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Salvini riparla del “Ponte” di sburocratizzazione e di …sviluppo

La testa in mais rosa di Santa Rosalia che Salvini ha mostrato di gradire molto: l'ha subito baciata.La testa in mais rosa di Santa Rosalia che Salvini ha mostrato di gradire molto: l'ha subito baciata.

E’ proprio un ragazzone. E’ il ragazzo della via Gluck, così somigliante a se stesso – a quello che vedi in Tv – che di più non si può. Così si presenta, cardigan di lana sottile e girocollo sottostane “a lupetto”, in sala stampa all’Assemblea. Scurissimo, nel complesso sembra in minipull anni ’60… Lo hanno redarguito: all’Assemblea non si entra senza giacca e cravatta. E’ capitato ad altri, ad Accorinti da sindaco messinese, a Franco Battiato da assessore alla Cultura..

“Su’ – ha esclamato Salvini – avevo una giacca a vento da qualche parte”, guardando verso le due inseparabili teste di cuoio…

Poi, in qualche modo, come ospite  venuto da lontano e in considerazione del suo odio per la cravatta, è stata fatta un’eccezione. Eccolo, infatti, nel Palazzo che fu di Re Ruggero e dei governatori spagnoli, ospitò il Re di Napoli cacciato dai francesi di Napoleone ed ora è …di Gianfranco Micciché.

In sala stampa accenna un primo ingresso, ma fa sospirare di delusione chi stava appostato con telecamere e macchine fotografiche. Fa dietro front nella sala accanto a parlare con qualcuno… Poi entra all’improvviso, quando gli obiettivi, rispetto a prima, s’erano “distratti. Rieccoli puntati su di lui, come altrettante ‘canne’ atte a sparargli addosso. E’ la curiosità di tutti: alla trepidazione, solita per un politico nazionale, s’aggiunge quella per un personaggio certamente dotato di qualche particolarità…

Una domanda “cattiva” sibila da un giornalista nel mucchio: “Come te la sei cavata con Micciché che tante te ne ha dette in passato?”

“Hai smesso di fare lo stronzo? Così gli ho detto e ne abbiamo riso insieme”, risponde pronto Matteo

Il ragazzone della via Gluck  ha rilanciato il concetto in crisi di una Milano che …docet. Ha convinto i sudisti di essere un ex “lumbard” ormai sinceramente pentito ed a …stare con lui. Tanto che prende più voti in Calabria e li prenderà in Sicilia che non in Valpadana. Ha fatto il muso duro a …quelli della sinistra. E’ amico di Putin e di Trump. Il Time gli ha dedicato una copertina. Chi è mai, infatti, questo ragazzone che spopola in Italia? Se lo chiedono anche in oltre Oceano…

Ma c’è chi lo odia. In casi del genere fa parte del rito. Lo hanno dimostrato ieri al Massimo e a Ballarò. Ma, poi, al centro del discorso dice: “Ci tornerò, c’è chi mi ha ringraziato perché Orlando per una volta ha spazzato la monnezza dal quartiere. Annuncerò periodicamente la visita per…farli contenti. Poi, magari dirotto l’invito.Prometto, così, una Ballarò più pulita…”

Andiamo, però, con ordine. Con lui entra Gianfranco Micciché …lo francobolla come un terzino fa con l’ala avversaria. Sta facendo gli onori di casa, come di dovere nella sua terza esperienza da Presidente dell’Assemblea e, quindi, della Federico II che significa Palazzo dei Normanni.

Davanti ai mosaici della palatina e al Cristo Pantocratore Salvini ha pianto.

Davanti ai mosaici della palatina e al Cristo Pantocratore Salvini ha pianto.

“Sono rimasto colpito – afferma Gianfranco – quando si è commosso. Del resto,’come altri’. Ci si può non commuovere, infatti, davanti a tanta bellezza che ho l’onore di presiedere?”

Poi Micciché passa ai regali e dona all’ospite una piccola testa di Santa Rosalia di fattura ecologica, cioè in mais, di colore rosa, forse alludendo al colore caro a quelli ‘gloriosi’ della squadra locale…

Salvini la stringe fra le mani come un’amata e prontamente la bacia…

“Qui – afferma Miccichè con la sua tipica aria fra humour  e simulata timidezza – la Santuzza ti potrà certo aiutare”.

Forse si riferisce – sembra così – ai toni minacciosi di chi ieri lo contestava fuori da quelli che, invece, si sarebbero contentati solo di “toccarlo” come si fa con chi è in odore di santità…

Matteo Salvini ha detto di voler riprendere adeguatamente l’idea del Ponte sullo stretto… Solo così potrà parlarsi di far giungere l’alta velocità e dar sorso alla politica degli “asi stradali” in cui l’UE ha (per una volta, ndr) privilegiato la Sicilia (asse N.1 Parigi -Palermo, ndr).

I fondi? Più di un privato è pronto a ‘farlo’ a proprie spese. Qual’è il problema? Vediamo come risarcire, invece, chi ai tempi si vide sospesi i lavori…”

Tutti dovrebbero sapere – annotiamo –  che gli elettrotreni (ET della cui fabbricazione l’Italia è maestra, quasi li inventò nell”anteguerra) non possono essere traghettati.

Alla osservazione di chi scrive queste righe (prima domanda dopo l’invito di Salvini) su come chi voleva stornare i fondi del Ponte ad altre opere, perché nulla s’è fatto, come altri avevano ben predetto, Salvini ha risposto: “Sono due cose diverse. Il ponte va fatto e vanno anche compiute le opere interne”.

Fra le priorità Salvini ha del resto parlato della viabilità interna, Palermo – Catania in testa, ma poi di tutte le “strade provinciali” ormai a pezzi in conseguenza della malaugurata abolizione delle Provincie. La peggiore idea che abbia avuto Matteo Renzi…

E’ appena il caso di ricordare che la Sicilia di Crocetta fu la prima ad imbarcarsi nell’errore…

“Un consiglio provinciale – ha affermato il Senatore – responsabilizzato dal voto popolare e non …nominato dall’alto è quello che ci vuole, ci mancherebbe…” Insomma, un perfetto ritorno al passato.

Naturalmente, Salvini ha insistito sullo sviluppo e lo ha fatto con un’esemplificazione concreta…

“Ci sono – ha affermato –  diciotto mila pratiche sospese solo alla soprintendenza di Palermo. Figuriamoci quanti posti di lavoro attiveremo sbloccandoli. Voglio che avvenga…” L’allusione è alla sburocratizzazione, uno dei “pallini” di Salvini. Per quanto al tempo della “sblocca cantieri” acerrime critiche (giugno 2019) di chi gli si oppone miravano a dimostrare come la sua Lega favorisse il Nord avendo cancellato i fondi per il Sud previsti dal “salva imprese”

Il presidente dell’Assemblea  aveva da poco accolto a Palazzo Reale il leader della Lega. Miccichè ha accompagnato il senatore in un breve tour di Palazzo dei Normanni, a cominciare dalla mostra Castrum Superius, in compagnia del direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso.

Il giro è proseguito all’interno della Cappella Palatina. Dopo Sala d’Ercole, nella Sala cinese il presidente Miccichè e il senatore ed ex ministro si sono intrattenuti privatamente.

“Quello di oggi – ha affermato poi Micciché – è stato un incontro molto cordiale. Un’occasione per confrontarci con molta sincerità su alcuni argomenti: in primis, ho ribadito la mia posizione sul problema  dell’immigrazione, che va risolto in maniera efficace e non aggressiva e sul tema della burocrazia, che da sempre mi sta molto a cuore e che entrambi riteniamo decisivo per la crescita della Sicilia e dell’intero Paese. Vedo tutti i presupposti per poter andare avanti insieme”.

C’è un riferimento all’incontro privato a colazione con il governatore Nello Musumeci in cui pare sia stato ancora più concreto sul da farsi. Del resto la visita aveva un motivo ben definito: presentare il neonato gruppo della Lega all’Ars. Ne fanno parte Marianna Caronia, Orazio Ragusa, Giovanni Bulla e Antonio Catalfano.

L’esordio del nuovo gruppo avviene in modo “soft”, niente pretese,niente assessorati… Questo il proclama. In definitiva Salvini ribadisce  di voler …Lavorare per sbloccare l burocrazia e far crescere Pil … Salvini fa intendere di esser venuto a parlare di Sicilia e dei programmi futuri, di … migliaia di posti di lavoro e milioni di euro di indotto e di ricchezza. … Parla delle già citate strade provinciali, della Palermo – Catania e rilancia senza reticente l’idea berlusconiana del Ponte sullo Stretto

Ai discorsi politici concreti la “cerimonia”

Così, se Micciché ha donato a Salvini la riproduzione della testa di Santa Rosalia in rosa, il suo direttore alla Federico II, la “super woman” Patrizia Monterosso, gli ha regalato una copia in scala di uno dei due leoni marmorei del XII secolo presenti a Palazzo Reale. Sempre in fibra di mais.

Tutto per bene dunque? In Sicilia la speranza è l’ultima dea, quella che nessuno oserebbe “licenziare”, nessuno manda in pensione, neppure a …quota 100.

Germano Scargiali

(Foto di Angelo Modesto)

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Matteo: “la soddisfazione che mi manca”

Salvini come Berlusconi è uno di quegli italiani che non stenta a scherzare sul lavoro. Non giunge alle barzellette del Berlusca, ma, se deve sdrammatizzare lo fa con una battuta a volte pungente, a volte no. Ma quasi sempre …a sorpresa. C’è chi queste cose le apprezza (come chi scrive), chi meno: l’italiano medio “serioso” a volte ne resta scioccato…

Ebbene, nel corso di un giro di domande e risposte, il discorso sta per perdersi attorno alle impressioni e sensazioni personali… Ci spieghiamo meglio: “Sei contento o sei scontento? Ti sollevano gli applausi? O ti hanno più afflitto le contestazioni?” Il  chiaro riferimento è a …sardine e company.

Matteo ad un certo punto si ferma, stacca la spina allo stucchevole discorso: “Sentite – dice – se mi chiedete se sono felice, vi dirò che lo sono. La Lega e la destra sono dappertutto vincenti e i sondaggi ci sono favorevoli dalle Alpi in giù, molto in giù…” E subito conclude: “Cosa mi può mancare? Lo scudetto al Milan? …Beh, per quest’anno mi pare proprio che sia finita. Prepariamoci per l’anno venturo! (G.S.)

 

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