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Jaime di Borbone sposerà in Cattedrale e festeggerà a Palazzo Reale

Il Principe di Borbone ela fidanzata, sposi a settembre a Palermo ricevuti a palazzo Reale da Gianfranco Micciché presidente dell'Ars e della Fodazione Federico II.

I Borbone tornano a Palermo con don il principe Jaime di Borbone che ha deciso di celebrare le nozze con la nobile scozzese lady Charlotte Diana Lindesay-Bethune. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha ricevuto don Jaime e la fidanzata…

Il Palazzo Reale sarà la location per le nozze reali del Principe delle Due Sicilie, duca di Noto, con la nobile scozzese lady Charlotte Diana Lindesay-Bethune.

Stamattina i due fidanzati sono stati accolti a Palazzo Reale dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, al quale hanno chiesto ufficialmente di poter coronare il sogno di tenere il ricevimento di nozze nel palazzo che nella storia fu anche dei Borbone. Del loro lungo passaggio restano svariati ‘segni’, fra cui la stessa ‘Sala d’Ercole’ con i suoi grandi affreschi.

Maria_Carolina d'Austria, mogliedi Ferdinando (che fu nominato successivamente come IV, II e primo). Suo figlio Francesco era ilpiùilòluminato dei borboni con una moglie modeerna ed attiva come e Maria Spofia di Baviera.

Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando (che ebbe modo di essere numerato nel tempo come IV, II e primo). Suo figlio Francesco era, certo, il più il illuminato dei Borboni con una moglie moderna ed attiva come Maria Sofia di Baviera. Avevano iniziato ad innovare il regno, quando vennero detronizzati da Garibaldi, V. Emanuele II e dagli inglesi cui era legatissimo Cavour (tutti massoni). Così quest’ultimo re, pieno di speranze e buoni propositi, fu mal etichettto con ironia come Franceschiello. Per salvare la ‘sua’ Napoli e il Regno combattè anche eroicamente di persona sul Volturno e sul Garigliano. A volte la storia è profondamente ingiusta.

Si guarda con tenerezza la stanza daletto in cui si dice abbia dormito la Regina Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV Borbone, durante l’occupazione francese a Napoli di Gioacchino Murat…

I borboni avevano anche soggiornato più volte in Sicilia dove affidavano la costruzione dei loro palazzi, come la regia di Ficuzza e la Casina Cinese al grande architetto palermitano Venanzio Marvuglia, che gestì a livello europeo il passaggio dal barocco al neoclassico. Così come in Campania i Borboni si avvalsero di Luigi Vanvitelli, costruendo a Caserta la più grande reggia del mondo, che vollero più grande e bella di Versaillees…

E’ cresciuto di recente, da Napoli a Palermo, il ricordo (persino il rimpianto) del regno dei Borbone che non imponevano tasse e non applicavano la coscrizione obligatoria, vissuta poi come un dramma – specie dalle famiglie agricole – con l’arrivo dei piemontesi. Si usa, da qualche tempo, rileggere meglio la Storia, ricordando la grande marina borbonica che lanciò in Mediterraneo l’uso del vapore, il loro spirito innovativo, le acciaierie, le prime ferrovie, l’inzio dei lavori di scavo delle antiche vestigia sepolte da secoli…

Le nozze si terranno nel mese di settembre del 2021: per la celebrazione religiosa gli sposi hanno chiesto e ottenuto la Cattedrale.

“Sono molto felice – ha affermato il presidente dell’Ars e della Fondazione FedericoII Gianfranco Micciché – di ricevere ospiti di tanto riguardo  in questo meraviglioso Palazzo Reale, che fu anche casa dei Borbone delle Due Sicilie, il ricevimento delle nozze di un discendente diretto dell’ultimo Re Francesco II° e della sua nobile sposa…” 

Francesco II e Maria Sofia gli ultimi sfortunati reali.

Francesco II e Maria Sofia gli ultimi sfortunati reali erano persone di grande valore.

Ai due ospiti Miccichè ha donato la scultura di Santa Rosalia in 3D e lo splendido volume ufficiale dedicato al Palazzo Reale. All’incontro erano presenti anche il segretario generale Fabrizio Scimè e il direttore della Fondazione Federico II°, Patrizia Monterosso, che ha accompagnato la giovane coppia in una visita dello storico Palazzo, che è la stratificazione di amplianenti nel corso del tempo  dell’originario nucleo di Palazzo dei Normanni vero e proprio. Una famosa lapide vi ricorda che in esso si riunì il primo parlamento della storia moderna, quello del Regno di Sicilia, istituito da Ruggero II il Normanno nel 1130, ancor prima di quello concesso dal re inglese Giovanni Senzaterra con la Magna Cartha libertatum nel 1230. Era il famoso John Lackland, Plantageneto, che mal sostituiva Riccardo Cuor di Leone impegnato nelle crociate. Quella concessione ai baroni inglesi fu dovuta, però, alla debolezza del viceré ed anche il parlamento siciliano ebbe poteri solamente consultivi… 

Germano Scargiali

(Si ringrazia l’Assemblea per il comunicato stampa inviato)

Nota

E’ curioso sapere che John Lackland che concesse la Magna Cartha era un plantageneto così come lo era, sia pure alla lontana, Luigi XVI di Borbone che morì sulla ghigliottina. Le corone di Franci a Inghilterra, nonostante la storica ‘antipatia’, erano imparentate (Il trono inglese fu rafforzato definitivamente da Guglielmo il Normanno e dopo di Lui l’Inghilterra non è stata mai più ‘invasa’ mentre i motti reeali britannici sono scritti in frncese). I Borboni sono, comunque, una famiglia di origine prettamente francese. Fu Luigi XIV, le Roi Soleil, ad imporre suo fratello Filippo V come re di Spagna. Poiché la Spagna ebbe poi la Sicilia, i Borboni giunsero nel regno che occupava Italia meridionale e Sicilia. Nel primo anno la capitale fu addirittura Palermo. Gli inglesi, che avevano protetto Ferinndo IV dai francesi di Napoleone, consentendogli – poi – di riparare in Sicilia, furono successivamente determinanti per la fine del loro regno, con l’unità d’Italia, a favore dei piemontesi e dei Savoia. Anche questi avevano regnato in passato nelle Due Sicilie ed erano anche cugini – molto meno raffinati – dei Borboni.

Gli inglesi intendevano fiaccare l’Austria, imporre la massoneria e liberarsi dei Bolrboni che avevano in Mediterraneo la marina di gran lunga più potente, a parte laloro presenza, che spaziava, dominando le acque e proteggendo Gibilterra e Malta.

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