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Palermo: dal porto ancora “non si passa” e la città agonizza

La foto risale a qualche anno fa, ma potrebbe essere fresca di stamane...

Palermo è un disastro. Stamane il traffico davanti al porto era peggiore di quello che la foto ritraeva qualche hanno fa.Il pullman del City Sightseeing era bloccato fra automobili e Tir. Mentre si lavora eternamente a cervellotiche soluzioni tranviarie, Palermo muore. La regola è vedere ovunque negozi chiusi –  anche al centro che si vorrebbe rivitalizzare – con la saracinesca abbassata e i rifiuti e le erbacce incastrate sotto la porta che non si apre più da tempo. Se ne osservano ovunque, specie in via Roma (è il record), adesso libera nei 2 sensi al traffico. Ma dove parcheggiare? A Palermo i parcheggi verticali “fanno male alla salute”. Nel resto del mondo civile, no.

Anche la Vucciria è morta.Impossibile il parcheggio, mentre gli scippi n via Roma hanno scoraggiato le signore "a piedi".Da vari anni si trovano in prevalenza spezie orientali, da poco in città...

Anche la Vucciria è morta. Impossibile il parcheggio, mentre gli scippi in via Roma hanno scoraggiato le signore “a piedi”. Da vari anni vi si trovano in prevalenza spezie orientali, da poco in città…

Simile idea accompagna i termovalorizzatori. I  rifiuti andranno in discariche private. Immaginate le gare d’appalto, le assegnazioni e la spesa per il Comune di Palermo. Aumenterà il ritmo delle multe? Vi saranno altri “passaggi difficili” come quello dietro il Teatro Massimo o in direzione di piazza Marina?

Con i due termovalorizzatori a suo tempo assegnati alla ditta di Giacaranda Falck la Sicilia avrebbe potuto smaltire anche i rifiuti altrui. Ma, dicevamo, in Sicilia (e a Palermo) i termovalorizzatori inquinano. A partire dal Nord Italia e all’estero, invece, risolvono il problema e producono energia…

L’opera più urgente sarebbe “stata” la bretella dal porto a via Belgio, per la quale erano pronti finanziatori privati e un progetto di “good practice”, ma Il Comune non ha mai apposto una firma e un timbro che non costavano 1 euro. La bretella assorbirebbe i 14 Km di Tir che “scendono” da u solo grande traghetto e che attualmente affliggono via Montepellegrino, via Imperatore Federico,i Leoni, viale del Fante, piazza e via Alcide De Gasperi, via Ausonia. Tutto ciò si stenta a crederlo.

A Palermo le libere attività sono impossibili da tempo: con il traffico, le scriteriate chiusure e gli annosi lavori in corso, a lungo gli stessi, si stenta ad inanellare due o tre impegni la mattina e lo stesso il pomeriggio…

A Palermo tutto va male, anche la osannata “cultura“. Il solo evento di rilievo nel corso di un anno intero è la stagione teatrale del Massimo. Ma non può dirsi che i palermitani conoscano la musica lirica: quanti sanno che Casta diva è la romanza più nota della Norma, pezzo forte della compianta Maria Callas? La Norma è un piatto di pasta con salsa e melanzane. In molti menù palermitani viene tradotta in inglese: pasta with standard.

La carenza di eventi fa sì che l’apertura di una sciatta Fiera del Mediterraneo – priva di una sua funzione sul piano commerciale – faccia notizia e richiamo per i palermitani: colgono l’occasione  per passeggiare, una volta tanto a misura di uomo e consumare “festosamente una focaccia con la milza o un vassoio di pizza da panificio divisa in quadratini. La salita del Montepellegrino per la Santuzza diviene un’occasione mondana ed è molto “in” chiamarla “acchianata”. Una hamburgheria può divenire un’occasione di  mondanità cittadina…

Palermo, purtroppo, fa pena, anche se noi che ci siamo nati la amiamo lo stesso, sopportando anche il fetore dei “cassonetti” e dei sacchetti abbandonati col caldo, perché sono – quantomeno – sinonimo della nostra bella estate…

Scaramacai

Nota. Amministrazione scriteriata, provvedimenti addirittura infantili, frutto di fantasie ideologiche, assenza di un minimo di seria programmazione, scopiazzamenti… Dove saremmo voluti arrivare quando le decisioni vengono prese con la prima idea venuta in mente al mattino, senza un adeguato esame delle conseguenze collaterali? Il sarcasmo sarebbe facile, visto che non si è voluto il porto di Sant’Erasmo “fatto bene” ed ora si sta costruendo quasi uguale, ma peggiore. Per fortuna non si parla più dell’inopportuna porto Bandita, dove sono scomparsi anni fa 600 milioni. Si parla, però, di “costa sud“, eterno sogno irrealizzato. Ma perché non vanno con la bussola in tasca per vedere che l’Acqua dei Corsari è, comunque, ad est? Così è andata, così sta andando. E non abbiamo parlato del peggio che c’è in città: sempre uguale, sempre lo stesso… (S.)

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