Hot Topics

Ritirare il malato dall’ospedale o diffidarlo con lettera d’avvocato! Prima che muoia

Peccato, abbiamo i nostri eroi, magari troppo bardati. Ma, per aiutare gli altri, si sono ammlati e sono morti medici, infermieri e sacerdoti. A loro vanno il nostro ringraziamento e le nostre lodi. Magagne ed errori si nascondono, però, dietro la realtà sanitaria che il Covid ha fatto fibrillare. Non doveva essere così. Dissevizi, carenze di mezzi e personale, ma, ciò che è peggio, malcelati interessi alla base delle scelte e delle decisioni...

Ma è certo che non ci sia ‘qualcuno’ che voglia massimizzare il conto dei morti per Covid? L’interesse generale è certamente  il contrario, ma… Sappiamo di certo che molti morti naturalmente sono stati calcolati fra le vittime di …cornavirus disease 2019. Motivo: massimizzare il problema e il relativo panico: il Covid19 è un danno per tutti ed un business per molti… 

Sappiamo con certezza da testimoni diretti che un uomo ricoverato per frattura ad una gamba sia stato dichiarato morto ufficialmente perCovid.

Inoltre, è ormai certo che molti ‘morti per covid’ sono stati uccisi dalle cure sbagliate: li hanno intubati ‘ad oltranza’, bruciando loro i polmoni. Il divieto ‘europeo’ di praticare le autopsie ha impedito, poi, alla scienza medica di constatare la reale causa della morte!

Ci giunge, però, dell’altro…

E’ noto che per una corrente di pensiero ‘fiorita’ – si fa per dire – fra l’800 e il 90, sulla scia di pensatori atei e pessimisti come Darwin, Maltus, Marx, fino al sinistro Prof. Cesare Lombroso, ma mai esauritasi del tutto, pestilenze e guerre sarebbero da sempre …una ‘opportuna medicina’ per l’umanità. Lo spauracchio, oggi rilanciato – pur con l’occidente in pieno calo demografico – da personaggi come Bill e Melinda Gates, è il timore della sovrappopolazione, la convinzione – in realtà assolutamente …peregrina – dell’avarizia della natura, della scarsità obiettiva delle risorse. Si giunge alla massima, pronunziata come sacrosanta che …“di pianeta ne abbia no uno solo”, quando l’umanità ha iniziato l’esplorazione interplanetaria.

Ma la verità è che, con la tecnologia moderna, l’intera umanità potrebbe sopravvivere con le sole risorse di un territorio grande quanto il Texas. Mentre con lo sfruttamento dell’idrogeno – che il mondo ‘si trattiene’ oggi dall’utilizzare  per timore di disporre improvvisamente di un’energia a costo vicino allo zero (e…l’energia si trasforma in …tutto). Ciò farebbe rollare un castello intero di business che non si saprebbe come sostituire! Può sembrare incredibile, ma è così! (vedi dismissione della grande centrale a idrogeno di Venezia).

Frattanto i disservizi comuni sono tali e talmete scandalosi da far pensare ad una trama nascosta. E’ possibile che siamo ‘fino a tal punto’ circondati dall’inefficienza, dalle menzogne, da una realtà mediatica talmente falsata?

Ed ecco – infine –  il fatto ‘avvenuto di fresco’…

Questa è la stoia di ‘uno di noi’ anche lui nato per caso in via Gluck. No, …nella nostra cara e pur blasonata’ …italietta. (fin qui la nostra Reazione)

___________________________

Ad Asti una storia dei malasanità, marcata dalla ‘febbre del Covid19’ riscrive il codice di comportamento di pazienti e relativi familiari.

E’ una storia ai …confini della realtà.

____________________________

Un uomo della provincia di Asti è stato salvato dalla diffida del suo avvocato dopo essere stato intubato in terapia intensiva.

A raccontare questa bizzarra storia è l’avvocato Francesco Paolo Cinquemani durante una puntata di Vero Giornale, il telegiornale della Federazione Rinascimento Italia (FRI).

L’associazione è diretta da medici, avvocati, scienziati e altri professionisti che hanno tra i principali scopi quello di difendere i loro associati contro abusi e soprusi.

 

In questa vicenda il protagonista è il padre di un’associata della FRI che, a causa di un malore, ha dovuto richiedere l’intervento del 118.

 

Dopo una valutazione medica hanno deciso di ricoverarlo per una possibile ischemia, di cui aveva già sofferto in passato.

Hanno poi scelto di portarlo all’ospedale di Asti, anziché in quello del paese di provincia, proprio per la presenza del reparto di Neurologia.

L’avvocato ha raccontato che le figlie sostenevano che non avesse febbre ma “al momento della visita in ospedale, non si spiega come, hanno capovolto la situazione”. Il signore è risultato positivo al tampone e lo hanno ricoverato nel reparto Covid.

L’ospedale, da quanto raccontato dal legale, ha effettuato gli accertamenti e le analisi ma le macchie rilevate dalla TAC, secondo i medici, erano riferite alla patologia pregressa.

Il paziente finisce intubato in terapia intensiva

Da quel momento lo hanno trattato come paziente Covid e ha avuto tutto un altro tipo di trattamento”. Avrebbero così trascurato totalmente la causa reale del ricovero.

“Nei giorni a seguire mi hanno comunicato che la situazione del paziente era peggiorata, tanto che venerdì pomeriggio l’ospedale ha riferito alle figlie che il padre era addirittura in gravi condizioni, facendo presumere che non ce l’avrebbe fatta”.

Hanno portato il paziente in terapia intensiva e lo hanno intubato. “Sabato mattina – ha riferito l’avvocato – ho inviato una diffida in ospedale”.

La famiglia voleva accertarsi, con una valutazione medica di parte, che le analisi effettuate al momento del ricovero e la procedura utilizzata dall’ospedale di Asti fossero adatte per la patologia in atto.

Nella prassi è possibile richiedere la cartella clinica solo dopo le dimissioni.

La diffida invece è stata predisposta in modo da richiedere la documentazione dal momento del ricovero fino al momento della diffida stessa.

“Non mi hanno mai risposto – ha spiegato l’avvocato – ma non si sa come domenica l’ospedale ha contattato le figlie, dicendo che il padre era fuori pericolo. Stava bene e addirittura avrebbero cambiato il reparto per portarlo dove ci sono solo i pazienti positivi in attesa di essere dimessi”.

La dinamica è sembrata subito molto strana sia all’avvocato che alla famiglia: venerdì l’uomo era in pericolo di vita, sabato hanno inviato la diffida e domenica è miracolosamente guarito. L’uomo è poi tornato a casa dopo qualche giorno.

(Autrice Denise Baldi – 24 Novembre 2020 da Rinascimento Italiano)

(Chi legge – ‘grazie!’ siete in tanti – ci scusi se la prima versione dei nostri articoli contiene spesso qualche imprecisione linguistica e svariati errori di battuta commessi sulla tastiera. Dipendono – perdonate – dall’impeto di comunicare al più presto e con tempi limitati dagli impegni della giornata)

Be the first to comment on "Ritirare il malato dall’ospedale o diffidarlo con lettera d’avvocato! Prima che muoia"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*