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Occhio Conte, il tuo governo è tutto da rifare

Giuseppe Conte strappa la standing ovation. Ma non da tutta l’aula senatoriale. Parlare contro Matteo Salvini – certamente – è in… E’ ciò che adesso “fa buono” in Italia. La lega non applaude, ovviamente, ma neanche Fdi e Fi…

Conte che durante il suo mandato ci ha sorpresi positivamente (anche perché ad un neofita come lui non avremmo dato 1 lira) si scaglia con furore sul suo vice e ministro dell’interno. Reo, questi, soprattutto di poter contare – pur dopo tanta guerra contraria, mediatica e diretta – su un 43% dell’elettorato, secondo i più attendibili sondaggi, con l’aiuto della Meloni, sua piccola ma importante partner in fieri…

Ciò significa che, se F.I. fosse ancora un partito da 8% – il che non è impossibile – i tre potrebbero avere in tasca l’agognato 51%.

Sembra che Salvini possa, in questo momento, aver commesso un errore politico, spingendo nel burrone il governo di cui faceva parte. “Un danno irreversibile a se stesso”, dice qualcuno. Se è così lo sapremo presto. Ma i suoi fans non lo vogliono proprio così?

Ma come è andata poc’anzi (pomeriggio del 20 agosto con tanta gente al mare) in senato?

Il governo che presiedo si arresta qui“. Al Senato l’oratore attesissimo è Giuseppe Conte ed esordisce con la sua aria distinta, ma senza mezzi termini.

Il premier è in Aula per spiegare le ragioni della inattesa (?) crisi estiva, che porta alla conclusione dell’esperienza di governo gialloverde. Al suo fianco c’è Luigi Di Maio, ma pure Matteo Salvini che resta al suo posto tra i banchi del governo. La crisi è certamente una scelta grave della Lega, ma sia il Pd che la destra non facevano che dire, da mesi, che il governo era “out of order”, che era impossibile governasse, dati gli interminabili conflitti…  

“E’ una crisi innescata dal ministro dell’Interno”, sottolinea più volte Conte, additando Salvini e accusandolo di aver agito “da irresponsabile, per interessi personali e di partito” e di aver praticamente tradito il suo stesso governo…

Molti in questo momento sono convinti che Matteo Salvini si sia suicidato politicamente. Ma siamo certi che i suoi elettori non lo vogliano così? Non sono stanchi gli italiani dei governi flebili della prima, seconda e di altre “mini edizioni” della nostra Repubblica?

“Siamo – riprende Conte – di fronte ad una decisione che comporta gravi conseguenze per la vita del Paese. Da qui l’urgenza di un dibattito tra tutti i protagonisti della crisi”

Conte sciorina ai senatori i vari motivi per cui questa crisi di governo si sarebbe dovuta evitare…

“E’ una decisione – incalza l’attuale capo del governo tornando ai toni dell’invettiva – che comporta gravi rischi per L’Italia. E’ molto probabile che si dovrà ricorrere all’esercizio provvisorio “.

Ma è un evento così raro in questo paese? Vien proprio da dire…

Dai banchi della Lega si sollevano fischi e proteste, mentre da quelli dei 5 Stelle vere ovazioni. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati si è vista costretta, dunque, ad intervenire ripetutamente per permettere a Conte di continuare il suo discorso.

La seduta era stata preceduta da contestazioni fuori da Palazzo Madama, mentre subito dopo i ministri 5 Stelle occupavano anche i banchi del governo che appartengono ai membri leghisti dell’esecutivo.

Conte si è, infine, rivolto allo stesso Matteo Salvini, che, però, ha scosso la testa quando il premier lo ha accusato di “opportunismo politico”. La verità è che Salvini avrebbe voluto “comandare” in proporzione all’indice di gradimento di cui gode nella Penisola incluso il Sud da lui disprezzato nel tempo in cui si parlò di carroccio…”

“Le crisi di governo – parole di Conte – si affrontano in Parlamento non nelle piazze. Non hai dimostrato cultura delle regole”.

Dalla questione russa al chiedere “pieni poteri”, fino all’uso dei “simboli religiosi”, Conte non manca di enumerare – come Cicerone nelle catilinarie – i vari “misfatti” del suo vice.

Conte, dunque, si dimette. Da “avvocato degli italiani” tornerà a fare l’avvocato per i suoi clienti?

Il premier dimissionario esprime, infine, un “voto” buonista: immancabile… Spera che il Quirinale non decida per elezioni anticipate che bloccherebbero “l’iter delle riforme”.

“Interrompo la mia esperienza di governo – sono queste le ultime parole – e preannuncio che intendo completare questo passaggio istituzionale in modo coerente. Il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio costituzionale. Colgo l’occasione per rinnovare i miei ringraziamenti per i consigli che mi ha dato nel corso di questo mio lavoro”.

“Stai parlando – ha replicato Salvini – come Roberto Saviano”.

Il discorso era stato spesso contestato e interrotto anche, anzi soprattutto, dai senatori del Pd.

Il viceministro e ministro Salvini ha anche chiesto a gran voce un ritorno alle urne, mentre Matteo Renzi, redivivo da qualche giorno, ha ribadito l’opportunità, secondo lui, di instaurare subito un nuovo governo per “evitare l’aumento dell’Iva”.

“Non possiamo permetterci – ha affermato Renzi – l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’Iva, che voi avete inserito in legge di Bilancio…”

“Siamo convinti – dice la sua Anna Maria Bernini (F.I.) – che tutto questo vada evitato, ma per questo bisogna andare il più velocemente possibile al voto”.

Un’evidente ciambella lanciata a Salvini, che è subito dopo stata oggetto di critiche da parte degli altri partiti…

Termina così, dopo 5 settimane di scontri, anche acerrimi ed anche volgari – peccato – la vita del governo gialloverde. E’ durato, del resto, più di quanto tantissimi italiani avevano previsto.

Che nuovo esecutivo avremo in Italia? Come vi si arriverà? Molti temono le nuove elezioni come un passaggio drammatico della storia repubblicana: e se fosse vero che i 3 partiti di destra raggiungerebbero i1 51%? Salvini si è stretto un cappio al collo, perdendo la carica di vice ministro e il suo ministero? Ribadiamo che i suoi elettori lo vogliono così. Non ha – per caso – ragione lui nel dir che …tanto prima o poi alle urne ci si dovrà arrivare? Allora i politici parolai e sbiaditi, che abbiamo visto per tanti decenni, prenderanno una batosta più grossa.

Si andrà a votare subito o meno? Qui “casca l’asino” di una democrazia di carta: lo deciderà Sergio Mattarella. Niente hai detto… Come fece Napolitano pochi anni fa in quello che il mondo giudica un golpe contro Berlusconi, cercherà di salvare la situazione …dall’orco, Matteo Salvini e dalla strega cattiva, Giorgia Meloni. E non c’è dubbio che per molti “farà buono”, sarà ancora una volta un atto perfettamente “in”.

Scaramacai

 

Nota

E’ ovvio che da anni, e forse da sempre, gli italiani non possano illudersi di fruire di una partecipazione democratica alla guida politica del Paese Italia. In un paio di occasioni ciò è emerso in modo eclatante, ma in genere – fra liste, listini e listoni – in alo giunge “chi vuole qualcuno”. Lo spostarsi da sinistra a destra dell’asse politico nazionale ha costituito la sola manifestazione di dissenso, che ha avuto un temporaneo successo.  Forze men note, seguite da un’ideologia che esse stesse hanno imparato ad assecondare a proprio uso e consumo hanno assunto e assumono le maggiori decisioni di fondo. E questo offende e “mette k.o.” la democrazia ben più delle liste – listini – listoni.  (D.

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