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L’intelligenza non è nemica della religione

L'impareggiabile rappresentazione michelangiolesca allude all'alleanza fra Dio e l'uomo.

La Tv si è letteralmente scatenata – alla vigilia della festa della Madonna e del Natale – a proposito della Lettera su Dio di Albert Einstein.

Tutto nasce in effetti, da un preciso fatto di cronaca: questa “Lettera su Dio” del grande scienziato è stata battuta da Christie’s e il martello del battitore si è fermato solo dopo che le puntate hanno raggiunto i 2 milioni 400 mila dollari, saliti a 2.892.500 dollari con i diritti d’asta. Le speranze della vigilia erano di 1,5 milioni di dollari al massimo. “Le mie scuse a Dio“, ha detto John Haze che ha condotto la vendita nei saloni di Christie’s a Rockefeller Center.

Miriadi di telespettatori, impegnati nel pranzo o nella cena – che arriva o che è già a tavola – ascoltando la Tv,  più o meno distrattamente, hanno percepito “drizzando le orecchie” quanto bastava per confermare che la scienza è atea… Lo ripetiamo: non è questo il modo di comunicare argomenti seri.  Inoltre, è come sparare sul pianista: ecco una convinzione diffusa quanto superficiale, se non falsa. La notizia da dare sarebbe quella contraria, ma la Tv si accontenta di sottolineare che …un cane ha morso un uomo: succede, succede spesso… Perché, invece, non scopriamo gli scienziati – che pur ci sono – che hanno la fede?

Come se la religione – specie il cattolicesimo, proprio perché è quella che più conta – non subisse abbastanza aggressioni… Ma questa è un’osservazione “a latere”. Il cristianesimo e le altre principali religioni resistono e sopravvivono, in realtà, ad anni di persecuzioni e – addirittura – di divieti. Si è dimostrato in Russia e in Cina… Ma, evidentemente, la fede …è di moda negarla.

Né si può dire che la verità sul pensiero di Einstein sia tanto superficiale quanto quella cui alludevano i Telegiornali…

Albert Einstein, che dimostrò nel ‘900 verità scientifiche sorprendenti e quasi incredibili, come la realtà concreta – simile allo spazio – dell’esistenza del tempo o come l’impossibilità di tracciare una linea veramente retta in natura (l’illusione è simile a quella che ci fa vedere la terra piatta), era – fuori dal suo …mestiere – certamente uno spirito bizzarro.

Einstein nella famosa foto in cui fa le boccacce al fotografo.

Albert Einstein nella famosa foto in cui fa le boccacce al fotografo. Da ebreo, accusò anche gli ebrei fondamentalisti di comportarsi in Palestina come i nazisti.

E’ riportata in genere una diversa sua affermazione espressa in altri momenti, rispetto a quando scrisse la lettera: “la cosa peggiore che possa accadere ad un uomo è di perdere la fede“.

In realtà, Einstein – mai il premio Nobel per la fisica fu più meritato – aveva scritto decine di lettere in cui affrontava il tema di Dio e dell’ebraismo, la religione in cui era nato e cresciuto.

“Nessuno – annotò Walter Isaacson, autore di una biografia dello scienziato nel 2008  – dovrebbe basarsi solo su una lettera per risolvere i dubbi sull’idea di Einstein riguardo l’esistenza di un essere supremo”.

Sempre secondo Isaacson, Einstein non era un ateo: “Ma non credeva in un Dio che va in giro scegliendo le sue squadre sportive o le sue persone preferite”.

“La parola Dio – afferma la lettera – per me non significa altro che l’espressione il prodotto della debolezza umana, la Bibbia una collezione di venerabili ma ancora piuttosto primitive leggende…”.

Il padre della relatività diceva così nel 1954, ma possedeva – da ebreo – una propria bibbia che, offerta la settimana scorsa da Sotheby’s non ha trovato – però – un compratore…

In realtà, fra gli scienziati troviamo, anche il caso di Antonio Zichichi, acceso sostenitore della esistenza di Dio e del cattolicesimo, come quello di Margherita Hack, ritenuta per anni una “paladina” dell’ateismo di sinistra, ma che ebbe il tempo di professare rispetto per un dialogo fra scienza e fede, nonché di affermare: “la figura di Gesù è essenziale anche per me” e “Gesù esprime la più grande personalità della storia”.

Tornando al senso della lettera di Einstein – lungi dal sottovalutare la mente dello scienziato – essa non tiene conto di aspetti ovvi. E’ veramente strano che Einstein critichi la figura del Dio col barbone sulla nuvola che parla direttamente a Mosè e agli altri profeti. Da questo punto di vista non è difficile “bypassare” il problema, ritenendo che Dio abbia parlato e parli direttamente alla mente umana ed abbia suggerito le sacre scritture a chi le ha ha lasciate ai posteri. Di esse ciò che deve stupire è più l’eterna attualità che non l’invecchiamento.

La visione espressa nella lettera ignora non solo il grande contenuto di saggezza, ma anche l’alto valore simbolico e poetico dei messaggi, sia del Vecchio testamento, sia – per i cristiani – del Nuovo…

Il “paradosso” maggiore del cristianesimo – come annota fra gli altri Massimo Cacciari – è che un Dio che l’uomo non è in grado di capire fino in fondo, né, addirittura,  di pensare nei suoi reali contorni, sia sceso sulla terra e si sia proposto come un fratello e come un padre. Ma questi non sono degli ostacoli per una miriade di credenti …intelligenti.

Le figure di Gesù e della Madonna, così come ce le “consegnano” i Vangeli, convincono tante menti intelligenti  per il loro caratteristiche fatte di buone scelte, di eroismo e di concretezza.

Basti pensare al modo in cui Gesù torna indietro dall’incontro con i dottori – in cui era sfuggito alla sorveglianza di Marie e Gesù -camminando senza parlare, perché comprende di averla ‘fatta grossa’ nei confronti dei genitori, dimostrando – fra l’altro – che, in un clima familiare ricco d’affetto, il perdono e la riconciliazione arrivano in silenzio. Ma gli esempi sono mille altri: tutto il Vangelo è un racconto umano, in cui rifulge l’umanità di Gesù, il suo essere eroe di fronte alla Croce, il suo istituire l’Eucarestia con un semplice pezzo di pane, per dare modo a chi resterà di portarlo dentro, assieme al suo messaggio, fino al successivo atto di “comunione”.

Ecco i tanti motivi per cui Gesù è bellissimo ed anche Margherita Hack …finisce per accorgersene.

Quanto a Dio va certamente cercato proprio dentro ciascuna persona. E’ proprio ciò che certi atei additano negativamente. Al contrario, è il positivo desiderio di giustizia, pace, amore che è nella persona in generale. La maggior parte degli esseri umani incarnano, infatti, il cosiddetto “homo religiosus“. Nonostante le tante devianze, “l’homo non religiosus” è l’eccezione, il”non homo“. Il primo non è quello che non sbaglia, ma è quello che, nonostante i propri errori, “crede”, non solo in Dio, ma nella vita e in sé stesso.

Afferma, infine, A. Zichichi: “provate adire davanti ad un grande apparato meccanico, elettrico o elettronico che sia nato dal caso. Ditelo all’ingegnere che lo ha progettato, vedrete che cosa vi risponderà…

Una nota a parte riguarda il Male: esso esiste certamente ed ha una propria notevole concretezza. Aggrediste l’uomo, ma anche la natura nella quale esso vive. L’umanità è quella che più si accorge delle multiformi aggressioni del male (peccato, errore, malattia, catastrofe) e ciò ne conferma la supremazia. Il male è un nemico dell’umanità che lo combatte da sempre in tutti i modi. Ma il primo a combatterlo è proprio Dio stesso, facendo dell’umanità un visibile alleata. Per questo promette il proprio aiuto…

Probabilmente, Einstein si sbagliava di grosso proprio su questo punto. Per quanto sia un mistero, sembra probabile – osservando i rapporti uomo/natura – che Dio abbia gratificato l’umanità della conoscenza e della coscienza proprio con l’intento di vederla alleata nella battaglia contro un male – che preesisteva – di cui anch’Egli subisce le aggressioni. Il dono della creazione assieme alla conoscenza e a tutto l’intelletto è inestimabile. Equivale  al passaggio dal non essere – cioè dal nulla – a ciò che vediamo e sappiamo, di cui gioiamo e soffriamo. L’umanità svolge la propria battaglia storica perché il male sia sempre limitato entro più angusti confini. Perciò – contrariamente ai patemi di Einstein come homo religiosus –  è conseguente che Dio possa avere la propria preferenza per le persone che agiscono come Lui ha voluto, combattendo al meglio quella difficile battaglia. Ciò è confermato dal gran fascino che accompagna ogni vittoria sul male.

Germano Scargiali

 

 

1 Comment on "L’intelligenza non è nemica della religione"

  1. salvatore scargiali | 8 Dicembre 2018 at 13:14 | Rispondi

    ok

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