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Dal Covid 19 all’acqua mortale: Palermo come Venezia sotto l’Austria

Bere l'acqua dal rubinetto. Dovrebbe essere la migliore per chi 'sta bene' in salute. E' un'abitudine sempre più rara: sarà preclusa a Palermo?

Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola badiera bianca“. I versi d’autore quasi ignoto (non risulta abbia scritto altro) sulla Venezia con il colera in pieno Risorgimento – ben noti alla precedente generazione degli italiani, ignoti alla generazione attuale, che conosce solo la Vispa Teresa e neanche quella – si adatta a pennello alla contingenza in corso. Il colera, il tifo, la legionella, la difterite, la malaria, la tubercolosi, l’Hiv? Peggio! Il corona virus, anzi il Covid 19! Si sta calcolando ogni quanti ‘minuti secondi‘ sia stata ripetuta l’espressiomne ‘corona virus‘ in questi guorni. Siamo sotto i 10“…

Gli italiani, che, almeno il Manzoni, lo conoscono ancora un po’, sono impegnatissimi nel ricostruire tutte le atmosfere della famosa “peste di Milano” del 1600, descritta 200 anni dopo da …Don Alessandro. Non manca nulla, dagli untori alla drastica ‘aparthied’ cui vengono sottoposti i malati. Manca solo che si aplichino gli inesorabili sbarramenti alle case degli ammalati. La fiction è perfetta. Non manca che prestarla al grande schermo e presentarla agli Oscar. Chi sa che non vinca, magari, un Golden globe

Passa per ‘positiva’ la notizia (da fonte ufficiale) che segue…

Sottoporre a terapia intensiva «chi ha più probabilità di sopravvivenza e chi può avere più anni di vita salvata», così da sfruttare al meglio le risorse a disposizione, che rischiano di essere insufficienti nel caso la situazione si aggravi ulteriormente Questa è l’ indicazione fornita al personale medico da Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva), in Italia la più importante società scientifica del settore. Lo scenario attuale, infatti, viene descritto come potenzialmente drammatico, «assimilabile all’ ambito della medicina delle catastrofi» e quindi tranquillamente paragonabile a scenari di guerra, carestia, o terremoto.

Mah! Ma non si accogono che questo è un altro vergognoso ‘passo’ verso la logica dell’eutanasia? Avevamo torto – appena più sopra – quando dicevamo come manchi poco che non pensino a sbarrare gli ingressi alle case, chiudendo i malati dentro, lì a morire? Anzi,i vecchiettii. “Il vecchietto, dove lo metto?” Così cantava il grande Domenico Modugno. E’ proprio vero che l’arte pensa in anticipo ciòche la scienza e il mondo stesso penseranno dopo…

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Ma a Palermo si leva un grido: ACQUA!

In tutto questo, ci mancavail procurato allarme” sull’acqua di Palermo. Qui la Fiction ha dei precisi protagonisti: l’Amap, il Comune, la Protezione civile, i telefonini, i palermitani stessi con il loro variopinto carattere. Come quando c’è il terremoto: divisi, sempre, fra i catastrofisti, i menefreghisti ed ancora i negazionisti…

Di pèer sél'acuain Sicilia nonmancherebbe, amch aprescindere dalle dighe con l'acaiua piovana cui nelmondo si è fatto 'trtoppo affidamente'.L'acqua di origine tllurtica in profonditàè presente ovunque. Palermo è la città dei qanam ma non solo. Nacque dov'è anche per l'abbodanza di acqua sorgiva. Ce n'è ovunque in città: basta fare un buco in terra e... Eppure,per tradizione è stata razionata.E' una delle citàincui siprdica:safe wter".Palermo'bee'daquando Cuffaro portò a termine l'acquedotto Rosamarina.Nellafotola cascata delleDu rocche in teritorio di Corleone. Cioè proprio in provincia di Palermo.

Di per sé l’acqua in Sicilia non manca, anche a prescindere dalle dighe che raccolgono l’acqua piovana, cui nel mondo in genere si è fatto ‘troppo affidamento’. L’acqua di origine tellurtica in profondità è presente ovunque. Palermo è la città dei qanat, ma non solo: nacque dov’è anche per l’abbodanza di acqua sorgiva. Ce n’è ovunque in città: basta fare un buco in terra e… L’acqua ‘di Scillato’ è al top della qualità nel mondo. Eppure, per tutto il dopoguerra, è stata razionata. Palermo è una delle cità in cui si predica: “save wter”. ‘Beve’ da quando Cuffaro portò a termine l’acquedotto di Rosamarina. – In alto Ph.Gino Di Leo: la Cascata delle Due rocche presso Corleone. Cioè proprio in provincia di Palermo. Anche l’acqua del fiume Oreto, se tagliata in montagna, potrebbe essere bevuta. Il Papireto e il Kemonia, mitici fiumi cittadini, sono scomparsi solo in apparenza: intubati e trasformati in fogne per …fare terreno, prezioso nella Città murata e lungo la direttrice storica dell’attuale Corso Calatafimi.

Avevano ragione i secondi e soprattutto i terzi. Buon per Palermoparla che è un ‘habitué del negazionismo‘! Saprete già la fine di questa storia, di questa ennesima fotonovela palermitana…

Ma andiamo con ordine.

Che cosa significa la massima sicula da noi tanto citata in questi giorni, ‘non manca per santiare…’ No! Non manca mai per santiare, ai giorni nostri e, se viene una cosa contraria, il coro è totale. Corre dall’allarme alla protesta. Di questa c’è, in Italia, libertà assoluta. Tanto nessuno …ti sta a sentire!

Riportiamo a seguire l’avviso alla cittadinanza di inidoneità al consumo umano delle acque distribuite tramite i serbatoi petrazzi alto e basso  pubblicato dal sito del Comune di Palermohttps://www.comune.palermo.it/noticext.php?id=26815 in quanto come ribadiamo il sito AMAP non risulta visibile.

(Data pubblicazione 06 Marzo 2020)

In ottemperanza all’Ordinanza Sindacale del Comune di Palermo n. 27/OS del 06/03/2020, assunta di seguito alle analisi effettuate dall’ASP 6, in data 25/02/2020, si informa che è inibito, fino a diversa comunicazione, l’uso delle acque distribuite dai serbatoi Petrazzi Alto e Basso per il consumo umano, ai sensi del D. Lgs 31/2001 e succ. modifiche ed in particolare per i seguenti utilizzi:

–       come bevanda;

–       per le imprese alimentari;

–       per la reidratazione e ricostituzione di alimenti;

–       per la preparazione di alimenti e bevande in cui l’acqua costituisca ingrediente o entri in contatto con l’alimento per tempi prolungati;

–       per le pratiche di igiene personale che comportino ingestione, anche se limitata, di acqua come ad esempio il lavaggio dei denti e del cavo orale.

Le zone interessate sono quelle indicate nell’elenco allegato ed evidenziate nell’allegata planimetria.

Si informa che, l’AMAP S.p.A. ha aumentato la clorazione delle acque in rete che sono  costantemente monitorate ed i recenti controlli analitici effettuati, non hanno evidenziato criticità.

Di seguito all’invio dei nuovi rapporti di prova, da parte dell’ASP 6, saranno assunte le conseguenti determinazioni.

Le zone interessate sono:

LUNGOMARE CRISTOFORO COLOMBO

MONDELL0

PARTANNA MONDELLo

ZEN

MARINAI ALLIATA

GIUSINO

CASTELFORTE

PALLAVICINO

VILLAGGIO RUFFINI

LANZA DI SCALEA

S. LORENZO – VILLA ADRIANA

SOTTORETE 5 “LIBERTA’”

CRUILLAS – BADIA

STRASBURGO

LAZIO

LEONI

FANTE

RESUTTANA – SAN LORENZO

CRUILLAS – SANTUARIO

SOTTORETE 11 “NOCE UDITORE

Che dovizia di indicazioni culinarie e topografiche!

Non altrettanto chiare, anzi contradditorie, da subito, le (fondamentali) spiegazioni sul perché: si parla di batteri o si parla di veleni? “Avvelenata” era stato il primo allarme. E si leggeva anche di metalli pesanti o metalli leggeri (alluminio). Ma, se si fossrro spigeti meglio, avrebbero avuto l’aria di ‘trattarci’ come …esseri intelligenti.

Presto venne fuori che ‘da un esame più accurato’ era risultato che l’acqua non ‘fosse’ inquinata da possibili batteri. E i veleni? Boh! Fatto sta che il Comune confermava: “Prudenza! Non usate l’acqua per bere, né per nessun uso in cui essa rimanga all’interno dei cibi preparati”. La prima domanda senza risposta cadeva come una mannaia: “E la pasta?” è il fatidico alimento locale… “Ne trattiene abbastanza da ucciderci?”  “E il pane domani come lo faranno?” Ma il pubblico è …indegno d’una risposta a domande del genere. Troppo difficili?

Non puliteci neanche identi!” Questa l’altra preoccupanta esortazione. Tutti in bagno con la bottiglia della minerale. I poveri labevono piùdei ricchi: ne hanno sempre. Sì:puòmancar lorolapèasta, ma la 2 litri di minerale, no. E domani? Se ne troverà nei market? E se servisse pure per ‘fare’ …la fatidica pasta? Quanto dureranno ‘le riserve‘, messe già a dura prova dal Corona virus?’ Fra mille dubbi si è andatio a tavola con ‘quello che c’era’ e  l’aria di temere che quella fosse “l’ultima cena“.

Insomma, scusateci, ma nel linguaggio universitario e sportivo, si diceva bene: “Un piscio!”

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La ragione ci diceva che, se fosse stato vero il contenuto dell’improvviso allarme, giunto sui telefonini fino a Bordonecchia, Aosta, Bolzano, Trento e Trieste, quanto meno una radio con l’altorparlante avrebbe dovuto avvertire la popolazione più …doistratta. In casa di chi scrive queste righe, ad esempio, …l’abbiamo saputo per telefono da Milano!

L’improvvisa emergenza, se così grave, si sarebbe dovuta pubblicizzare –  secondo noi, di certo –  come in occasione della Targa Florio sulle Madonie: “Ci sarannu i cursi d’i machini. Picciriddi e gaddini tenitivilli stritti!” Ovvero: “Attenzione, attenzione. L’acqua è inquinata, fate finta che non corra dai rubinetti! Lavatevici a stento i piedi e poi, con l’acqua minerale, le mani!”

Acqua sorgiva: l'uso e scriverci accanto "non potabile",ma senza ilperhé. Spesso berne un bicchiere non fa mal ee toglie la sete. Torneremo comunque al tempo - neppur lomnano - dei bidoni?

Acqua sorgiva: l’uso è di scriverci accanto “non potabile”, ma senza il perhé. Quasi sempre è “dura”, contiene troppi sali. Spesso berne un bicchiere non fa male e toglie la sete. Torneremo, comunque, al tempo – neppur lomnano – dei bidoni? Ricordate Palermo allafine dele ‘prime sindacature Orlando, quelle …buone? Con i silos in acciaio e l’acqua in strada come nei secoli passati?

Niente di tutto questo!

Ma le donne di casa (son tutte uguali le donne del mondo, così come son tutte belle qando un bambin si stringono al cor) esortavano alla prudenza:  “Ma che volete che faccia il Comune di Palemo. Fa schifo! Dove la trova tanta eficienza?”

Ma la più bella – per tanti motivi incluso il lieto fine – è la conclusione di questa telenovela in appena 2 puntate:

Dopo l’agitato sonno dei palermitani: Scampato allarme!

Ecco testualmente, infatti, che cosa appare stamani su La Repubblica on line.

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Il via libera dei tecnici dell’Azienda sanitaria arriva dopo le 23. L’acqua di Palermo è potabile. La parola fine (al netto dei prevedibili strascichi polemici) a un pomeriggio di caos, partito con un avviso urgente della Protezione civile che dichiarava “non potabile e non adatta per usi umani” l’acqua distribuita in buona parte di Palermo. Un’ordinanza firmata dal sindaco Orlando oggi, ma sulla base delle analisi dell’Asp 6 effettuate il 25 febbraio, decideva infatti che “è inibito, fino a diversa comunicazione, l’uso delle acque distribuite dai serbatoi Petrazzi Alto e Basso per il consumo umano, ai sensi del D. Lgs 31/2001 e succ. modifiche ed in particolare per i seguenti utilizzi: come bevanda, per le imprese alimentari, per la reidratazione e ricostituzione di alimenti, per la preparazione di alimenti e bevande in cui l’acqua costituisca ingrediente o entri in contatto con l’alimento per tempi prolungati, per le pratiche di igiene personale che comportino ingestione, anche se limitata, di acqua come ad esempio il lavaggio dei denti e del cavo orale”.

“Si informa che l’Amap – continua il comunicato – ha aumentato la clorazione delle acque in rete che sono costantemente monitorate ed i recenti controlli analitici effettuati, non hanno evidenziato criticità. Di seguito all’invio dei nuovi rapporti di prova, da parte dell’Asp 6, saranno assunte le conseguenti determinazioni”. Le zone interessate dal provvedimento, si diceva, sono: Lungomare Cristoforo Colombo, Mondello, Partanna Mondello, Zen, Marinai Alliata, Giusino, Castelforte, Pallavicino, Villaggio Ruffini, Lanza Di Scalea, San Lorenzo-Villa Adriana, Sottorete 5 Libertà, Cruillas-Baida, Strasburgo, Lazio, Leoni, Fante, Resuttana-San Lorenzo, Cruillas-Santuario, Sottorete 11 “Noce Uditore”.

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Non c’è che dire, per il ‘carissimo’ sindaco Orlando, quello di cui si disse a lungo ‘qualcosa ha fatto’, a stretto giro dallo scandalo che ha visto in manette un ‘bel’ drappello dei suoi fedelissimi, colti con le mani nella marmellata di un ‘pasticciaccio’ coi fiocchi, un ennesimo motivo per dimettersi. Ovviamente, non lo farà!

Frattanto, a prescindere dagli allarmi, l’acqua del rubinetto, spesso, a differza di quella di ieri – che risultava fresca, inodore e incolore – arriva a …puzzare. Quando non si colora come il cielo sotto il temporale…

Ma la ragione interviene ancora come una mannaia, d’accordo stavolta con …le donne più uguali delle altre: per sì e per no: Attenzione! Chiaro?

(Scaramacai)

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Nota

Per rendere onore alla letteratura e alla storia d’Italia, oltre che all’ispirazione di Arnaldo Fusinato, un autore di cui poco altro si conosce, la poesia citata all’inzio – un tempo passata nel lessico familiare di tutta la Penisola – s’intitola L’Ultima ora di Venezia. Ma laPalermo di oggi ci ricorda, purtroopo, la Venezia di allora…

Di questa lunga ‘canzone’ patriottica, studiata ancora con impegno nell’Italia post bellica della ricostruzione che, nonostante le batoste della sconfitta, era in reltà ancora molto fascista, pubblichamo due strofe significative: la seconda e la terza.

…………………………..

Passa una gondola

    Della città:

    ― Ehi! della gondola

    Qual novità?

    ― Il morbo infuria…

    Il pan ci manca…

    Sul ponte sventola

    Bandiera bianca! ―

 

No, no, non splendere

    Su tanti guai,

    Sole d’Italia,

    Non splender mai!

    E sulla veneta

    Spenta fortuna

    Sia eterno il gemito

    Della laguna!

Non sappiamo resistere:eccone altre 3 strofe, una del mezzo e le ultime due. Se le leggete a voce alta senza piangere non siete nella graziadi Dio. Non tifate Italia Italia nelle partite internazionali!

……………………..

Sulle tue pagine

    Scolpisci, o Storia,

    Le altrui nequizie

    E la tua gloria,

    E grida ai posteri

    Tre volte infame

    Chi vuol Venezia

    Morta di fame.

…………………

Ramingo ed esule

    Sul suol straniero,

    Vivrai, Venezia,

    Nel mio pensiero;

    Vivrai nel tempio

    Qui del mio cuore,

    Come l’immagine

    Del primo amore.

 

Ma il vento sibila,

    Ma l’onda è scura,

    Ma tutta in gemito

    È la natura:

    Le corde stridono,

    La voce manca,

    Sul ponte sventola

    Bandiera bianca!

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A dispetto di governi e di amministrazioni che sembrano ‘austriaci’:

Di fronte al bene dell’Italla non arrendersi. Mai!

 

 

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