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L’economia al tempo del ‘colera’ Covid 19

Luca Ricolfi è fra coloro che paventano il peggio: è fra quelli che affermano che i media non avrebbero drammatizzato troppo il Covid 19. Al contrario tacerebbero il peggio. Compie poi una previsione su basi statistiche, ma tiene fermi tutti gli aspetti negativi, inserendo anzi alcuni numeri in più. Quanti ne contagerebbe un portatore del virus? Non quanti si dice, ma di più. Lascia invariato l'effetto moltiplicatore indipendentemente dal sopravvenire della primavera: tutta italia o quasi ...cadrebbe malata. Consultare per credere Italia oggi! Ma Ricolfi non è né un medico né un economista. Non è la prima volta che faccia dichiarazioni 'ad effetto'. E' piuttosto un habitué e un aspirante ospite dei talk show. Peccato perché i sociologi 'servono'. In ogni caso il 'gioco' di Ricolfi è di eseguire una 'reazione acida' come certi contabili: si esamina la situazione ritenendo che nessun credito verrà riscosso e tutti i debiti verranno pagati: elimina tutti i possibili fattori positivi. Già: che cosa accadrebbe se tutto andasse per il verso sbagliato? Un'ipotesi amena, che piacerebbe al diavolo. La 'malattia' è su questa terra una delle manifestazioni del Male a fianco della catastrofe naturale..

Una cosa è certa, anzi due, anzi tre. La prima, già da noi denunciata, è come “il caso corona virus” abbia scatenato la puntuale spirale consumistica che tutti gli eventi eccezionali innescano in un sistema socio civile che pare non aspetti altro. La seconda è come la mainstream mediatica abbia scatenato – per suo costume e per vari motivi – un allarmismo che è più dannoso del virus stesso. Il danno economico procurato è da incoscienti. Ma non nelle tasche di tutti. Ed eccola terza cosa certa: chi produce “per” l’epidemia, infatti, sta arricchendo. L’economia italiana, nel suo insieme, è in chiaro pericolo. Naturalmente con occhio alla congiuntura. …Embeh!

Ai “tempi del colera”, leggi Covid 19, ciascuno studia come volgere la situazione a favore del proprio tornaconto.

L’Italia stessa si è affrettata a chiedere soldi alla ‘tirchia’ UE. La ‘sciagurata’ ha risposto: “prendili dal debito”. In qual modo si possa prendere denaro dal proprio debito resta uno dei ‘non pochi’ paradossi europei del momento storico… 

La stampa, dal canto proprio, si bea‘ puntualmente delle cattive notizie” per tacere sugli spinosi problemi sul tavolo che sono – diciamolo – molti e gravi. Dall’essere gravi passano al passato, anzi all’imperfetto: ‘erano gravi’.Il fatto è che molti dei problemi agitati erano un po’come il Covid 19: montati. Quelli veri si cerca, già d’abitudine, di tenerli all’angolo…

In America il Covid 19 lavora fra mille altri espedienti in funzione anti Trump. La cosa più facile, specie in tempo di elezioni, è …dire che ‘il governo’ non abbia fatto abbastanza. Contro il presidente che ha risollevato l’America, ha fatto pacificare le due coree, stringe la mano a Putin e alla Cina, cerca di salvare “l’insalvabile” in Medioriente, dove gli hanno consegnato gli States sconfitti e senza onore, in uno scacchiere (Mediterraneo) dove la politica oceanica va dritta verso la ghigliottina, che cosa dire infatti? Come alla vigilia del primo mandato scriviamo testualmente: sarà eletto. Lo voglia o no la tagliola del coronavirus.

 

Il consumismo, in questi frangenti, supera i confini della stupidità e ‘innesca’ certi errori nella società civile: in questi giorni, per esempio, va a ruba il gel disinfettante all’amuchina e così l’amuchina stessa. Del resto è già di solito molto venduto… Una persona di cultura ‘men che media’ dovrebbe sapere come basti lavare le mani con sola acqua corrente abbondante, perché non vi resti alcuna traccia di batterio, né tanto meno di virus. I virus hanno la ‘provvida’ qualità di esser molto labili: scompaiono nel nulla dopo pochi minuti da quando ‘escono’ dal corpo della persona infetta. I virus temono l’aria, ma ancor più l’acqua specie se corrente. Sarebbe ‘carino’ che qualche medico o qualche ‘igienista? ci contraddicesse…

Anche le gettonatissime ‘mascherine’ che vanno al mercato nero, perché non costruirsele a casa? Che cosa mai di magico ci sarà in quella stoffa, in quel cartoncino permeabile, in quei …filtri? Ma con la maschera, probabilmente, ci si sente ‘qualcuno’. E’ un modo -per i prigionieri della ..quinta strada per uscire dall’anonimato, cominciare ad …esistere.

Non c’è dubbio vi sia una massa di persone, che intellettualmente appiattita dai media scritti e soprattutto parlati meriti proprio di essere presa per il c.

Talvolta abbiamo pensato che Pasteur e compagni non avrebbero dovuto parlare al popolo in linea diretta: l’ipocondria serpeggiante e il sentimento ancestrale della paura hanno fatto sì che nei primi del ‘900 entrassero in uso le ‘pulizie di primavera‘, nel corso delle quali si strofinavano finanche  i piedi dei tavoli e dei letti ed ogni piccolo angolo della casa, dei mobili, dei cassetti. Questi si foderavano con carta da sostituire periodicamente. Ma ancor oggi vediamo in vendita mille prodotti di cui sui vanta la capacità disinfettante… Di tutto ciò rimane certo ‘qualcosa’, anzi molto. Si pensi che, quando si alza il vento (occhio allo scirocco) respiriamo tutti per necessità tutte le sostanze polverizzate che si trovano sulle nostre strade e campagne. Ma forse è necessario ricordare che la terra su cui batte il sole è, rispetto ai nostri sistemi di difesa, assolutamente sterile.

Come sappiamo per esperienza, però anche ‘in caso di vento’ non succede granché, perché se non “gira” l’epidemia del tifo, del colera, della dissenteria, non è certo un po’di polvere nei polmoni che possa …farci ammalare. Viceversa Adamo ed Eva non avrebbero avuto ‘cotanti’ discendenti!

Son concetti che dovrebbero esser resi pubblici assieme alla sana e opportuna raccomandazione di lavarsi le mani e di pulire la frutta e la verdura prima di mangiarle. Purché non si ricorra a nevrotiche pratiche nel tentativo i “sterilizzare” ciò che è inutile sterilizzare, nell’illusione di non venire in contatto con microbi e tantomeno con virus:basta che la verdura sia stata conservata per 1/2 giornata che nessun virus può esservi rimasto ‘vivo‘. In ogni caso il concetto base è che non esistono le malattie quanto esistono i malati. C’è del resto chi si ammala poco o chi non si ammala mai.

L’influenza di quest’anno non è granché dissimile da quelle di sempre. Non è mortale,in genere per i bambini, che sono di soliti uno degli anelli deboli della catena. Ma anche ‘vecchi’ di 90 anni sono guariti rapidamente. Il Covid 19 non è peggior della vecchia Asiatica, tantomeno dell’antica Spagnola, della recente Sars… E siamo qui a parlarne come fossero aneddoti da raccontare. Ogni anno c’è chi muore d’influenza, per la ‘ricaduta’,nota nella cultura popolare e, soprattutto, per la polmonite. Da cui, però, la stragrande maggioranza oggi …guarisce.

Fateci casolo abbiamo già scritto e lo ripetiamola main stream mediatica fornisce da settimane solo i valori assoluti del numero di ammalati, ricoverati, morti e guariti. Non già i valori statistici, che sarebbero quelli corretti da comunicare e diffondere. Peggio, in modo ‘criminale’ diffonde i valori assoluti come se fossero statistici. …E poi additano le fake news dei social media! Solo i social seminano la ‘non lingua’ e la ‘incultura’? Fra le fake news non ci sono anche le …good, le smart e le nice news. Al contrario, è vecchia ma non obsoleta la massima: “vai a credere ai giornali!

Se si soffia tanto sul fuoco, non ci si meravigli dei danni economici e sociali che questo benedetto Covid 19 sta provocando ed …altri ne provocherà. Anche qui si gonfiano le paure e i timori, i dati e le previsioni. Catastrofiche come sempre o quasi. Nella strana economia di oggi – le cui leggi, pur quelle elementari, pochi comprendono – basata sul vorticoso movimento rotatorio di produzione, trasporto, consumi (per certi versi ben vengano), alla capacità di diffusione commerciale della globalizzazione fa eco una capacità di produzione a livello locale (sopravvissuta ai tentativi di appiattimento dall’alto) che si giova delle nuove conoscenze e delle tecnologie moderne. E dei vantaggi di rendite di posizione locali ed esclusive.

In pratica si produce di tutto e di più non solo nella “macro realtà produttiva” ma anche nella “micro realtà“. Ecco perché tracolli come lo scoppiare delle bolle finanziarie, che tanti danni potevano arrecare nel 1929 all’economia reale, non portano oggi a fenomeni, neppure lontanamente, paragonabili alle carestie. Anche questa nozione, che dovrebbe essere ben divulgata, e non è certo chiara a tutti…

Il solo rischio da Covid 19, attualmente in Italia, è che i posti in ospedale e le ‘attenzioni’ riservate a chi necessita del ricovero ospedaliero (ma questa è una novità moderna, frutto del progresso) tolgano letti ed assistenza a chi sta male per motivi curricolari, normali della salute pubblica.Insomma …ai malati di sempre.

In senso assolutamente contrario ‘la pensano’ gli immancabili allarmisti che sono dei “nomadi” sempre in giro, così come in filosofia,cioè nella storia del pensiero umano, i “nomadi” dello scetticismo.

Leggete, dunque, anche  quanto segue.

Se ci fermiamo per un paio di mesi e ci occupiamo solo di salvare la pelle, forse potremmo uscirne con una semplice recessione, più o meno come nel 2008. Se invece ci intestardiamo a far ripartire l’economia subito, e questo aiuterebbe la circolazione del virus, potrebbe essere la catastrofe”.

Queste parole sono del sociologo Luca Ricolfi per il quale sarebbe indispensabile una politica rigorosa di contenimento. In tal senso “le attività dovrebbero essere poste sistematicamente in folle, o meglio al regime di giri minimo necessario per la sopravvivenza fisica della popolazione”.

In altre parole: Ricolfi, intervistato da Italia Oggi, nota testata economica, consiglia di fermare il Paese per una sessantina di giorni per evitare un’ecatombe, visto che stima – in base alle attuali tendenze di contagio e di decessi – che si possa arrivare a contare anche due-trecento mila trapassati nel solo Bel-paese. Il ‘sociologo’ fornisce anche un dettagliato studio statistico, ma con un macroscopico errore nel ragionamento (consultare, per credere, Italia oggi): tiene fermi più o meno tutti i fattori negativi per i mesi a venire. E’ un errore ‘storico’ dei vecchi atteggiamenti della demografia e dell’ecologia ideologica: non considerare che altri elementi del fenomeno non si manterranno uguali. Alcuni, addirittura, possono capovolgersi e impedire al fenomeno di procedere come lo vediamo procedere al momento attuale o nell’immediato passato. Addirittura – al limite – invertendolo.

Ma Ricolfi che non è un medico, né uno scienziato specializzato in materia e dovrebbe avere – forse – il buongusto di tacere su ciò che non gli compete. Anche perché non è nemmeno un economista. Questo, fermo restando che riteniamo – come abbiamo spesso scritto –  la sociologia una materia fondamentale, di grande importanza, assurdamente sottovalutata e assolutamente da rivalutare. Purché sia sociologia, al servizio dell’economia, della salute morale e civile, ma anche della salute fisica.Purché si rispetti la massima generalizzabile di Sciascia: a ciascuno il suo.

Germano Scargiali

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Nota

Come abbiamo scritto sin dai primi giorni l’influenza da Covid 19 è stata ‘pompata’ sfacciatamente. Attorno ad essa girano grandi business d’ogni tipo. Sui è subito formata – lo ripetiamo – la ‘catena di Santantonio’ di tutti coloro che ritengono di avervi interesse e di poterne trarre un utile.

Uno dei fini (tentati) è quello di danneggiare Donald Trump, dipinto dalla main stream mediatica come una sorta di Dorian Grey, un mostro moderno dalle normali sembianze solo apparenti… Finalmente Trump ha querelato il Washington Post, il giornale legato ai Rothschild che ‘stese’ già Nixon con un’accusa pretestuosa. Nixon si dimise, Trump – altra pasta – ha tenuto duro e si appresta ad essere confermato presidente davanti al popolo americano.

Frattanto, Soros finanzia sfacciatamente le navi Ong che trasferiscono in Italia e in Europa emigranti musulmani…

Infine, se la malattia (come diciamo nella dida sotto la foto in alto) è una delle manifestazioni del male estranee alla malevola volontà dell’individuo, è chiaro come il Male si serva anche di suoi ‘messaggeri’ in carne e ossa che, se non hanno la codina, poco ci manca… (Le manifestazioni del male sono: il peccato, l’ignoranza, l’errore, la malattia e la catastrofe, ndr).

Sull’inesistenza di un sorta di “peste” Vittorio Sgarbi è ancor più radicale di Palermoparla. Il polemista, critico d’arte e uomo politico(ma non troppo) accusa l’establishment politico di alimentare la ‘montatura’ e di esserne perfettamente consapevole…

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