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Un sì al referendum, ignorante, ma prevedibile

La camera dei deputati opera dell'architetto palermitano Ernesto Basile, maestro del Liberty.La camera dei deputati opera dell'architetto palermitano Ernesto Basile, maestro del Liberty.

Ma , mandiamone a casa almeno un po‘!” Al referndum ha vinto l’ignoranza. L’elettorato non ha considerato che la deminutio dei parlamentari è un nuovo passo indietro in termini di democrazia: meno rappresentatività del popolo e soprattutto delle periferie. Perchè ‘il centro’ della nazione sarà comunque rappresentato. Sono i territori marginali che perdono rappresentanza in parlamento…

Ma sopravviene una chiara considerazione: quanto si sentono rappresentati gli italiani dai loro parlmentari? Ma qui confermiamo come l’ignoranza del ‘popolo’non sia colpa delle stesse ‘masse’, ma soprattutto di chi le governa, di chi la cultura dovrebbe alimentarla e invece l’affossa…

Discorso a parte per l’avanzata del centrodestra nelle elezioni ragionali e comunali: era scontata.  Qui è tutto più chiaro a tutti e il fenomeno si allinea ad una tendenza mondiale. La stanchezza per il non govereno di una sinistra, che va sbiadendosi ovunque, è cosa comune…

La sinistra è da anni, ormai, un gallo senza cresta e e senza coda. Da quando, ovviamente, l’esperienza del socialismo reale si è rivelata un fallimento. Porta avanti ideali laici frammentari, effimeri, addirittura pagani o peggio: relativismo etico, salutismo, igienismo, ecologismo ideologico.   

Peggio ancora, la sinistra si lascia sostenere dalla vera destra estrema, quella del potere finanziario e degli aspiranti monopolisti della mondializzazione e del Nuovo ordine mondiale. Contro questi mega interessi privati non fa valere il potere che alla politica viene affidato dal mandato popolare.

E’ proprio ciò che rivendicano isovranisti‘, i quali – nonostante le campagne denigratorie, anche feroci, da parte della main stream mediatica – entrano sempre più nei cuori della gente…

Germano Scargiali

Nota

Il traguardo vicino al 50% della destra unita (Fdi, Lega, Fi) è il prologo del raggiungimento del 51% ed oltre alle prossime elezioni nazionali. Si parla di riforma elettorale, ma ciò che si dovrebbe auspicare non è la diminuzione dei parlmentari ma che la formula lasciasse la scelta di deputati e senatori agli elettori, invece che ai listini e listoni dei partiti. A meno che non si voglia fare ‘qualcosa di serio’: trasformare il sistema bicamerale in un sistema monocamerale. Anche questo un regredire sul terreno democratico, ma molta burocrazia in meno, tempi ridotti e si pensi al risparmio che si otterrebbe dimezzando il numero delle commissioni parlamentari, le quali ‘spendono’ anche in viaggi e rimborsi d’ogni tipo…

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