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Te lo conto io Conte!

Appena due giorni fa, il 12 gennaio, avevamo scritto: Governo a picco: forse finalmente ci siamo! Chi sa perché questo è l’articolo meno ‘gettonato’ degli ultimi tempi. Eppure eravamo stati abbastanza tempestivi e …incisivi. Il testo abbondava – forse, di una parola che sui giornali non bisognrebbe usare: finalmente! (l’avverbio dichiara smaccatamente la propensione di chi scrive, mentre l’informazione, per principio, dev’essere, quanto meno formalmente, neutrale). Ma come non usarla? Cade il governo più a sinistra della storia repubblicana, quindi ‘talmente fuori dal tempo’ che di più non si può: preistoria il 68, lontana la caduta del muro di Berlino come la restituzione del suo vero nome a San Pietroburgo.

Siamo, però, l’unica nazione al mondo in cui le critiche al governo la fa anche chi è al governo: peggio, i governi…si fanno opposizione da sé. C’e chi è al governo, ma è anche all’opposizione. E’ storia! Qui, o siamo al ‘sublime’ della politica o siamo col c. a terra. Così, infatti è andata… Conte cade con tutti i filistei, ma sono questi a farlo cadere…

E’ stato – diciamolo, diciamolo – un governo rovinoso ed anche, diciamo anche questo, sfortunato. Ma se la fortuna aiuta gli audaci, ‘questi’ di audacia non ne avevano proprio. Tranne che per audacia non si intenda la ‘faccia da c.‘ Ma sì, questa sì, l’hanno avuta, l’hanno avuta…

La dueministre di Matteo Renzi‘, dopo lunga agonia, si sono dimesse. Tanto era tuonato che, prima o poi, dovesse piovere. E giù egua (acqua) come dicono a Genova.  Teresa Bellanova (Agricoltura), Elena Bonetti (famiglia e pari opportunità) e Ivan Scalfarotto (Ivan il terribile, un sottosegretario) per …puro sovrappeso. Peccato, perché Bonetti e Bellanova sembravan Crick e Crock, ma il terzo chi è? Pollicino nell’insalata?

Giuseppe Conte (Giuseppi – quando Trump ‘piaceva’ a tanti – così per l’eternità…) le ha provate tutte, fino all’ultimo. La colla vinavil (del tipo tres fort o very strong) che lo teneva sulla poltrona era dura a sciogliersi, anche con la cascata d’acqua lanciatagli addosso dall’alleato di governo’ Matteo Renzi. Che ci fosse un Matteo a dirgli peste e corna (Salvini) vabbe’, ma contro due Mattei no, la misura era colma: “Ho offerto la disponibilità ad un tavolo di legislaturadice il meschinoeppure di fronte a questa disponibilità ci sono state comunque le dimissioni delle ministre. Dimissioni che mi sono state comunicate attraverso una comunicazione via mail e che accetto. Naturalmente questa sera ho informato della situazione il Presidente Mattarella“. Atto dovuto, ormai

Ma Conte chi?

Ma Conte chi?

IlCarneade‘ che qualcuno aveva catapultato dalle ‘caritatevoli’, che dico, ‘misericordiose’ (Francesco I docet) scuole vaticane, sul trono che fu di Vittorio Emanuele II, se ne va. Finalmente? Finalmente!

Val la pena di spendere 2 parole (non di più) per chiarire telegraficamente chi si dimette: La 2 volte ministra Bellanova è detta ‘quella con la terza media’, Elena Bonetti, donnina interessante, è quella che si era affrettata a dire ‘noi siamo con Biden’, quando si è ritenuto fosse ormai presidente (ancora ce la vedremo tutta…), Ivan Scalfarotto, oh no, è …un politico e attivista italiano, impegnato per i diritti LGBT. A suo onore, però, si può dire che ‘sembra un contadino’. E questo è un mestiere onorevole. Comunque su tutti e 3 i dimissionari: No comment…

Attenzione! Le dimissioni di Conte niente sono: il problema è un altroChe fare adesso? La questione era già posta sin dalla vigilia. Già, chi governa ora questa Italia sgangherata? Ahi serva Italia di dolore ostello… Scusate, è banale, molto, ma tornano a mente i famosi versi danteschi! Tornano, tornano…

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L’Italia è veramente a pezzi. Chi è in crisi sta bene, gli altri sono falliti… Dopo le ‘chiusure’ ripetute (Palermo la campionessa) lungo le strade dell’intera Penisola di negozi, artigiani, attività d’ogni genere, dovute alla ‘crescita zero‘ da quando c’è l’UE, si abbatte sul Bel paese il ‘fenomeno Covid’, la pestilenza del secondo millennio. Manca che scendano i Lanzichenecchi. Ma quelli già guidano già l’Europa. Ci si è messo questo governo, il migliore nell’assecondare quell’azione letale che a livello polanetario soffoca lo sviluppo sin da quandosi ebb coscienza dell’avvenuto boom (miracolo economico). Perché: guai! Adesso “sc’avemo” l’idrogeno in tasca ma non lo usiamo (da nessuna parte tranne che nei sottomarini italo tedeschi) e aspettiamo – per avere tanta, tanta enegia – ma sì, che splenda il sole o tiri vento! Perché ‘noi’ …solo cose naturali: siamo i più grandi bevitori di Ferrarelle della storia! Ma poco male: le pale eoliche sembrano ventilatori. Stiamo freschi, dunque!

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E riprendiamo …l’interrotta Gavotta (da l’Andrea Chenier di Umbero Giordano, per chi non lo sapesse)…

Qua ci vuole un po’ di romanesco: …ma te pareva che t’eri liberato de Conte? Ma nun sc’ho sai che non c’è 2 senza 3?

Conte uno, Conte 2 e sarà Conte 3.  Ma attenti che potrebbe andar peggio. Perché ‘qui’ i presidenti della Repubblica, altro che carica rappresentativa! Dal dì che fu la ‘seconda’ repubblica hanno cominciato a ‘pensare’… Può essere che ti mandano un altro ‘Super Mario’! Ma chi Mattarella? …S’a fira, s’a fira! Dopo Mario Monti, Mario Draghi: i consoli del Bildelbergh sembrano fatti in serie…

Ma pare di no! “Meno male, meno male” E’ come quando …i vigili ti beccano con 2 infrazioni, ti potrebbero fare 2 multe e, invece, con un sorriso, ti dicono: “guardi, gliene faccio solo una!” E tu: “…grazie, grazie, grazie, lo vuole un café?”

Si dice che la storia si scrive dopo un po’ di tempo, invece noi no! Vi raccontioamo la storia mnentre si sta svolgendo. Ecco il bello della diretta

I ministri Pd, M5s e Leu hanno espresso il proprio sostegno al presidente del consiglio manifestando altresì l’intenzione di proseguire l’esperienza di governo. …”Fermate Conte, nun te scollà!

Si va avanti con Giuseppe Conte!” …Arrivano ‘nel bel mezzo del Cdm‘ i tweet quasi identici di alcuni esponenti del governo, dopo il ritiro dei ministri di Italia Viva annunciato da Matteo Renzi. Il primo è il Guardasigilli Alfonso Bonafede seguito a stretto giro dal ministro della Salute Roberto Speranza che cinguetta (certo, twit, twit, twit)… 

In questi mesi – afferma il cinguettio – Conte ha servito il Paese con disciplina ed onore. Avanti al suo fianco!” Ma sì: ‘avanti Savoia!

Ultimo, ma non per importanza, il tweet del segretario dem Nicola Zingaretti (ci mancava, il fratello di Montalbano…): “In questi mesi durissimi l’Italia ha potuto contare sul grande impegno di GiuseppeConteIT e della squadra di Governo. Ora c’è un Paese da ricostruire, Avanti con Conte “.

Sempre più in alto! Ma sì, ci stanno bene, che fare a sto punto, la grappa e …il bocchino.

Non possiamo dirvi di più, il resto alla prossima puntata. Ancora da vivere… Garantite altre sorprese alla Ken Follett (e più follet di così…). E come dice la (amara) conclusione della Vispa Teresa (completata da Trilussa), divenuta una tabaccaia del centro storico, …fra un fiotto e un rimpianto, tra un soffio e un eccì, la Vispa Teresa lasciamola lì

Scaramacai

Tre coccodrilli Meloni, Salvini, Tavini, e u solon capitano Uncino

Tre coccodrilli Meloni, Salvini, Tavini, e un solo capitano Uncino, Giuseppi! Dovràcascare in mare

Nota

Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri (Roma, 26 ottobre 1871 – Roma, 21 dicembre 1950), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco. Certamente un grande, ma apparteneva comunque alla gretta borghesia italiana dopo l’unità, eroi a Vittorio Veneto ed anche sul mare (i sommozzatori, Nazario Sauro), ma attaccati ad uno strano materialismo disincantato: le donne tutte mignotte, gfli uomini che mascalzoni, chi fa carriera solo un raccomandato, le liti per l’eredità…

Almeno nella Repubblica – sarà stato aver vissuto la ricostruizioine, l’ubriacatura del miracolo economico, del boom… – ci siamo… (ma eseste, in questo momento un noi?), ci siamosdoganati‘ da un certo provincialismo,  fatto più di miseria che di nobiltà, ed abbiamo imparato certe maniere non buone, ma più spigliate. Attenzione: il provincialismo è tuttora il male più incurabile degli italiani e di altri popoli circonvicini (prendi i francesi…) con le dovute eccezioni che confermano la regola. Tutto è provincialeda noi‘: lo scoramento davanti alle inevitabili sconfitte (allora siamo gli ultimi, anzi i primi a dire di esserlo), l’eccessivo entusiasmo per una vittoria (si pensi ai mondiali di calcio, allora siamo il popolo del Risorgimento, i campioni assoluti!) Non riusciamo, peraltro, ad uscire dalla mentalità della valle‘. Palermo e la Sicilia sono come un pianeta in un mini sistema solare in cui Marte è ancora lontano, la galassia è solo un sogno… I nostri lontani antenati si drizzarono in piedi nella savana, noi più spesso stiamo ancora carponi fra l’erba… (G.S.)

Nota 2

Palermoparala crede comunque nella speranza. E non crede che, necesariamente, così, …si muoia disperati.

 

 

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