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Chomsky oracolo: democrazia che muore plutocrazia che cresce

Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è considerato uno dei più grandi intellettuali e delle più grandi menti contemporanee: il pensiero - per lui - non esisterebbe senza il linguaggio. Di questo fanno parte la lingua parlata, la gestualità e i simboli. Tutti e tre trasmettono "il messaggio". Ma si consideri che il suo pensiero sulla materia è molto articolato. Non può dirsi, per la verità, che i suoi scritti siano chiari, quanto è, invece, importante la sua dottrina.

Un articolo rinvenuto sul blog di Antonio Socci conferma, citando un fonte autorevole come la voce di Noam Chomsky, conferma quanto avevamo scritto spontaneamente ieri a proposito dei “golpe italiani” in sinistro abbinamento con quanto avviene in Europa: assenza di democrazia, potere in mano a poche persone, in pratica sempre le stesse, in spregio al Parlamento, ridotto ad una scatola vuota o, meglio, ad una sorta di piccionaia cui non è data una parola unica, ma viene imposto una sorta di silenziatore.

Pubblichiamo l’articolo firmato Giuseppe Altieri che propone quasi integralmente il pensiero di Noam Chomsky (durante un soggiorno in Italia), noto per le proprie idee e per le rivendicazioni, idealmente espresse …da sinistra. Il concetto del professore questa volta finisce per spiegare – come vedremo – l’atteggiamento sovranista, che inconsapevolmente suggerisce nella sostanza.

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L’articolo: Chomsky sull’UE e sul mondo

(A. Socci da Pressenza International press agency)

“Si credono i padroni dell’umanità e purtroppo lo stanno diventando: la politica democratica ha cessato di resistere loro, spianando la strada alla dittatura incondizionata dei poteri forti, economici e finanziari, che ormai dettano le condizioni della nostra vita pubblica”. Parola di Noam Chomsky, considerato il maggior linguista vivente, autore del capolavoro “Il linguaggio e la mente”.

A 86 anni, il professore statunitense dimostra una lucidità di pensiero e di visione che non lascia spazio a dubbi. Nessuna illusione: “Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è il neoliberismo”, dice Chomsky, in Italia per il Festival delle Scienze di Roma nel gennaio 2014.  Il titolo dell’ultima raccolta di testi inediti tradotti in italiano è estremamente esplicito: loro, gli oligarchi globali, signori delle multinazionali e grandi banche d’affari, sono “I padroni dell’umanità”.

“La democrazia in Italia – afferma Chomsky – è scomparsa quando è andato al governo Mario Monti, designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non dagli elettori”. In generale, come riporta il newsmagazine “Contropiano”, per Chomsky “le democrazie europee sono al collasso totale, indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere.”

Sono “finite”, le democrazie del vecchio continente – Italia, Francia, Germania, Spagna – perché le loro sorti “sono decise da burocrati e dirigenti non eletti, che stanno seduti a Bruxelles. Decide tutto la Commissione Europea, che non è tenuta a rispondere al Parlamento Europeo regolarmente eletto. Puro autoritarismo neo-feudale: questa rotta è la distruzione delle democrazie in Europa e le conseguenze sono dittature”.

Per Chomsky, il neoliberismo che domina la dottrina tecnocratica di Bruxelles è ormai un pericolo planetario. Il fanatismo del “libero mercato” come via naturale per un’economia sana poggia su di un dogma bugiardo e clamorosamente smentito. In realtà senza il supporto pubblico (in termini di welfare e di emissione monetaria) nessuna economia privata può davvero svilupparsi.

Oggi il neoliberismo si configura come “un grande attacco alle popolazioni mondiali”, addirittura “il più grande attacco mai avvenuto da quarant’anni a questa parte”. Desolante il silenzio dell’informazione, che coinvolge gli stessi “new media”: la loro tendenza è quella di “sospingere gli utenti verso una visione del mondo più ristretta”.

Giuseppe Altieri

 (Segnalato da A. Socci – Fonte Pressenza International press agency)

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Nota

Come accennavamo all’inizio, lo scritto suggeritoci dal Blog di Socci – ma avviene anche in altre occasioni – rispecchia il giudizio da noi costantemente espresso sull’Europa ed anche sul mondo, perché l’UE è una creazione artificiosa da parte di quello che una volta si chiamava Occidente sotto la guida degli Usa e si riteneva vessillifero del mondo intero. Questa realtà traballa, ormai, vistosamente: quasi non esiste più, ma continua a sopravvalutarsi. Ne pagherà le conseguenze… Adesso è da pensare che anche gli States siano vittima di quelle oligarchie bancarie che cercano di far soldi soprattutto manovrando altri soldi, ma cercano anche di amministrare monopoli “leonini”, preparando non già una sana globalizzazione – che è ormai nella storia e nella geografia – ma quella che si chiama mondializzazione. Che, della globalizzazione è una fase patologica, una rischiosa cancrena.

Né si può, come fa Chomsky, interpretando la corrente di pensiero tardo marxista, condannare l’economia di mercato nel suo intero, o quasi, per la presenza di alcune patologie, anche gravi. Perché l’alternativa, come la storia ha dimostrato, sarebbe la miseria.

Certamente lo Stato, i cui poteri in economia vanno ridotti al minimo, deve mantenere una capacità di controllo sul corretto comportamento del mercato, ma soprattutto il potere “politico – democratico”, in qualità di rappresentante del popolo, deve rivendicare la propria supremazia su ogni altro potere e, in particolare, sulle oligarchie finanziarie. Non è facile, ma è la sola strada perseguibile. Più o meno è quella proposta dai cosiddetti “sovranisti” che hanno già – per questo – un gran seguito elettorale in giro per il mondo, ma più ne avranno in un futuro che è già iniziato. Lo stesso D. Trump cerca di arginare il potere delle oligarchie finanziarie e viene fatto oggetto, sin dai tempi della sua campagna elettorale, di una vera e propria persecuzione sia mediatica, sia giudiziale. Qualcosa che non è una rarità neanche al di qua dell’Oceano. Anzi vi assistiamo di continuo…

Se ci può consolare, la democrazia non viene aggirata ormai d’abitudine solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Ciò avviene in molti modi, ma non moltissimi. Negli stati ex comunisti è – di regola – una sorta di “optional”… Ma la democrazia – con amara sorpresa – arretra ovunque. Troppo forti sono gli interessi venali.Non solo finanziari. Sono in mano a pochi che si appoggiano, però, su una”nomenclatura” ben diffusa, cioè ben distribuita sul territorio, fatta di persone coinvolte in qualche modo nell’interesse dell’organismo (organizzazione) o cui si fa credere di esserlo.

(Germano Scargiali)

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