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Per la ripresa molleranno i lacciuoli. E se la crescita sfuggisse loro di mano?

Tanti euro e un bitcoin: se non lo fa il potere, il denaro facciamolo in casa. Vaneggiano divoler abolire il denaro a favore delle card. Un sognopuerile. Ma sarebbe il colpo di grazia: la morte dell'economia sull'altare di un fisc idiota dopo che miope.

La storia a volte sorprende. Va detto: è storia, è già avvenuto. Viviamo tutti – oggi – nell’epoca delle sorprese

Sono tecnico scientifiche, ma sono anche nei fatti: l’uomo sulla Luna, la caduta del socialismo reale e, di conseguenza, del muro di Berlino, la mancata conseguenza della ‘fine delle guerre’, la presenza di due papi in Vaticano, l’era dei telefonini, dei Pc, del web… In un soffio si compie un lavoro di giorni. Tuttavia, se non ‘scoppia la pace”, non ‘scoppia’ neanche il benessere generalizzato. Solo una civiltà opulenta che convive con tanti problemi, anche di nutrizione e un terzo mondo che continua ad essere tale: non si affranca, non si accultura, non si evolve…

Di sorpresa in sorpresa, insomma. Poche materie subiscono smentite quanto la ’futurologia’, in voga a lungo dall’800 al 900. Tanto che se ne parla poco o niente. Eppure sarebbe così utile…

Entriamo in argomento.

L’allentarsi della morsa usuale dalle attività del libero mercato ha condotto – a fine lockdown – ad un balzo avanti repentino del Pil nazionale. In parte un riflusso naturale – dopo la stasi degli acquisti – e era più che prevedibile: il previsto ‘rimbalzo’… Ma, al contempo, sono certamente ‘scattatepromesse a ventaglio (bastano queste, fanno già tanto) di allentare la morsa del fisco e di intervenire con prestiti e finanziamenti a fondo perduto…

Il libero mercato, ha dimostrato – negli ultimi due secoli una forza pari alla capacità – sorprendente – di rigenerazione delpianeta mare’ (è sempre ben vivo, nonostante le più nere previsioni e il suo sfruttamento – aggiornato ed evoluto – non è che all’inizio).  Di conseguenza, ha subito reagito con vigore, muovendosi peer ‘un attimo’ più liberamente.

In particolare: (dati ufficiali) la fine del lockdown, a inizio maggio, ha determinato un’importante risalita della domanda, che in molti settori si era sostanzialmente azzerata, e ha rilanciato l’attività nell’industria con incrementi rilevanti nel terzo trimestre, che tuttavia non hanno colmato la perdita dei primi due trimestri.

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Noticina: allora lo sanno che la domanda è tutto. Il consuno è tutto. Perché esortano all’economia circolare, cioè al risparmio privato, o – proprio adesso- all’economia verde che – sia chiaro – è ‘un lusso‘, quando occorre subito stimolare la domada tradizionale? La chiamano ‘ripartenza‘ (che schifo questi neologismi): e sia! Ma la vogliono realemente o no?

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Sorge – però – una speranza!

Se si sciogliessero per un attimo i ‘lacci e lacciuoli’ che imbrigliano artatamente da decenni l’economia mondiale (dal dì in cui il miracolo economico stupì il mondo rivelando le possibilità dell’economia di mercato in tempi di tecnologia in progress) lo sviluppo potrebbe letteralmente esplodere…

Si pensi alle possibilità infinite della informatizzazione e della ‘mesa in rete’ di ogni ‘servizio’ comune a livello nazionale ed internazionale: trasporti, trasmissioni, telecomunicazioni… Ciò assieme ai progressi tecnologici esponenziali di cui si fruisce e gode ogni giorno di più: i ritmi di un nuovo boom sarebbero vertiginosi, addirittura preoccupanti…

E’ proprio così che ‘scatta’ la pruderie di molti moralisti, ma anche l’interesse contrario di chi ritiene uno sviluppo libero e generalizzato ‘strozzi’ la possibilità di mantenere il controllo del ‘tutto’ (specie del mercato stesso) in modo centralizzato e in mano ad una élite di grandi speculatori.

Lasciando pari la velocità proporzionale del boom del 1960, ma già quello meno visibile ma eclatante degli anni trenta, la rapidità di un ‘miracolo economico’ con i ritmi, i numeri ed i mezzi di oggi sarebbe vertiginosa. I consumi potrebbero salire al punto che mancherebbero le strutture per poterli ‘gestire’ e poterne godere.

Occorrerebbe una super programmazione a ben ampio raggio.  Ma il Mondo ne è capace? L’élite lo vuole? Non sembra: sceglie la prudenza alimentandola in ogni modo.

E l’Europa? Sembra programmata per rallentare la crescita. E’ ciò che è avvenuto: nell’economia moderna, se la crescita è prossima all’1%, vuol dire che l’errore ‘è grosso’. Perché la crescita è fisiologica al sistema (risparmi nei beni strumentali che sopravvivono al loro ammortamento, novità tecnologica, razionalizzazioni e motivi finanziari). Tanto più che, per l’economia generalizzata, quella percepita, una crescita così basa è una decrescita (tenore e qualità della vita).

Ma, ecco che si profila …un ‘bel ma’

In UE personaggi come Lagarde e Von der Leyen si lasciano sfuggire che adesso, di fronte alla pesante crisi post pandemia, sarebbe opportuno mollare il blocco artificioso della svalutazione: uno dei punti fermi delle ‘nuova Europa.

Allora lo sapevate che una svalutazione prossima a zero blocca la crescita!”

Questa apertura, per intenderci, consentirebbe anche di immettere – senza troppi scrupoli – nuovo denaro in circolo. E ciò che – anche ‘fra le gente’ qualunque – i nostalgici della parità aurea (una panzana che non è mai esistita in concreto) bocciano come un’eresia.

Li vogliamo graziare questi italiani allavoro?

Li vogliamo graziare questi italiani al lavoro?

Ma chi può negare che in questo momento sarebbe opportuno mettere in giro denaro dal nulla? Provocherebbe una svalutazione e occorrerebbe che fosse ‘misurata’ da una politica monetaria. Quale? Come quella che applicavamo prima dell’euro.

Ma guarda!

Ciò che vogliamo dire – e che possiamo sperare – è che, una volta indotti dallo stato di pesante crisi, a sciogliere i loro atteggiamento – che sarebbe idiota se non fosse (probabilmente) proditorio – la ‘situazione’ potrebbe sfuggir loro di mano…

Sembrano parole assurde ma non lo sono: assurda è la politica monetaria dell’Ue, dell’Euro, della Bce!

La situazione potrebbe sfuggir loro di mano, in Europa e in tutto quello che un tempo era l’Occidente (ora non esiste più come possibile realtà politica, perché la storia mette ormai l’Atlantico contro il Mediterraneo) proprio perché è profondamente vero ciò che sosteniamo

La salute dell’economia di mercato è simile a quella del mare: sorprende una società, ferma a Platone: mantiene una cultura e quelle false ‘consapevolezze’ stilate da pensatori ottocenteschi. La cultura della carenza delle risorse e, della ‘scarsità’ (era il perno dell’economia) che non appartiene più al mondo, ma è prigioniera di ideologie sopravvissute alla storia. Alle mere ‘idee’ di pensatori che risalgono alla vigilia dell’era industriale e non avevano altra scientificità che quella della loro fantasia.

Le imposte sulle 'case', un 'pallino' comunista hannomessoin ginocchiol'edilizia.

Le imposte sulle secondecase‘ di proprietà, un ‘pallino’ comunista, hanno messo in ginocchio l’edilizia. L’Imu è incostituzionale (art.1), ma tant’è: se non la paghi sei fritto!

Mollando i cordoni, a partire da quelli della borsa, la crescita economica può oggi sfuggire di mano a tutti. Né il potere politico, ma neppure quello delle élite finanziarie hanno metabolizzato la forza della realtà moderna. Opera da troppo poco, si evolve a ritmi esponenziali: speculatori e moralisti si esibiscono in ‘discorsi d’altri tempi’. Come certi stati che affrontarono la seconda guerra mondiale con le armi della prima. Erano attrezzatissimi (Germania e Giappone, l’Italia aveva le armi del risorgimento), ma persero e in malo modo.

Un benessere assicurato? Siamo vicini alla felicità in terra? Purtroppo occorre ammettere come non sia così facile. La caduta del dualismo ‘liberismo – comunismo’ non ha portato alla pace assoluta.

Forse siamo alle solite: la storia propone fatti, la mente umana li trasforma in idee ed è lì che tutto si complica. Siamo tutti un po’platonici. La disgrazia è che Platone ha un fascino…

Il vangelo ci avverte: non di solo pane vive l’uomo. C’è tutto: a ben vedere, anche la sociologia e il marketing. Parole sante, da leggere e rileggere…

Germano Scargiali

 

Nota

Ai pessimisti della storia diciamo una cosa sola: la vera disgrazia è che moriremo a breve e non vedremo che cosa accadrà nei prossimi decenni. Dolci o amari che siano sarà …uno spettacolo.

Nota 2

Quanto al mare, da noi tanto amato – e di cuiabbiamo parlato in questi giorni –  resiste non tanto (di certo) alla nostra maleducazione, ma al crescere (sponenziale in Meiterraneo) dei traffici marittimi, all’antropizzaione obiettiva e soprattutto agli scarichi industriali. Eppure è lì. In Mediterraneo nuotano tanti tonni che li pescano anche giapponesi e coreani. L’Ue contingenta la pesca all’Italia, alla Spagna, alla Grecia, ma Turchi e nordafricani pescano quanto vogliono. L’auspicata politica rivierasca comune resta un mero sogno. Chi am il mare qeuntochi scrive queste righe? Certamente qualcuno, ma pochi: le critiche sbagliate sono peggiori delle parole al vento…

Il ‘potere’ fa presto ad incolpare, di tutto, il costume o la pubblica opinione… Anche della Mafia… I veri problemi – quelli che fanno la diffrenza – sono invece ‘nei piani alti’…

 

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