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Xi Jinping sii il benvenuto!

Lo sbarco dal mega aereo cinese. Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping arriva all'aeroporto di Fiumicino. Nella foto Xi Jinping e sua moglie Peng Liyuan. (Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 21-03-2019) (Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 21-03-2019 Rome - Italy) Politics Chinese President Xi Jinping and his wife Peng Liyuan arrive at Fiumicino airport. In the picture Xi Jinping, Peng Liyuan

Di fronte ai persistenti timori (non ne mancano mai) sugli accordi Italia – Cina non possiamo non intervenire dal nostro angolo dal quale parliamo di queste “imminenti” prospettive almeno dall’anno 2000. Pian piano, sulla scia dei primi storici illuminati, le idee si sono chiarite e sono venute “a galla”.

Gli eventi cui assistiamo (questa visita di Jinping non resterà isolata, né giunge a sorpresa) non sono “capricci” dei governanti, ma sono il portato – come abbiamo sempre detto – della storia e della geografia. Siamo ad una sorta di responso, di redde rationem. Della storia fa parte il progresso tecnologico, mentre della geografia, la grande massa di terre emerse che – tornando alla storia – hanno già una comune antica origine, simboleggiata da qualcosa che u anche concreto come il percorrere le rotte delle grandi carovaniere, delle vie, della seta, delle spezie e dei preziosi. Per fare un esempio, se dall’Oriente tanti beni giungevano beni e manufatti dall’Oriente, anche dall’Occidente ne partivano come le lame di Toledo, ma non solo. Fu sempre lo scambio l’anima del commercio, perché i beni carenti o assenti da una parte all’altra del mondo valevano già allora più dell’oro e viaggiavano in maggior sicurezza. Ma sostanzialmente ora più che allora, vendere a senso unico è impossibile per leggi economiche, finanziarie e di mercato. Oggi lo scambio si chiama import-export.

Ecco perché il timore della “colonizzazione” di realtà evolute come quelle europee – Italia compresa – non esiste. Per comprare in Cina dovremo anche vendere e l’Oriente, a propria volta, dovrà trovare desiderabili o necessarie le nostre merci. Queste oggi si materializzano in mille modi, sotto mille aspetti, inclusi i servizi, l’ospitalità turistica, i beni di lusso e di moda, la cultura…

Ma torneremo su questi concetti, già molte altre volte dibattuti, a fine articolo. Ripetiamo, se Bellocchio affermò che La Cina era vicina, oggi, sotto ben altra forma di quelle minacciose previsioni, e con altri propositi, è vicinissima. Il fenomeno fa parte di una mega evoluzione storica, è spontaneo e va gestito, non bisogna temere di subirlo: sono fatti che avverranno, una grande onda anomala alla quale non ci si può opporre.

Il meglio è che non c’è da temerla, perché dall’evoluzione del Continente antico, i soli a perderci saranno gli oceani (vedi raddoppio del Canale di Suez) e soprattutto l’America. Non c’è patto atlantico, non c’è Nato, che tenga. L’Italia non è sull’Atlantico, ma ha invece opposti interessi. Chi potrebbe, mai, negarlo?

Roma, frattanto, è blindata e presto lo sarà anche Palermo. Alcune vie vengono chiuse, all’aeroporto circolano più agenti della sicurezza che mai… Il traffico procede a rilento, si prevedono addirittura meno rifiuti per le strade.

Non è un caso, ma il benvenuto a Xi Jinping viene dato a 360 gradi. Il presidente è arrivato nella tarda serata di giovedì a Roma per una “tre giorni” che culmina con la firma del “Memorandum d’intesa sulla Nuova via della seta”.

Il documento sancisce l’adesione dell’Italia all’ambizioso progetto infrastrutturale e di investimenti di Pechino noto ufficialmente come Belt and Road Initiative (Bri). In attesa di sapere di più dell’intesa – al momento ancora dagliincerti contorni – ecco ciò che trapela della visita del grande leader…

Che cosa porta Xi in Italia.

Il clou della visita di Xi Jinping in Italia, prima tappa di un viaggio europeo che porterà il presidente cinese anche in Francia e in Germania, è la firma del memorandum d’intesa sulla Nuova via della seta.

Si tratta di un evento molto importante perché l’Italia sarà il primo paese del G7 ad aderire al progetto che finora ha coinvolto soprattutto Cina e Africa.

Come si accennava, al momento non si sa in che modo lo farà né quali vincoli porterà la firma di questo accordo. Nei giorni scorsi sono circolate varie bozze del documento e il parlamento non è al corrente dei dettagli del memorandum, fonte di grande preoccupazione sia per gli alleati europei che per gli Stati Uniti.

A questo proposito, il segretario di stato americano Mike Pompeo ha dichiarato: “Ci preoccupano l’opacità e la sostenibilità della Belt and Road Initiative”, esortando l’Italia a “fare attenzione” prima di firmarla.

A preoccupare sono i progetti avviati e mai completati in Repubblica Ceca, i presunti interessi miliari che si nasconderebbero dietro al progetto e l’apparente sottomissione economica al Dragone dei paesi nei quali la Cina ha finanziato la costruzione di grandi opere. Per fare un esempio, lo Sri Lanka ha affidato alla Cina per 99 anni la gestione di un enorme porto, finanziato con un prestito da 1,5 miliardi di dollari perché il paese del sud-est asiatico non poteva ripagarlo.

Sia il presidente Giuseppe Conte che quello della Repubblica Sergio Mattarella hanno dichiarato che non c’è nulla da temere e che il memorandum non metterà a rischio né l’alleanza euroatlantica né l’adesione all’Unione europea. Ma questa è una provvisoria rassicurazione all’America. L’amore per l’Oriente è già sbocciato e …al cuore – com’è noto – non si comanda.

La visita di Xi Jinping sarà anche un’occasione per stringere accordi commerciali su infrastrutture, macchinari e finanza e di cooperazione intergovernativa nei campi degli affari esteri, del commercio, del business e della cultura.

E’ significativo che si parli di cultura. Non sembra, infatti, un generico riferimento (lo si fa sempre), ma una conferma dell’ammirazione che il popolo cinese – come tutti gli orientali –hanno per la cultura europea e italiana in particolare. La prima cosa che l’Italia potrà esportare in Cina è di ampio contenuto culturale (storia, monumenti, arte, musica, spettacolo…).

Il rapporto con l’Africa è ben diverso e così le finalità della politica e dell’economia…

Infine, c’è chi assicura che saranno varati i cosiddetti panda bonds, ovvero obbligazioni in valuta locale finalizzate a raccogliere risorse per sostenere lo sviluppo delle aziende italiane in Cina.

Nel viaggio di Xi Jinping non c’è posto “solo” per la Via della seta.

La giornata per il presidente ospite inizierà con una visita al presidente della Repubblica Mattarella al Quirinale. Nell’occasione Xi Jinping incontrerà anche i rappresentanti del Business Forum, del Forum culturale e del Forum sulla cooperazione nei Paesi terzi. Dopodiché, visiterà l’Altare della patria per deporre una corona di fiori.

Il pomeriggio sarà dedicato all’incontro con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico, e si concluderà con una cena al Quirinale dove il presidente cinese assisterà a un concerto alla Cappella Paolina.

Sabato mattina, Xi Jinping incontrerà di nuovo Mattarella per il commiato istituzionale, poi si sposterà a Palazzo Madama per firmare insieme al presidente del Consiglio Conte il memorandum d’intesa.

La visita in Italia proseguirà e terminerà con una tappa a Palermo, anche in omaggio al presidente della Repubblica che qui è nato.

Il presidente cinese ha un sostanzioso deguito: è giunto con la moglie, Peng Liyuan, già attrice (soprano) ed ex maggiore dell’esercito, più una delegazione di circa 500 persone. Tra queste, ci sono sia giornalisti che funzionari, come il ministro degli Esteri Wang Yi, quello della Commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme He Lifeng, il Consigliere di Stato Yang Jiechi e il vicedirettore dell’Ufficio Generale del Comitato Centrale del Partito comunista cinese, Ding Xuexiang. Al seguito ci sono anche diversi uomini di business, anche se al momento non è dato sapere chi sono: da ciò che faranno si potrà capire quali siano tutti i motivi del viaggio, fino in fondo.

Ripetiamo, però, a conclusione, che stiamo vivendo un fenomeno storico e una evoluzione logica e conseguenziale di una articolata situazione di fatto. L’avvicinamento fra est ed ovest del pezzo più grande che rimane dell’antica Pangea avviene in conseguenza del diffondersi di tecnologie e know how, non secondarie le grandi vie di comunicazione (le antiche vie della seta e delle spezie, le rotte delle carovaniere per Asia, Africa, Europa) con la conseguente velocità dei viaggi e dei trasporti, via aria, ma soprattutto via terra e via mare. Si affina la tecnica della “intermodalità”, che consiste nel trasferimento dei container terra – mare – terra e nel transshipment. Ciò supporta il viaggiare di una miriade di tonnellate di merce, da produrre, commerciare, vendere e comprare.

Germano Scargiali

 

Nota. In ogni caso, da “amici” o semplici vicini economicamente più ricchi non può che venirci del bene. Almeno secondo la regola generale…

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