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Imprenditori indagati e incriminati in Sicilia: ma non sono, guarda caso, i migliori?

Il porto militare, in grado di accogliere le portaerei , occupa una 'piccola' parte del porto naturale di Augusta: all'interno, un palazzetto dello sport e il massimo hangar per dirigibili della storia (è in cemento armato, sui libri d'architettura è detto La Cattedrale, ed è l'8vo sito Unesco in Sicilia). Dalla parte opposta della "quasi isola" che ospita il Castello Svevo e il centro storico, s'intravede il Golfo Xifonio che gli augustani più illuminati, fra cui Alfio Fazio, intendono destinare al turismo e allo sport.

Da imprenditori a indagati, fino agli arresti: il passo è breve. Motivo? Prevalentemente falsa fatturazione. Ma erano i migliori: amati dai dipendenti, stimati in città e nell’Isola… Sì, quest’Isola in cui le iniziative sono rare e rappresentano le benvenute, in cui ogni cosa stenta a crescere, la Sicilia da cui i giovani fuggono non peraltro: solo perché il lavoro non si trova neppure col fatidico lumicino…

“Non si fa”, è vero. Anzi è reato grave: falso ideologico. Da qui ‘tout court’ l’idea, trasmessa soprattutto mediaticamente, che dei soldi siano finiti illecitamente in tasca di qualcuno, dell’imprenditore: tutti quanti… Già: a quanto ammonta la fattura? E che cosa ne avrebbero fatto di quel denaro i …turpi protagonisti? Avrebbero comprato una miriade di polli per surgelarli e mangiarli, poco a poco, al posto degli altri cittadini, per dar ragione alla famosa “statistica del pollo”. Già: quanti ne mangiano a testa gli italiani?

La realtà non è questa! Non è quella cui, però, chiaramente si allude… Ovvio o no? Secondo noi è ovvio che non sia così… Ma la connotazione mediatica è tale…

Perché la campagna d’opinione inizia prima: “…questi prendono i finanziamenti (quando ci riescono…) e si fanno le industrie, le attività lucrose…

La verità è che i finanziamenti, europei o italiani, che rappresentano un minimo dovuto a chi prenda l’iniziativa in queste terre “difficilissime” per canto aspetti, con banche che superano lo Stato nel peggio di cui è capace (burocrazia), sono mirati a rilanciare l’economia locale. La realtà di fondo,però, è che sono sottoposti e vincolati ad un regime per il quale la falsa fatturazione è continuamente “nell’aria”, se non è una regola generalissima: le fatture sono richieste “prima” anhe se dovranno servire servire a realizzare un’opera o un investimento “dopo”. Ma, se i soldi l’imprenditore non li ha o – come di solito avviene – non ne ha abbastanza, come fa ad avere “prima” le fatture col timbro “per quietanza a saldo”? Ma perché ha chiesto il finanziamento” A voi, dunque, la risposta! A voi un parere!

Ma si giunge a ad ascoltare in tv e leggere per iscritto che i soldi sono …anche serviti a scopi personali. Quali? Finanziare la realizzazione dell’opera cui erano destinati. Certo: perché l’opera è privata e ciò crea un’insopportabile “pruderie” nei commentatori e in chi ascolta. Come se l’Italia e l’Europa non destinassero quei soldi proprio al fine di rendere realizzabili quelle iniziative e finanziare la crescita di cui l’imprenditore privato è il protagonista indiscusso, la star del sistema: posti di lavoro, creazione di servizi, indotto…

Ma quando capiremo “bene”, quando sarà “acclarato” che ciò che “fa” il privato è anche pubblico. Che persino i beni immobiliari, disponibili per le locazioni “cioè dove si abita, dove si lavora” rendono un servizio alla società e, anche se per …interposta persona, sono anch’essi un patrimonio della Nazione? Un capitale della cui “salute” tutta la nazione dovrebbe essere gelosa? Ma non allarghiamo il discorso,anche se è fondamentale…

Volete fare impresa anche voi? Fatelo! Magari! Quanti imprenditori vengono dal nulla? O dal nulla venivano padri e nonni? Ad un certo punto queste domande, pur ovvie, pur “da stupidi”, poniamole! Visto che siamo di fronte ad una stupida realtà. Oltre che maligna: diciamolo, diciamolo…

Purtroppo, pare non si sappia in giro che cosa sa …siano l’economia, l’impresa e lo sviluppo!

Aggiungiamo un dato di cronaca che diventa un valore statistico. E’un sommario excursus a braccio: sequestrato nella zona industriale di Termini Imerese il cantiere modello Blue Boat che creava – unico in Europa – stampi da 60 mt per produrre in piccola serie (si fa per dire, perché è il termine tecnico) navi da diporto e scafi versatili per ogni utilizzo nautico; sequestrato il porto di Licata, incriminato e in cella Francesco Bellavista Caltagirone, che stava rivivificando l’hotelerie in Sicilia, a causa di “irregolarità” in un porto turistico lungo la costa toscano ligure; indagato, o peggio, Vittorio Morace, che ha emancipato industrialmente e calcisticamente Trapani. Sequestrato il porto turistico di Licata. Adesso, incriminato e ai domiciliari Alfio Fazio, imprenditore affermato da due generazioni ad Augusta, già proprietario di un’industria di carpenteria pesante e di un albergo con ristorante e realizzatore di un suo sogno: il porto turistico Xifonio. Ciò fra mille e mille ostacoli burocratici da far ridere la gente nei fatidici …salotti: luci la notte (di che colore?), lavori consentiti solo di giorno (con le colate di cemento per i moli che indurivano nelle betoniere) etc.

Intendiamoci: siamo certi che i tutori dell’ordine applichino leggi e regolamenti e che le irregolarità non manchino – come abbiamo anche adombrato,ma non c’è dubbio che in questo campo anche le cosiddette “soffiate” abbiano un bel ruolo. Non dovevamo dirlo?

Vittorio Morace e signora acclamati dalla folla dei tifosi del Trapani allo stadio. Ha fondato una fabbrica di aliscafi e battelli veloci per trasporto di persone sul mare, assente in Sicilia dopo la chiusura di Rodriguez: incriminato.

Vittorio Morace e signora – molto legati – acclamati dalla folla dei tifosi del Trapani allo stadio. Ha fondato una fabbrica di aliscafi e battelli veloci per trasporto di persone sul mare, rara al mondo, assente in Sicilia dopo la chiusura di Rodriguez: incriminato.

Una cosa è certa: gli accusati sono di sicuro persone particolarmente geniali. Rare e certamente al disopra della media, come maestria, coraggio, iniziativa. Sono le persone di cui la Siciliae il Sud hanno più bisogno! Nessuno, dico nessuno, può mai negarlo! Sì ma con loro: dura lex sed lex…

Siamo in quella mentalità che include chi vorrebbe chiudere l’acciaieria di Taranto: dicono all’estero che faremmo ridere il mondo. Ma ci proviamo! O meglio,ci provano… E pensiamo al tono in cui troppo facilmente si parla della zona industriale augustana, senza peraltro intervenire sull’inquinamento “vero” con una massiccia bonifica del terreno ove serva. La verità è, invece, che “Augusta è figlia del petrolchimico e questo l’ha strappata dalla ‘fame nera’ trasformandola in città industriale”.

Ah! Ecco un altro sogno di Alfio Fazio: dimostrare che Augusta, per la sua conformazione e il suo doppio golfo (riferimento allo Xifonio) possa essere anche una città turistica:passeggiare fra le strade della bella epoque è gradevole e a misura di uomo,  c’è tanto  mare da tutte le parti e anche pulito (di certo nel golfo Xifonio). Nel porticciolo farà anche un centro sportivo e una piscina aperta anche alla città… Siamo certi che ci riuscirà, a dispetto di questa “severa” indagine…

La notizia: come scatta l’Inchiesta Xifonia.

Due imprenditori si trovano agli arresti domiciliari e cinque sono stati sottoposti al divieto di esercitare ruoli direttivi delle persone giuridiche per dieci mesi. Un altro è indagato senza sanzioni. Questo è il bilancio dell’inchiesta “Xiphonia” (Xifonia è una parola dolce, se non celestiale, per chi scrive che si occupa – da giornalista – di porti turistici in Sicilia) della Procura di Siracusa sulla realizzazione del porto (turistico, ndr) di Augusta (Augusta, grazie al suo incomparabile porto naturale, che favorì la nascita del petrolchimico ed ospita il massimo porto militare in Mediterraneo dovrebbe essere “la porta d’Europa” sostenuta dalla Sicilia tutta e dall’Italia in genere). L’esecuzione del provvedimento cautelare è stata voluta dal Gip che ha disposto anche il sequestro cautelativo di 7,5 milioni di euro eseguito dalla Guardia di finanza.

Le indagini delle Fiamme gialle avrebbero scoperto un presunto articolato sistema di false fatturazioni per il …conseguimento di illeciti vantaggi fiscali e per l’ottenimento di finanziamenti pubblici destinati alla costruzione del porto turistico di Augusta. I reati, ipotizzati a vario titolo, sono: emissione e annotazione di fatture false, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita compensazione e associazione a delinquere (ce n’è ne avanza, ma facciamo notare come riguardi persone rispettate della classe imprenditoriale portuale da più generazioni, molto benvolute da sempre in tutta Augusta e nel siracusano, persone che hanno fior di dipendenti almeno in tre aziende differenti ndr). C’è di che far accapponare la pelle…

Le indagini sono scattate nel febbraio 2017 in seguito ad un controllo fiscale ad una ditta edile. Occorre dire che Fazio aveva anche subito una grossa multa enfatizzata anche dai media con l’aggiunta di almeno uno zero in più. Ma certo: zero più, zero meno… Le Fiamme gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria di Siracusa, coordinato dal tenente colonnello Antonino Sciabarrà, hanno fatto luce sulla presunta truffa promossa da un’associazione a delinquere riferibile, secondo l’accusa, ad Alfio Fazio, 61 anni, amministratore della Porto Xifonia Augusta srl, e della quale faceva parte Antonino Ranno, 64 anni di Augusta, amministratore di fatto della Edil Tiche srl, società che si occupa di edilizia residenziale. I due sono stati posti agli arresti domiciliari.

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Luca De Simone, ha spiegato che il “profitto” è stato di 7,5 milioni di euro, somma oggetto del sequestro (ecco che notiamo che si dice “profitto” ma con rifermento vago alle somme non già a come siano state impiegate, da qui la tendenziosità mediatica… ndr).

“Sorprende la visione strategica di questi imprenditori – ha affermato il procuratore aggiunto Fabio Scavone – capaci di pianificare anni prima e sfruttare il finanziamento pubblico”.

E’ appena il caso di ricordare quanti fondi dei finanziamenti europei, ma anche italiani vadano perduti da anni mentre l’Italia paga all’Europa cifre almeno pari all’intero provento dell’Iva, quanti siano stati male impiegati, quanti non siano mai stati del tutto impiegati.

Come non percepire al livello di un paradosso che si affermi come qualcuno sia “colpevoleperché comunque abbia percepito i fondi europei dopo quanti milioni sono stati gettati al vento per anni… C’è di più: molta gente ritiene “esecrabile” che un porto come quello di Balestrate abbia – più che a ragione – percepito i fondi europei e venga privatizzato: i finanziamenti servono ad aiutare chi investe. “Quel privato” paga anche il canone demaniale! Sia chiaro almeno “tutto” questo!

Ma in certi casi (quelli elencati) l’incriminazione suona esattamente come il culmine di una persecuzione. Perché se ne parlava anche prima. Si notava: dall’andare e venire di queste persone o dei loro collaboratori da uffici, banche, assessorati, ministeri, sovrintendenze… Nella costruzione del porto Xifonio è stato preteso che si “trasferisse” una “colonia”di posidonie al di fuori dei moli: facile a dirsi. Chiedetelo ad un algologo o ad un biologo marino. E’ stato “inventato” il modo. Sì, è stato… inventato ed è riuscito.

I porti turistici – emerge da quanto accennato sopra – sono visti stupidamente come il fumo negli occhi. Esiste una categoria che,anche sulla stampa nazionale, chi scrive queste righe ha definito come “i nemici dei porti”: va dal fesso del paese al notabile più dotto. C’è poco da fare: nemici irriducibili… Fra loro, certamente chi nel degrado si ritiene padrone, ma teme il sopravvenire di una realtà evoluta. E la Sicilia e l’Italia restano ciò che sappiamo: il regno del parziale sottosviluppo!

Sembra che per i porti turistici gli imprenditori più rischino l’incriminazione: è una realtà palmare e parla chiaro!  “Roba da ricchi”, si dice e il cosiddetto “effetto alone” non giova… Senza riflettere che “quei ricchi” danno lavoro a tante persone, direttamente e attraverso il cosiddetto “indotto”. Inoltre i porti turistici attraggono in Sicilia,anche più che altrove, un turismo decisamente qualificato. Tanto che vale la massima: il turismo è l’attività principe del domani e il turismo nautico ne rappresenta la prima porta d’ingresso, la più qualificata certamente. Il turismo è quello in cui l’introduzione dell’automazione e dell’elettronica meno rischia di far tendere allo zero il numero dei posti di lavoro. Vogliamo proteggerne lo sviluppo?

Germano Scargiali

Pubblicato
17/10/2018
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Nota. Augusta è un caso particolare per alimentare un legittimo sospetto. Dimenticata dai siciliani e osteggiata in sordina da tutta l’Italia, che sostene Livorno, la vecchia Genova ed anche la lontana Trieste, ma persino la fallimentare Gioia Tauro, viene indicata dai “veri” tecnici come la ideale “porta d’Europa“: ciò per la posizione e le caratteristiche del suo porto naturale, dove solo la marina militare (Nato) ha visto bene, oltre che i petrolieri,oggi i russi della Lukoil…

Una porta container nel porto di Augusta. Non è un gigante, ma ...arriveranno nonostante gli ostacoli. Il ponte sullo stretto sarebbe un passo decisivo. L'autostrada è già buona. La ferrovia da rifare fino a Messina.

Una porta container nel porto di Augusta. Non è un gigante, ma …arriveranno da sole o quasi, a dispetto di molti.  Il ponte sullo stretto sarebbe un passo decisivo. L’autostrada è già buona. La ferrovia da rifare fino a Messina.

E’ il più vasto porto naturale del continente europeo, con un fondale di 16 mt minimo. L’ideale per ospitare il gigantismo navale in atto e in via di sviluppo. Specie da quando è stato raddoppiato Suez, ma non solo (provenienze dal Mar Nero). La posizione e la dislocazione nella pacifica e civile Italia, prediletta da tutti, fanno il resto.

Non c’è dubbio che da qualche anno è in corso una lotta per accaparrasi questa crescita legata al cosiddetto Neo Rinascimento del Mediterraneo: persino Palermo, progettando un’assurda struttura alla Bandita (Romagnolo) ha partecipato goffamente alla corsa, cercando di scavalcare Augusta (che già ha il massimo tonnellaggio d’Italia da decenni, raggiunto con petroliere e gasiere, ma ora anche con le porta container). I “cinesi” prediligono,ovviamente Augusta: perché mai risalire il Tirreno o, peggio, l’Adriatico, prima di continuare o ripartire per Suez o Gibilterra?

Ebbene: invece di sostenere Augusta, proprio in questi anni,mentre gli augustani si riuniscono attorno ai tavoli per ragionare sul come mettere in atto le esperienze comunque accumulate nella marineria e nell’imprenditoria, si sono infittite indagini e incriminazioni. Proprio nei riguardi degli imprenditori augustani che gravitano intorno al porto.

Avrebbero tutti i motivi per essere contenti. Sono persone dall’aria serena, abituate a benedire l’arrivo della sbocciata attività industriale. Non è difficile incontrare ad Augusta il papà ultra ottuagenario di Stefania Prestigiacomo che ancora dirige le sue quattro aziende e gusta al ristorante le specialità marinare a mezzanotte… Ma, all’improvviso, c’è ad Augusta una fioritura di imbroglioni…

Una battuta finale ce la fornisce – senza accusare nessuno –  un artista francese, l’autore teatrale e cinematografico Marcel Pagnol (che François Truffaut e lo stesso Rossellini indicano come un precursore del neo realismo): i colpevoli è più facile sceglierli che cercarli (in Topaze).

Federico II – Augusto, perché imperatore – fondò “Augusta” e la chiamò anche “Veneranda” per la bellezza del sito – abitato sin dalla preistoria (Megara Iblaea) – e perché ne intuiva il potenziale ruolo nel Mediterraneo, modernamente valorizzato solo da militari e petrolieri. Dobbiamo dolerci che di Federico la Sicilia ne abbia avuto solo uno?

(G.S.)

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Nota 2. E’ probabile che ” la Sicilia debba essere tenuta in stand by” lasciando prevalere – come avviene da anni – la logica del tanto peggio tanto meglio. L’Isola è per svariati motivi un vero tesoro, una sorta di diamante al centro del Mediterraneo, un mare in sviluppo esponenziale che costituisce l’oggetto del contendere nel mondo, assieme all’Africa. E non è un  caso che, in un modo o nell’altro, finora da queste realtà oggi si …fugga via.

Non viene divulgato che vi sono richieste da più parti del mondo per acquistare, pagando anche con il versamento di canoni ripetuti nel tempo, singoli diritti in Sicilia. Comprese le estrazioni minerarie. Ma la Sicilia “deve essere tenuta” molto giù di tono – in stand by, appunto, come è intuitivo vivendoci – in attesa che le quotazioni salgano: c’è sempre un momento ottimale per vendere qualcosa se si è tempestivi. Al momento opportuno qualcuno vorrà venderla a caro prezzo come fosse una semplice, anche se preziosa, merce sul mercato. Nel frattempo (quanto durerà?), ogni buona iniziativa non può essere altro che un fastidio… (Gesse)

1 Comment on "Imprenditori indagati e incriminati in Sicilia: ma non sono, guarda caso, i migliori?"

  1. salvatore scargiali | 18 Ottobre 2018 at 17:52 | Rispondi

    ok… un po’ una triste realtà. Buono che abbiamo potenziale. Prima o poi le rose fioriranno.

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