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L’informazione è tutta per Biden la vittoria sarà di Trump

L'immagine vincente di Trump e la splendida Melania. Questa ha trasmesso al presidente l'amore per l'Italia, sua seconda patria. Si è anche battuta per 'The Donald' nell'universo femminile. Una perdita secca sostituirli con la scialba coppia Biden. Sarebbe una scelta non certo americana.

La main stream mediatica, il ‘giornale unico’, anche in Italia, favorisce sfacciatamente Jo Biden. In Italia è un’autentica ‘vergogna’! Una posizione anti italiana!

Nel linguaggio giornalistico ciò si definisce senza mezzi termini ‘tirare la volata’. Termine rubato ovviamente, come spesso avviene, alle cronache sportive…

Non è difficile capire che dietro un tale univoco comportamento si nascondono le grandi proprietà editoriali. E chi c’è al disopra, se non quelle che in America chiamano da un po’ le élite. Alias, i ‘poteri fortissimi’, come li definiscono in tati al di qua e al di là dell’oceano. Quelli che Donald Trump definisce, senza remore e con grande coraggio, come ‘il fango di Washington’, ma noi diremmo piuttosto …di New York.

I soliti sondaggi danno in testa Biden. La verità è che le possibilità che vinca questo candidato democratico sono pochissime.

Neppure i democratici ci credono: troppo bene è andata con Trump la borsa di New York. Gli Usa consegnatagli da Obama erano sull’orlo del tracollo, con Detroit salvata da Marchionne da un lockdown ante litteram non voluto. Non certo legislalmente…

Se ci avessero creduto, avrebbero presentato un candidato con ‘la faccia più facciosa’. C’era stato Bloomberg, ricco quanto e più di Trump, ex apprezzato sindaco di New York. Ma probabilmente, Bloomberg stesso si è tirato indietro e Biden si trova, adesso, e a fare l’agnello sacrificale.

Del resto la stessa storia Usa rcconta che il preseidente uscente vienee e di solito confermato

Nonostante ciò, l’ordine dei scuderia è quella di fiaccare la figura del Presidente anche per l’imminente futuro in cui …comanderà.

Non è difficile capire che, dietro a questa sinistra – di atteggiamento sempre più ‘socialisteggiante’ in tutto il mondo, con la sparizione di un preciso ‘centro’ politico, si nasconde la vera élite, i poteri fortissimi, che sostengono questo pseudo socialismo, debole con i forti, forte con i deboli, e lo finanziano, anche…

Tale potere si muove visibilmente con modi di stampo massonico, prevale su tutte le massonerie con una ‘super accolita’ che vede anche nel Bilderberg un consesso di ‘vassalli’. Vanta ‘valvassini’ in tutto il mondo, particolarmente in quello inteso come ‘occidente’ . Questo va perdendo – oltretutto – il prestigio mondiale d’un tempo a favore dell’est del mondo e dello stesso Mediterraneo.

E’ tipico della massoneria ‘piazzare’ nei posti di comando dell’ufficialità – in politica e altrove, ma persino nei club – delle ‘animelle’ da ‘manovrare’ da dietro le quinte. All’insegna del ‘lo guideremo noi’: personaggi presi dal nulla, noti per la loro natura ‘onesta e schiva’. La vera guida massonica – ben meno onesta, ma ancora piùshiv –  si nasconde nell’oscurità di stanze buie… Per chi riconosce la massoneria in azione è esperienza comune.

Trump vincerà e proseguirà nella sua opera di pace, come ha dimostrato in Corea, in Siria in America stessa. Gestirà le ineliminabili rivalità – con la Russia, la Cina e quella in fieri con il Mediterraneo – con saggezza e con il dialogo.

Trump contravverrà ancora – per quanto gli sarà possibile – il pretendere con comportamenti da ‘amerikano’ della tradizione imperialistica Usa. E’ una realtà sbiadita, improponibile i unfuturo che è già iniziato, ma le élite non lo digeriscono di certo… Al tempo di Obama e della sua ‘guardiana’ H. Clinton, seminarono guerre e raccolsero sconfitte.

In Siria avevano perso la guerra e l’onore: appoggiarono l’Isis contro Assad. In Libia favorirono la fine di Gheddafi: un danno incalcolabile per l’Europa, l’Italia e il Mediterraneo… Trump ha salvato il salvabile: almeno in parte, l’onore.

Gli americani queste cose le sanno: lo sa la maggioranza che si appresta a confermare Donald Trump alla Casa Bianca.

Anche stavolta non ci sbagliamo: questione, ormai, di ore

Germano Scargiali

 

 

 

 

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