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Ora si sa per certo: ogni vaccino costa ‘un botto’!

Vaccinare il mondo, un obiettivo da Goldfinger: avrebbe fatto gola a Jean Fleming...

Ora la mega speculazione attorno ai vaccini del cosiddetto ‘Occidente’ del mondo è alla luce del sole: QUINDICI EURO A DOSE, prezzo medio. Ecco quanto costa l’acquisto di un vaccino tipo Pfizer da parte di governi o dell’UE. Provate a moltiplicare la cifra per tutta la popolazione di tutti gli stati come i governi stanno provando a fare con ‘tanto di propaganda’ a sua volta ‘costosa’!

Il dato è stato reso pubblico da un documento ufficiale rinvenuto e pubblicato dal quotidiano spagnolo La Vanguardia. La spesa, precisa il servizio pubblicato, ricade sui singoli paesi o sulla Commissione UE. Ovviamente sono denari prelevati dall’erario, i proventi delle imposte.

C’è di più. Il contratto con Pfizer, definito dalla stessa Commissione e dagli stati membri esclude ogni e qualsiasi responsabilità con la casa produttrice per gli effetti collaterali: …Pfizer risponde solo dei “problemi” che possono verificarsi nella “fase di produzione”. “…Ma dalla consegna dello stesso ai Paesi membri – disciplina il contratto – la multinazionale non è responsabile, né sarà tenuta ad alcun risarcimento”. “…Né l’azienda, né i suoi dirigenti o lavoratori, né i suoi partner”.

Così specifica l’accordo

Il servizio giornalistico pubblicato da La Vanguardia è stato riportato da un altro appena apparso in Italia da ilGiornale.it a firma Alessandra Benignetti.

Nel quale si precisa in seguito quanto segue

“…E questo vale anche riguardo la “possibile compensazione per effetti collaterali non descritti nella scheda tecnica del farmaco”. Un’affrancazione totale da ogni tipo di responsabilità sugli effetti avversi del prodotto, per i quali saranno gli Stati a dover pagare. Ma questo non è il solo elemento che sbilancia il contratto a favore della casa farmaceutica.

Il documento pubblicato dal quotidiano spagnolo conferma anche come il costo per ogni singolo vaccino sia crescente e che il prezzo pagato da Bruxelles sia maggiore di quello di 12 euro a dose fissato in un tweet pubblicato per sbaglio lo scorso dicembre dalla sottosegretaria al Bilancio belga, Eva de Bleeker. Secondo quanto si legge nel contratto, infatti, la prima tranche da 100 milioni di dosi è stata venduta al prezzo di 17,50 euro ciascuna, mentre le restanti due milioni sono state cedute a 13,50 euro l’una”.

Insomma, come volevasi dimostrare come da noi sempre sostenuto: quello del vaccino è soprattutto un maledetto imbroglio che parte dai vaccini americani. I governi che li appoggiano – sia chiaro – lo fanno per connivenza e convenienza.

La Russia di Putin si è ben guardata dall’acquistare tali vaccini producendone uno suo, il noto Sputnik. Sarà perché Putin – il cattivo – ‘tira’ agli interessi del proprio paese e non al proprio!

I vaccini italiani sono stati scartati dall’Italia, ma paradossalmente vengono acquistati da svariati stati esteri.

Il colmo dei colmi viene superato e così il paradosso dei paradossi!

(Servizio a Cura di Scaramacai)

Nota

Dopo tante defaillances, dopo tanti non sens, dopo tanti infortuni e morti misteriose in cui la sola cosa certa è il danno economico subito da molti (moltissimi) e il vantaggio di pochi, ciò che si aspetta è la prova definitiva di ciò che già serpeggia nelle cronache: tutto il fenomeno Covid’19 è nato da un’idea precisa e da un criminoso ‘piano di markting’ eseguito nel 2o18 teso a calcolare tutte le conseguenze positive e negative di questa ‘grande sperimentazione’.

Frattanto il rallentamento della crescita e dello sviluppo mondiale (specie nel cosiddetto Occidente) prosegue, è iniziato all’indomani del mitacolo economico scattato attorno al 1960 e arrestatosi – non senza artificio – nel 1990.

Proprio oggi – giorno dell’ecologia – si parla di crescita in termini di economia verde: Un altro modo per frenare lo sviluppo… La crescita è quella che fa aumentare il Pil. La crescita è valore aggiunto.

La crescita è quella che tolse dalla strada i bimbi nudi. Quella che cancellò l’Europa com’era all’alba della rivoluzione industriale, quella della Parigi di V.Hugo (I miserabili) e della Londra di C. Dickens (Oliver Twist).

Abbiamo ancora tanto mondo da sfamare prima che quattro sigarettine (le canne fumarie) in un pianeta coperto per 3/4 di acqua e per il resto non privo di boschi, foreste, riserve, oltre che di deserti  possano inquinarlo. Solo nella superpolata Sicilia si trovano 27 (ventisette) fra parchi e riserve naturali. Il mare – ve lo garantisce chi scrive, marinaio e bagnante assiduo sin dalla nascita, non è crescituto di un solo cm. …Qualche ‘fuga’ di sabbia solo dove si è costruito qualche molo a vanvera!

L’inquinamento? Abbiamo rinunziato all’ottimo insetticida DDT che ci eliminò le mosche, portatrici di infezioni oltre che di fastidio. Ce n’erano ‘tracce’ al Polo Nord? Ma avete provato ad uccidere un topo dentro un piccolo spazio chiuso col DDT? Forse un paio che cercammo di far fuori in campagna da ragazzi sono ancora lì!

(Ciò non toglie che in certe ‘città industriali’, non troppo vicine alle grandi industrie l’inquinamento sia un problema serio, non certo a Palermo, percorsa dai 4 venti h24 da mare e da monte). (G.S.)

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