanto da una parte vantiamo la mano privata, al contempo diciamo che la responsabilità del disfunzionamento del Sistema dipende da conflitti d’interessi “dietro le quinte” che non sono certo pubblici… Il fatto è che la realtà vede intersecarsi fattori contrastanti ed è un’illusione che si possa rendere limpida come un bicchier d’acqua. Forze opposte o divergenti si contrastano l’una accanto all’altra. Mediarle è difficile: occorrono uomini abili, preparati e coraggiosi. Una cosa è certa: la democrazia è un traguardo lontano come quello della libertà. Al momento la democrazia, cioè la politica – la sola possibile – appare in crisi… (G.S.)

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