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Ma la Chiesa come svolge il suo ruolo?

Il colonnato di San Pietro visto dal Cupolone, una delle 25 meraviglie del mondo.Il colonnato di San Pietro visto dal Cupolone, una delle 25 meraviglie del mondo.

(L’articolo è stato rivisto e completato)

E’ questo un momento cruciale per porsi una storica domanda: la Chiesa sta facendo abbastanza per indicare al mondo ciò cui più tiene? Parliamo della “retta via”, quella che, da parti opposte, si ritiene smarrita o quasi…

La risposta è molto difficile. Per prima cosa, infatti, occorre stabilire quale sia la retta via. Comunque, è ovvio che oggi (anche) per la Chiesa vi sia una grande partita da giocare…

Chi legge Palermoparla sa come la pensiamo sulla “dicotomia” del pensiero umano: la destra e la sinistra non sono formazioni politiche, ma due posizioni del pensiero che furono “impersonate” già dai primi filosofi. L’indole del mondo (cosmo) sta nella molteplicità e nel movimento (Eraclito)? Ovvero nell’unità e nella staticità (Parmenide)? E’ questo – secondo noi – che determina l’accanito schierarsi ideologico da una parte o dall’altra. E’ con leggerezza che si dice che gli essere umani possano concordare su ciò che è bene, opportuno, su ciò che costiituisce “una buona scelta”. Assistiamo ogni giorno al dividersi della pubblica opinione (in due) quasi su tutto…

Chi vede il mondo come “uno e statico” vorrebbe vederlo anche perfetto già al “presente”: sarebbe un eterno presente che parte dalla perfezione originale. L’umanità, tale perfezione, non deve turbarla. Chi crede, invece, nella molteplicità e nel movimento vuole, al contrario, l’umanità (che giudica regina del pianeta e possibilmente del cosmo) continuamente impegnata nella ricerca di un “meglio” che ancora non c’è… Qui subentra un contenuto morale importante: l’umanità lavora per la sconfitta del male. Questo si manifesta in mille modi – speso anche cruenti – sotto gli occhi di quegli esseri ragionevoli che compongono l’umanità. E’ ovvio che sia così: il male è presente nel mondo, è il nemico del creatore che chiama l’umanità come alleata in una lotta che sarà lunga. Più che ovvio: Gesù non guarisce i mali del mondo, ma indica una strada…

Per i cristiani questa lotta contro il male viene combattuta, dunque, in alleanza con il Creatore che, con evidenza, desidera e ricerca Egli Stesso questa vittoria. Chi non vede tutto ciò nel vecchio e nel nuovo testamento, come chi non vede qualcosa di analogo nel pensiero di Eraclito (Democrito etc.) che – al contrario di  Parmenide e Platone – vedono nel cosmo (sulla terra) una ineliminabile molteplicità in continuo movimento, non ha capito né il cristianesimo, né la filosofia.

Coloro che vedono il cosmo perfetto (idealisti, illuministi…) puntano i piedi davanti al Male (peccati, catastrofi) e non sanno giustificarlo: il cosmo sarebbe opera di un Dio perfetto… Ovvero in una visione cosmologica atea, è “quello che è”, è una sorta di Dio stesso… La morale perde, così, la propria spinta vigorosa!

Se ne accorsero tardi anche Platone e Sant’Agostino, esimi rappresentanti dell’idealismo. La loro idea è sostanzialmente poco morale: che ruolo avrebbe l’umanità – messa in condizione di conoscere e di volere – se non dovesse collaborare a sconfiggere il male? La conquista del paradiso sarebbe una sorta di gioco artificioso contro se stessi: un Dio che ci mettesse meramente alla prova – sarebbe una sorta di carnefice. Oppure, se l’Inferno non esiste (come anche dicono), un “giocherellone”.  Sconfiggere il male sarebbe il risultato di una lotta molto effimera, se il mondo fosse nato perfetto di per sé…

No, Dio e il Cosmo sono una cosa seria. Tutto quanto diciamo non toglie nulla alla bontà di Dio che inizia ad amarci quando ci fa partecipi della conoscenza e di una natura che nel suo insieme ci appare splendida. Ma riflettiamo:”non c’è rosa senza spine” su questa terra…

In conclusione “la retta via” per l’umanità, non è “una”, ma sono ritenute – dall’umanità, “spaccata” fra le due scelte fondamentali – sostanzialmente due… Questo è il maggiore dei problemi del pensiero umano. Ma potremmo chiederci: “come la pensava il Gesù dei vangeli?” Non vogliamo dare la nostra risposta. Secondo noi non è difficile, ma ciascuno dia la propria…

Fatto sta che la visione della destra e dei liberali è inammissibile per chi abbraccia la visione di sinistra, che fa riferimento a Platone, ma anche a Rousseau, all’illuminismo e all’idealismo filosofico in genere. Questo è giunto fino a noi – purtroppo – tramite pensatori come Hegel e i suoi seguaci (Marx, Feuerbach) o lo stesso Croce fecondi nello scrivere come autentici grafomani e capaci di affascinare molto chi legge: che cosa ci sarebbe di meglio d’un mondo perfetto fuori dalla finestra? …Dopo l’angolo della strada? Fuori dalla caverna dove stolidamente restiamo chiusi? Peccato, un vero peccato che non sia così. E non lo è.

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Dopo questo pur lungo accenno, entriamo nello specifico. Ecco che un’istituzione mondiale come la Chiesa cattolica, portatrice della “religione per eccellenza”, quella legata ad un uomo che – anche se non Dio – è stato in gradi di far contare indistintamente a tutti gli anni del calendario dal giorno della sua nascita, la religione che maggiormente viene additata dagli atei e dagli apostati, ha un’enorme responsabilità nella storia. E’ anche quella che fa registrare più conversioni a 360 gradi sul pianeta ed è formata nella sua fondamentale struttura da tutti i “fedeli” e dal suo clero. Particolare rilievo hanno il soglio pontificio e la figura del Pontefice.

Senza entrare nella critica diretta all’attuale pontefice, cioè in quella vasta comunità informale che lo critica apertamente, esaminiamo qualcosa che ha caratterizzato gli ultimi papi (dopoguerra). Esclusi Pio XII e Giovanni, attenuato il giudizio su Paolo, gli altri si sono espressi più attraverso invettive che non incoraggiamenti e veri e propri insegnamenti. Intendiamo indicazioni di vita concrete, legate alla realtà e che fossero utili e funzionali.

Da Roma si accusano troppo spesso i mali del mondo, ma non si evidenzia il bene – il tanto bene – di cui fornisce il mondo laico, ma soprattutto quello cristiano cattolico e, perché no, quello protestante. E del bene, oltre ai tantissimi atti individuali di altruismo e carità – per quanto si dica che non siano la regola – fa parte lo sforzo costante della società di darsi regole e costumi migliori. Del resto, il male non può esistere se non in opposizione al bene che esiste anch’esso… 

E’ indicando le vie del bene che si induce l’umanità a seguirle, non tanto parlando dei peccati, delle meschine contese, delle inutili guerre…

Già: le guerre e le contese rappresentano il male, ma come dev’essere esattamente la pace? Nonostante l’impegno e le mille esemplificazioni del Gesù dei Vangeli, il concetto viene lasciato nel vago. Ma la pace esiste. Il bene esiste, non è solo una assenza di male e non dev’esserlo. Dev’essere un bene in positivo, una pace attiva, fattiva, proficua. Gli esempi non mancano: perché non evidenziarli, enuclearli, mostrarli?

Papa Francesco in questi giorni ha pronunziato con la giusta enfasi la parola speranza, fondamentale nel messaggio cristiano (fede, speranza e carità). Bene, benissimo. Ma non ha circostanziato – come si dovrebbe – che cosa ciò significhi, che cosa comporti. Quanti, al di là dei teleschermi, non avranno fatalmente pensato che …chi di speranza campa disperato muore?

In una società esterna in cui tanto si plaude al relativismo etico, cioè al culto di malintese “libertà” individuali, ma poi si nega l’esistenza stessa dell’individuo come centro di autonomo pensiero, bisognerebbe chiarire “come stanno le cose”. 

Occorre, secondo noi, riconoscere come, al riguardo, la società brancoli nel buio. Incredibilmente, a parte pochi eletti, i manager, i conoscitori delle stesse arti liberali, la massa compie passi indietro in fatto di cultura. Perde, persino – nell’ era delle scoperte scientifiche e delle grandi invenzioni – il senso della scienza.

Perché affermiamo con apparente leggerezza tutto ciò? Perché ci accorgiamo che di una verità si cerca superficialmente “la fonte”. Come (incredibile) avveniva fino al Medio evo… E le verità sono prevalentemente mediatiche. Né potrebbe essere diversamente nel mondo di oggi. Si pensi, però, che i maggiori media del mondo – che condizionano pesantemente i canali mediatici minori – appartengono al massimo potere finanziario del pianeta (o di ciò che ne vediamo di più, cioè l’Occidente).

In tutto questo – ripetiamo – sono le indicazioni, cioè linee guida chiare e in contrasto con gli interessi che percorrono le vie del business e degli stessi eventi bellici, quello che ci si dovrebbe aspettare dalla Chiesa.

Ciò cui si assiste, invece, è l’aderire o l’allontanarsi dalle mode di pensiero che oggi sono fortemente fuorvianti, sia rispetto alla morale (oltre, ribadiamo, che alla cultura) laica che trova posto nei codici ma si rifà spesso ai principi cristiani, sia rispetto alla morale cristiano cattolica.

Da qui a condannare singole posizioni e singole scelte particolari con invettive ad personam o ad factum, il passo è breve e la chiesa lo compie disinvoltamente. Non parliamo,inoltre delle colpe della società, di “una” società: guardiamo alle colpe dei governi, delle minoranze, dei potentati… Naturalmente, questo “costerebbe molto ma molto di più sul terreno politico…

La superficialità – il mancato approfondimento – è di casa e non fa eccezione. Come, ad esempio, condannare chi tende a porre freni all’immigrazione selvaggia o farlo nei confronti di chi vuole, per buonismo, spalancarle le porte, quando non esiste neppure un piano europeo per lo sviluppo dell’Africa. A tale sviluppo l’Europa avrebbe un enorme doppio interesse: far decrescere il fenomeno dei migranti e creare situazioni di stabilità, ma soprattutto forme di collaborazione con i paesi africani, che – comunque – stanno crescendo ugualmente.

L’Europa – ed è incredibile – dà forza, col suo assenteismo, alla storica politica americana, che vuole un’Africa in dissesto “aspettando Godot”, cioè aspettando di trovare il modo di sfruttarla. Lo fa, però, anche per impedire agli stati europei di fruire loro delle grandi ricchezze naturali del “Continente Nero”. Per questo ha già combattuto e vinto due guerre mondiali sostanzialmente anti europee. Inoltre, oggi, con la crescita comunque in corso gli stati africani hanno da offrire i loro mercati…

Alle pesanti responsabilità atlantiche – e relativi legami massonici con l’Inghilterra – Roma non allude. Si limita alle solite invettive contro chi, nella perseguitata Italietta – che si trova ad essere in Europa come la Sicilia dopo l’unità d’Italia – vuol difendersi dai troppi “arrivi” dal mar di Sicilia.

Il pericolo musulmano esiste ed è stato costruito (Giudice Carlo Palermo nel suo libro La Bestia) per sostituire il nemico sovietico dopo la caduta del Muro. Giustificare, così, anche la continua costruzione di armamenti…

Le accuse ai singoli cittadini sono del tipo: “se sciupi troppa acqua con lo sciacquone, pensa ai bimbi del Biafra che non ne hanno”. Né dal balcone di San Pietro si sentono invettive molto istanti da questa: ma che cosa c’entra?

Terminiamo con una battuta: a questo punto, dopo tanta stupidità di quello che un tempo “fu” l’Occidente, meglio che l’Africa se la prendano i cinesi!

Scaramacai

 

Nota. Altro, certamente, si potrebbe dire. L’argomento è molto vasto. La chiesa brasiliana anni fa incaricò un grande esperto di avertising di studiare il perché di un certo assenteismo in chiesa ed avanzare proposte per migliorare la situazione. L’esperto rispose: rimettete i vecchi campanili nelle chiese e tornate a dire la messa con il sacerdote rivolto all’altare, cioè al Signore.  Gli anziani non credevano che il prete desse loro le spalle, ma che pregasse con loro rivolto al Santissimo.

Non c’è dubbio che la chiesa compia molti errori, ma la realtà del corpo dei credenti, sostenuti dal messaggio evangelico, risulta vincente nonostante i tanti errori – ed anche i peccati – del clero. 

E’, infatti, dalle affermazioni continue del cattolicesimo (non certo dai torti del clero) che derivano  le violente reazioni che, in giro per il pianeta, sono proprio contro il Cattolicesimo, che non è una religione di popolo, né di stirpe, né di stato. E’ la sola religione pienamente “ecumenica“: destinata a giungere ovunque vi sia una casa (ecumé), cioè una famiglia. Come abbiamo detto altre volte il cattolicesimo è la religione più avversata dagli atei, ma anche quella cui più spesso ci si converte.

Scolpiamo queste ultime parole: l’ultima scelta da fare oggi è mettere il cattolicesimo sullo stesso piano di altre religioni o paragonarle ad esso. Né vale che ovunque  l’homo religiosus sia il vero homo e il non religiosus sia il “non homo“. Verissimo, ma ciò nulla toglie non solo al primato, ma anche all’esclusività del cristianesimo – religione rivelata – che parte dal primo comandamento delle sacre scritture” “Non avrai altro Dio fuori che me” (D.)

Nota 2. Altro madornale errore è azzardare appena un paragone fra il messaggio di Gesù e il marxismo, perché a favore dei “poveri”. Nel Discorso della montagna Gesù parla di morale e di carità, ma si rivolge alla coscienza dei singoli individui, non accenna (neppure quando in altro momento dice il suo ‘date a Cesare’…) ad uno stato che pretenda di imporre la morale e la carità al popolo quasi con la forza… Lo Stato emani le proprie leggi, ma non pretenda di irregimentare gli individui e di risolvere l’intero problema della morale. Non si identifichi, soprattutto, con la Nazione (i cittadini) dalla quale resterà sempre tecnicamente distinto nella realtà, tanto morale quanto economica ed anche giuridica. Rileggiamo, quindi, opportunamente la massima con cui Gesù ‘liquida’ la politica:”Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. (D.

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