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Lessico sinistro

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. A destra non ci si accorge nemmeno  se 'il capo' è una donna...Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. A destra non ci si accorge nemmeno se 'il capo' è una donna...

DONNA: persona umana che non è lecito criticare. Spesso, ma non necessariamente, di sesso femminile (anche un uomo che ‘si sente femmina’ è una donna). Essenziale invece che sia ‘di sinistra’, creda nell’ideologia gender e nel politicamente corretto (chi sembra una donna è donna, non importa ch eabbia adeguati requisiti morfologici sessuali, siamo allla viottoria di Freud e Young sulla natura, tutto è ‘nella testaì’e il diritto dovrebbe solo prenderne nota. Della logica fa parte anche il buonismo – e il premio sociale sarebbe il ‘relativismo etico‘, la possibilità di …fare nel privato qualunque cosa detti la propria …voglia. I problemi nascono solo esternando apertamente la scelta crininosa. Siamo all’esaltazione del contrario della ‘morale‘, che, rifacendosi a quella religiosa dovrebbe essere – conunque – improntata all’interiorità, ndr).

In base a questa definizione Giorgia Meloni non è una donna, infatti gli insulti che le vengono rivolti non suscitano alcuna riprovazione. Neanche Miriam Scandroglio, candidata in Campania come consigliera regionale e, oltre che femmina anche nera, è una donna poiché, ahimè, si presenta con la Lega. Contumelie e minacce sono ammesse.

Teresa Bellanova, invece, è una donna a tutti gli effetti. Ricordate il vestito blu con il quale giurò come ministra? Onestamente non era il massimo dello stile, ma quando fu criticato si scatenò un putiferio nazionale che durò alcuni giorni. Si vede che la qualifica si estende anche agli indumenti.

Anche Vladimir Luxuria è una donna, nonostante tutta la regolare attrezzatura maschile: se passa la legge antiomofobia probabilmente chiamarlo con il suo vero nome, Vladimiro Guadagno, sarà un reato. Non so, forse è un reato già oggi.  

Un episodio di alcuni anni fa mi colpì molto, anche se non suscitò il benché minimo dibattito.

Premessa: per il politicamente  corretto  donna è meglio che uomo; nero è meglio che bianco; povero, emarginato, immigrato, disoccupato è meglio che lavoratore e contribuente. Se poi si possono vantare antenati schiavi nelle piantagioni, 1000 punti di extra bonus. Bene, non so se qualcuno ricorda il nome di Condoleezza Rice; forse non ‘donna’ ma sicuramente femmina, nata in Alabama (profondo sud ex schiavista) in una povera famiglia di neri doc che, dopo una brillante carriera universitaria nel campo della politica internazionale, diventò Segretaria di Stato (ministra degli Esteri) nella seconda amministrazione di George W. Bush. …Mannaggia! Aveva tutte le carte in regola e va a collaborare con …gli infami repubblicani. Maria Laura Rodotà, dall’impeccabile pedigree intellettualsinistro, giornalista con qualche aiutino del padre Stefano, getta il cuore oltre l’ostacolo e si scatena con una serie di articoli colmi di disprezzo e livore, fino a definire la ministra americana ‘una scimmia’. Ma no, che andate a pensare? Non è razzismo: non può esserlo perché i razzisti stanno …a destra.

Torniamo ai giorni nostri: J.K. Rowling, celebrità mondiale in quanto autrice di Harry Potter e paladina dei ‘diritti’ LGBT, un giorno legge un post di una ong che parla di ‘persone che hanno le mestruazioni’ e commenta divertita: “Sono sicura che esiste una parola per definire queste persone. Aiutatemi. Done? Dine? Dunne?”. Pensate che sia una battuta innocua? Errore. Il commento ha sollevato una tempesta mondiale di indignazione, orrore e violenza verbale.

Il ssso coniugale ch sirisolve spesso nella volontà di procreare e nella nascita di nuovi esseri umani, è visto come il fumo negli occhi dai sostenitori del genderz.ptopugnsno diidrntificsre i due gnitor icome 1 e 2.

Il ssso coniugale, rivolto spesso aala procreazione, è visto come il fumo negli occhi dai sostenitori del gender. Propogono di identificare i due genitori con i numeri 1 e 2, anziché papà e mamma. Ls Pasta Barilla è stata ‘sanzionata’ perché nella pubblicità riproduceva una famigliola con la not scritta …è sempre domenica.

La scrittrice non arretra; dice che, pur sostenendo i diritti dei trans, non vuole che sia cancellato il concetto di sesso. “Dire la verità non è linguaggio di odio”, aggiunge. Dopo questa dichiarazione la condanna è praticamente planetaria e viene ufficializzata, in particolare, dagli attori dei film tratti dai suoi libri.

La Rowling ha mostrato un coraggio non comune (che di sicuro le costerà assai caro) visto che in GB è severamente proibito, nei reparti di ostetricia, dire ‘donna incinta’, il termine giusto è ‘persona incinta’. Nel novembre dell’anno scorso Lynsey McCarthy, portavoce di un’associazione di ostetriche e stanca di dover usare espressioni astruse come ‘persone dotate di cervice uterina’ ha affermato: “Solo le donne restano incinte e partoriscono”.

Sciagurata, omofoba e transfoba. Licenziata in tronco.

Mietta Gaziano

(Da Roma)

Nota

Non è difficile accorgersi che ‘la destra’, tacciata come ‘retrograda’, indicata come ‘conservatrice’ in quanto sarebbe ‘contro il progresso’ (ma quale?), ha portato al comando con disinvoltura, quando è stato il caso, donne – fra l’altro – di sicuro valore: Margareth Tatcher, le due Le Penn, e nell’Italia di oggi Giorgia Meloni, Elisabetta Casellati, A. Maria Bernini, Vittoria Michela Brambilla. Animalista, fra l’altro: ma non bisiogna essere di sinistra per amare gli animali? Il luogo comune è un leit motiv per la sinistra, purtroppo di ispirazione marxista. Ed è lì che ‘casca l’asino‘! Perché ragionare in termini di ideologia, credere – con Marx – che, succeda quel che succeda, i nostri pronipoti moriranno comunisti‘ e da qui dire ‘progressista’ a chi ci crede (e non progressista a chi non ci cerde) è un tutt’uno. Come scriviamo spesso dal nostro angolo, però, la natura non è …uno‘. Bisogna imparare a contare fino a due. E, in questa elementare aritmetica, chi è marxista, anche di striscio, è un…. Asino

Singolare il caso paradossale, al limite della ragionevolezza, riguardante la pubblicità Barilla…  Fermo – però – il commendator Barilla sulle sue opinioni, ovviamente e candidamente opinioni in linea con la trradizione…

“Uno non può piacere sempre a tutti. Non lo farei uno spot con i gay”
Quando il conduttore, poi, fa notare all’imprenditore che anche i gay mangiano la pasta, Barilla risponde: “Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione, la mangiano, se non gli piace quello che diciamo, faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti, perché piacere a tutti vuol dire non piacere a nessuno”.

Non lo farei – incalzato dalle domande, Barillla proseguva avanti e ribadisce il concetto di non avere intenzione di fare uno spot con omosessuali . e non per mancanza di rispetto agli omossessuali, che hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi sia una famiglia classica, dove la donna ha un ruolo fondamentale, è la madre ed è un centro concettuale e strutturale”.

(G. Scargiali)

 

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