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Il cristianesimo fra le aggressioni e le virtù teleogali.

Un gran compito spetta oggi alla comunità dei cristiani, quella che costituisce eminentemente ‘la Chiesa’ propriamente detta ‘di tutti i credenti’ di cui il clero è parte, com’è  nella concezione ecumenica propria del Cattolicesimo. Alle numerose aggressioni la ‘Chiesa’ dei fedeli’ deve far fronte opponendo le tre Virtù teologali: Fede, Speranza e Carità.

Un periodo difficile – per quanto ‘tutti’ i periodi della storia possono essere considerati di transizione – è quello che la Chiesa sta attraversando. Una crisi di identità, che traspare immediatamente anche dalla decisione di innovare la forma, fino a correggere ilPadrenostro’, non solo la preghiera che il Vangelo attribuisce allo stesso Gesù – fondatore del cristianesimo – ma anche la più bella composizione poetica della storia.

Ciò fa – anche – riflettere che, pur chi consideri Gesù soltanto un uomo, resterebbe evidente come abbia fatto e detto cose eccelse. Appunto, quanto meno ‘definibili’ …divine.

Il modo in cui è statocorrettoil Padre nostro, dimostra l’ignoranza delle più elementari regole del parlare, indicate dalla moderna linguistica. Abbiamo già illustrato in altro articolo che il linguaggio (il significante, il segno) non è necessariamente l’espressione o descrizione letterale del messaggio (significato, contenuto da esprimere). A delineare il significato influisce una serie di elementi: la situazione, il contesto linguistico, la logica del tema, il tono, lo sguardo, la qualità dei due interlocutori, ma soprattutto – in questo – la ‘fisionomia’ del soggetto e il ‘profilo’ dell’oggetto.

Sarebbe assurdo che il Padre Celeste ‘ci inducesse’ al peccato tentandoci. La tentazione è opera del serpente, Satana, il diavolo… Dio è il nemico del male, quindi non induce ad esso. E’ chiaro che nella preghiera ‘indurre’ sta per ‘condurre’. Significa: non mi condurre (fa’ che io non giunga) al cospetto della tentazione.  Ciò nell’ambito di quella libertà d’espressione per cui ‘la lingua si crea’ continuamente con il semplice ‘parlare’: non ha un ‘senso’ preciso in sé, ma assume il ‘senso’ voluto da chi si esprime. Peggio: le parole sostitutive, ‘non mi abbandonare davanti alla tentazione significa ‘un’altra cosa’ Chi prega qui chiederebbe di essere assistito dal Signore. Ma il Signore è sempre presente nell’assistere i suoi figli! Tanto che li affida persino ad un angelo custode!

La chiesa cristiana cattolica, comunque, sulle ali del Vangelo, risulta di fatto vincente a livello planetario. Lo stesso progresso civile – che, lo si riconosca o meno, è in incremento – per  ovvie valutazioni del suo essere ‘moralmente all’avanguardia’, grazie alle sue ‘concezioni’, alla teoria del bene, della speranza, del perdono, della tolleranza e soprattutto dell’alta considerazione …“dell’altro” in nome di Dio.

Abbiamo altre volte sottolineato che la religione cattolica è la religione per eccellenza, quella cui più ci si converte, quella cui si rivolgono le ‘aggressioni’ degli atei oltre che di veri e propri apostati.

In linea con l’avvertimento espresso di Gesù stesso, i cristiani subiscono non rare ‘persecuzioni’. C’è un motivo ‘socio psicologico’ per questo: è una religione il cui ‘precetto’ fondamentale, ‘ama anche il tuo nemico’ è talmente alto e ‘contro corrente’ da risultare addirittura violento: è un paradosso, ma un tale principio ed altri ‘corollari’ offende la mentalità di chi è avvezzo ad esercitare la forza e la sopraffazione. Quindi, spesso, chi detiene il potere politico, quello economico, quello finanziario

Tali persecuzioni si sono moltiplicate. A quelle plateali di marca musulmana o di altri ‘credo’ si aggiungono aggressioni, spesso più subdole, nell’ambito dello stesso ‘mondo cristiano’. Il Cattolicesimo ha subito gli scismi e le altre confessioni, spesso, non sono ‘tenere’ nei suoi confronti. Le critiche sono dogmatiche, sociologiche e più largamente ‘morali’.

La chiesa Cattolica dovrebbe aver già ‘approntato’ difese ben più articolate di quelle cui assistiamo. Non fa quasi nulla per controbattere le offese ricevute. Neppure mostrando l’altra ‘guancia’. Resta praticamente muta e immobile…

Per di più, il ‘peccato’ e l’errore non sono mai stati estranei all’interno della sua realtà più visibile, il clero, i fedeli… Fa parte – com’è ben noto – del credo cristiano la convinzione che il peccato, quindi anche l’errore, sia ovunque in agguato e che nessun vivente può dirsene esente.

Non può certamente dirsi che – per quanto si impegni in grandi opere di bene, organizzate e metodiche – la Chiesa Cattolica faccia abbastanza, né sul piano morale, né su quello politico per migliorare il mondo.

Tornando all’avversione suscitata verso l’esterno, bisogna considerare che ha un compito difficile per almeno due motivi…

Il primo è che la dottrina Cristiana, che il Cattolicesimo rappresenta al più alto grado, nasce con un forte contenuto di ‘contestazione’ rispetto al ‘sistema’. Basti dire che fa della Croce, unpatibolo’ destinato alla ‘pena capitale’, ma anche all’amministrazione della giustizia civile, il più alto e rispettato simbolo di pace della storia. Il Gesù dei Vangeli dovette esprimersi nel ‘date a Cesare…’  per spiegare la sua ‘non avversione’ rispetto al potere politico. Di fatto, nella storia, il contrasto è espresso dalla lunga rivalità fra l’Imperatore e il Papa. Di tale dualismo non è esente la politica moderna…

Il secondo è che l’adempimento dell’ordine evangelico di ‘convertire’ il mondo, da parte di una ‘fede’ che gli ‘altri’ vedono auto referenziarsi come ‘ecumenica’, cioè destinata a giungere ‘ovunque ci sia una casa’ (dal greco ecumé), viene visto come un tentativo di conquista del territorio. E c’è del vero, perché, appresso alla religione ‘viaggia’ il costume, il messaggio civile che non può non comportare una ‘occupazione’ che spesso può trasformarsi in una presenza politica.

I motivi di scontro e i momenti nevralgici non mancano. Anche perché, in base a vecchie posizioni di intransigenza, c’è chi individua nelle regole e nei principi della fede cristiana un limite all’esercizio della ragione (illuministi) e di un comportamento ‘laico’, oggi tanto …alla moda, che sembra condurre a situazioni di maggior libertà individuale.

In tutto questo, la presenza del Cristianesimo nella società andrebbe esercitata in un modo più ‘largo’ di quello che vediamo applicato…

L’organizzazione ecclesiastica trascura visibilmente quello che oggi è indicato comeil territorio’ e che comprende ‘la gente’, la realtà civile che su di esso è presente. Mentre nelle ‘missioni’ nel terzo mondo la presenza cattolica assume momenti addirittura ‘eroici’, nella realtà dove è storicamente la presenza delle istituzioni cattoliche è decisamente ‘fredda’.

Ma, per non dilungarci, il maggior pericolo è costituito ‘a livello planetario’ dal progetto globalista delNuovo ordine mondiale’ detto anche soltanto ‘Nuovo ordine’, che tende all’affermazione di una ‘religione unica’, sulla scorta e il sostegno di un concetto di ‘pacificazione’ che è un’assoluta impostura. Dietro di esso c’è solo la volontà di dominio. La fede entra a far parte dei beni’ da amministrare in regime di monopolio globalizzato.

Non sembra che il Cattolicesimo – soprattutto nell’attuale …soglio pontificiofaccia quello che sarebbe il propriodovere primario’ in questo momento: una precisa azione contro la mondializzazione e contro il progetto del Nuovo ordine.

Il Cristo di Rio de Janiero simbolo di ecumenismo della fede cristiana.

Il Cristo di Rio de Janiero simbolo di ecumenismo della fede cristiana.

Il concetto di un Dio ‘sommariamente unico e …comune’, creato ‘esso dio’ da un’intuizione genericamente insita nell’indole umana, cozza contro il Cristianesimo, che si presenta, sia come ‘religione rivelata’, sia come portatrice di una morale unica, assoluta, irripetibile’, ma anche di un concetto della dialettica storica assolutamente tesa verso un ‘processo salvifico’, teso soprattutto a comportare, non solo la salvezza individuale, ma anche termini come ‘la vittoria finale del Bene sul male’.

Contro ogni manifestazione del Male (il peccato, l’errore, l’ignoranza, la malattia, la catastrofe), cioè di quei ‘limiti’ che si scontrano in natura (cosmo) con l’insito volgere del pensiero al meglio e al ‘perfetto’, il cristiano non fa che ‘creare rimedi’, coltivare una ‘prudenza’, forme di mutua assistenza e abilità individuali all’interno del tessuto sociale… Questa opera si svolge continuamente, accettando di operare fra i molteplici ‘problemi’ da risolvere che si presentano a ritmo più che giornaliero.

Ripetiamo che la virtù consiste nell’accettare e ‘gestire’ la molteplicità e il movimento insiti nel cosmo. Il tentativo monocratico di chi progetta la mondializzazione è il culmine dell’opposto. E’ ‘il peccato’ per antonomasia, il ‘peccato dei peccati’, simile a quello di Adamo

Germano Scargiali

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