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Dell’Utri torna a casa

Marcello Dell'Utri in una immagine relativamente recente.

Atto di clemenza del tribunale di Roma,oltre che di ottemperanza alle norme umanitarie che che caratterizzano la forma e lo spirito dei codici in vigore in Italia e di quello penale in particolare…

Non sempre – occorre dirlo – cio era avvenuto… Ad esempio quando si negò a Cuffaro, a lungo in galera per mafia,ma con una prova “piuma” di visitare i suoi genitori negli ultimi momenti di vita, né ai funerali…E’ appena il caso di ricordare che oggi il popolare “Totò” dedica il meglio di sé all’assistenza dei malati in Africa in un ospedale da tempo donato dalla Regione ma povero di medici (chiama all’appello i suoi amici perché collaborino a Turno).

Fra i comportamenti di tipo persecutorio della giustizia italiana è appena tornato alle cronache il perdurante accanimento contro Bruno Contrada,con ogni probabilità uno dei migliori poliziotti che abbiano operato in Sicilia… Accusa: “conoscenze fra i mafiosi”. Quale buon poliziotto non conosce e non studia l’ambiente che deve perseguire?Oc’è veramente chi crede si possa debellare la criminalità organizzata nel giro di 1 o 2 o anche 3 generazioni?

Adesso l’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri è stato scarcerato. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha mandato il politico, detenuto per scontare una condanna definita a sette anni per “concorso esterno” in associazione mafiosa, agli arresti domiciliari. Dell’Utri, difeso dall’avvocato Simona Filippi, ha lasciato poco fa il carcere romano di Rebibbia per tornare nella casa di suo figlio, luogo dove sconterà il resto della pena. A dell’Utri manca, del resto, un anno soltanto…

Il provvedimento è stato adottato per i problemi di salute di cui soffre Dell’Utri: un tumore maligno alla prostata e un concreto rischio di infarto a causa di una preoccupante situazione cardiaca.

Dell’Utri, affetto da cardiopatia, diabete e tumore alla prostata, era tornato in carcere il 18 aprile scorso dopo essere stato ricoverato per due mesi al Campus Biomedico di Roma, piantonato 24 ore su 24 da due agenti. Ancor prima, il 6 febbraio, i giudici del Tribunale di Sorveglianza avevano negato la scarcerazione dell’ex senatore per motivi di salute motivandola con la possibilità di fuga del politico.

Dell’Utri, accusato di rapporti con i clan fino al 1992, è stato condannato in via definitiva nel 2014. Dopo il verdetto è fuggito in Libano. Una latitanza-lampo finita con l’arresto a Beirut. Dell’Utri, inoltre, ha subito un’altra condanna: 12 per la trattativa Stato-Mafia.

E’ noto, ormai, che la “trattativa stato mafia” non poteva che nuocere a Bettino Craxi e ai craxiani, corrente cui Dell’Utri,perla strettissima contiguità con Berlusconi non poteva non far parte. E’ storia che le stragi di stato fecero sì che Arnaldo Forlani, legato a Craxi non andasse alla presidenza, ma emergesse Oscar Luigi Scalfaro. Iniziò allora il più tormentato periodo di tradimenti” della Democrazia della storia repubblicana d’Italia:i governi non eletti, interrotti solo dai due due Governi Berlusconi e dal governo Prodi. Brevi parentesi…

Sia chiaro che, con Craxi “in auge”, non colpito da una serie di provvedimenti inattesi, l’elezione di Forlani alla presidenza appariva matematica. La defenestrazione di  Craxi esattamente al tempo in cui scattarono cosiddette – lo ripetiamo- stragi di Stato…

I provvedimenti di maggior rigore nei confronti della Mafia vennero adottai da Martelli e dai governi Berlusconi. Fra questi – è storia inconfutabile – la severa 41 bis, che sancisce il regime di isolamento e carcere duro per i colpevoli del reato di mafia…

Quanto a Dell’Utri,prima del suo ingresso in politica, era noto a Palermo ed a tanti palermitani per le sue attività nel campo della cultura e dello sport… (Germano Scargiali)

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Il ricordo personale di chi scrive

In prima persona, Marcello Dell’Utri è stato in un momento importante dell’adolescenza (14 anni) il mio allenatore di “pallone” al campo della Juventina e della Bacigalupo (dove giocavamo) a Resuttana: oggi non c’è più, come non c’è il Giannettino (zona militare sotto M.Pellegrino).

Ci faceva fare tanta ginnastica preatletica prima della partita e mi diceva bravo quando da terzino sinistri passavo bene la palla recuperata al mediano…

Non sapevo che raggiungevo l’ala perché eroi già il ragazzo più veloce della città. Lo seppi nello stesso anno scolastico ai “provinciali” e vinsi i regionali (80 mt piani in 9″2 a lungo record dell’Isola) anche…

Scelsi definitivamente l’atletica e me ne andai – con la ‘vastasaria’ del 14 on 15 anni – senza neppure salutarlo.Conservai,però, il ricordo di Marcello per sempre fra gli estranei che mi erano stati più cari, restando stupito quando di si seppe che era in tandem con il “Berlusca”…

 

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