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La destra vince anche in Andalusia

Santiago Abascal (con la barba), premier di Vox in Spagna, esprime la sua gioia a Francisco Serrano, premier andaluso, dopo l'affermazione elettorale . Potranno formare il governo locale con i popolari, a lungo primo partito nel "dopo Franco". I popolari hanno governato con Aznar e Rajoy...

Anche l’Andalusia – la più popolosa regione spagnola – conferma il ritorno dell’elettorato alla destra e la stanchezza per la politica ed alla stessa mentalità di “sinistra”. I rappresentanti di questa “inorridiscono” letteralmente. Li chiamano populisti – questi nuovi politici ed elettori – senza ricordarsi che il populismo l’ha, semmai, creato il marxismo, promettendo ciò che – poi – non ha, con grande evidenza, mantenuto.

Non si accorgono che nominano – con ciò stesso – il popolo proprio perché da questo e dai suoi interessi la destra non si discosta.

La sinistra storica che ben conosciamo, invece, si porta appresso la caratteristica di inquadrare ogni obiettivo, ogni programma, ogni convinzione, in forma di ideologia. La mentalità di sinistra crea tante “mini ideologie” quante sono le convinzioni. Peggio: lungo il cammino ideologico si scorda di interrogare e la scienza, la tecnica, la tecnologia, le cifre…Tanto che, quando queste sono con grande evidenza, contrarie a quei “traguardi ideologici”, finisce per negare che sia opportuno il ricorso alla scienza, alla tecnica, alla tecnologia… Queste finiscono per essere indicate – addirittura – come “il motivo del (supposto) disastro del pianeta, dell’umanità, della storia…”

“Chi dice populista a questo nuovo elettore e ai suoi rappresentanti politici – ha notato Francesca Donato fondatrice i Eurexit –  non si accorge che al loro opposto non si può essere che per l’élite: elitisti, dunque…”

Il pensiero corre veloce ai radical chic o, come li chiamano in Francia, bourgeois bohemiens… Fra questi – spesso né radical, né chic – in tanti sono quelli che …non hanno mai realmente lavorato. Rappresentando – ad esempio – in aperto contraddittorio la domanda e l’offerta…

La sola verità è che è venuta meno è la principale previsione ideologica di Marx, la base di tutte le “mini ideologie”… Essa in pratica recitava così: “…fate quel che volete, finirete tutti comunisti a causa del progressivo impoverimento generale”. La storia, però, è andata al contrario e dove è giunta la tecnologia è giunto – semmai – con altri problemi troppo benessere… In tal senso il progresso era rappresentato da qualsiasi passo che avvicina se quel traguardo (progressismo, progressista). Ancora qualcuno ragiona così non accorgendosi di essere, invece ,uscito fuori dal tempo reale.

Un giornale titola: “Orrendo, la destra vince in Spagna”. Ma è proprio “così cattiva” questa destra? Il peggio pare stia nel “freno all’immigrazione”. Ma questi populisti vogliono – proprio – fare a pezzi gli immigrati? No di certo: vogliono innescare lo sviluppo a casa loro. Il che sarebbe anche di tutto interesse per gli stati e i popoli europei. Dovremmo, dunque, accettarli e farli vivere da eterni profughi?

Ma andiamo in Andalusia: l’ennesimo ritorno della destra

Ancora molti media esprimono sorpresa: non avevano neppure parlato della “possibilità” di questo risultato, cercando -come sempre, diremmo – di “tirare la volata” ancora una volta ai socialisti… Ma vogliamo chiederci, una volta per tutte, a chi appartengono (proprietà) di regola questi media che riescono a creare il cosiddetto “coro mediatico” o “giornale unico” da cui anche altri media meno importanti – per incerti motivi –  copiano a man salva? Appartengono ai Berlusconi? Ai Trump? No di certo!

Per la prima volta dalla fine della dittatura di Franco, nella regione spagnola dell’Andalusia il partito di estrema destra Vox è entrato nel Parlamento della comunità autonoma, conquistando 12 seggi.

Le elezioni in Andalusia erano attese sin dalla vigilia come primo banco di prova del governo socialista di Sanchez: il suo Psoe si è sì confermato prima forza politica, conquistando 33 seggi, ma non abbastanza per controllare il Parlamento. Ha ottenuto il peggior risultato di sempre per il partito socialista, che governa la regione da 36 anni.

Il Partito Popolare – quello, intendiamoci, che aveva espresso i premier anti socialisti fra i quali Aznar e Rajoy – ha ottenuto 26 deputati. Buono anche il risultato di Ciudadanos, che –coagulando, ma non da sinistra, chi non vuol stare da nessuna parte – ha conquistato 22 seggi seguito dal partito locale Adelante Andalucia con 17 e Vox con 12.

Con tali risultati, ci si aspetta che il governo dell’Andalusia passi nelle mani di un’alleanza tra Ciudadanos, l’ultradestra di Vox e il Partito popolare, che insieme raggiungono 59 seggi.

Il premier andaluso di Vox, Francisco Serrano, non ha avuto esitazioni: “si cancellano anni di malgoverno socialista

Dopo la sconfitta del partito socialista, i popolari hanno chiesto elezioni anticipate in tutta la Spagna. Secondo Pablo Casaldo, nuovo leader del Partito Popolare, l’Andalusia “è la prima tappa” di un cammino che ridarà la Spagna al Pp.

“Pedro Sanchez – dice Casaldo – convochi le elezioni e consideri il responso delle urne come un rifiuto della sua politica settaria e irresponsabile. Gli andalusi hanno dato un’indicazione inequivocabile, hanno chiesto il cambiamento e ora per i popolari inizia un recupero di spazio alla guida del centrodestra”.

Una volta diffusi i primi risultati, Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (ex Front National), ha espresso tramite Twitter le proprie congratulazioni al capo del partito spagnolo di estrema destra Vox, Francisco Serrano, per il successo nelle elezioni regionali in Andalusia.

“Le mie sincere e calorose felicitazioni – ha scritto Marine Le Pen – ai nostri amici di Vox che questa sera in Spagna ottengono un risultato molto significativo per un movimento giovane e dinamico”.

Fondato nel 2014, il partito ha lottato a lungo per affermarsi nel panorama politico spagnolo. Vox è noto come forza di estrema destra e populista, anti-immigrazione e anti-Islam, ma il suo leader Santiago Abascal sostiene che il suo successo è stato possibile perché “…corrisponde a ciò che pensano milioni di spagnoli”.

I suoi leader inoltre rifiutano di essere etichettati come forza di estrema destra, insistendo che si tratta di un partito di “estrema necessità”.

A differenza di molti altri partiti, sostiene l’appartenenza della Spagna all’Unione europea e si propone di …rendere grande la Spagna.

Si sono subito espressi anche “i più critici”, i quali temono che la vittoria di Vox rappresenti un ritorno al nazionalismo della dittatura di Francisco Franco.

Testo raccolto e commentato da Germano Scargiali

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Nota. Bisogna osservare in che modo il “coro mediatico”  dia la notizia dell’Andalusia iniziando a parlare di …una battuta d’arresto di Pedro Sanchez e del suo governo socialista. Difficile è persino trovare “il primo nome”, non tanto del premier nazionale di Vox “SantiagoAbascal, ma soprattutto di  “FranciscoSerrano, indicati ambedue come Serrano e Abascal: Due scolaretti, quasi indegni d’esser chiamati – appunto – per nome e cognome… Vedi caso, però, la gente li vota, una consolante prova di come l’intelligenza – assieme all’autonomo modo di pensare – non sia morta…

Infine, lo voglia o no “il giornale unico” l’ideologia morta o agonizzante è solo quella della sinistra tradizionale, di ispirazione marxista. Quella di destra, sia liberale, sia statalista, sia sociale – chiamatela populista o sovranista come volete – ha una sua riconoscibile identità. E’ vero che essa si compatta nei termini di una reazione ad anni di concetti fantasma che, come traguardi meramente ideologici, fuorviavano le scelte politiche, sociali e civili, portandole su false piste. Cosa che cercano di fare ancor oggi, assecondando – fra l’altro – manovre di chi, in regime di capital socialismo, ci specula sopra…

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