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L’Italia spinga l’UE al capolinea: parola di Yanis Varoufakis

Yanis Varoufakis economista, già ministro greco con Tsipras, ha sperimentato bene gli errori imposti dall'UE e mette perentoriamente in guardia l'Italia e gli italiani...

Siamo alle soglie della fine dell’era dell’Euro? La situazione sta precipitando al punto che la deflagrazione – simile in piccolo a quella del socialismo reale – sembra alle porte. Addio – per il momento – sogno europeo?

Se qualcuno con il coronavirus avesse voluto colpire l’Occidente e l’Europa in particolare non avrebbe potuto far ‘meglio’, cioè peggio…

L’Italia – tranne miracoli – è spacciata. Accettando il Mes si è condannata alla depressione perenne. Un ministro greco ha spiegato la situazione dei rapporti finanziari Italia Bruxelles e vede nero, sia per l’Italia, sia – di conseguenza – per l’UE. Tanto più che l’Unione sta vistosamente inciampando nel ‘dopo Covid’.

Intervistato dalla stazione radio portoghese TSF, Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze della Grecia nel primo governo Tsipras, è tornato a parlare dell’attuale crisi aggravata sensibilmente dalla pandemia di coronavirus.

Come ha voluto più volte sottolineare, l’economista ellenico avverte che questo possa essere il trampolino di lancio per la fine dell’Europa. La sua intervista, riportata da lantidiplomatico.it, offre moltissimi spunti di riflessione….

 “Non c’è dubbio – spiega Varoufakis – che questa crisi possa portare alla fine della zona euro, se si continua su questa strada… L’Italia dovrà prendere in prestito enormi quantità di denaro e ci sarà un crollo del PIL di almeno il 10%. Il rapporto debito/PIL salirà presto al 180% o più. Il deficit sarà gigantesco: 15%, forse 20%”. Che cosa succederà allora?

“Bruxelles l’anno prossimo – prosegue Varoufakis – dirà: ‘Dovrai passare, diciamo, dal 18% al 7%’. Questo è un programma di austerità del PIL dell’11%. Qualsiasi governo che attua un programma di austerità dell’11% cadrà molto presto. Matteo Salvini entrerà nel governo e ti posso assicurare che la prima cosa che farà è un piano per l’uscita dell’Italia dall’euro. Quando l’Italia è fuori, siamo tutti fuori”.

Sulle trattative condotte con la Troika quando era ministro ellenico l’economista greco fa autocritica…

 “Oggi mi accorgo – confessa Varoufakis – che avrei dovuto essere molto meno conciliante. Avrei dovuto essere molto più duro. Non avrei dovuto cercare un accordo interinale. Avrei dovuto dare all’UE un ultimatum: una ristrutturazione del debito, o oggi siamo fuori dall’euro”.

Yanis Varoufakis, infine, crede che le misure prospettate dall’Unione Europea per fronteggiare la crisi siano sostanzialmente inutili.

Gli Eurobond molto meglio del Mes

Varoufakis spiega perché la proposta europea è farlocca… “Anzitutto – afferma il ministro greco – i 500 miliardi di euro sono quasi interamente dei prestiti. È esattamente ciò di cui l’Europa non ha bisogno, e soprattutto i paesi più colpiti, come l’Italia, la Spagna o la Grecia, che hanno la capacità minore di ottenere il necessario incremento del debito pubblico”.

“Il motivo per cui gli eurobond, richiesti da nove paesi, tra cui la Grecia e il Portogallo, sono essenziali – prosegue Varoufakis – è perché costituisce una ristrutturazione del debito, in modo che il debito non vada alle nazioni, ma sia diffuso in tutta Europa. Essendo distribuito, il suo valore attuale netto totale si andrà riducendo nei prossimi 20 anni e sarà quindi molto più gestibile…”

Ma il tracollo e la conseguente fuoruscita dall’euro saranno inevitabili

“Rifiutando gli Eurobond – spiega il ministro – e dicendo invece ‘prendi denaro dal Mes’, e cioè prestiti, oppure dai mercati, sostenuti dalla Banca centrale europea, paesi come la Grecia o il Portogallo saranno così fortemente indebitati che il ritorno del fiscal compact il prossimo anno significherà livelli di austerità per gran parte dell’Europa, anche peggio di quello vissuto dalla Grecia nel 2011. Saremo colpiti da un’ondata di recessione secondaria che sarà imposta da Bruxelles, da Francoforte”.

E la risposta? Italexit subito!

 

La verità è che Gualtieri e Conte sono riusciti nella difficile imprese di far vivere all’Italia un’altra Caporetto. L’accordo raggiunto all’Eurogruppo consegna il nostro Paese a un destino nero. L’Europa è la Germania, e la Germania ha deciso per noi. Conte e Gualtieri si sono piegati e l’hanno lasciata fare, tradendo così tutti i cittadini italiani. Commentando su Twitter questa sciagura, Yanis Varoufakis, ex ministro della Grecia ai tempi del primo governo Tsipras e il protagonista durante la trattativa per il rinnovo del famigerato memorandum, ha usato – come visto sopra – parole chiarissime sul nostro futuro. Visto che lui di Ue e Troika ne sa qualcosa. E ne sa qualcosa il popolo greco che è passato sotto il giogo di questi tiranni…

“Ed eccoci qui: Italia e gli altri piegati. Hanno accettato i prestiti del Mes che porteranno a austerità stringente il prossimo anno, pietosi prestiti per le imprese della Bei, uno pseudo schema federale di assicurazione sulla disoccupazione, più qualche pillola di filantropia. In cambio si sono impegnati a depressione permanente…”

Non si scappa: depressione permanente, ecco cosa deve aspettarsi l’Italia. Del resto abbiamo visto l’esperienza di questi anni. Lo sapevano bene i grandi economisti italiani dei primi decenni del ‘900, Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto: imporre l’austerità in tempi di recessione è da idioti… Oppure, diciamo noi, può essere voluto e, quindi, ‘proditorio’…

Roba da matti perché l’Europa, così, danneggia anche se stessa e, in particolare, una ‘fuga’ dell’Italia – l’Italexit – decreterebbe la fine immediata dell’UE…

E’ per questo che i cittadini stavolta sono chiamati a un atto di responsabilità e devono chiedere a gran voce l’Italexit. È la sola ed unica via per salvarsi. Quanto all’UE, insomma, ‘muoia Sansone e tutti i filistei!’

 

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