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Non aiuti ma libertà

Libertà significa rispetto dei principi liberali, liberisti e libertari: sono principi inseparabili e rappresentano una delle mete morali e civili della storia umana assieme alla democrazia.

Le parole dei politici e degli informatori che le commentano suonano grottesche. Siamo di fronte ad una serie di errori, falsità e vere e proprie menzogne: errato, povero, pedestre, al contrario inutilmente difficile, è il linguaggio, cioè il mezzo espressivo; tendenziosi, ascientifici, incolti sono i contenuti.

Lo dimostreremo facilmente e – riteniamo – in modo chiaro. Ben al contrario di come parla la Tv e scrivono attualmente i giornali, preda di un allineamento (allineati e coperti) raramente verificatosi in altri momenti, diremmo, con un po’ di libertà, in altre ‘epoche’.

Iniziamo dal linguaggio: pieno di imprecisioni e di inutili neologismi, ricorre – fra questi – a termini poco comprensibili alla maggior parte dei destinatari. Iniziamo da ‘ripartenza’, un termine già caro ad Oscar L. Scalfaro. Anzi: forse da lui inventata… Una prima domanda: l’Italia è più ripartita da allora? Ma ciò che più conta è che – comunque – non è stata ‘al palo’.

Non si tratta quindi di ripartenza, ma di ripresa

E passiamo alla ‘resilienza’: quanti italiani capiscono questa parola e quanti no?

Qui val la pena di soffermarsi: chi scrive ricorda, all’inizio della propria collaborazione con un quotidiano, la chiamata nientemeno che del redattore capo: “Carissimo – mi disse una volta per tutte e non lo scordai più – quello che scrivi deve capirlo anche mia nonna! Rinuncia alle scelte auliche del tuo liceo classico. Fra due espressioni scegli quella della lingua parlata!”

Non ci vuole una specifica conoscenza di psicologia sociale per capire che l’uso di parole difficili (si dice anche arcane) serva a confondere l’ascoltatore. Non val la pena di citare la rabbia di Renzo – quello del tanto scolastico Manzoni – di fronte ai ‘latinorum‘ con cui Don Abbondio gli rinvia le nozze. L’espediente è vecchio quanto il cucco.

Visto che siamo in vena di citazioni, ricordiamo cone Cicrone si meravigliasse che un aruspice (indovino) vedendo un altro aruspice non scoppiasse a ridere. Insomma: questi ci sono o ci fanno? Certamente la seconda, purtroppo…

Dicono che la green economy rilancerà l’economia. Che dico? Innescherà la ripartenza! Ma ci dicano come. La green economy è chiaramente un programma a lunga scadenza i cui benefici, se pur ci sono, si vedranno nel lungo termine. La green economy è oggi un ‘lusso’ che la nostra ‘società opulenta’ può permettersi a salvaguardia delle generazioni future. Sempre che non sia – per un verso o per l’altro tutto perfettamente inutile. Perché non è una verità scientifica nè che sia utile, né che sia funzionale, né che giunga a dei risultati. Ma non è adesso, mentre l’economia è in ginocchio, che si lanciano programmi ‘a lunga’.

A meno che l’economia non vogliano continuare a strozzarla! Perchè anche questo dubbio ‘serpeggia’…

Tranne – intendiamoci – programmi per bonificare specifiche aree inquinate. Ma non è a quello (golfo di Augusta, Venezia, Taranto, proverbiale Terra dei fuochi) che si riferisce ‘questa’ politica della green economy. Crea posti di lavoro? E che mancano occasioni per crearne, bisogni da soddisfare, eccetera?

La verità è che da svariati anni viene impedita la crescita spontanea della libera inizativa. Viene ostacolata in ogni modo, strozzata alla partenza. Ma chi può negarlo?

Per innescare la ripresa (ripartenza) occorrono investimenti subito. Sburocratizzazione subito. Lasciare libero il mercato di funzionare come ha dimostrato di ‘saper fare’ in regime di libertà, prima che di liberismo. Da decenni questa libertà non c’è più. Bisogna viverci sul mercato per saperlo. La burocrazia e il fisco sono così asfissianti da non farlo funzionare. A tratti è intervenuto il sindacalismo. Da alcuni anni subentra il blocco del tasso di sconto, vicino allo zero, che sembra una gran cosa

Al contrario, riducendo quasi a zero gli interessi sui prestiti di capitale da parte delle banche, queste si sono messe a guadagnare sulle competenze e i soldi li giocano sul grande mercato della borsa. Anzichè prestare denaro ‘amministrano patrimoni’ e persino …vendono polizze d’assicurazione.

A più alto livello la Finanza cerca di divenire padrona assoluta dell’economia. C’è una guerra in corso fra le due realtà e l’economia è in condizioni di debolezza perchè pochi la difendono. Coloro che guidano gli stati cercando di contrastare la finanza vengono ‘tacciati’ d’ogni delitto e tutti genericamente d’essere dei sovranisti. Proprio perchè vogliono difendere la sovranità popolare che non può essere esercitata se non tramite la politica. Purtroppo, direte, ma non c’è scelta.

Di tutto questo non si parla. Tutto questo non servirebbe ad innescare la ripresa. Si parla di pannelli solari ed altre amenità come i mulini per la corrente che producono poche centinaia di megawatt mentre ne servono già migliaia e domani di più. Il mondo può andare già ad idrogeno e si tace. Il Mozambico dispone da poco del maggior giacimento di gas naturale del mondo (vedi nota). I pannelli solari, dopo un periodo di ‘moda’ sono già scomparsi dai nostri tetti. Sulle pale eoliche si accanisce la mafia mentre rovinano il paesaggio eppure: trattasi di economia verde.

Differente sarebbe lo sviluppo della Blue economy: lo sfruttamento compatibile del grande patrimonio delle acque salate ed anche di quelle dolci, che ricoprono i tre quarti dell’intero pianeta. Ma non se ne parla: avrebbe l’aria di una cosa seria. La verità sottostante è tuttavia che – ripetiamo – la nostra società ‘tuttora opulenta ‘ non ha reali problemi tali da preoccupare il ‘potere’: i problemi occorre inventarseli, a patto che al potere rendano denaro!

All’Italia e alle altre nazioni moderne non servono né recovery fund, né prestiti se non si riconsegna al mercato una dote dal nome dolce ed eterno: LIBERTA’.

Germano Scargiali

Nota
 Checché ne dicano i soliti critici
(se il denaro dell’immensa ricchezza arriva già al popolo del territorio), ecco che cosa sta avvenendo in Mozambico (c’è anche l’Italia)…

Di fronte a Palma (Mozambico) sono stati scoperti giacimenti di gas naturale di dimensioni gigantesche. Sono tali da modificare sia il mercato energetico mondiale, forse dal 2024-2025, sia le policies del cambiamento climatico, in positivo per la sostituzione del carbone e in negativo perché rimane pur sempre una fonte fossile. Alla scoperta e alla valorizzazione dei giacimenti lavorano tre grandi compagnie mondiali, Total, ENI ed ExxonMobil, cui si aggiungono la russa Rosnet e interessi sudafricani.

Tanto può un solo pozzo di gas. Ma il mondo ne è pieno. Sole e vento servono a garantirne la sopravvivenza dell’impiego di petrolio e gas che – così – resteranno indipensabili.

Le sole fonti che bloccherebbero il mega business di petroplio e gas sarebbero il nucleare e l’idrogeno che, oltretutto, non emettono CO2. Ma questi farebbero una concorrenza ‘seria’ a petrolio e gas. E il potere, fascisticamente, …se ne frega!

La verità – come si vede – è molto lontana dal …trapelare.

Nota 2

Quanto alla libertà portata dagli americani nel 1944, valga la battuta della cabarettista napoletana Rosalia Porcaro: “…ci è piaciuta tanto che l’abbiamo consumata tutta in un attimo”.

IL CORO LIBERTA’ STA LEVANDOSI IN TUTTO IL MONDO, IN ITALIA E ALL’ESTERO, IN EUROPOA E IN AMERICA COME AL TEMPO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE.

IL NEMICO E’ IL VOLTO DELLA TIRANNIDE CHE SI PRESENTA CAMUFFATO E SUPPORTATO DALLA PERSUASIONE OCCULTA DELLA MAIN STREAM MEDIATICA. ESSA – HA APPENA CHIARITO UNO PSICOLOGO – FORNISCE ANCHE INFORMAZIONI CONTRADDITTORIE PER SUSCITARE STATI DI SCHIZZOFRENIA IN CHI CERCA DI APPRENDERE DALLE FONTI DI INFORMAZIONE. IN TALE STATO GLI ITALIANI POSSONO SCEGLIERE LA CONDIZIONE CONSOLATORIA DI FINGERSI UN GOVERNO ‘BUONO’ CHE VOGLIA AIUTARLI AL FINE DI RIFUGIARSI LONTANO DALLA PAURA DI OBBEDIRE AD UN GOVERNO GOLPISTA E TIRANNICO CHE FA IL GIOCO DEI NEMICI…

Come si vede il parere dello psicologo si allinea a quello da poche ore espresso da noi qui sopra!

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