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L’Europa vira a destra

Salvini,Meloni e Berlusconi tornano a sorridere

Pochi hanno “visitato”, giorni fa, il nostro articolo sugli applausi a Salvini in aula bunker: appena un centinaio o poco più. Chi ci legge, dunque, visto che alle urne per Salvini si è avuto, poi, un plebiscito? Dovremmo dedurne che chi ci legge di più è “di sinistra”. Gli “ingressi” per ciascun articolo sono sempre di alcune centinaia e spesso”bucano” il tetto dei mille. Mistero…

L’Italia, infatti, ha scelto Salvini e tutta la destra la destra, bacchettando anni di demagogia che ne hanno frenato la crescita, fino a portarla a livello zero.

Anche la vicina “sorella latina”, la Francia, altra nazione che fu “sessantottina“, parla il medesimo esperanto dell’Italia, un linguaggio che circola per l’Europa e accomuna, ormai, in sostanza il mondo intero. Contrariamente a ciò che molti avevano pensato, la destra è quella che – come abbiamo sempre detto – parla di pace. Lo prova Donald Trump che, a parte certi irrigidimenti, si impegna nel dialogo internazionale fino ad addolcire i rapporti con Russia e Cina ed a pacificare le due Coree…

Ma torniamo in Europa: anche la Le Pen trova giustizia di fronte a chi le preferì la fallimentare gestione di Macron che ha portato alla protesta interpartitica dei gilet gialli…

Contro i premier e i relativi partiti, oggi vittoriosi, si accanisce visibilmente la reazione dei peggiori poteri: quelli che fanno della finanza il motivo della propria esistenza e sostengono le sinistre vestendosi delle sue penne, come fossero quelle del fatidico pavone.

Il voto europeo consegna la fotografia di un ribaltone: la Lega di Matteo Salvini vola e compie un sorpasso storico diventando il primo partito italiano con una percentuale da DC e FI dei tempi d’oro. Adesso è sopra il 34% (primo partito nel parlamento Ue), scalzando i compagni di governo del M5S, che crollano intorno ad un misero 17% rispetto al pieno elettorale delle Politiche di 14 mesi fa.

E’, però, tutto il paese Italia che vira a destra, più dell’Europa, con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che cresce oltre il 6% e la solita vecchia Forza Italia che regge tra l’8 e il 9 per cento. Insieme la destra italiana, variamente assortita, oscilla tra il 45 e il 50% dei consensi.

Si ha un bel dire che le europee non influiscano sulla realtà interna: E’ salva la Tav e si riparlerà del Ponte, le grandi opere che gli italiani illuminati aspettano (e sono visibilmente i più), che faranno da traino alla ripresa e alla realizzazione di altre opere pubbliche direttamente o indirettamente coinvolte.

In Salvini e nel suo cambiamento di rotta “nazionalista, anziché nordista”, hanno creduto anche i più meridionali. Del resto lo avevamo notato e sottolineato, ascoltando dal vero gli applausi tributatigli pochi giorni fa in aula bunker da grandi e piccini convenuti a commemorare Falcone e i caduti della mafia. Tutto ciò, nonostante gli “schizzinosi” atteggiamenti nei suoi confronti di ben note autorità locali. Assentandosi dalla storica manifestazione “per via della ‘dovuta’ presenza istituzionale del Ministro degli interni” sono incappati in una “caduta di stile politico” che certamente pagheranno…

La sinistra ha sperato fino all’ultimo nell’astensionismo, solito sostegno, ultima spiaggia. Non c’è stato: gli italiani e gli europei stavolta sono andati a votare e hanno espresso la propria scelta.

L’Italia continuerà a puntare i piedi davanti alle scelte sbagliate dell’UE, cambiando quel che si può cambiare. Ripetiamo ancora un volta che nessuno può esser seriamente “anti europeo”, ma si può essere di sicuro contro certe formule, certe scelte e certi egoismi di “questa” Europa.

Non c’è dubbio, del resto, che “questa” UE e il suo euro, il maggior protagonista della sua politica, abbiano deluso.

Ma i critici della politica europea vengono spacciati per anti europeisti, come regolarmente chi non si professa socialista viene additato come “fascista”e i liberali come prepotenti e cattivi, sostenitori della mera forza contro la coscienza sociale e gli interessi della comunità…

Questa volta “il gioco non è riuscito”. Italiani ed europei capiscono, ormai, come non sia così, come tali atteggiamenti non possano che essere il frutto dell’incultura frettolosa che limita da tempo il progredire del mondo verso traguardi migliori…

Germano Scargiali

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Una cosa è certa: ha perso la casta troppo a lungo vincente, con la sua martellante campagna per il politically correct, di cui – però – essa stessa ha creato i contorni. E’ la casta della morale delle regole che rischia di tradire la morale della coscienza. La sua politica è quella che si presta alla volontà dei rappresentanti dell’economia finanzia di ostacolare la crescita diffusa, cioè la possibilità da parte della classe borghese di far sbocciare, crescendo e dialogando, gli stessi fiori del progresso…

E’ la classe della menzogna fino all’ultimo: fino a nascondere nel corso delle previsione e persino nel corso dei conteggi la realtà dell’esito del voto. Protagonista un “giornale unico” il cui atteggiamento si confà sia a vecchi stilemi del secolo scorso, sia alla linea della stampa di sinistra americana, quella – per intenderci – che, finché ha potuto, ha cercato di descrivere Donald Trump -sostenitore del potere politico contro quello finanziario –  come una sorta di demente cattivo…

Si pensi che vi sono testate che sostengono che l’Europa non abbia virato a destra, nonostante i risultati di Italia, Francia, Inghilterra, Ungheria… Anche in Germania si assiste al lento arretramento di  cristiani democratici e socialisti.La destra neppure c’era, ma è nata e sta crescendo… Si noti che abbiamo appena elencato i paesi principali…

(G.S.)

1 Comment on "L’Europa vira a destra"

  1. Antonino Macaluso | 27 Maggio 2019 at 14:48 | Rispondi

    Dopo oltre un ventennio dominio dittatoriale dei poteri occulti massonici-finanziari la voce democratica dei cittadini liberi si è riusciti a farsi sentire con la conduzione di Salvini che ha rappresentato il sentire popolare della maggioranza del popolo Italiano e di sinceri e liberi Lider del Continente Europeo

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