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Le manette per Mineo e 46 boss di Palermo

Settimo Mineo, un boss meno "contadino"  e a quanto pare meno cruento di Riina: gioielliere in attività, era già stato 11 anni in galera. Ma è questa "tutta" la mafia? Ed anche nella criminalità organizzata quanto pesa oggi Palermo? Molti gli interrogativi attorno allo spinoso tema... E c'è anche chi si dispera: "Mineo - dice - avrebbe potuto essere un maestro della 'pax mafiosa'. Adesso che cosa succederà? Ma non c'è dubbio che sia sempre un bene dare un colpo all'inguaribile  fenomeno della criminalità organizzata. Anche se non è augurabile neppure l'opposto: che, cioè, sia  del tutto ...disorganizzata.Settimo Mineo, un boss meno "contadino" e a quanto pare meno cruento di Riina: gioielliere in attività, era già stato 11 anni in galera. Ma è questa "tutta" la mafia? Ed anche nella criminalità organizzata quanto pesa oggi Palermo? Molti gli interrogativi attorno allo spinoso tema... E c'è anche chi si dispera: "Mineo - dice - avrebbe potuto essere un maestro della 'pax mafiosa'. Adesso che cosa succederà? Ma non c'è dubbio che sia sempre un bene dare un colpo all'inguaribile fenomeno della criminalità organizzata. Anche se non è augurabile neppure l'opposto: che, cioè, sia del tutto ...disorganizzata.

Più severità, più efficienza – quasi superfluo notarlo – con questo governo in carica, nei confronti di tutta la malavita, organizzata o meno…

“Quarantasei mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni – ha affermato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini – sono stati arrestati oggi dai Carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla Polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’Ordine! La giornata comincia bene!”

Un modo per sintetizzare la cronaca della giornata, da parte di Matteo Salvini, che non può non compiacersi dei risultati ottenuti da Polizia e Carabinieri…

Tutti dentro, dunque! Lo stato è presente. Un duro colpo – una vera epurazione – per l’ambiente della malavita a Palermo… Ci sarà da subito più calma in giro? Ma ecco che cosa è avvenuto stamane, 4 dicembre 2018, in Città.

Da un’inchiesta della dda di Palermo è giunta quella che viene definita una svolta per la lotta a Cosa Nostra, con ben 46 arresti tra cui quello eccellente di Settimo Mineo: Il boss, 80 anni ben portati come si usa oggi, è o avrebbe dovuto essere, il nuovo capo di Cosa nostra per Palermo e provincia.

Dopo la morte di Totò Riina, Mineo, noto come gioielliere (definito da qualcuno ex, ma aveva un negozio aperto), sarebbe stato designato al vertice della commissione provinciale che da anni ormai aveva smesso di riunirsi.Questo è il segno che i clan avevano scelto di tornare alla struttura unitaria di un tempo… Già condannato a 5 anni al processo nell’aula bunker voluto da Giovanni Falcone, fu riarrestato 12 anni fa per poi tornare da un anno in libertà dopo aver scontato 11 anni.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai pm Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli e ricostruisce gli assetti dei clan palermitani di Porta Nuova, Pagliarelli, Bagheria, Villabate e Misilmeri.

Il vecchio “padrino”, di cui già il pentito Tommaso Buscetta aveva fatto il nome agli inquirenti, come è emerso dalle indagini dei carabinieri, viveva nel terrore di essere intercettato e non usava i telefoni.

La Commissione provinciale di Cosa nostra pare sia stata riconvocata il 29 maggio scorso dopo anni di inattività: un summit che rappresenta un passo indietro nel tempo… E anche l’organizzazione riproposta da Mineo risulta come ispirata alla tradizione: una nuova commissione provinciale guidata da Mineo, con sede a Palermo, anziché a Corleone…

Settimo Mineo – per prudenza – non utilizzava neppure il telefono cellulare. Anzi, cercava di non utilizzare anche l’auto il meno possibile e preferiva camminare a piedi. Di Mineo aveva già parlato il primo grande pentito di Cosa Nostra, Tommaso Buscetta. Nel 2006, finì in carcere insieme con il suo padrino, Antonino Rotolo.

Grazie a queste indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Dda di Palermo, è stato impedito …l’omicidio di un pregiudicato di Villabate, colpevole, secondo Cosa Nostra, di avere eseguito furti ed estorsioni senza l’autorizzazione della Cupola.

“Nel corso della riunione dei vertici di Cosa nostra palermitana, tenutasi il 29 maggio in un luogo segreto – ha detto il Procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi durante la conferenza stampa per i 46 fermi emessi stamani dai Carabinieri – è stato riconosciuto il nuovo capo, quello che potremmo definire il ‘Presidente della Commissione di Cosa nostra’ a Palermo, Settimo Mineo”.

In quella riunione si è discusso, a quanto risulta, delle nuove regole della rinnovata …commissione di Cosa nostra a Palermo e provincia.

“Dell’esigenza di ristabilire alcune regole che nel corso del tempo si erano perse per strada – ha precisato Lo Voi – si è capito che questa fosse una riunione di Commissione. Ciò si ricava anche dal fatto che importanti soggetti di Cosa nostra e noti alle forze dell’ordine, benché presenti, non avessero avuto diritto a partecipare alla riunione. Pur essendo capifamiglia dovevano restarne fuori… Solo i capi mandamento potevano essere presenti. Da qui un ritorno alle vecchie regole”.

Uno dei boss arrestati stamane, Francesco Colletti, è stato tradito da una intercettazione da parte degli investigatori mentre parlava con il suo autista, Filippo Cusimano. Colletti ha svelato, non sapendo di essere intercettato, del vertice segreto avvenuto il 29 maggio scorso con il vertice di Cosa Nostra palermitana. Parlando, appunto, con l’autista, ha raccontato della riunione della commissione provinciale, aggiungendo altri dettagli…

I nuovi maggiorenti di Cosa Nostra a Palermo sarebbero divenuti Settimio Mineo, reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli, Filippo Bisconti, reggente del mandamento mafioso di Misilmeri e Belmonte Mezzagno, Gregorio Di Giovanni, reggente dell’immancabile clan di Porta Nuova. Questi i capi – solo possibili, a questo punto – di quella che vogliamo chiamare la nuova Cupola di Cosa Nostra a Palermo…

“La commissione provinciale – scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo – era ‘in sonno’ dai primi anni ’90. Sarebbe tornata a riunirsi alla presenza di altri ‘vecchi di paese’, e cioè di reggenti di mandamenti mafiosi esterni a Palermo, il 29 maggio 2018… Mineo sarebbe stato il capo, il soggetto di maggior autorevolezza che avesse preso la parola durante la riunione. Aveva chiesto a tutti gli intervenuti il rispetto delle regole, spiegandone i contenuti e le modalità di esecuzione”.

Tutto bene, dunque, tranne il solito “tono” generale delle cronache, che identificano “la mafia” nel modo e nei termini appena descritti… Come ci confermò una volta un sindaco di un paese del palermitano ad alta densità mafiosa: “…la mafia non è questa, è ben altra cosa”. E’ lo specchio di una ferma convinzione, che speriamo non sia un’esclusiva… La sua migliore rappresentazione è l’octopus, la piovra con più tentacoli, presenti in tutte le istituzioni – nessuna esclusa – che stentano a lavorare in perfetta pulizia come si vorrebbe. La criminalità organizzata occupa uno o più tentacoli, ma altri – forse nel complesso con peggiori conseguenze – operano attorno alla piovra”. Questa ha con ogni probabilità anche una testa che non coincide con il capo della criminalità organizzata…

Scaramacai

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