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E’ la solita Sanremo da 2 soldi – provinciale – che ignora di andare in mondovisione

Il funereo travestimento di Rosario Fiorello: Non un presentatore, trantomeno un comico. A ridere è solo Amadeus, continuamente: è pagato per ridere. Ei ...non fa altro. Fiorello resta un animatore da villaggio. Come si dice comico a Fiorello, nel paese di Totò, Sordi, Nino Taranto, i De Filippo, Vianello, Walter Chiari, Bramieri, Dapporto, Vianello e persino quella scartina di Fo, premio Nobel con scandalo, già dimenticato. Senza riferimenti ai grandi maestri: Petrolini e il suo epigono Proprietti. La comicità in Italia è qualcosa di 'serio' e vanta anche i suoi attuali eredi...

Sanremo ripete gli errori che commette da tanti anni. E’ il FESTIVAL DEL PROVINCIALISMO ITALIANO. Non già quello della canzone… Inguaribile malattia, il provincialismo: l’italiano è piccolo, chiuso sotto le alpi, ritiene che oltre quei monti ci sia solo da imparare, dimentica le glorie passate e le performance recenti.Tranne a scatenarsi in entusiasmi eccessivi quanto passeggeri… Non parliamo di ciò che c’è a sud: l’Africa, il Medioriente, gli Emirati, il Far East …è come se non esistessero! Quandol’Italiano organizza una manifestazione – con poche eccezioni (Venezia, Spoleto, le stagioniliriche…) – non esce dalla logica della ‘festa del quartirere’ o della sagra paesana. A Sanremo manca solo che passi il Santo patrono.

Andinamo in onda in Eurovisione’, talvolta in Momdovisione e mandiamo in onda uno spettacolo di ‘descamisados’. 

Invece di esibire la grande eleganza italiana e il bel canto, che il mondo apprezza e ci invidia, Sanremo si ‘preoccupa’ e  sbandiera lo ‘share’ ottenuto in Italia. Lo spettacolo, “nel tentativodi rinovarsi‘ si sforza di piacere ai cosiddetti ‘ giovani’, ma c’è da chiedersi se piaccia veramente almeno a loro. Sinceramente non lo crediamo!

Questa volta Fiorello prendein faccia conunamanata Amadeus, ma - amchecoperto - uelloidr

Questa volta Fiorello prende in faccia con una manata Amadeus, ma – amche col volto coperto – ‘quello’ ride sempre. QuestoSanremo – dibe la mainstream – è irresitibile. Sì, si dorme dopo pochi minuti…

Un fatto positivo, il ritorno – in qualche modo – ad un decente uso dello smoking. L’anno scorso Amadeus aveva esibito stoffe che sembravano la fodera interna delle casse da morto. Un po’ meglio quest’anno, ma solo di poco. Questa volta lui e Fiorello esordiscono con due smoking abbastanza tradizionali. C’era da poter sperare… Subito dopo cambiano giacca ed eccoli con due smoking da palcoscenico, diversi l’uno dall’altro. E va bene! Ma Amadeus della fodera da cassa da morto ha sdrammatizzato soltantoil colore: azzurrino. Lo usano già anche per i funerali. Ma i più costosi… Ed è la trama che conta, il broccatoà ramages‘, che nonmanca mai alle pompe funebri!

Il maggior problema è che Anadeus è brutto e sgraziato, negato per compiere il ruolo affidatogli. E non conta che la sera, gioranalmente,’ se la cavi’ con I soliti Ignoti: lodiamo un po’ tutti e asppettiamo che finisca, per poter assistere a quel pogramma che inizia sempre troppo tardi… Ma la caratura internazionale nonce l’ha. Proprio no!

Per non parlare di Fiorello! Una rovina! Il niente miscelato col nulla. Sgarberie, stravaganze, cose da parrocchia: non siamo nemmeno alla festa del quartiere.

Ma perché non vanno ‘a vedere’ come sono i veri smoking da palcoscenico: vedano Perry Como, Bing Crosby, Frank Sinatra, lo stesso Modugno, per non dire Fred Astaire, un maestro eccezionale… Vedano, per lo smoking classico, un ‘asso’ come l’Hugh Grant di Mike Blue Eyes, Florense Foster Jenkins…

E la donna, la bella donna elegante? Solo du uomini – brutti e …volgarotti – a presentare! Che fine ha mai fatto la presenza femminile? Dov’è la bellezza italiana, l’eleganza dei nostri stilisti, l’haute couture di Milano, Rom, Firenze? I cambi d’abito? Le toilette a sorpresa? Offese persino le ‘pari opportunità’!

Eppure l’Italia è la patria dell’eleganza. Dovrebbe esserlo! Dimostrarlo! Che cosa fa Sanremo? Manda sul palcoscenico una torma di ragazzi e ragazze vestiti da ‘cazzoni’. Non altro che questo. Ma perché? Però, dicono, che Sanremo ‘piace’! Ma che cosa è? La festa del quartiere? Deve piacere alla signora e ai ragazzini del primo piano o dev’essere una celebrazione della musica leggera in una nazione che è, ma soprattutto è considerata nel modo, come la patria dei canzonettisti?

Ebbene, chi scrive queste righe sta a sentire canzoni tutto il giorno. Soprattutto italiane. Tanti i suoi beniamini. Stavamo per dire ‘idoli’. A chi scrive piace la comicità.

Sia chiaro: Nego che queste siano canzoni, c’è qualche cantante… Nego che queste canzoni possano piacere ai giovani, le cui canzoni (vedi

Ma anche della musica: tutto il mondo musicale conosce l’Italiano. Parla la nostra lingua. E noi la musica la trattiamo così?

Ma come scritturare – addirittura più volte – un presentatore così ‘poco ornamentale’ come Amadeus? Che cosa ne sanno o ne capiscono all’estero della ‘affabilità’ che lo rende gradito alla ragazza della porta accanto?

Ma come si può dire di Rosario Fiorello che sia ‘barvo’? Peggio ancora …che sia ‘comico’? A noi che ricordiamo non dico Totò, ma Nino Taranto, Rascel, Peppino De filippo, Walter Chiari, lo stesso Bramieri, persino quella mezza cartuccia di Dario Fo (il più scandaloso Nobel fra i tanti della storia).

Fiorello resta l’intrattenitore della sera nei villaggi vacanze. Il re deglianimatori’, certo, Ma non di più. Sono battute le sue buffonate? Vi fanno ridere? Si può ridere solo se col sedere poggiato sull’anfiteatro d’un villaggio vacanze, dopo una discreta cena con accanto una bella donna e un lenzuolo steso sul materasso fra due finestre attraversate dall’aria di mare. Fiorello tocca il fondo due volte. Ecco la prima, rivolto ad Amadeus in fatto di banale oroscopo: “…Tu sei Vergine e io sono il Toro. Ci incastriamo bene…”, dice malizioso. Poi conclude ironico: “Adesso scoppierà un’altra polemica, l’associazione delle Vergini dirà che non si possono dire queste cose”.

Fiorello lancia poi un appello ben poco originale al governo: “…far presto con la campagna vaccinale. I ragazzi devono tornare alla vita normale…” Mah!

A parte tutto ciò Fiorello fa semplicemente ‘schifo’! Ed è una vergogna esibire un tale ‘non attore’ a livello internazionale su un palcoscenico ‘storico’ come l’Ariston annesso al Casinò sanremese. Ci vorrebbe dell’altro! Ben Altro! E non è che ne manchino in Italia: Frassica, Banfi, Crozza, De Luigi, Brignano …Veri comici, con una buona dose di humour e la capacità di mantenere una certa finezza di comportamento. Quella che a Sanremo si trascura da tempo, inseguendo le vastasate alla Benigni, di Panariello e quelle di Fiorello stesso. Un buon comico desta l’ilarità senza essere volgare e senza offendere il politico di turno: si pensi non dico a Sordi, ma già a W. Chiari, Bramieri, Vianello. Quelli erano comici di Sanremo!

Ad ingentilire la serata sono tornati i fiori, un bel mazzo ad ogni signora. Ad un certo punto erano ‘sèariti’ amnch’essi!  Lì, lungo la riviera dei fiori!

Negli ultimi anni al Festival della Canzone italiana è stato un susseguirsi di personaggi ‘orribili’. Ricordiamo Panariello col fibbione da passeggio nei pantaloni bassi sotto la pancia ‘in smoking’, seduto a gambe aperte sulla scalinata. Allora non portarlo lo smoking!

VERGOGNA! SIAMO ITALIANI O APPARTENIAMO ALLA REPUBBLICA ‘DEMOCRATICA’ DEL CONGO?   

Rispetto a Rosario Fiorello farebbe certamente meglio suo fratello Beppe se gli chiedessero di improvvisarsi comico per una notte! Un vero attore, persino un vero cantante rispetto a lui. Sarebbe un gran presentatore come lo sono tutti i veri attori. Beppe lo è! Vogliamo chiamare Rosario una volta? Ma poi basta!

Insomma, nel complesso, Sanremo è un’altra occasione perduta. E’, ripetiamo, l’emblema, l’ennesima espressione di una Italia provinciale, d ‘mezze calze’…

E non manca la ‘fanfara’ delle lodi alla ‘verve’, alla professionalità, alla simpatia dei protagonisti. Tutti d’accordo: Mah! Delle canzoni si spiega come siano il risultato di un intenso e laborioso lavoro di equipe. Sì. Proprio così! Ed è necessario dirlo: fanno bene. Viceversa sembrerebbero una vera ‘boiata’

Perché, vi assicuro, datemi 3 parole, come ‘cielo mare e amore’, ovvero ‘tempo passato e addio’, ovvero ‘alberi, vento e foglie’, o ancora ‘tempesta vento e arcobaleno’ e una canzone come queste di Sanremo vela canto a braccio, se non al primo tentativo al secondo: parole e musica!

Musica? Non ce n’è: un attacco, pezzetto copiato e ripetuto diec volte. Per il resto solo parole recitate. Già, il rep, la musica senza la musica. Tutto questo ad un Festival della Canzone italiana. Portiamo avanti quelle musiche che, come Torna a Surriento hanno fatto vendere 500 mila mandolini solo in Giappone ed altrettanti in Canada in occasione di riedizioni in anni recenti, Ma canzoni più terra terra sono state al top della hit parade a Parigi e a Londra, firmate persino Gigliola Cinquetti (Alle porte del sol). Ma vi sono miriadi di canzoni famose. Alcune all’apparenza ‘leggerine’ fanno parte delle Top cento suonate in auto in tutto il mondo. A parte Volare (così la chiamano), Ciao Bambina, Uomo in Frak, Quando quando quando, Marina, ma anche Quando m’innamoro… Andiamo a braccio. Prima ancora viene tutto il grande repertorio napoletano: è uno dei caposaldi della musica mondiale, assieme al jazz americano ed alla musica africana. La cantante palermitana Juny Russo ha ‘fatto’ club di ammiratori in tutto il mondo, dal Far East alle due Americhe.

Ma perché non fare arrivare a Sanremo canzoni come quelle di Fred De Palma che piacciono realmente ai giovani e spesso anche ai vecchi? Dov’è Anna Tatangelo, vera dea del momento? Dov’è Serena Rossi, altra grande dea: cantante, attrice, presentatrice eccellente? E’ scomparso pure il ‘piccolo Gassman’ che lo scorso anno vinse fra i cantanti ‘giovani’. Un tempo avrebbe certamente annullato il cartellino di prima mattina…

Perché mai manca l’inossidabile Patty Pravo e tanti altri? Continuano a mancare i big! Allora che Festival è mai questo? Nessuno ha ‘l’autorità’ o il prestigio di diresd un big: tu devi.

Attenzione che non sono da sottovalutare le capacità artistiche dell’istrione irriverente Achille Lauro.

Laura Pausini,unraggiodisoleintantobuio: unafinta bruttachediventabellaconisuoiocchisplendentichesiiinumidisconod'emoziuone.E, naturalmente,conlasuavocedaGloldenGlobe. Nonèrobada nientye.Lacanzoneitaliana, la musica leggera ne lBel Paese esiste ancora!

Laura Pausini, un raggio di sole in tanto buio: una finta brutta che diventa bella con i suoi occhi splendenti che si inumidiscono d’emoziuone.E, naturalmente, con la sua voce da Golden Globe. La canzone italiana, la musica leggera nel Bel Paese esiste ancora!

Non tutto è, ovviamente, da buttare. Qualcosa c’è, intendiamoci. Dopotutto sono stati selezionati’. Ma da chi? Da Amadeus. Ma che avete capito? Non Mozart! Amadeus quello che ci becchiamo ogni sera ina attesa de programma di Rai Uno, sempre che sia un programma. …Ciò che ci passa il governo. Questa è la minestra: o la mangi o…

Germano Scargiali

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Non sono tutti delle ‘mezzecartucce’. Speriamo ne venga fuori qualcosa di buono. Se la canzone è ‘grande’ si sente subito. Non ci pare ce ne siano, ma occorre risentirle. Speriamo bene…

Ecco chi sono i 24 cantanti a Sanremo 2020 nella categoria Campioni e i titoli delle canzoni con cui si presentano.

  • Alberto Urso – “Il sole a est”
  • Elodie – “Andromeda”
  • Marco Masini – “Il confronto”
  • Elettra Lamborghini – “Musica – E il resto scompare”
  • Anastasio – “Rosso di rabbia”
  • Diodato – “Fai rumore”
  • Irene Grandi – “Finalmente io”
  • Bugo e Morgan – “Sincero”
  • Enrico Nigiotti – “Baciami adesso”
  • Achille Lauro – “Me ne frego”
  • Giordana Angi – “Come mia madre”
  • Le Vibrazioni – “Dov’è”
  • Levante – “Tiki Bom Bom”
  • Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”
  • Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango”
  • Riki – “Lo sappiamo entrambi”
  • Junior Cally – “No grazie”
  • Piero Pelù – “Gigante”
  • Rancore – “Eden”
  • Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr”
  • Raphael Gualazzi – “Carioca”
  • Francesco Gabbani – “Viceversa”
  • Tosca – “Ho amato tutto”
  • Rita Pavone – “Niente – Resilienza 74”

 

Nota

Un esempio di No a Sanremo è Patty Pravo: ha partecipato 10 volte e mai vinto. La grande interprete lodata in America per la migliore gestualità, alla decima ha detto: Patty Pravo ha cantato canzoni di grande successo come (citiamo i passi salienti) Dimmi che non vuoi morire, La cambio io la vita che… Poi, “Bevi qualcosa / cosa volevi / vuoi far l’amore con me?”

Patty Pravo unassodeklla nostra canzone: classe ed ortiginalità, voce e gestualita lodateanche ll'eatsro.

Patty Pravo unassodeklla nostra canzone: classe ed ortiginalità, voce e gestualita lodateanche ll’eatsro.

Fra gli episodi di scoramento ne ricordiamo unopaiogravi: il caso limite del suicidio di Luigi Tenco, accompagnato da quello della grande Dalidà che evidentemente lo amava. Tenco era, in effetti, un grande non ce ne accorgemmo realmente che dopo la morte. Un’altra ‘grande – grandissima’ che fu schiacciata dalla …violenza dell’ambiente canoro fu Mia Martini, per gli amici Mimì Berté

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