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Il no alla Tav: assurdo, anti italiano e contro la crescita

L'elettrotreno "Allegro" della Alstom. Divenuta italo francese la fabbrica, conserva la tecnologia italiana e costruisce in Italia. Da qui lo stesso nome. E' della serie Pendolino. Da poco la Alstom ha programmi nuovi a Palermo (Brancaccio) e sta assumendo personale.

Finalmente si sente dire la verità sulla Tav: che, se non passerà per l’Italia, passerà oltre l’arco alpino, escludendo la penisola: ci voleva il vecchio cattivo, Silvio Berlusconi.

Diciamo Tav, ma trattasi del tratto Torino – Lione, perché tutto ciò che di nuovo si realizza su due rotaie oggi è Tav. E la Tav arriva già sia a Torino, sia a Lione, da tutte le direzioni italiane e dalla Mitteleuropa oltre che dall’estremo occidente europeo: Lisbona, presso Capo Finisterre…

Manca solo il tratto intermedio: Torino -Lione. Il che non significherà un vantaggio inter-cittadino fra la capitale del Piemonte e la città transalpina. Si tratterà – com’è evidente dalla considerazione delle …provenienze – di far passare per tutto il Settentrione d’Italia una linea ferroviaria veloce e moderna “Est -Ovest” ed Ovest – Est”. Il che significa passaggio carico e scarico di merci per qualcosa come “tutto il Mondo”. Chi spiega queste cose?

A protestare  – e ne ha motivo – è soprattutto la Baviera che ne è stata lasciata fuori in seguito ad una decisione che, una rara volta, ha voluto privilegiare l’Italia e penalizzare la Germania.

Tutto il resto dei discorsi è spazzatura.

Ciò cui assistiamo è il formarsi di una cordata di coloro che hanno interessi contrari all’Italia e allo sviluppo in genere. Di tale cordata fa parte chi da anni alimenta la campagna contro i treni e le le strade ferrate, ritenuti in via di obsolescenza o addirittura inutili

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La fitta rete Tav europea

La fitta rete Tav europea. Più in alto quella del Far East. Un collegamento basilare sarà la Lisbona Pechino di cui fa parte la Torino Lione. Le linee ferroviarie fondamentali non possono non essere più Tav. La Sicilia resta fuori finché non ci sarà il Ponte.

Viceversa, nella prospettiva futura, i trasporti di cose e persone sulle due rotaie è fondamentale, perché il trasporto è tutto. Attorno alla strada ferrata riporta tutta la realtà della “intermodalità” dei trasporti che non consiste nel veder salire i Tir ( dimentichiamo i camion) sul treno: il “meccanismo” più importante è quello che deve trasportare i containers standardizzati su sole misure universali attraverso mare, ferrovia, gommato.

Il gommato (fatto di Tir) è un mezzo da ridurre, per i danni che comporta, l’inquinamento in termini di gas incombusti, CO2 e polveri sottili, ma anche per i rischi e i sacrifici che comporta ai camionisti in termini di stress. Non c’è Tir a bordo del quale non si trovino delle anfetamine con cui il pilota possa sostenersi nei momenti di “stanca”.

Tutte queste “notizie” – questi dati – mancano solo a chi non ha esperienza del problema, né della vita. Per esempio della realtà dell’attività industriale (trasformazione) e del commercio. Oggi queste due realtà simbiotiche, estremamente dinamiche, che sono alla base del benessere delle Nazioni, hanno assoluto bisogno di trasporti certi e veloci.

Il danno generale è grave. Perché molti, oggi, hanno una visione del mondo che avviene attraverso lo schermo Tv e i vetri della finestra. La Tv offre verità parziali, anti culturali e “scandalismo”. Da dietro i vetri della finestra e dal balcone, ma anche dalle strade cittadine, si apprende la realtà di un mondo dalle proporzioni  alterate, mentre quelle reali restano ignote. Quanti percepiscono fisicamente “la grandezza, i grandi spazi” della terra e del mare, rispetto alle dimensioni del proprio corpo?

Chi possiede la vera nozione delle verità scientifiche.. Chi ha capito Galileo? Chi Einstein? Quanti capiscono la scienza economica? Quanti, al riguardo, distinguono bene economia e finanza? Ma anche la differenza fra bilancio dello stato e bilancia commerciale (la bilancia dei pagamenti)?

In tale realtà socio culturale i media possono contrabbandare qualunque “verità”: praticamente tutto e il contrario di tutto. Fateci caso: corrono sui nomi, sui termini “chiave” e sulle cifre. Quanto a queste, non accennano alla “moda” che nella statistica è fondamentale: è il valore più frequente, è quello che limita l’errore della cosiddetta “statistica del pollo”.

Costi – benefici? Ma non ci facciano ridere. Chi può calcolare i benefici “a venire”? Chi può – intendiamoci – quantificarli. Ma anche i costi: sono tali le cifre pagate alla manodopera italiana? Esse restano in circolo, in quel “calderone” dinamico che è l’economia.

Si pensi che, fra i costi – svantaggi hanno enumerato il mancato introito fiscale del ridotto consumo di carburante sulle strade. (Ah, ah). Anche i treni consumano energia e, se ne chiedono meno dei Tir, ciò è un risparmio per lo Stato e per la salute pubblica, cui anche lo Stato è strettamente interessato.  In altre occasioni le stesse fonti ci subissano di cattive notizie sugli effetti venefici del traffico stradale…

Il trasporto su rotaie comporta tempi certi, meno inquinamento, meno rischi, simulando sulla terra ferma i vantaggi del trasporto per mare.  Si faccia ciò si vuole le strade ferrate, oggi le cosiddette linee per Tav (treni ad alta velocità) saranno la regola.

Germano Scargiali

 

Nota. Ripetiamo ancora una volta che l’Italia è all’avanguardia mondo  nella progettazione e costruzione di treni ed elettrotreni. Quindi ha tutto l’interesse a “spingere” il mercato verso il proliferare delle linee per Tav. America e Asia, in ritardo, corrono adesso ai ripari, trasferendo sulle  rotaie quanto avevano affidato – o creduto di poter affidare – ad altri sistemi di trasporto (Tir, Pullman, Aerei).

Forse – dico forse – guardando le carte geografiche in cui figura anche, come piccolo tratto, cui la “cosiddetta” Tav, cioè la Torino Lione – accorgendosi che la Tav è una colonna del sistema di trasporto del futuro – si capisce quanta disinformazione ci sia stata sul tema e quanta ce ne sia in genere sui media. Si pensi che i”no Tav” di solito sostengono: “occorre preferire i mezzi pubblici“. 

(G.S.)

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