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Il pericolo giallo si ripresenta sotto altra forma ma non deve far paura

Containers a Genova, scalo divenuto assolutamente secondario. In Mediterraneo i più importtanti sono Algeri, Algesiras, Valencia, Marsigia... Poco di fronte a Rotterdam: molte navi 'saltano' i porti mediterranei e giungono in Olanda e ad Amburgo. I trasporti intermodali, su pallets tutti uguauali e containers parallelepipedi di 2 sole misure viaggiano di seguito in nare, in treno e in gommato in varie combinazioni : sono fondamentali: itrsportisono la colonnma portante dello sviluppo. Il più importante è il tratto per mare. I più grandi porti del mondo sono Shangai e Singapore.

La Cina non ci ‘stenderà’. Basterebbe ‘a parlar chiaro’ l’episodio di Dolce e Gabbana che, nella loro pubblicità in terra cinese introdussero quella che era secondo loro “una bella cinesina con gli occhi amandorla”: i cinesi si offesero ufficialmente e rifiutaono le forniture di D&G: non piaceva loroessererappreentaticone quell’immgine ‘convenzionale’. I cinesi ‘odiano’ i loro occhi a mandoralee diesererappresentatiinquelmodo. Chi può si opera per arrotondarli. Questo non è tanto un rifiuto della loro tradizione, quanto un ossequio all’Europa. Come scriviamo spesso, in tutto il mondio chi si evolve ‘vuol sembrare europeo’. Qusto mette l’Europa iun una posizione di foirza persinodifonte agli Usa.

Ben venga la crescita della Cina. Ben venga quella di tutto irl Far East (con cui la stessa Cina deve fare i conti). Il mondo non è più quello dell’800 e del 900. I confini hanno un valore molto relativo. Quasi nullo. La globalizzazione ci porta verso le multinazionali. Ciò che è Cinese o tailandese è già spesso anche italiano. Dal’est arrivano ‘oggettini di uso comune’. Dall’Europa partono elettrotreni (italo francesi), navi passeggeri e crociera, navi da guerra, sottomarini, droni bombardieri, attrezzature di ogni tipo. Al cantiere navale di Palemo vengono le piattaforme petrolifere dell’oceanio Indiano. Un esempio fra tutti: le fabbriche diautomobili dei tutto il mondo adoperano esclusivamente le ‘chiavi a Brucoli’ italiane. Solo l’Italia sa produrre l’acciaio adatto.

Non abbiate ‘paura’ sei il telefioninio e simili sono giapponesi o cinesi

L’Italia (come l’Europa), oltre ai prodotti industriali – vende soprattutto se stesa, la sua immagin, le Ferrari e le auto inimitabili, gli oggetti griffati Prada e Dolce & Gabbana, non gli occhialini a 2 euro…

Vediamo come la Fiat è italiana ma è anche in America, acquisita la Chrysler e relativa Jeep che ha deciso di produrre in Italia (poteva decidere diversamente…). In precedenza aveva acquisito la Magirus Deutzman fondendola con Fiat e creando l’IVECO, ma la Magirus è rimasta in Germania con maestranze locali. Avrebbe potuto fare scelte diverse, ma l’una (almeno in genere) compensa l’altra. Non c’è una ‘legge’ precisa perché un territorio perda e l’altro guadagni.

Sicuramente deve nascere unapolitica del territorio’ che prima non c’era… Ma questa è un’altra storia, sia pure connessa al nostro discorso.

In ogni modo è economicamente e finanziariamente impossibile che le esportazioni avvengano a senso unico. Se così fosse, ben presto chi compra non avrebbe più i soldi per pagare: se i Cinesi ci vendessero tutto e vendessero tutto agli altri paesi, che cosa mai potrebbero avere da questi? Paradossalmente – ma è una mera ipotesi scolastica – non avrebbero più niente da comprare e il denaro in loro possesso non varrebbe più nulla!

Quanto a rimettere la produzione in mano allo stato, questa è una catastrofe assicurata: 10, 100, 1000, 10000, 100000, 1000000. 1000000000 di euro in mano ai privati fruttano un utile molto più grande di quello che frutterebbe allo stato: la storia lo dimostra. Anzi, regolarmente, lo stato, anziché fruire degli utili d’esercizio, scarica sull’erario le sue regolari perdite.

Quanto a creare attività ‘per fare lavorare i lavoratori’, il principio è paradossale: ciò che bisogna fare è, ovviamente, produrre. Bisogna produrre ricchezza.Utili, valore aggiunto, profitto, nuovo capitale destinato anche a nuova produzione. La ricchezza crea nuove comodità di vita, ma anche nuovi investimenti e da qui nascono sia il benessere, sia i posti di lavoro. La crescita di questi ultimi non può essere altro che un risultato molto ‘mediato’: passa attraverso il successo di un processo produttoivo. L’utile non è determinato da oltre un secolo dal lavoro umano, ma dalla bontà dell’idea contenuta nella produzione. Ciò sul principio base: non produciamo ciò che facciamo, ma produciamo ciò che si vende!

Nell’800 si potevano nutrire dei dubbi, avanzare qualche polemica, ma adesso la storia ha dimostrato come vadano le cose!

Non si può maledire l’elettronica perché sostituisce un addetto che costerebbe 100 volte di più. Abbiamo già visto quanto sbagliava Marx credendo che la meccanizzazione avrebbe portato alla fame. Tutto ciò che porta a maggiore produzione produce benessere. A volte anche troppo.

Oggi c’è qualcuno che predica il ‘riciclo’ per vari motivi. La verità è che c’è tanta produzione che sidovrebbe piuttosto ‘bruciarla’. Così avviene permolti prodotti agricoli per non inflazionare il mercato. Ma anchecon la pca del pesce azzurro che sarebbe ‘troppo competitivo’ rispetto a quello bianco. Eppure ‘si fa cultura‘ dicendo in giro che scarseggia anch’esso e ‘si leggifera’, stabilendo paradossali ‘quote tonno’.

Teniamo conto che la società del benessere – nonostante le tante congiunture, le insicurezze dei giovani, le manchevolezze nella distribuzione del necessario (attenti che il reddito di cittadinanza sta funzionando) etc – non si è mai arrestata. Non si è innescata la decerescita ed il tenore di vita – particolarmente in Europa – è il più  alto del mondo. 

C’è chi vuol proditoriamente stoppare lo sviluppo, lo teme. ha portato la crescita quasi a zero, ma non è riuscito ancora a far sì che un solo Pil nazionale decrescesse. In Africa i Pil di vari stati, pur degradati, cresce a 2 cifre: oltre il 10% annuo! In nazioni come l’Italia è assurdo chscenda viocinoallozero:ua caduta vrticale addiritturaimpossibile, dato illivbvellodell’induistriamnifatturriera e dell’ageicoltura nazionale! Ilboicottaggio almercato è forte, molto forte.

Se i governi sburocratizzassero e detassassero almeno un po’ il mondo della produzione, esploderebbe un boom da non poter reggersi in piedi. E questo proprio grazie a pc, web, telefonini ed altri aiuti della tecnologia moderna. Inoltre c’è il patrimonio acquisito in fatto di beni strumentali che sopravvivono’ al loro ammortamento e soprattutto al know how che rimane sfruttabile per gli anni seguenti e va crescendo ineluttabilmente.

E’ veramente inutile creare occupazioni inutili per tenere occupati dei lavoratori? Rinunziare ad un programma al computer per tenere inutilmente impegnato al suo posto un essere ragionevole? Perché, infatti, non tornare alla scrittura a mano col pennino e la …bella calligrafia?

Questa immagine riproduce con dei puntini la concentrazione dei voli aerei. Appena 10 anni or sono la concentrazione era di poco inferiore, ma soprattutto era concentrata sull'Atlantico. Adesso si trova sui cieli di Europa, Asia ed Africa. Il Mediterraneo ne è il cuore e non potrà che trarne grandi vantaggi. Di proprorzioni non prefigurabili. La 'rendita' non sarà solo di posizione, perché - comunque - il Mediterraneo guarda all'Atlantico (Americhe), ma sarà dovuta alla propria grande supremazia civile e culturale ed anche tecnologica (tecnologia diffusa).

Questa immagine riproduce con dei puntini la concentrazione dei voli aerei. Appena 10 anni or sono la concentrazione era di poco ‘complessivamnete’ inferiore, ma soprattutto era molto concentrata sull’Atlantico. …Adesso si trova sui cieli di Europa, Asia ed Africa. …Erano 205 mila voli aerei in un sol giorno già nel 2018. I voli da allora continuano a rescerw. Il Mediterraneo è il cuore di tale evoluzione, che si somma ai movimenti per mare da Suez e dal Mar Nero (Il Kazakistan, massimo reddito procapite al mondo) e non potrà che trarne grandi vantaggi. Di proprorzioni non prefigurabili. Larendita‘ non è solo di posizione, perché – comunque – il Mediterraneo guarda all’Atlantico (Americhe) e il traffico verso Occidente passerà ormai esclusivamente dal Mediterraneo. La prosperità dell’Europa, già al top mondiale sia sul piano dei consumi (numeri sono) che della qualità della vita (beni imamateriali) sarà dovuta alla sua grande supremazia civile e culturale ed anche tecnologica (tecnologia diffusa a livello indiustriale, artigianale, sociale e civile). Il resto del mondo non coprirà mai il gap, perché l’Europa non cesserà di crescere, partendo dalla piattaforma in cuisitrova e dai vantaggi che derivano dallo spostamento dell’asse commerciale e produttiovo dal nuovo mondo alla vecchia massa continentale, la massima: Europa, Asisa, Africa. In queto trittico l’Europa resta il FARO della civiltà moderna: il modello da imitare. Ne trae e ne trarà una rendita di valore incalcolabile.

E la Cina? Ci venderà tutto? Ma no! E’ assetata da prodotti autentici made in Europe e made in Italy: abiti e accessori d’abbigliamento, modelli unici, griffe… E poi musica – classica e moderna – ma anche arte, artigianato, architettura. Quanto alla musica, esistono in Cina club persino di ammiratori di Giuni Russo, cantante palermitana morta precocemente che possedeva doti canore eccezionali. Superiori a quelle della stessa Mina Mazzini.

Cresca la Cina, cresca l’Oriente, cresca soprattutto l’Africa! Si ripercorrano le rotte delle antiche carovaniere, quelle delle vie delle spezie e della eeta!

Il raddoppio del canale di Suez e la non percorribilità di Panama da parte del ‘gigantismo navale’ sta già facendo il resto…Un ‘superamento’ sociocivile, basatosul denaro, è – a nostro forte avviso – Un grave errore. ..

Hawking,Enstein, Galileo. In passato come oggi l'Europarimane al verticedel sapere - si pensi a Fermi ed ai ragazzi di via Palispem (energia atominca. fisica quantistica) e ninstiamoparlando dell'arte , della filosofia, della musica... Tuttoiò ha ancheun fortissimovalore 'venale'. L'Europaavrà semprediche'pagare'.

Hawking,Enstein, Galileo. In passato come oggi l’Europarimane al verticedel sapere – si pensi a Fermi ed ai ragazzi di via Palispem (energia atominca. fisica quantistica) e ninstiamoparlando dell’arte , della filosofia, della musica… Tuttoiò ha ancheun fortissimovalore ‘venale’. L’Europaavrà semprediche’pagare’.

L’Europa  rimane sempre il continente che spiegò al mondo di ssere ‘una palla’. E’ e sarà sempre l’Europa della cultura, dell’arte e della coscienza morale e civile. L’Europa della scienza, di Archimede, – Platone e Aristotele – Michelanegeo e Raffaeollo, Galileo, Einstein, Pastuer, Sabin, Fermi, Marconi, Giuseppe Verdi, Bethoven, Mozart, Picasso (andiamo a braccio) …  Sarà sempre avanti, in prima linea, perché la civiltà non si improvvisa e – oltre a ciò – rimane la merce più preziosa anche dal puntodi vista venale. Tutto il mondo in evoluzione ‘vuole sembrare europeo’. L’Europa rimarrà in testa, persino se amministrata da questa ridicola UE e dai ‘pidocchiosi’ governi attuali. Da una sinistra finanziata dall’estrema destra ottusa della Finanza, che parla ancora di Marx, sorda a tutto ciò che è successo dopo Marx e che lo ha condraddetto. Ma lui stesso ebbe il tempo di affermare: “…una cosa è certa, io non sono marxista“. La cultura in Europa è assopita in seguito a personaggi fasulli che fcero moda quando non dovevano. Vedi J.P. Sartre, padre di unumanesimo ateo che ha portato all’attuale grave forma di relativismo etico e ad una morale laica che, contraddicendo se stessa, s inconfigura come una contro-religione e ha preso il posto dell’ideologia marxista con tutte le gravi conseguenze del caso: si accetta una ‘verità’ soltanto se si inquadra nel sitema gemerale della ideologia. 

Ma se la cultura europea si risveglierà per riscoprire il meglio disè oggioffuscato, la cultura cinese  non che attende di sbiadirsi e restare – per volontà stessa dei cinesi cancellata: ricordo di mero folclore…

Michelanngelo non era neanche un pittore. ObedìalPapa e creò il capolavotroella creazionediAdfamo. Come Raffaello e Leonardo era digrande ccultuirafilosoficae teoligica.

Michelanngelo non era neanche un pittore. Obedì al Papa Giulio II e creò il capolavotro della Cappelal Sistina e della creazione di Adfamo. Come Raffaello e Leonardo era digrande ccultuirafilosoficae teoligica.

Sia chiaro: senza basi cultiurali e civili – oltre che religiose – non si va da nessuna parte! 

 

Germano Scargiali

 

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