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Fake Corona Virus

Umorismo sul quotidiano Il Tempo. Non siamo i soli a prendere le distanze dall'allarmismo generale e dagli effetti devastanti, ben più gravi del coronavirus in sé. Tutto è oggi consumismo, sia a pagamento che 'a gratis'. Persino la paura.
Un tempo cantavamo: "t'invidio turista c'arrivi..."

Un tempo cantavamo: “t’invidio turista c’arrivi…” Anche rinunziare alla vacanza è, però, un consumo: “come consumeremo, adesso, in altro modo?”

La sola cosa certa nell’intero “Caso Corona Virus” è che si sia scatenata la consueta spirale consumistica: l’assalto al manzoniano “forno delle grucce” – oggi supermarket e maxi  store – assolutamente sconsiderato e privo di senso, è solo la punta della piramide. La caccia alle mascherine di dubbia efficacia, le stesse “rinunzie” ai viaggi, peraltro “consigliate” vivamente dalla generica esortazione dello “state in casa” e simili esternazioni mediatiche fanno parte dell’effetto “alone”,di ciò che nella propaganda e nella pubblicità fa anche tecnicamente da “vampiro” rispetto ai contorni ed al contenuto specifico.

Per spiegare che cosa vogliamo dire non c’è proprio …da dove cominciare… Oggi – scriviamo spesso – non manca per bestemmiare (è un vecchio detto borghese), sono le cose contrarie che non vengono. Ovverosia, non ce n’è abbastanza da “saziare” la voglia di protesta, la moda delle assemblee di 68ttina memoria, di riunirsi, creare movimenti, organizzare piccoli e grandi scioperi… A volte persino a ragione: non è che manchi l’assenteismo del governo e delle amministrazioni sui problemi “più seri’, né son pochi i disservizi, spesso assurdi, e simili. Ma …protestare è uno sport nazionale ed anche internazionale.

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Fra proteste contro il governo e l’amministrazione – in buona parte meritate, non c’è dubbio – oltre a mille altre manifestazioni di intolleranza per non si sa cosa, a partire dal fenomeno Greta Thumberg e “dintorni”, si alzano cartelli, si inneggia alla protesta con canzoni e improvvisati ritornelli, ma soprattutto si “sbraita” al bar, in ufficio, in famiglia…

C’è un dato generale, il più significativo e “importante” della realtà attuale che meno si nota, perché sarebbe interesse di pochi o, semmai, dei meno fortunati: da svariati anni a questa parte il “problema” non è più quello di produrre, ma il problema maggiore e decisivo è: consumare. E’ sempre il consumo che spinge la stessa produzione e occorre dire che, come notiamo in questo articolo, “chi può” abbia imparato perfettamente la lezione: troppo. Spesso, ormai, si consuma a vanvera. Il consumo non è più “un fatto” ma è divenuto un simbolo.

Non c’è “panzana” maggiore, comunque, che predicare …l‘economia circolare, come la chiamano oggi. Come avviene che facciano… Riciclare? Ignorare i termo – valorizzatori che bruciano all’istante i temuti rifiuti? Occorre far girare merci e denaro e produrre continuamente. Tale processo è il vero ‘oro’ della società moderna. I rifiuti vanno decisamente bruciati, inceneriti, termovalorizzati, trasformati in qualcos’altro,in materiale da costruzione, in quello che si vuole… La differenziata? E’ una perdita di tempo e comporta un costo sociale notevolissimo: la gente deve lavorare, produrre e poi divertirsi (tempo libero), non andare a costituire un …popolo di monnezzari. Si capisce che è così? O no?

L’espressione “d’oro” è stata “rubata” a Maynard Keynes: economia circolare. Ma aveva ben’altro significato: si trattava di rappresentare la realtà economica e finanziaria lungo una circonferenza su cui circolano dei dati in  continuo movimento (il movimento, simbolo ed essenza della vita da sempre, ma soprattutto di quella presente e, ancor più, futura). Lungo questa orbita rotante erano inseriti i dati dell’economia e della finanza (la seconda ‘al servizio ‘ della prima) tramite strumenti come il calcolo del Pil e della crescita, unitamente all’azione che sul”circolo” esercitava con la sua sorveglianza la Banca Centrale, “una” per ciascuna realtà nazionale. Compito primario: regolare la quantità di moneta in circolo, anche in base al numero delle transazioni nell’unità di tempo. Tale “giocattolo” funzionava in bellezza come il pupazzetto con le pile alcaline, contribuendo al benessere innescato dall’avvento del motore, della produzione meccanizzata, dall’uso dei fosfati etc, ma è stato “rotto” dall’Unione Europea ed alla sua ridicola “unità monetaria“, separata dall’unità d’intenti, cioè dall’unità politico commerciale da parte dell’inesistente – di fatto – Europa …unita. La ricchezza, oggetto di studio della scienza economica, oggi si produce alimentando proprio il movimento circolare della produzione e dei consumi con il supporto di trasporti più efficienti possibile.

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Tornando al problema del “corona virus” , è evidente come esso stia danneggiando l’economia, ma dobbiamo notare anche che ciò – per una parte del mondo – vedi i ‘grandi protagonisti’ della mondializzazione – non è che …una “pacchia“.

E’ iniziato dagli stessi anni del boom il tentativo (potente) di bloccare la crescita e, per la verità questo è riuscito – per nostra comune fortuna – solo in parte. …L’hanno rallentata, ma non fermata, né hanno innescato la “super auspicata” recessione – lubrificata dalla deflazione – o comunque del (tentato) blocco della svalutazione monetaria: questa, nonostante l’opinione corrente da discorsi di caffè – è il …volano dell’economia. L’abbiamo spiegato tante volte…

In tutto questo contesto, è chiarissimo che ‘fra noi’ – si fa per dire – c’è chi gioca al ribasso. E’ chiaro che tale gioco esiste in borsa? Sì. Ma dev’esser chiaro che ciò è presente anche nella vita economica e in quella finanziaria.

Il fenomeno “Corona Virus” provocherà grossi danni all’economia  nel suo complesso? Tanto peggio, tanto meglio! Ovviamente per “i pochi” che …sanno giocare al ribasso e lo stanno facendo. Gente, in genere, che manovra denaro e, con esso, fa altro denaro. Il gioco riesce in tutto il contesto. Perché? Perché è verissimo ciò che dicevamo all’inizio: la produzione di beni d’ogni genere, dall’agricoltura e allevamento alle manifatture è esponenziale. Il problema – ripetiamo – non è produrre ma consumare. La società ‘civile’ è tutt’oggi potenzialmente e sostanzialmente opulenta. A molti il benessere non arriva e soprattutto nel terzo mondo: questo è il vero scandalo dei tempi attuali. Ciò che i governi – per corruzione e incompetenza – non riescono ad evitare!

CORONA VIRUS POSSIBILE COMPLOTTO

Non vogliamo sembrare negazionisti ad oltranza, ma circola una plausibile teoria su ciò che sta avvenendo.

Partiamo dalla fine: c’è, nell’ambiente medico qualificato, chi sostiene che i pericoli di questa influenza – distinta da quella di ogni anno – si stia fortemente esagerando. Questa influenza non è più grave i quella dell’anno scorso, di quelle più famose – a partir dalla vecchi asiatica – né provocherebbe una maggiore incidenza della mortalità fra gli anziani, i malati cronici e i bambini.

Da dove sarebbe nata questa nuova leggenda moderna, assieme a tante altre, puntualmente esagerate dalla mainstream mediatica. Non manca, da subito, l’opposizione politica h accusi i governi di …non fare abbastanza.

Precisiamo ancora – ma non ce ne sarebbe bisogno – che …tutto nel mondo moderno è speculazione, lo diviene, viene ‘adoperato” ad arte da chi ne è capace, da chi muove le leve che può e sa muovere…

L’abbiamo già detto: contro chi gioca provvidamente al rialzo, c’è chi gioca per svariati motivi (non per uno) al ribasso. Ci sono, poi, gli scandalismi. Da parte di quelli che lavorano all’insegna del famoso “schiaffa il mostro in prima pagina. Vi è, infine, il ‘popolo dei timebondi‘. La paura uno dei primi sentimenti ancestrali alberga ancor di più nei prigionieri delle grandi città (come si dice di Parigi già nella Traviata), li cattura alla rapidità del tuono perché sentono più forte, quasi come un torto personale,  il distacco da quel mondo che fu: l’età dell’oro, la natura, il sogno di un mondo inizialmente perfetto, dalla creazione, quello J.J. Rousseau e di Platone…

Perché solo il respiro? Questa bella cinesina si è corazzata. Non fosse mai nato il 'povero' Pasteur! Ciò che è stato recepito è che piccoli esseri chiamati microbi e poi i virus fossero la sola causa d'ogni male fisico. Pasteur certamente capiva come non sia così. Persino Marx morendo disse: "...quel che è certo è che io non sono marxista!"

Perché solo il respiro? Questa bella cinesina si è corazzata. Non fosse mai nato il ‘povero’ Pasteur! Ciò che di lui è stato recepito è che piccoli esseri chiamati microbi e poi i virus fossero la sola causa d’ogni male fisico. Pasteur certamente capiva come non fosse così. Come non sia così! Persino Marx morendo disse: “…quel che è certo è che io non sono marxista!”

Credono a tutto quello che la main stream mediatica propina di continuo. Altro che fake news: le bufale sistematiche costruite “in studio”  e sostenute da una invisibile ‘catena di Santantonio‘ quella di tutti coloro che vi hanno interesse. Non prevale l’interesse generale, quello di base,sociale, neppure l’opinione della maggioranza reale: prevale la legge del più forte, di chi le “spara più grosse ” e con più rumore…

IL COMPLOTTO CINESE

Chi crede nei grandi complotti viene tacciato d’esser un mitomane. E’questa un’altra ‘verità’ costruita dalla main stream. Basti un’osservazione: il fenomeno “Mafia” l’hanno inventato i teorici del complotto? L’esistenza di una mafia trans oceanica, pure? L’idea che i detentori del massimo capitale siano alla testa di tutto il fenomeno è falsa?

Una plausibile teoria va alla base del fenomeno Corona virus. Da dove parte? Dalla Cina. Se è vero – com’è vero- che non è peggiore della altre influenze stagionali, quella di quest’anno perché mai  è stata vista con la lente d’ingrandimento? Chi l’ha contrabbandata per una delle “pesti” del 2000? Chi ha finito per scatenare quel  gioco pericoloso che – estendendosi in una, forse, inattesa spirale – può danneggiare l’economia del mondo?

Proseguiamo. Questa “plausibile teoria” sostiene che tutto sia nato dalla volontà della Cina di liberarsi dalle poteste di Hong Kong, mettendo in ginocchio quel piccolo ma ricco territorio e mantenerne il fermo controllo.

Per questo hanno sperimentato nella città di Wuhan – che presenta comunità numerose di indesiderati cristiani e musulmani – un veleno mortale da adoperare adeguatamnente, una volta sperimentato, su Hong Kong…

La situazione è sfuggita di mano, quando si sono dovute preparare le fosse per seppellire i morti. Allora , quasi Pirandellianamente, si è gridato subito: “l’influenza, l’influenza!“. Sì, l’asiatica di quest’anno: il corona virus. Ma tutte ‘le influenze’ di sempre sono state provocate da un corona virus. Questo, ormai, è di dominio pubblico. Maggiore mortalità? Meno di sempre! Perché hanno prsentato sin dall’inizio il Corona Virus come il virus di una nuova peste? E’ più che ovvio che fosse e sia un’esagerazione!

Meglio, direte voi, stanno prendendo maggiori misure… Ma quali sono,quali possono essere queste misure se l’influenza scatta comunque ogni anno e si diffonde? Essere guardinghi? Evitare …le occasioni prossime del contagio come quelle del peccato? Sono decenni che lo si dice, lo si predica, lo si raccomanda!

E se tutta la paura generalizzata e addirittura ‘organizzata’ sta sparando con alzo a zero contro l’economia, contro la produzione, contro il valore aggiunto, come dire che sia un bene?

Quella che ne esce a pezzi – da questa storia, se è vera – è la Cina. La sua inciviltà, il suo non preoccuparsi di uccidere cinesi diversi (cattolici e musulmani) e cinesi comuni,di buttare l’acque sporca (secondo loro) con tutto il bambino.”….tantum religio potuit suadere malorum” diceva Lucrezio, vedendo nel paganesimo la stolta superstizione.Tanto poté – diciamo noi – lo stolta dittatura di marca marxista…  Sempre, intendiamoci, se il tutto troverà conferma come riteniamo assolutamente possibile: troppa puzza di bruciato c’è in tutta questa storia!

Scaramacai

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Nota

…E – anche col corona virus – comincia quella che a Palermo si chiama “a’ iucata“! Il gioco consumistico…

Si consuma – oggi – di tutto. Tutto è consumo, persino il divorzio: chi può permetterselo se non …la gente puo’, ovvero chi vuol manifestare i propri sentimenti ribelli e antisociali? Altro consumismo, anche a poco prezzo! Basta un po’ d’avventurismo, d’incoscienza… Ma sì, basta volerlo! E l’aborto? Altra occasione per definirsi “moderni“, un’altra occasione di …consumo a poco prezzo. Inferiamo: lo passa la mutua! . Così essere “laici” , essere per la famiglia allargata. Persino l’ecologia, la …differenziata. Non è,forse, tutta ‘un’altra iucata‘? Consumismo a buon mercato: ‘io la faccio e Tu?’ Come a Natale per l’albero: chi lo fa più grande? Chi più alla moda? Ma sì, tutto bianco! Ma sì con le palline d’un solo colore! Quest’anno si usa così… Buttiamo via le vecchie palline: che schifo! Consumare bisogna, per il piacere di consumare… L’economia circolare ove chi non consumi va contro corrente: paradossalmente, altro consumismo! Consumismo materiale …morale stavolta. La logica? E’andata a farsi benedire con evidentissimi danni per la realtà, il cosiddetto tessuto socio civile e, naturalmente, morale! I veri dati di problemi? Dimenticati, assieme ai numeri statistici che …contano. Che portano senza difficoltà a conclusioni inverse, a comportamenti diametralmente opposti a quelli intrapresi per moda, per mera …ideologia.

Vittoria assoluta, dunque, per chi da alcuni decenni (dai tempi del ‘boom’ appena manifestato e capito) sta colpendo platealmente la borghesia – cioè tutto il mondo civile – per ridurre la società e l’individuo a una mera macchina mossa di chi è ridotto in condizioni tali da esser capace solo di una ‘facile’ performance: consumare ciò che “pochi eletti” produrranno? Tutto  sarà sempre più consumo: energia, acqua, cibo, divertimento e persino la religione. Sarà amministrata dall’alto, da un cielo che sta su quest terra.

Questa, di cui stiamo parlando, è la sola paura che deve far scattare la rivoluzione interiore dei popoli e degli individui. E poiché la paura è una pessima dea, che abbiamo appena condannato pollice verso, chi scrive è  convinto che …”ce la faremo“.

L’intelligenza umana è notevole e non può essere coartata fino a quel modo. Saremmo di fronte alla volontà dall’alto di ridurre il mondo all’unità: è, questo, il peccato di Adamo, travestito, ma è identico. Il mondo, sin dal “Paradiso terrestre” è intrinsecamente fatto di molteplicità e movimento. E’ come una sorta di condanna inevitabile. Ridurlo ad unità (Adamo fu illuso dal serpente di poterlo fare mordendo una mela) è il maggiore dei peccati ed è impossibile da consumare. Non è come un coito fuorilegge, che come atto in sé per sé è elementare. Pur mondializzato da una ‘somma’ organizzazione….

E’ così, anche se gli stessi papi, dopo gli imperatori romani e i moderni dittatori, sono caduti e cadono (com’è il caso evidente di Bergoglio) in questa tentazione. Dolce e suadente, legata ad un intimo godimento, come ogni altra tentazione… (D.)

 

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