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L’Europa del “metà mese”

Allons enfants ...de la benzina (per la verità i francesi la chiamano stranamente essence)

Adesso lo sappiamo: anche i francesi hanno solo i soldi per arrivare a metà mese e non è che – per loro stessa ammissione – guadagnino poco: il problema è che li spendono tutti in tasse. Una realtà non certo ignota agli italiani…

Come in Italia il prezzo di combustibili e dei carburanti dipende dalle imposte.

Come in Italia il prezzo di combustibili e dei carburanti non dipende dal costo ma dalle imposte. L’Iva, addirittura, si calcola su un costo già gravato dalle accise. In parole povere si tassa anche la tassa, ma chi paga è l’automobilista, sia che “giri” per gioco, sia per lavoro…

I francesi – e i parigini in particolare – si confermano “quelli” della “revolution“e per le strade e le piazze fanno sul serio, mettendo in difficoltà le cosiddette forze dell’ordine. Ma è il popolo che protesta. E, sempre il popolo – cioè la sua volontà- a tanti anni dalla Rivoluzione francese, dovrebbe essere l’ordine stesso. Almeno, così dovrebbe essere nello stato ideale: nella culla della moderna democrazia, quella che credette di poter instaurare nel corso di un “moto” popolare, grande per quanto fosse, durato pochi mesi, ciò che dal tempo di Pericle si era tanto sognato…

La realtà odierna sembra allontanarsi – anziché avvicinarsi – rispetto a questi sogni. I cives demandano necessariamente ogni decisione ad un governo lontano e questo decide in base a disposizioni che vengono ancora da più lontano e forse tutto è stato anche predisposto e viene manovrato da un’altra parte del mondo. Guardiamo- ad esempio – a quello europeo… Lo aenrtamo lontanissimo dalla base…

E dire che l’errore era sembrato quello contrario: eravamo alle assemblee confusionarie – da felliniana “prova d’orchestra” – che rendevano l’esecutivo impacciato e spesso inficiato…

Le "quote latte" obbediscono ad una logica variamente perseguita. Se non ci pensa la legge, ci pensano i produttori con i "cartelli".Poi la multiforme pubblicità ingannevole lievita i prezzi...

Le “quote latte” non sono che un esempio: obbediscono ad una logica variamente perseguita. Non si deve …produrre troppo. Se non ci pensa la legge, ci pensano i produttori con i “cartelli”. Poi la multiforme pubblicità ingannevole, la”presentazione”, i canali di vendita lievitano i prezzi… Una parte di tali “manovre” non sono neppure del tutto condannabili, perché comunque sostengono la produzione…

Eccoci in una realtà certo male amministrata, in cui i cives si dibattono fra il fisco e le scartoffie, pur nell’era del web, in cui molti mancano del necessario, pur nel tempo delle sovrapproduzioni e delle “quote”, in cui da una parte si limitano per legge le quantità prodotte, da un’altra “si inventa” la qualità  per non svendere un prodotto nato a costo zero che non si potrebbe – quasi – neppure “ricaricare” di un utile d’azienda.

In tutto questo, popoli di antica evoluzione, come quello della Francia e quello dell’Italia, sono formati da individui e famiglie che a metà mese si trovano senza una lira in tasca per compiere gli acquisti del necessario che sono oggi cibo, vestiario (addirittura beni primari) e…carburanti, perché spostarsi in auto è indispensabile. Tutto se ne va in imposte, tasse, assicurazioni ed altre spese fisse (utenze) ineliminabili.

Frattanto, nessuno porta la tecnologia in avanti, anzi più in giù di pochi chilometri, per innescare lo sviluppo in un terzo mondo che batte con forza e disperazione alle porte e che, evolvendosi, potrebbe – invece – contribuire, anziché costare, allo sviluppo.

Infine, un mondo “evoluto”, che dovrebbe crescere senza sforzo né contributo esterno, in modo visibile, si è ridotto a crescere meno dell’1%. Il che è talmente poco da costituire una sostanziale decrescita (perché l’economia cresce solo al vertice, tanto più del rimanente, che invece decresce): ciò rappresenta un risultato tale da doversi ritenere praticamente impossibile.

Qualcosa di grosso non sta andando per il giusto verso. Qualcosa di misterioso ostacola la crescita e lo sviluppo, ricorrendo ad un vero arcobaleno di espedienti… 

E non si accusi il depauperamento del pianeta che è qualcosa – al momento – assolutamente privo di ogni e qualsiasi rilievo.

Germano Scargiali

 

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