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Vaccini: i ‘migliori’ modificano il Dna

Vaccinazione di massa contro la terribile 'polio' a Columbus in Georgia. Poco dopo la scoperta de di J. E. Salk dopo il 1955. Il medico entrò gfra i benefattori dell'umanità. La malattia invalidante era provocata da due diversi virus.
I vaccini annienteranno il mondo. C'è chi lo sostiene...

I vaccini annienteranno il mondo? C’è chi lo sostiene… Se questo è allarmismo, c’è da chiedersi che cosa sia ciò che hanno seminato coloro che hanno trasformato l’influenza del 2019 nell’idea di una ‘stabile peste’ diffusa nel mondo.

Mentre – nella realtà – continuano a verificarsi effetti indesiderati, anche gravi, in conseguenza della somministrazione dei vaccini, si nota anche, da parte degli organi politico amministrativi preposti, la ‘ferma volontà’ di …inoculare (è il termine usato) quanti più vaccini possibile (per esempio, se vi sono rinunzie nelle fasce anziane d’età).

Frattanto alcune ‘fonti’ autorevoli chiariscono aspetti meno discussi nei pur tanti (tantissimi) dibattiti sul tema (la vexata quaestio, tanto che …più vexata non si può). Mentre anche il linguaggio corrente sul tema – quello mediatico che influenza l’usocomune – è malato, contraddittirio. Si conclude spesso col: “…tanto ne hanno dette di tutti i colori”. Ciò comporta la negazione del problema come tale, la rinunzia alla cultura. Un fenomeno che non è estraneo – oggigiorno – ad altri contesti.

Ecco che cosa pubblica il notiziario dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, uno dei più qualificati d’Italia, ben in grado di mettere a punto vaccini propriamente detti (quelli della tradizione iniziata con gli insegnamenti di L. Pasteur).

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Da qui la voce dell’Ospedale Bambin Gesù

Alcuni vaccini in fase di autorizzazione prevedono di inoculare informazioni genetiche tramite DNA, per fare produrre dalle cellule del corpo umano le proteine del Coronavirus per indurre la risposta immunitaria (lo Pfizer è già di questo tipo, ndr).

Frattanto (prosegue il Bambin Gesù)…

Per combattere l’epidemia da SARS-CoV-2 i ricercatori delle università e delle aziende farmaceutiche di tutto il mondo si sono impegnati nello studio di possibili vaccini, tanto da identificare in pochi mesi oltre 200 prototipi di vaccino, 52 dei quali sono già in fase di sperimentazione (l’affare ha dunque dimensioni colossali, ndr).

Tredici vaccini sono in una fase di sperimentazione finale e 6 sono pronti per l’uso. La Commissione Europea ha infatti già siglato diversi impegni di acquisto con le case farmaceutiche produttrici (BioNtech-Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Sanofi-GSK, Jansenn, CureVac).

Per identificare la migliore protezione si stanno sperimentando diverse tecnologie, alcune delle quali non sono mai state utilizzate per un vaccino, mentre altre sono in fase di studio da molti anni.

I primi vaccini contro il SARS-CoV-2 che sono stati messi a disposizione e approvati dalle Agenzie Regolatorie Internazionali sono quelli basati sulla inoculazione di informazioni genetiche tramite RNA messaggero, sintetizzato in laboratorio e inoculato grazie a micro sfere rivestite di grasso (i liposomi).

In breve, vaccinare con il DNA consiste nel trasmettere alle cellule dell’ospite i geni che contengono le informazioni necessarie alla cellula per produrre antigeni della proteinaspike” del SARS-CoV-2, la proteina che provocherà una risposta immunitaria specifica con anticorpi diretti contro la stessa proteina “spike”.

I geni vengono inseriti in laboratorio in un virus innocuo per l’uomo (il cosiddetto vettore) che, una volta iniettato, porta i geni fino alla cellula. Qui i geni così iniettati si comportano come qualunque altro gene: vengono copiati in molecole di RNA messaggero (mRNA) che raggiungono i ribosomi – le microscopiche fabbriche di proteine della cellula – e fanno loro produrre la proteina “spike”.

Ma la proteina virale “spike” viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario che comincia quindi a produrre anticorpi diretti contro questa proteina. 

Gli anticorpi SARS-CoV-2 sono risultati protettivi, anche se non è noto ancora per quanto a lungo gli anticorpi in circolazione possano evitarci ulteriori infezioni.

A questa domanda non si può ancora dare una risposta adeguata, poiché il SARS-CoV-2 è “nato” solo da alcuni mesi. Tuttavia, i risultati ottenuti con altri coronavirus strettamente correlati, principalmente SARS-CoV e MERS-CoV, hanno mostrato risposte immunitarie solide e durature da parte delle cellule T e B.

Fin qui la spiegazione del Bambin Gesù

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Concludiamo dicendo che, per guarire da un’influenzache tralasciandone una di particolare gravità come il Covd-19, che ormai non esiste piùdovremmo accettare rimedi che entrano nel dna di ciascuno di noi, modificandone, cioè, le ‘informazioni genetiche’. Ciò per evitare – ripetiamo – quella che per moltissimi potrebbe essere null’altro che ‘una semplice influenzetta’ da curare in casa prestando le attenzioni di migliaia di anni, aggiornate dai consigli di un medico moderno.

Significherebbe estrare in una nuova fase della medicina con cure generalizzate, persino cogenti di norma o di fatto, che penetrano nell’intima costituzione naturale di ciascun individuo. E’ evidente che in questo modo il farmaco inoculato potrebbe incidere sulle capacità genetiche, sulla ereditarietà, sulla possibilità di procreare. O su ‘come’ procreare. Una eventualità cui qualcuno ha anche già apertamente ‘alluso’.

Si tratterebbe di un precedente che – dopo le tante ‘pruderie’ espresse in materia di salute, ecologia, Ogm – basterebbe (e ne avanza) per mettere l’umanità in legittimo e grave sospetto.

D’altra parte, se l’immunità fosse meno duratura potremmo fare né più né meno come facciamo con l’influenza: ci vaccineremo di nuovo dopo qualche anno. (Attenti che qui il testo nega – non si sa come – che il Covid, Corona virus disease sia un’influenza)

Queste nuove tecniche di produzione dei vaccini sembrano essere assai promettenti in quanto oltre a consentire una buona risposta immunitaria sia anticorpale che cellulare, sono nello stesso tempo riprodotte con relativa facilità, a basso costo, consentendo di produrre vaccini stabili e facilmente conservabili.

In altri termini i ricercatori del Bambin Gesù si appassionano, prevedibilmente, alla novità, ma la loro spiegazione tecnica – a part la finzione a proposito del Covid – non influenza – apre le porte a chiare riflessioni seri dubbi su quanto la scienza medica in questo momento si propone.

Fra l’altro: il programma di ‘vaccinarci e rivaccinarci …sempre’.

E’ proprio ciò che in tutta la durata del ‘fenomeno Covid’ è apparso chiaramente come l’obiettivo, il programma predisposto da parte delle grandi case farmaceutiche e di quello che possiamo genericamente, ma chiaramente definire come ‘il potere’.

I conti del primo trimestre della Casa farmaceutica Pfizer del 2021 hanno segnato ricavi pari a 14,582 miliardi di dollari, in aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2020. Lo ha annunciato la società. E …l’escalation continua.

(A cura di Germano Scargiali)

 

Nota

Comunque anche il consiglio giusto in caso di sintomi viene dal Bambin Gesù

Se tu o i tuoi conviventi accusate sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

Nota 2

Assolutamente differenti sono i principi su cui si basano i vaccini messi a punto da Louis Pasteur, prima solo contro malattie batteriche e poi virali.

Per l’esattezza la prima Vaccinazione come metodo per sconfiggere le malattie infettive impedendo il contagio dei soggetti sani, spetta a Edward Jenner, brillante Medico e ricercatore inglese. Il 14 Maggio 1796 egli innestò nel braccio di un bambino di 8 anni una piccola quantità di materiale purulento prelevato dalle ferite di una donna malata di Vaiuolo Vaccino, la forma di Vaiolo che colpiva i bovini e, in forma cutanea lieve, anche gli allevatori.

Successivamente ‘nacque’ il primo vaccino contro l’offesa dei virus: in collaborazione con il suo assistente Emile Roux, Pasteur mise a punto il primo vaccino per combattere la rabbia, malattia virale trasmessa all’uomo dal morso di un animale infetto.

Il chimico francese Louis Pasteur è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Egli si dedicò allo studio del Colera e del Carbonchio, isolandone i vaccini utilizzando ‘germi indeboliti o morti’.

Ottenne risultati ancor più importanti nello studio della Rabbia. Questa malattia non era molto diffusa, ma il suo decorso era inesorabile, fino alla morte. La ricerca era difficile in quanto l’agente infettivo dell’idrofobia era un virus assolutamente invisibile ai microscopi dell’epoca: un minuto parassita –non sempre nocivo – della cellula animale, trasmissibile attraverso cellule intere se contenute in un liquido organico.

Anche la vaccinazione contro la Poliomielite si basa sull’uso di ‘virus uccisi’. Nella sua prima forma – sperimentata dall’indimenticato  Jonas Edward Salk – che fu consideratoil masismom’eroe’ Usa del dopoguerra – doveva essere iniettato. Nella variante successiva, sperimentata dal virologo polcco Albert Bruce Sabin passò al semplice uso orale. Per avere un’ida dei tempi, la sperimentazione umana del vaccino di Sabin è iniziata nel 1957, ed è stato approvato nel 1962.  

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