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Poveri Montesquieu, Locke, Platone, Aristotele, Polibio e Tommaso D’Aquino!

John Locke. Fu lui a teorizzare già con chiarezza la necessità della divisione dei poteri. Filosofo e medico inglese, è considerato il padre del liberalismo classico, dell'empirismo moderno e uno dei più influenti anticipatori dell'illuminismo e del criticismo. L'Illuminismo conteneva degli errori di valutazione molto gfravi, Tuttavia resta un momento irrinunziabile nell'evoluzione del pensiero moderno.

Dal caso Palamara alle rivelazioni sulle false accuse a Silvio Berlusconi sarebbe l’ora che l’Italia si liberasse – proprio come il pentito giudice Amedeo Franco –  di una serie di vere e proprie ‘porcate’ storico politiche. Prima fra tutte la defenestrazione di Bettino Craxi e successivamente l’accusa a Berlusconi e allo stesso Marcello Dell’Utri di connivenza con la mafia e con “rami deviati” delle pubbiliche istituzioni. Ma quali rami deviati? Perché non controllare (leggere direttamente sugli annali) chi fosse al governo e chi ottenne il potere in Italia all’indomani di quei fatti?

Seguono, sia la verità nascosta dietro gli attentati a Falcone e Borsellino, nonché a tutta la strategia della tenzione, che comprende la barbara uccisione di Aldo Moro. Seguono ancora i ‘colpi di stato‘ che rovesciarono il governo Berlusconi, poi l’escalation artificiosa di un personaggio come Mario Monti, prima a senatore a vita e poi – a stretto giro – a capo del governo italiano. Per non dire dell’insabbiamento della copertura, come una sorta di segreto di stato, fra Napolitano e Mancino, di cui era, comunque, chiarissimo il contenuto…

Sono tutti fatti che  hanno lasciato il mondo intero esterefatto sulla realtà recente di una nazione evoluta come l’Italia, culla storica della civiltà mondiale.

Non sarebbe l’ora di fondare una vera Repubblica democratica e liberale? Vogliamo dire, cioè, rispettosa di tutto ciò che la libertà rappresenta: rispetto e coerenza delle istituzioni nei riguardi della volontà elettorale, promozione delle attività liberali in campo professionale ed artistico, positiva attenzione nei confronti dei valori sani della tradizione: la famiglia, la cultura, la patria comune

Su tutto si attende un più sano comportamento del potere giudiziario, quale organo indipendente ma moralmente primario rispetto al principio della separazione dei poteri che si fa risalire all’enciclopedista francese Charles de Secondat Barone di Montesquieu, ma che trova ampie anticipazioni nell’antichità, più chiare in Platone (La Repubblica), ma ancor meglio teorizzate dallo stesso Aristotele ed anche in Polibio (Le Storie) che notò come nella Roma repubblicana il potere fosse suddiviso fra più rappresentanze della realtà socio civile. Anche il grande (San) Tommaso d’Aquino riprende decisamente il concetto. Fu, però, con John Locke nel XVII secolo che – prima di Montesquieu – la teoria della separazione dei poteri assunse una fisionomia simile all’attuale.

C’è proprio da stupirsi che tanta corruzione alligni in Italia, presso magistrati che hanno superato ‘esami di concorso‘ che presuppongono approfondimenti culturali così profondi che dovrebbero essere forieri di un’alta statura morale, in grado di escludere fatti come quelli accaduti. …E, per parlar chiaro, si tratta di squallide connivenze con il peggio della società. Se è vero che negli ambienti più vicini a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino  tocca ascoltare che “…i loro maggiori nemici furono allora …all’interno della magistratura palermitana”.

E’, comunque, appena il caso di sottolineare che una magistratura che ‘faccia politica’, come in concreto è avvenuto in Italia, tradisce uno dei punti fondamentali dello ‘spirito delle leggi‘ e, in particpolare, il principio costituzionale della separazone dei poteri in esecutivo, legislativo  e giudiziario. Tale principio è alla base dello stato ideale – come si è affermato attraverso i secoli – costituitio in forma di ‘democrazia liberale’. E’ importante comericorra nei testi l’agettivo ‘liberale’ che oggi viene usato mediaticamente a sproposito e in senso dispreggiativo: si pèarla. a tporo, dineoliberismo coinvolgendo per intero il sacro primncipio delliberalismo.  La libertà – generica e individuale –  è, assieme alla democrazia, un principioidealedel vivere civile, una meta da perseguire lungo la strada del progresso.   

D.

Nota

Fra le ‘colpe’ di Berlusconi e dello stesso Donald Trump c’è quella di difendere la religione e la famiglia tradizionale. Basta questo per inimicarsi anche la potente ‘lobby gay’ che pure non additano specificamente. Ad ‘ossequiare’ le lobby gay sono oggi non solo i governi ‘di sinsitra’ e quelli radicali, ma persino lo stesso potere religioso cristiano.

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