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Protestare è Bene ma protestiamo bene…

Una manifestazione "vera e opportuna". In Sud America si protesta contro i governi dittatoriale crisi "da fame". Qui la manifestazione contro Maduro nel centro di Caracas. E' il falso socialismo, in agguato ovunque, sorretto dai peggiori poteri (finanza), che prende forma di mostro. Ne nascono regimi oppressivi e beceri... Altra protesta lecita,se non sacrosanta, quella di Hong Kong contro i capital comunisti cinesi...

Si protesta per i motivi più disparati, da un po’ di tempo… Non manca certo per protestare, c’è chi ne trae un certo godimento: imprecare può esser un piacere… E “le cose contrarie” …vengono, purtroppo, anch’esse. Non può dirsi che manchino…

I motivi per protestare sarebbero – infatti – tanti, a livello generale e locale: guai a quel popoloche tace! Ma, la vrità e che oggi spesso gli italiani (egli altri popoli) tacciono dvanti al peggio (lo vedremo più avanti), ma leproteste cui assistiamo per stradasono spesso “vacue” e – soprattutto – provocate, dietro le quinte, dal “potere” stesso che, nel segreto, le gradisce.

Guardiamo,dunque, perché in questi mesi si è protestato e si protesta. Ci riferiamo all’invadere – a volte letteralmente – strade, piazze, scuole…

Prima vennero i “grillini”: contro tutto e contro niente, senza una sola idea di base, tranne che …il mondo fosse sbagliato: “non siamo né di destra, né di sinistra! Anzi meglio: siamo sia di destra che di sinistra. O è più conveniente dire siamo sia di sinistra che di destra? Mah: il nulla adottato come bandiera… Contro tutto?Certo… Anche contro l’Europa. Ma alla vigilia. Poi, una volta al governo, da perfetta “Animal Farm”, eccoli allineati con i massimi poteri, la scelta più comoda e conveniente: sì all’UE.

Stanno già chiudendo bottega: lo avevamo previsto nero su bianco, non c’è di che meravigliarsi…

Peggio, adesso, le sardine. Perché Sardine? Boh! Protestano – ma cvagamente – contro l’opposizione. Perchè? Perché i sondaggi dicono che gli italiani, appena sarà loro consentito di votare, la porteranno massiciamente al governo: all’anima che democrazia?

La “protesta” per eccellenza fu quella cosiddetta del ’68. E  non ci fu mai niente di più intempestivo e e male indirizzato. La parte costruens è che si protestava contro il governo. La parte destruens è ben maggiore: si marciava e si urlava per rivendicare migliori condizioni economiche,quando si era in pieno boom, quando le “masse” s’erano ben tolte la”fame di bocca”, anzi godevano di inattese – pochi anni prima inimmaginabili – comodità.

Da allora qualcuno di accorse che “soffiando sul fuoco” si potevano “far scendere in piazza” torme di gente, soprattutto di giovani che facessero – magari – vacanza a scuola…

Suggestivi e coinvolgenti slogan – quanto vaghi –  condivano il tutto. Il più bello: la fantasia al potere. E dire che si guardava come riferimento anche all’Unione Sovietica: “all’anima della fantasia!” La storia, ben presto, parlò chiaro…

Oggi “si marcia” soprattutto per “problemi lontani“, nel tempo e nello spazio: timori e programmi a lunga scadenza, il clima, l’esaurirsi delle risorse, la crescita compatibile in testa a tutti. Non c’è dubbio che che c’è chi fa leva sulle paure ataviche dell’uomo e ciò avviene per interesse o per semplice voglia di far scandalo. Fra i politici queste “paure” servono a far promesse da non mantenere. Perché – riflettiamoci – sarebbe anche impossibile…

In altri casi si protesta in modo grottesco: senza spcificare il perchè, contro quale idea, quale principio… E’ stato il caso dei “grillini“, quando apparvero disperdendosi in mille differenti aromenti, negando che fossenecessaria una dirittura:non siamoné di destra, né di sinistra. Anzi, sia di destra che di sinitra. Bellissimo! La loro fine è vicina, l’avevamo previsto nero su bianco, non c’è da meravigliarsi…

Adesso è la volta delle sardine.Sardin? Ma perché? Che cosa mai significa? Il nulla adottato come bandiera

Non ci soffermiamo troppo a ripetere che sul clima non c’è assolutamente nulla di dimostrabile, che le risorse sulla Terra sono ancora praticamente senza fine (terre da coltivare ancora selvagge, petrolio, metano, idrogeno quanto se ne vuole…), che la crescita compatibile riguarda solo piccole realtà locale, non la macro realtà del pianeta. Anche qui, la Terra è praticamente ancora “infinita”:mare,terre selvagge, deserti sono ancora da esplorare. Il deserto è il luogo più fertile da coltivare. Se è necessario si ricava acqua dal sottosuolo: questione d’energia, ma questa – gestita correttamente – abbonda…

I motivi per protestare sono ben altri, ma sono scomodi per chi ha le leve dei media. Ci mancherebbe: far propaganda contro se stessi… Ripetiamo ancora una volta che il primo passo da compire è di diffidare dal “giornale unico” che fabbrica la “opinione corrente”, crea l’elenco dei “buoni” e dei “cattivi”, sia per gli individui che per le idee…

Nonostante tutto, il mondo migliora. Consoliamoci: leggi, previdenza etc non sono quelli di una volta. Non è più la giungla dei secoli passati…

C’è un primario motivo di protesta per cui si dovrebbe manifestare in piazza. Lo scandalo è che questo mondo, che produce di tutto e di più, lesina il necessario a tanti esseri umani…

E questa è la controprova di ciò che dicevamo: il giornale unico parla – invece che di grande capacità produttiva nelle manifatture, nell’industria e nell’agricoltura –  di  obbiettivo impoverimento del pianeta, di rischi legati alla crescita, di paure – come dicevamo – lontane nel tempo e nello spazio. In anni lontani a venire, in luoghi lontani da raggiungere. Lì “troveremo” le prove “inconfutabili” del surriscaldamento del pianeta e simili… Ma potrete mai recarvi ai poli a controllare se e quando si sciolgono i ghiacci? In compenso, governo e amministrazioni hanno i loro interessi ad associarsi e affermare che tali problemi “esistono”. Potranno stanziare i fondi. E la osa più “comoda” è stanziarli di fronte al “nulla”…

Sussistono molti altri motivi più “specifici” per protestare, ma  sarebbe ben più sgradito al “sistema”.

Si dovrebbe protestare contro il fisco feroce che concorre alla mancata crescita e danneggia i più “piccoli”, contro il carovita, il mancato aumento delle pensioni, per la sanità pubblica, …per la carenza di impianti sportivi e piscine rionali, ma che dire di una più adeguata politica bancaria? 

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