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Da Bibbiano in poi una finestra sull’inferno

Sandro Botticelli: Madonna con bambino o Madonna del libro, tempera su tavola ( Museo Poldi Pezzoli Milano). La grazia dei nostri artisti meriterebbe un alto senso diffuso della moralità...

Bibbiano città degli orrori o punta d’un iceberg? Ecco una storia su cui riflettere a lungo. Quella della bimba sottratta senza giusta causa alla famiglia e di altri casi analoghi emersi in provincia di Reggio Emilia. E’ vero, anche, che si sia scatenato l’immancabile cortile all’italiana, ma il caso è grave, gravissimo, richiede approfondimenti e provvedimenti non facili. Inoltre, il cortile di cui dicevamo non giova di certo al problema…

In line generale, se entriamo nella sostanza, esiste – purtroppo – un costume a livello nazionale, da parte dell’amministrazione pubblica, ovvero delle svariate autorità di controllo. Queste legano i risultati del lavoro svolto ai numeri. Quanti interventi nell’unità di tempo? Quanti verbali? Quante multe? E, saltando altri esempi, quanti bimbi tolti alle famiglie sbandate?

Non certo per difendere Bibbiano e tanto meno Reggio Emilia, su cui ritorneremo, ma ma raccontiamo  un episodio di svariati anni fa. Chi scrive incontrò Biagio Conte che protestava sui gradini del Giornale di Sicilia per un caso similare a quello di Bibbiano.

Apriamo una parentesi per precisare che l’opinione da condividere è che in generale – cioè di regola – la peggiore madre è migliore del miglior orfanotrofio. Chiamiamolo così per capirci, senza ricorrere agli eufemismi oggi in uso che non risolvono molto: non ridanno la vista ai ciechi, non l’udito ai sordi, non l’uso delle gambe ai …diversabili…

Il discorso con Biagio Conte si concluse con l’osservazione che l’ente che si occupava di quella sottrazione del bimbo alla madre era alla ricerca dei numeri: far numero occorreva…

Chi non ricorda la messe di multe stradali prima delle tredicesime? Ma tutti gli analoghi “organismi”, nessuno escluso, finiscono, a fine stagione, per fornire “i numeri”.

Non è un caso: si guarda alla quantità più che alla qualità. In una certa misura ciò è inevitabile. Come regola generalizzata, però, è certamente un malcostume della pubblica autorità, un male da curare, una piaga da lenire…

Il caso di Bibbiano (R.Emilia) ha sollevato il tappeto ed è venuta fuori una polvere brutta e maleodorante…

Si scopre immediatamente che nella stessa Bibbiano almeno dieci bambini erano stati tolti alle rispettive famiglie senza sufficiente motivo. Peggio: quei dieci possono averne dietro tanti altri ancora…

A Bologna, dove ha sede il tribunale dei minori competente su Reggio Emilia, i magistrati si son messi al lavoro per riesaminare ben settanta casi similari. Bei numeri, non c’è che dire…

Si pensi che – a parte le esternazioni di Matteo Salvini che ha promesso di rimandarli tutti a casa – alcuni bambini sono stati rapidamente restituiti ai propri genitori. Altri di certo lo saranno…

Frattanto il direttore di quella scuola che formava gli psicologi che decidevano di sottrarre o meno i bimbi, è stato incriminato due volte. La prima per i fatti di cui sopra, la seconda per maltrattamenti a moglie e figli. E, incredibilmente, il suo nome ricorre in procedimenti per abusi sui minori…

Occorre precisare che –  dalle Alpi a Lampedusa – pare che i casi analoghi non siano un’assoluta eccezione: ci sono mamme e papà che, come Stefania – attorno a cui è scoppiato lo scandalo – che si sono visti portare i figli senza sapere il perché. Anche lì bisogna “fare i numeri” fornire bimbi sull’altare dell’assistenza sociale come nel caso del bimbo per cui protestava Biagio Conte anni prima. 

Stefania, in particolare, di sua figlia non ha avuto più notizie. In altri casi il degrado della vita familiare certamente c’è. Ma lo stato quanto interviene in aiuto a queste famiglie prima di togliere i figli a mamme e papà?

Lo Stato interviene poco o niente. Ritiene di curare i foruncoli senza badare alla malattia. Ma il peggio viene quando emerge che i bimbi venivano coartati a deporre contro i loro genitori da psicologi che li convincevano di quanti essi fossero “cattivi”. Facevano loro testimoniare, anche a botte o sotto minaccia, di aver subito violenze anche di tipo sessuale. Un autentico orrore, un girone dell’inferno trasferito sulla terra…

Non c’è dubbio – in tutto ciò – che la malattia sociale sia grave. Dopo decenni in cui “si predica” niente Dio, niente famiglia, niente patria, non ci si può meravigliare tanto… Per esprimere le proprie idee bisogna dichiararsi “laici” e per laicismo si intende ateismo, anticlericalismo, materialismo… La premialità, dopo aver professato questa “fede non fede” viene offerta in termini di relativismo etico

Già! Fate tutto quel che volete, obbedendo solo al vostro personale edonismo e – se potete – alle leggi scritte sui codici, male applicati e amministrati anche quelli. Sulla giustizia, per il momento, si può solo stendere un velo pietoso.

La zona di Reggio Emilia, in particolare, ha plaudito per anni e si è governata con quello che avrebbe dovuto essere “il puro buonsenso di tempi”, ma con una dottrina che si chiama e si definisce materialismo storico. In questo quadro ogni teoria è possibile, purché non tradisca il comandamento di base, l’ideologia elementare in se stessa: si possono affidare dei bimbi agli omosessuali, in conseguenza della teoria del gender (aggiungi al dizionario, chiede il pc) e toglierli senza motivo ai genitori “tradizionali”. Può esser questo il modo di essere “progressisti”, inseguendo il nuovo, purché nuovo e tradendo la tradizione, la storia che aveva seguito le leggi di natura…

La storia vissuta in tal modo non è a lieto fine. L’istruzione e l’educazione, affidati a principi basati anch’essi su un edonismo generalizzato di livello cosmico, che guarda solo a mete e relativi atteggiamenti come l’ecologismo – visto come desiderio parossistico di garantirsi in anticipo, con certezza assoluta in anticipo i beni naturali – lo stesso salutismo, vissuto come pagano gusto della bellezza, la moralità vista come un bene sociale da perseguire con forme di collettivizzazione, anziché all’interno della persona, della morale intime individuale: sono gli errori di oggi.

Sono errori morali e culturali, ai quali la natura umana reagisce comunque. Siamo convinti che si opporrà e sta già opponendosi. Essi non risultano vincenti nel lungo termine perché innaturali. Se lo si vuole, sono opera del Male. Chi li proclama, chi li afferma o cerca di imporli verrà col tempo sconfitto. Il mondo andrà avanti: Ritroverà presto la retta via: ce lo dice l’intelligenza, ce lo dice la storia, ce lo dice la fede in Dio…

Germano Scargiali

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