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Il parlamento ‘scarta’ Piero Grasso come presidente della Commissione giustizia

Piero Grasso ama fare lo spiritoso. Eccolo, a suo tempo, a palazzo Madama mentre richiamava all'ordine i senatori. La sua carica lo faceva, come è di regola, anche vicepresienete della Repubblica: un pedigree non da poco...

E’ caos in maggioranza sul rinnovo delle presidenze di commissione. Su 14, l’intesa non tiene e ad agricoltura e giustizia in senato, restano i due esponenti leghisti. Battuti i candidati Leu, Grasso e il M5s.

L’episodio più grave è stato il no al magistrato palermitano Piero Grasso, che ricordiamo presidenete a Palazzo Madama e che erea statopropostoda’cavallo di razza’peer presiedeere elacommissione giustizia per laqualedovrebbe eaveere un deciso ‘phisique di rol’. Niente di tutto questo. Ciliegiana finale:al suo posto va un leghista…

Insomma, è il leghista Andrea Ostellari che resta presidente della Commissione Giustizia del Senato. Non è passato, dunque, il nome dell’ex presidente del Senato, Piero Grasso, su cui sembrava esserci accordo di maggioranza… 

La bagarre è notevole: in tarda serata si è dimesso Lello Vitiello (Iv) in commissione Giustizia alla Camera.

Catello Vitiello di Iv ha annunciato formalmente le sue dimmissioni da presidente della Commissione Giustizia della Camera. Vitiello era stata eletto al ballottaggio contro l’esponente del Movimento 5 stelle Mario Perantoni. Italia Viva aveva pero’ preannunciato che Vitiello avrebbe rinunciato all’incarico. È stato eletto al posto del candidato M5s, Mario Perantoni, facendo saltare gli accordi…

In consiglio dei ministri, Roberto Speranza ha posto la questione che si è aperta con la mancata elezione di Pietro Grasso in commissione giustizia alla camera e ha lasciato i lavori, dopo avere votato la proroga dello stato d’emergenza.

In Parlamento era previsto un altro appuntamento decisivo: cioè il rinnovo di metà legislatura delle presidenze delle Commissioni parlamentari. E l’accordo tra Pd, M5s, Leu e Italia Viva non regge alla prova del voto segreto. Di mezzo ci va l’ex procuratore nazionale antimafia ed ex presidente del Senato Piero Grasso. Per lui era stata destinata la guida della commissione Giustizia a Palazzo Madama, ma al momento della votazione l’ha spuntata l’avvocato leghista Andrea Ostellari, avvocato padovano, nominato due anni fa dalla maggioranza gialloverde. “Fatto di estrema gravità”, commentano i capigruppo di Leu, chiedendo “un chiarimento immediato all’interno della maggioranza”. E scoppia il caso politico: in base a quanto si apprende, il ministro Roberto Speranza ha lasciato i lavori del Consiglio dei ministri sullo stato di emergenza, ritenendo “inaccettabile quanto avvenuto”.

Alla Camera, invece, rivolta contro la nomina del renziano Luigi Marattin in commissione Finanze. Conseguenza: dieci membri del Movimento 5 stelle sono stati “trasferiti” a un’altra commissione a causa del dissenso nei suoi confronti.

Non si può non notare come, ancora una volta, questo governo dell’ultim’ora perda colpi. E’ l’ennesimo govereno non viotato dagli italiani, dimostra poca personalità inteernazionale ed un’assoluta confusione, basata su una sostanziale incompetenza, in politica interna.

(A cura di Luigi Natoli)

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