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Pandemia e clima comune denominatore: una cuccagna per chi ‘provvede’

Prima i grandi e poi i bambini. Il turno s'inverte. Ma i 'morti per covid' sono in massima parte 'over 80'. I media lo precisano ben poco. L'ordine di scuderia è tassativo: un vaccino per uno non fa male a nessuno. L'interesse a 'vaccinare tutti' è evidente. La persuasione è forte anche se ogni vaccino influenzale è da sempre un'incognita per molti motivi.

L’importante per chi governa è avere occasioni per stanziare fondi. Capirlo è fondamentale. I fondi ci sono o si trovano. In ogni caso chi governa ritiene che appropriarsi del denaro pubblico sia come prendere acqua da un pozzo senza fondo. Da qui il grande debito pubblico di tanti stati. Compresa, com’è noto, l’Italia in cui  la Nazione (i cittadini) al contrario dello stato è ‘ricca’ o , se proprio non lo è formata da cittadini con uno ‘stato patrimoniale’ solido, avolte solidissimo. Inoltre la bilamncia commerciale e quella dei pagamenti – al contrtario del biulancio pubblico – è sempre attiva.

L’ideale situazione, in una società la cui caratteristica primaria è la sovrapproduzione di tutto (agricoltura, artigianato, industria e persino pesca), è quella di trovarsi di fronte a dei problemi. Possibilmente grandi – sentiti come tali dalla popolazione – e dai provvedimenti difficilmente misurabili rispetto alla relativa efficienza.

E’ così per la pandemia ed è così – da tempo – per i mutamenti climatici e simili.

Il sistema produttivo (catene di montaggio, elettronica, redditività per ettaro) produce in modo abnorme e il vero scandalo dovrebbe essere il perché tali beni non raggiungono i tanti bisognosi nel mondo nello stesso ‘mondo evoluto’.

Ma ‘il potere’ …parla d’altro. Mira ormai sfacciatamente ad un mondo con tanti eterni debitori e pochi (o pochissimi) eterni creditori…

La main stream mediatica obbedisce al potere, lo serve a puntino e non potrebbe essere diversamente…

Si è sentito che la cementificazione impedirebbe alla terra di assorbire CO2. Ma quanto può mai estendersi la cementificazione rispetto al pianeta ed anche alle terre emerse? Riguarda solo le città, piccolissima cosa, rispetto all’intero!

Una cosa è certa: se si stanzieranno miliardi, molti finiranno nelle tasche dei politici e fuggiranno via da quelle dei cittadini.

Anche la Cina partecipa alla giornata dell’ecologia? Certo: perché anche il governo cinese ha capito quale sia ‘il gioco’.

Individuare quali governanti si astengano dal partecipare significa sapere quali siano quelli onesti, quelli che ‘tirano’ per lo stato che guidano e relativa nazione.

Il 2020 è stato l’anno più caldo degli ultimi cinque? Incredibile. Vien da ridere: ditemi (please) se è stato il più caldo degli ultimi 50, 500, 5000, 50 mila piuttosto!

L’economia verde comporterà stanziamenti a non finire e provocherà la crescita del Pil? A breve e – peggio –a lungo termine. Una cosa è certissima: metterà ancora una volta le mani in tasca agli italiani!

E stiamo attenti: anche la green economy, a seconda come la applicano, pone i propri problemi ecologici!

Il mare si è ritirato o, meglio, è avanzato? Ci può credere chi non lo vede! Niente è mutato, neppure un centimetro.

A parte il fatto che chi scrive gira la costa da sempre per mestiere ed ha, grazie a Dio, una casetta vicino al mare, c’è uno scoglio a Mondello fra il moletto e la sabbia. Nell’anteguerra lo chiamavano Benito – per seguire la moda – ed è sempre lì allo stesso posto. State tranquilli. Da quando siamo nati ci dicono che il mare ci sommergerà.

Ben altro ci sommerge: le menzogne.

Scaramacai

Nota

Per quanti dubbi si possano ‘avanzare’ su un imprecisato futuro di eventuale carenza di mezzi di sussistenza, quel che è ‘certissimo’ è come oggi vi sia grande abbondanza letteralmente ‘di tutto’.

Da molto tempo – con il decollo dell’economia di mercato come configuratasi dopo la industrial revolution – il prezzo finale è sganciato dal costo delle merci. Di tutte o quasi. Esso, di regola, non può scendere sotto il costo, tranne il caso di svendite eccezionali quasi sempre volontarie. Ma la regola è che il prezzo dipende dal mercato. Questo varia con i luoghi, le stagioni, l’andamento della moda ed altri fattori. In linea di massima chi vende lo fa al massimo prezzo per lui convenienti: si ferma solo quando il volume delle vendite subirebbe un calo tale da penalizzarlo.

Oggi questo meccanismo raggiunge livelli parossistici. La produzione – con i moderni mezzi – è facile ed enorme. Il successo della produzione non dipende (tranne nell’artigianato artistico) da fattori come la mano d’opera. Dipende quasi al 100% dalla ‘idea su cui la produizione si basa’. Dev’essere azzeccata l’idea di marketing (il mercato ne ha bisogno e come la vuole?) e l’idea applicata nella produzione (sistema produttivo, organizzazione). Per questo l’opera dell’imprenditore e dei manager è assolutamente preponderante.

Stimolare la crescita generale (con risuiltati sul Pil) significa creare i presupposti perchè la produzione possa avvenire sul territorio nei modi più …comodi: servizi, comunicazioni, trasporti devono essere perfettamente organizzati. Oggi la ricchezza, l’utile d’azienda, il profitto hanno caratteristiche decisamente (quasi soltanto) dinamiche: tutto si basa sugli scambi all’interno del territorio nazionale e dell’import-export, cioè con l’estero. Se non si agisce su questi fattori è inutile parlare di crescita e sviluppo.

BENE LA TAV E IL PONTE SULLO STRETTO: INDISPENSABILI: le grandi opere, se azzeccate come queste portano dietro le piccole, ben più lentamente avviene il contrario. Accorciare le distanze, fare incontrare gli uomini – l’incontro fra gli uomnini – è stato e sarà la base di ogni progresso. Secondo la geografia politica, un luogo vale tanto quanto serva all’incontro fra esseri umani. 

Si parla molto di aggiornamento professionale e tecnologico anche in termini di sperimentazione. Ma ci troviamo di fronte ad imprese, anche in campo nazionale, che la sperimntazione la fanno e come! A partire dalle ultime che si immaginano: le industrie pesanti, metallurgiche, meccaniche, delle armi, dei cantieri navali (produzioni civili e militari), dell’aviazione (i droni bombardieri del progetto Leonardo sono considerati i migliori del mondo). L’Italia non è una Cenerentola. Bisognerebbe appurare perché ama vestirsi da tale!

Spetterebbe al governo – ad esempio sopperendo a nuovi bisogni sul terreno socio civile – creare lavoro per chi resta fuori dal giro industriale, dal commercio e dai servizi (la cui importanza cresce a dismisura).

Bisognerebbe soprattutto evitare in ogni modo che in una società tuttora opulenta in tanti stentino a …campare!

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