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A destra si vince: ecco Grecia, Polonia, Argentina…

Kyriakos Mitsotakis esulta dopo la vittoria elettorale. Tutto il mondo è ormai stanco della sinistra, delle sue scelte ideologiche, dei suoi eccessi, della mancanza di senso della realtà...

E’ svolta, non c’è più dubbio: il mondo vira a destra. E’ avvenuto di recente in Grecia, in Polonia ed anche nella lontana Argentina. Sono tre paesi di fede cristiana, ma hanno certo conosciuto il rovescio della medaglia: governi atei di di ispirazione marxista, anche se camuffati da semplici laici…Ma avverrà, un paese dopo l’altro, anche altrove…

La Grecia cancella Tsipras e Siryza. Nelle elezioni politiche ha vinto la vera destra. Questa la logica: tra la finta sinistra del Governo uscente, quello di Tsipras – che in realtà ha vessato i cittadini con politiche indecifrabili, persino dall’aria destrorsa – e la vera destra, i greci hanno scelto la seconda. Il tutto è in accordo con quanto avviene in Europa, dove i Socialisti del PSE, tranne qualche eccezione, perdono ovunque…  

Certe analisi non hanno alcun senso. Abbiamo seguito in questi anni i danni arrecati dal leader della sinistra greca, Tsipras, al suo Paese e all’idea stessa di Socialismo. Già: non è che un socialismo non marxista sia di per sé da squalificare dall’arco politico… Ma Tsipras era stato contro lo strapotere della Troika (Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea). Invece, di fatto, ha consegnato la Grecia alla stessa Troika.

Tsipras, con il suo partito – Siryza – non è il solo esempio di finta sinistra: in Italia abbiamo il PD non ha più colore, in Francia i finti socialisti sono praticamente scomparsi, in Germania i Socialisti della Spd sono in caduta libera, eccetera, eccetera…

Tutto ciò si legge nelle cronache odierne, ma Palermoparla ha sempre accusato la “sinistra mondiale” di fornire le “penne del pavone” ai peggiori poteri, guidati dalle gerarchie bancarie e dalle peggiori congreghe di stampo massonico, sia nella macro, sia nella micro realtà…

Ciò anche se queste grandi congreghe e piccoli notabilati si vantano di esser rappresentati ovunque: a destra, a sinistra e …altrove. In ogni caso, meglio la destra…

La sinistra resiste in Svezia. Anzi, lì i socialdemocratici resistono perdendo. Quanto alla Spagna, i socialisti hanno recuperato grazie alla delusione di Podemos, nato come movimento socialista no global, ma diventato troppo moderato e, quindi, per molti spagnoli, inutile da votare.

E’ probabile che Tsipras, Podemos e i 5Stelle – dati i fattori comuni – siano stati costruiti a livello internazionale al fine di destabilizzare tre stati che erano in bilico fra il poter crescere o recuperare sviluppo (anche potenza nel caso dell’Italia) realizzando una situazione di governabilità, ovvero restare soggetti a chi vuol tenerli “schiavi”. Tutta l’UE sembra svolgere, del resto, tale ruolo negativo.

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L’Italia stava per diventare governabile o instaurando l’alternativa (dx – sin) o soluzioni comuni da compromesso storico come il patto del Nazareno. Ciò – evidentemente –  urtava contro i massimi interessi mondiali (mondializzazione)… Dire che le due soluzioni erano state ambedue auspicate e tentate da Berlusconi (il “cattivo capitalista dongiovanni) è fuori moda, è out. E’, però, la verità. Furono giorni in cui in tanti affermavano (lo ricordiamo a Palermo): Berlusconi è “un signore”. Perché giunse fino a “mettersi di lato” (come fa adesso con Salvini) per regalare all’Italia quel gran tesoro che è la governabilità

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In Polonia il partito di destra “Diritto e Giustizia” (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski ha ha stravinto le elezioni. Kaczynski ha così conquistato la maggioranza assoluta in Parlamento. E’ proprio ciò che voleva ottenere e che gli consentirà di governare senza intralci nei prossimi 4 anni. Era già al potere nella precedente legislazione.

“La Polonia – ha subito affermato Kaczynski – deve continuare a cambiare, deve cambiare in meglio. Ci aspettano altri quattro anni di duro lavoro”

Il leader ultra-conservatore ha chiamato i polacchi a sostenerlo per completare il lavoro, portare a termine la sua contro-rivoluzione, creando …una “nuova Nazione” e formando nuove generazioni di cittadini polacchi.

In Argentina il candidato di opposizione alle presidenziali in Argentina, il peronista Alberto Fernandez, ha stravinto con il 47,82% dei voti. Lo ha comunicato il ministro dell’Interno, Rogelio Frigerio di evidente origine italiana. Il presidente uscente Maurizio Macri ha raccolto invece per il momento il 40,67%, mentre il terzo classificato, Roberto Lavagna, ha il 6,13%. La legge elettorale argentina prevede una vittoria presidenziale al primo turno con il 45% dei voti, o con almeno il 40% e dieci punti di vantaggio sul secondo.

Il vincitore, festeggiato subito dalla moglie (nella foto) avrà come vice la ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner –  Nel quartier generale del suo movimento Cambiemos a Buenos Aires, il presidente uscente Macri ha annunciato di aver invitato a pranzo Fernandez alla Casa Rosada per concordare “una transizione ordinata per il benessere di tutti gli argentini”.
Per “camuffare” l’ennesima vittoria della destra si è detto (vedi giornale unico) che “questo peronista è di sinistra“. Oh, questa è bella! Come ricordare Mussolini e Hitler erano, del resto, erano socialisti…
Scaramacai

 

 

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