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Morte violenta di un ambasciatore e di un carabiniere italiani viaggiatori nel Congo

Non li vevano dotati avevano neppure dell'auto blidata: Due figli giovani e belli della bella Italia morti per nulla. Perché niente cambierà in virtù del loro sacrificio... L'aggressione assasina e incivile, oltre che immotivata, anzi,... Un'aggressione avvenuta intorno alle 10 di mattina, era probabilrnente un tentativo di sequestro proprio nei confronti del diplomatico italiano che viaggiava a bordo di un convoglio del World Food Programme. L’imboscata, nella quale ha perso la vita anche l'autista, è avvenuta con armi leggere "nei pressi di Goma (Nord-Kivu) nel territorio di Nyiragongo". Wfp: "Autorizzati a viaggiare senza scorta". Il 'cordoglio' anche di Draghi e Di Maio... Piangono come i coccodrilli, ma sono solo lucertole...

Sui fatti del Congo, la morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio  del carabiniere Vittorio Iacovacci ruotano fatti ed elementi che sfuggono all’osservazione dei più. L’informazione in materia è sommaria, manovrata e lacunosa. Su una realtà di cui di solito non si parla neppure un po’.

Un concetto dev’esser chiaro: il cordoglio non serve a nulla, tantomeno suonare il silezio per 48ore. Diamo la medaglia dì’ro ai ue italiani trucidati, specie al carabiniere che ha frapposto il proprio corpo nel etntativo di salvare il diplomatico. ma passiamoad affrotare i rali motiviper cuiil terzo mondo, l’Africa inparticolare, venbgono tenuti in questo stato di inciviltà, fame, carenza assoluta di tecnologia, governanti corrotti. E’ a quellivellochebisognerebbe agire: L’Unione Eiuropea nonha alcun veropianoper losvoiluppodel’Africa. L’Italia non alimentaalcuna rwealepresenza che nonsiadiiniziativa assolutament pivata. Gli imprenditori agiscono da cani sciolti. Le ambasciate, come dimostra questo tragico episodio, vengono lasciate sole a svolgre compiti immani prima ancora che frammentari e velleitari. None siste una vera programmazione.

In pasto ai telepettarori‘ vengono ripetuti dlogan come “…il possibile sarà fatto perché i colpevoli vengano indivisuati e giustizia sia fatta: RIDICOLO! fRASIDIRITO: NIENT’ALTRO…

Tutta L’INDAGINE si riduce e si esaurisce – invece – ad una battuta che circola in Africa: “…Se incontri un brancodicanirandagginel nostro mondo con ogni probabilità non subisci aggresioni. I cani liberi di circolare …vivono in prevalenza la propria vita. Se incontri una banda armata in Africa o una volante della polizia in Egitto e simili, puoi morire anche senza motivo ed essere prima torturato”. …Proprio così è accadduto ai due noti ricercatori universitari… Così accade anche a svariati incauti giornalisti e turisti ‘catturati’: può anche non succederti nulla e crederai che ciò sia normale. Ma il pericolo può sbucare da ogni angolo e finirti in tragedia… In Africa la legge della jungla non vige solo nella savana e nella foresta pluviale

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Il QUADRO STRETTAMENTE POLITICO

Il Congo Repubblica democratica è l’ennesimo ‘paese’ colluso con i potentati americani, che in tutto il mondo finanzianole false sinistre‘, le finte socialdemcrazie in cui – come nella stessa Italia – la debolezza delpotere pubblico è tale da consentire senza problemi qualunque golpe – anche se bianco – qualsiasi soverchiamento del risultato elettorale e diogniprincipiondenocraticoe costituizionale (si pensi all’imposizione dell’Imu in contrasto con l’Art.1)!

I rapporti internazionale con il Congo sono intrattenuti in massima parte con il Congo Brazzaville, paese libero, oltre che da sempre legato all’Italia dal tempo in cui venne visitato dall’esploratore  e benefattore italiano Sarvognan de Brazzà, di cuitutt’oggi conserva il nome.

Guai alle ‘repubbliche democratiche’ delterzo mondo, che ancora più smaccatamente dei partiti ‘di sinistra’ occedentali (Usa, Francia, Italia) sono una assoluta mistificazione: sostenute, spesso a che finanziate dai poteri fortissimi americani e dalla rete di ‘vassalli, valvassori, valvassini delle accolite di stampo massonico… Queste non a caso condannano pedissequamente uno stato che rivendichi la sovranità popolare tacciandolo con un vago neologismo di ‘sovranismo’, un insulto gratuito, ennesima triste spressione della neolingua, della ‘non lingua’ che trova orecchie fra l’ignoranza seminata attraverso la distruzzione dell’insegnamento scolastica: la scuola ridotta ad ‘area di parcheggio’ .Un fungo fallimentare ‘asiilo d’infanzia’ dai 5 ai 18 anni…

Chiunque questi conetti non li conclami – Salvini compreso – è colluso. Per non nparlare del Vaticano di Bergoglio: il peggio del peggio! …Carità, misericordia, accoglienza? Ma chi non capisce come non sia così che si risolvono i problemi? Che sono umani, sociali, politici, culturali, legati alla storia, alla geografia, alla realtà etnografica, ma soprattutto alla volontà di alcune nazioni dominanti – in particolare il potete falso dem degli Stati Uniti: insaziabile, ottuso, foriero delle due guerre mondiali, della fame nel mondo, dell’arretratezza del terzo mondo e – ripetiamo – soprattutto dell’Africa!

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AGGIORNAMENTO

Bellissima la messa di requiem celebrata dal Cardinal De Donatis ai funerali di stato per l’ambasciatore S.E. Vittorio Attanasio e il carabiniere Luca Iacovacci. Qusto merita la medaglia d’oro:ha cercatodi coprire col pr0prio corpo il diplomatico affidatogli dai colpi di kalascinikov (chi si risente, il sinistro mitragliatore del comunismo sovietico…): ci sono ancora degli italiani così… Bele anchje l parole disua moglie. Altrettanto eroiche! Il mondo non merita uomini e donne così!

Ridicola – invece – la rituale affermazione del governo italiano: è stata aperta un’indagine (internazionale) perché sia fatta piena luce. “Accendano, dunque, tante lampade da svariate candele…” E poi ….il silenzio fuori ordinanza suonato mille volte in 24 ore.

Se si risolvono così, se si continuano ad affrontare in questo modo le assurdità, i dissevizi, l’arretratezza del terzo mondo e dell’Africa in particolare, l’assenza e l’inutilità del ONU, la carenza assoluta della politica internazionale italiana, l’insistenza di1uella dll’UE c’èda prendere tutti a fischie …altrrisuoni!L’articolata realtà circostant, zeppe diangoli oscuri,ditrame venali, di ccarenteefficienza da parte dell’ONUedellesueaffiliate sarà chiatrito -speriamo – dopo lalettura diquantobbiamogiàscrittonelpresente articolo…

Nota: Sua Eminenza Angelo De Donatis (Casarano, 4 gennaio 1954) è un cardinale e arcivescovo cattolico, dal 26 maggio 2017 vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, arciprete della basilica di San Giovanni in Laterano e gran cancelliere della Pontificia Università Lateranense.

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La diplomazia e le ambasciate queste sconosciute

Quella delle ambasciate, in cui l’addetto militare è puntualmente e risputamente ‘la spia‘ che ne coordina altre – segrete – se necessario. Ciò che avviene a livello di ambasciatori fa parte dei ‘segreti di Stato’. E, per quanto l’Italia sia una sorta di ‘zimbello’ in politica internazionale, preda di un ministero degli esteri che fa più ridere che piangere da anni, ma soprattuitto con un Luigi Di Maio , una visibile ‘mezza calza‘ al ‘copmando’, conta – però – su ambasciatori di grande capacità, coraggio e prestigio. Molti, non tutti, sono ancora di origine nobiliare come al tempo della monarchia, ma non è certo questo che conta, che fa la differenza. Avrebbero bisogno e meriterebbero una vera nazione alle spalle. Secondi solo ai diplomatici russi e più o meno al pari con quelli inglesi per abilità nella trattativa, tratto signorile… Primi nella eleganza… Quanti in Italia lo sanno?

Ma, del resto, la maggioranza degli Italiani non distinguono Verdi da Puccini, non sanno che cosa rappresenti Rossini nella lirica, non sanno se il Chianti è un monovitigno o un blend, cioè un ‘taglio’ di più uvaggi. Lo sanno …gli stranieri, però. Perché l’Italia è ‘maestra’ nel mondio di musica classica, operistica e di vino, ma sembra non saperlo… Esistono due, tre, quattro ‘Italie’: questa, forse, è la verità allabase ditante contraddizioni… 

Da qui una serie di osservazioni sull’assassinio dei due italiani in pieno Congo che possono aprire  squarci di verità su una tematica che per la ‘gente comune’ restae ‘tutta da scoprire’.

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IL FATTO

L’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, con Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta e Mustapha Milambo, l’autista locale, sono stati uccisi in seguito ad una aggressione al convoglio di cui facevano parte, che si muoveva per conto delle delle Nazioni Unite nella parte orientale del tertorio congolese.

L’attacco sembra facesse parte di un tentativo di rapire del personale Onu. L’ambasciatore viaggiava in un convoglio formato da due veicoli del ‘World Food Programme’: un gruppo che comprendeva anche il Capo Delegazione Ue. A bordo c’erano in tutto 7 persone. Sentiti gli spari che annunciavano l’agguato, immediatamente i rangers di Virunga hanno lanciato un’operazione d’emergenza e si sono resi conto che il diplomatico e il militare erano stati rapiti, ma non sono riusciti a salvarli.

 Nel territorio in cui si muoveva l’ambasciatore con il carabiniere di scorta operano oltre 55 bande di ribelli… La loropresnza faceva parte di un ‘programma’. L’intera storia diviene ‘tutta un programma’, adesso. Un programma di errori. Errori su errori…

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Alla base di tutto un imperativo categorico: l’Africa non deve svilupparsi, non deve essere ‘sdoganata’ dal suo stato diarretratzza culturale  tecnologico cuii la condannò la prematura ‘dismissione’ della politica coloniale che, con tuttii difettipossibili e immaginabili, avrebbe accompagnato l’antico’Continene Nero, l’Afriocva degli schiavisti e degli schiavi,spessoneri quetiultimi ma nerianchei primi, lungola strada della ‘ìnormalità’ della modernità, dela tecnologia al servizio diquelloch il mondo’evoluto’ chiama – lo sivoglia o meno – realtà civil, anzi tout court: civiltà.

Ma se quello appena descritto è il sottofondo morale e civile, culturale e antropologico, un ‘mostro’ ben cinfuigurato fa parte del problema, anzi due:  quale viene prima fra Onu ed Usa? Li elenchiamo in ordine alfabetico, ne parliamo in ordine logico.

Gli ‘Amerikani’ vogliono continuare a presentarsi col volto dei ‘buoni’, dei portatori di libertà, democrazia, autodeterminazione dei popoli. Vedono le streghe quando leggono cartelli con suscritto:Yankee go home! La realtà è che hanno varcato 2 volte l’Atlantico per bloccare lo sviluppo dell’Europa, smontarne il patrimonio coloniale e bloccarne l’uutilizzo. Ciò significa tenere l’Africa come il fuo cosotto la cenere, senza che potesse svilupparsi la fiamma dell’evoluzione.

L’ONU è un gigantesco carrozzone internazionale, testimone primo del proprio fallimento. Del naufragio delle spernze degli statisti che, alla fine della guerra (ma già prima con la Società delle Nazioni sognavano un ente suopremochevegkliasse sulla pace nel mondo. La pace non c0è. Affatto. C’è guerra dappertutto, la si combatte in forme diverse, in luoghi lontani dove le potenze  gli inetressi contrapposti si scontrano a suon di guerriglia, di stragi di stato, di olocausti non dimenticati, ma mai celebrati, lasciati marcire nell’ignoto di plaghe lontamnn dal telecamere, dalle cineprese, dagli occhji del mondo ‘civile’…

Nel cosidetto ‘Terzo Mondo’,  nell’Africa in particolare, il gioco – però – si fa più difficile. Sempre più difficile: non siamo più soltanto difronte ad una mastodontica cassaforte di risorse. Non abbiamo ‘facile contezza’ della ‘reale’ grandezza dell’Africa, dei suoi territori, del suo vero patrimionio idrico (fiumi, laghi, sorgenti, cascate), a fronte di terre vergini scaldate da un sole che la tecnologia facilment trasfoma, oggi, da nemico in amico. Ma la realtà è che un’altro motivo rende l’ex Continente Nero il pomo della discordia: si trasformerà in un futuro già iniziato – lo voghliano o no gli USA e il loro gendarme ONU – in un mercato pronto a consumare di tutto: i prodotti manifatturieri del progredito Occidente. Questo, con ilsupporto diuna tecnologia in crescita esponenziale, produce ormai ‘ditutto e di più’ inogni campo, nessuno escluso: il suo problema non è produrre, ma che ‘qualcuno consumi’, che qualcuno ‘bruci‘, anche sprechi, se possibile. Invano si propaganda una ideologica società del riciclo. Quasi chela produzione fosse in crisi. Questa ‘scoppia di salute’.

E’ la troppa salute il suo problema, reale, grandissimo. La sua strttura sostanzialemnte ingiusta, la sua carenza dell’elmento umanitario, della strombazzata carità cristiaa, della esaltata mutua assistenza fanno sì ch il benessere nopn giounga a tutti. Non tocchi – non fgia ami – sopratytuitto il terzo mondo e l’Africa. Lo sviluppodiquet’ultima rimetterbb l’europa,che è già l’amgolodelondochconuma dipiuù (numerialla mano) e di fatto il posto con la migliore qualità della vita, conuna risorsa gigantsca. Come uno che già ha poca o nessuna sete, cuisi dà l’acqua per la pascina, i laghiartificiali,i parcjhi acquatici per divertirsida matto.Guazzarci dentro.

Questo è vero anche nei riguardistretti dell’acqua dolce. Specie alla vivìgilia dell’uso diffus odi fonti d’energia definitive quali l’idrogeno e lo stesso nucleare avanzato che possono afrancare (anche pericolosamente) il mondo da ogni ‘vero’ stato di bisogno in sé e per sé.

Come riorgnizzare il mondo,l’ecoomia ela finanaza, con un’energia a costo zero, in un immenso continente da sfruttare, interi popoli da’servire’ dei prodiottid di un benessere prossimo venturo, che è un’arma a doppiotaglio? Da una parte la sazietà fisica, dall’altra l’ievitabile avvento del consumismo, dall’altra ancora l’esigenza di un mercato in cui ci deve pur essere da una parte il diagramma dei costi, dall’altra quello dei ricavi. E il secondo sovrapppsto al primo deve ‘sforarlo’ e far sì che fra i due nasca l’utile d’azienda, il valore aggiunto pèer icultyori del’mercato’, il plusvalore per il marxismo. Comunque la realtà delal produzionesi basa suquesto. Xostrurne un’altra? Non avverrà? macomeimpoostarla. Cilimitiamoa direcheda moltotempo. nella realtàmoderna – il porezonèslegatodalcosto,nondiemnde da esso:ilprezzodipende da molti fattori, pèrimofratuttiilmercato. Con le proprie leggi, legatea alla storia, al costume, alla al geocgrafia, alcontsto economico, alla stagionalità… Ma l’energia si trasforma in tutto e il tutto ‘a costo prossimo allo zero su tutti o quasi i prodotti, quale sconvolgimento sta per provocare?

Avremo chiarito, a questo punto, che l’Africa non è solo un immenso continente, con al centro la fascia equatoriale, fertile fino a scoppiare di flora e fauna, ma anche il Sahara, il Grande Erg, la cui sabbia, con i moderni fertilizzanti, l’acqua inesauribile, di provnienza tellurica (estraibile con la moderna energia) è la terra più feconda che ci sia: il Sahara assolutramente ‘vergine’, che è tanto grande da poterci ‘inscrivre’ comodamente l’intera Australia… 

L’Africa è una cassaforte zeppa di ricchezze inestimabili. Ma deve essere tenuta in uno stato di sottosviluppio assoluto‘, restare un ‘luogo’ da cui il popolo indigeno, teporicamente affrancato dalla schiavitù, può soltanto’desiderare di fuiggire’, trasferendosiin Euiropa, ma inparticolare nel Siud del Mediterraneo eruoeo, laddove il raddoppio e l’utilizzo esclusivo del Canal diSuez a due corsi e l’accesso dai dardanelli porterà, inun fururo già inizato un anfiriuvieni di merci in ìimport-export’ per cifre assolute conun numerodizeriimprecisabilein fattodi tyonnllate e di moneta sonante.

In tutto questo, che cronaca volete fare su ‘un piccolo episodio pur drammatico’ occorso a chi, come l’ambasciatore italiano e la sua guardia del corpo, ha il coraggio di andare in giro per terriori doveen attendant Godottorme di bande ribelli si affrontano per contendersi ciò che già è in palio, un predominio territoriale che, per quanto effimero, verte un un territorio il cuivalore potenziale è inestimabile.

L’UE delle dolci ‘Madame’, la sedicente angela Angela Merkel (nata rebecca nelle accolite massoniche di marca ebraica), dunque della inforda Gemania e di Madame Ursula von der Leyen,  medico (medichessa) di lusso ‘prestata’ alla ‘grande politica’, alla diplomazia, alla alta ecomnomia finanziaria di un intero continente, non ha alcuna – cioè nessuna – politica internazionale. Neppure ua prsnza.

I piccoli governanti mezze maniche – mezse calze dell’Italietta di sinistra, nostalgica (anzi vedova) della ideologia marxista, che si ostina a chiamre ‘progressista‘ chi ‘ci crede ancora’, si dichirano tutti ‘affranti’. Sono in lutto. Commemorano. Celebrano. Fanno le condoglianze alle famiglie degli eroi nazionali. Si esibiscono nei loro piagnistei. Già: non resta loro che piangere. Sì, piangono di fronte alla loro mediocrità, alla loro inadeguatezza, alla sorda ingordigia delle Merkel, delle Von der Leyentutto sommato ‘donnine’ anche loro, pupi, anzi pupe in mano a bulli con il dono della invisibilità. Questi stanno chiusi dentro turris eburnee dal nome ormai anche famoso, ma dalla conformazione sempre incerta, in cui non si sa chi comandi, in cui non si sa se siamo al vertice del potere nascosto o anche questo obedisce a qualcosa di più alto, più segreto, pèù elitario ancora… Un vertice che ha a disposizione capitali di cui neneanche l’UE  può diporre, che neanche gli Stati Uniti e la Cina possono trattare come ‘cifrette‘.

Luigi Di Maio che fra poche ore deve commemorare i due eroici caduti, gli ennesimi morti nel tentativo di fare del bene, fa veramnebte pena.

Una legislatura da ministro in Italiamette a posto una famiglia‘ economicamente per più generazioni. Non certo grazie allo stipendio e alla pensione d’oro. Tuttavia nessuna poltrona vale l’immagine di rappresentare una ‘nullità politica’ come questo giovane politicante napoletano messo lì non a cantare canzoni (certamente ha una bella voce come tutti i suoi conterranei) ma a capo del ministero che meno gli si adatta.

Siamo proprio nei guai

E’ verodisse Sir W. Churchillil nostro è il peggiore dei mondi possibili, Ma …tolti tutti gli altri“. Questo, insomma siano stati capacidi fare… La democrazia non funziona, l’autodetrminazione dei popoli è una fola, igoverni sonopuntuale frutto di’golpe bianchi’, tranne che’i soliti gobnzi’ non votino per chi …vuolsi colà dove ‘si puote’ ciò chesi vuole (Dante ci perdoni). Il sogno delle libertà costuituzionali non è nepure un otional futuribile.

Siamo liberi solo di bere Coca Cola, Fanta o Sprite, birra o vino. Mangiare Amburgher o Hot dog, con o senza senape, maionese o chetchup.

Le parole di Churchill devono fermarsi a metà, o almeno coreggersi: il nostro mondo, rispetto alle sue trascurate potenzialità, fa veramente schifo!

Germano Scargiali

 

NOTA

Il CongoBrazaville – il vero Congo – e il Congo quale ennesimo’falso Dem’ l’effimero placebo della misericordia, dell’accoglienza, della carità…

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I rapporti internazionale con il Congo sono intrattenuti in massima parte con il Ciongo Brazzaville, paese libero, oltre che da sempre legato all’Italia dal tempo in cui venne visitato dall’esploratore  e benefattore italiano Sarvognan de Brazzà, di cuitutt’oggi conserva il nome.

Guai alle ‘repubbliche democratiche’ delterzo mondo, che ancora più smaccatamente dei partiti ‘di sinistra’ occedentali (Usa, Francia, Italia) sono una assoluta mistificazione: sostenute, spesso a che finanziate dai poteri fortissimi americani e dalla rete di ‘vassalli, valvassori, valvassini delle accolite di stampo massonico… Queste non a caso condannano pedissequamente uno stato che rivendichi la sovranità popolare tacciandolo con un vago neologismo di ‘sovranismo’, un insulto gratuito, ennesima triste spressione della neolingua, della ‘non lingua’ che trova orecchie fra l’ignoranza seminata attraverso la distruzzione dell’insegnamento scolastica: la scuola ridotta ad ‘area di parcheggio’ .Un fungo fallimentare ‘asiilo d’infanzia’ dai 5 ai 18 anni…

Chiunque questi concetti non li conclami – Salvini compreso – è colluso. Per non parlare del Vaticano di Bergoglio: il peggio del peggio! …Carità, misericordia, accoglienza? Ma chi non capisce come non sia così che si risolvono questi problemi? Che sono umani, sociali, politici, culturalilegati alla storia, alla geografia, alla realtà etnografica, ma soprattutto alla volontà di alcune nazioni dominanti – in particolare il potere ‘falso dem’ degli Stati Uniti: insaziabile, ottuso, foriero e responsabile delle due guerre mondialidella fame nel mondodell’arretratezza del terzo mondo e – ripetiamo – soprattutto dell’Africa!

(G. Scargiali)

 

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