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Ddl Zan: Un NO chiaro e fermo – Il mea culpa di chi pensò il Gender

Un giovane Vadim insegna a Brigitte e al suo partner L. Trintignant, di certo presente, come recitare la scena del bacio sulla spiaggia, entrato nei top 100 della storia del cinema. La spiaggia è teatro ideale: il primo, votato come il più sexy è fra D. Kerr e B. Lamcaster da noi pubblicato di recente. ... Vadim baciò Brigitte anche nella vita.

Et Dieu crea la femme’ dice il titolo di un noto film uscito in Francia che fece il giro del mondo nella seconda metà degli anni 1950. La pellicola, legata ai nomi di Roger Vadim, Brigitte Bardot e J. Louis Trintignant, è rimasta un manifesto dell’eterosessualità. O, può essere considerata tale.

Louis Trintignant a tu per tu con Brigitte nel famoso film: due animali da grande schermo, due simboli inequivocabili dell'amore l'alla regola': eterosessuale.

Louis Trintignant a tu per tu con Brigitte nel famoso film: due animali da grande schermo, due simboli inequivocabili dell’amore ‘alla regola’: eterosessuale. Un fine film artistico d’amore educa al sesso e all’amore stesso. La vita non è perfetta. Tante cose si imparano da soli,un po’ a proprie spese. Ma questa è …natura. Fondamentale è ‘il rispetto per l’altro’, un sentimento generalissimo che nel rapporto d’amore acquista nuova importanza: l’altro non è un oggetto (più che mai), non è un mezzo per i propri fini.

Omosessualità? Certamente una deviazione – almeno – a quella logica ‘universale’ che fece proiettare il titolo con relativi manifesti in tutte le lingue, inclusi cinese, giapponese, indiano…

Brigitte, come Marylin, una cura di disintossicazione, una ricetta di guarigione… Che dico? Sto bestemmiando? Oggi – in tempi di gender, mentre si vuol insegnare ai bimbi di scuola ad usare tutto il corpo nei mille modi possibili e immaginabili – stiamo arrivando agli eccessi del Ddl Zan, ma ilpeggio è forse come sia evidente che …l’opinione comune sia stata in buona parte convinta che l’omosessualità sia un ‘fenomeno naturale’. Meglio: che gli omosessuali ‘nascano così’.

Del resto milioni di persone sono stati convinti che il Coronavirus, che esiste solo dentro la cellula vivente, animale possa trovarsi nell’aria, contagiare un signore che passeggia al sole con o senza il cane, ma persino un motociclista che corra lungo un viale o un automobilista nella propria auto…

Niente di più ascientifico, se si pensa che la cellula vivente si mantiene solo in vitro, dentro apposito provette, alimentata da liquido plasmatico. Fuori a ciò la sopravvivenza reale tende allo zero.

L’idea che Dio possa vere creato l’uomo, la donna e gli omosessuali è – evidentemente – fuori da ogni religione. Ma, anche escludendo la mano di Dio che simbolicamente avesse creato Adamo e donatogli poi una compagna dell’altro sesso, anche un ‘creazionismo senza un Dio tradizionale’ zoppica fortemente di fronte a questa ‘inedita’ idea della storia. E’ progresso? Mah!

Ce ne vuole ad essere atei al punto di pensare che la stessa natura, dopo aver generato le pietre, le piante e gli animali non pensanti, abbia compiuto l’exploit del pensiero umano, che ha consentito alla specie l’approfondimento di tutto il resto: la scienza, l’arte etc, abbia agito poi in contraddizione. Con ciò possa aver rinunciato alla funzione della procreazione, legata all’amore…

L’amore già di per sé si presenta come un dovere, un piacere e un vizio come la gola. Ambedue sono evidentemente legati alla vita, al suo perpetuarsi vero il meglio. La storia in sé è tutto un cammino in cui l’umanità lavora per il meglio. Può rinunciare a legarvi la procreazione? E questa all’amore?

Per inciso, la presenza di un’intelligenza e di una volontà è insita – anche filosoficamente, cioè logicamente – in ciò che vien comunemente definito ‘il creato’. E ciò taglia la testa al toro nei confronti di ciò che sostengono tutti gli atei di questo mondo: un’intelligenza può essere stata creata solo da un’altra intelligenza…

Il discorso potrebbe fermarsi qui, senza citare gli episodi di Sodoma e Gomorra con relativa punizione divina, con l’episodio ‘clou’ della moglie di Lot che restò di sale per essersi girata a guardare: Con un rimpianto? Con il perverso piacere di vedere la sofferenza dei concittadini che Dio non aveva salvato dalla distruzione? Salvò infatti solo la famiglia di Lot perla sua bontà e la sua ospitalità, che strideva con gli egoismi e i vizi di Sodoma. La città aveva incluso per legge e imposto ai sodomiti il principio della ‘inospitalità’ con gli stranieri: indesiderati.

Si vede come e quanto, quanto il Vecchio Testamento, unica legge religiosa ebraica tutt’oggi, tanto letto anche dai protestanti – per non parlare del Nuovo testamento – sia denso si indicazioni e insegnamenti che ‘coralmente‘ risultano inequivocabili su ogni argomento morale. E, se pur non fossero di origine ‘divina’ – com’è per il pensiero dei credenti – contengono una millenaria saggezza.

Sodoma era un chiaro esempio di approvazione del ‘relativismo etico‘, che è proprio quello che – a 360 gradi – porta ad eccessi come la teoria del gender o il Ddl Zan: il peggio era imposto per legge, era divenuto ‘regola morale’. Come nella Semiramide di Dante “…che libido fé licito in sua legge per torre il biasmo in che era condotta…”

In ‘questa’ società tutto vuol diventare ‘normale’, purché non costi nulla (ma è solo apparenza) allo Stato e non lo limiti. Lo Stato, padre e mamma dei cittadini, infallibile per ideologia (Hegel e Marx, la nevrosi dello Stato), ‘concede, false libertà‘ – non quelle vere – cioè ‘il piacere edonistico della scelta‘, spacciandola per ‘privata’ e relegandola in un ‘privato’ (scusate la ripetizione) che sta – nel complesso e in sostanza – schiacciando, annullando

Povia a Sanremo 2009

Povia a Sanremo 2009 cantò Luca ‘era’ gay. Il testo ‘festeggiava’ la ‘guarigione’.

Diremo solo che in America e non solo gli omosessuali hanno cliniche dove poter ‘guarire’ dell’omosessualità. Citiamo il cantautore Povia che ebbe il coraggio (già allora ce ne voleva) di portare a Sanremo la canzone ‘Luca era gay’. Lo era, dunque, non già per natura, tanto che poi non lo fu più…

Per non parlare del Corano in  cui la condanna è severissima… Ovvio: come potrebbe non esserlo? E’ il Corano – che viene portato in tasca per tutto il deserto – e consultato giornalmente – vige ancora come legge in buona parte del mondo islamico.

Secondo chi scrive, chi ha ‘vera’ esperienza di vita, sa bene come stanno realmente le cose. E non c’è meraviglia, né per la canzone di Povia, né se in America ci sono cliniche per guarire dall’omosessualità…

Ebbene, d’accordo che dobbiamo civilmente tollerare le due ragazze che si tendono la mano lungo il tavolo dell’apericena tenendole stabilmente una sull’altra e che sia ‘nobile’ non cacciare a casa il figlio gay. Ripetiamo: d’accordo.

Ma avete letto ‘tutto’ il Ddl Zan? Che cosa si vuol far passare insieme ad una aggressione al diritto di opinione, già leso nei confronti dei no vax? Soprattutto se medici, cioè uomini di scienza medica’?

Questo è ‘vero oscurantismo’! Questi sono passi indietro nella civiltà.

Germano Scargiali

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LA STRANA STORIA DI CHI HA CREATO L’IDEA DEL GENDER: ? “…ME SO’ INVENTATO TUTTO, ME SO’ SBAGLIATO!” (Se volete ancora leggere  saperne di più su ‘questa storia’)

Christopher Dummitt, professore canadese della Trent University e autore di alcuni importanti saggi sul gender, ammette i propri errori: “Faccio mea culpa

Non solo l’ideologia gender ‘non esiste’, ma chi l’ha sponsorizzata per anni ora si pente e ammette di aver falsificato le conclusioni delle sue ricerche. Parliamo del docente canadese Christopher Dummitt, professore associato di storia presso la Trent University di Peterborough, autore di due libri: The Manly Modern: Masculinity in the Postwar Years (Vancouver 2007) e Contesting Clio’s Craft: New Directions and Discussates in Canadian History (London, 2009). Il primo, in particolare, è definito “il primo grande libro sulla storia della mascolinità in Canada” e “si rivolge a studiosi e studenti di storia, studi di genere e studi culturali”, nonché ai “lettori interessati alla storia e alla costruzione sociale del genere”. Il “genere” inteso dunque come una costruzione sociale e culturale, in una visione dei sessi in cui nulla è determinato: anche il corpo e la biologia sarebbero sottoposti all’agire umano, secondo una prospettiva post-moderna e costruttivista.

Continuiamo on E Dieu crea la femme, il film che ebbe anche il titolo di 'Piace a troppi' fece il giro del mondo: Brigitte era accostata al duro Kurd Jurgens per contrasto con la sua dolcezza e poi al tnero L. Trintignant (non ancora il divo di Un uomo una donna, altra bandiera degli 'etero').

Continuiamo on E Dieu crea la femme. Si ‘Dio creò la donna: un simbolo. Perché la creò? La Bardot è stata inserita per gioo nll’affresco di Michelangelo al posto di Adamo. Il film che ebbe anche il titolo di ‘Piace a troppi‘ fece il giro del mondo: Brigitte era accostata al duro Kurd Jurgens per contrasto con la sua dolcezza e poi al tenero L. Trintignant, non ancora il divo di Un uomo una donna, altra bandiera degli ‘etero’.

Ora Dummitt, ideologo del gender e docente di fama, ammette di essersi profondamente sbagliato. In un articolo intitolato Confessioni di un costruttivista sociale pubblicato su Quillette e tradotto da Le Pointe, il professore osserva che, inizialmente, “molte persone non erano della mia opinione. Chiunque – quasi tutti – non fosse pratico delle teorie sul genere aveva difficoltà a credere che il sesso fosse un costrutto sociale, tanto era contro il buon senso. Ma oggi le mie idee sono ovunque. Nei dibattiti sui diritti dei transessuali e sulla politica da adottare in merito ai trans nello sport”. Per molti attivisti, sottolinea, “dire che il sesso è una realtà biologica equivale a hate speech” e gli ultra-progressisti “accusano chiunque lo affermi di negare l’identità delle persone transessuali e ciò equivale a voler causare danni a un altro essere umano. A tal proposito, il cambiamento culturale è stato stupefacente”.

Piccolo problema: lo studioso del gender ammette di essersi sbagliato e di aver, in buona parte, essersi inventato tutto dalla A alla Z. È lo stesso professore canadese a illustrare la fallacia delle sue argomentazioni sugli studi di genere. “Innanzitutto – afferma – ho sottolineato come storico che il genere non è stato sempre e ovunque definito allo stesso modo. Come ho scritto in The Manly Modern, il genere è una raccolta di concetti e relazioni storicamente mutevoli che danno senso alle differenze tra uomini e donne”. Secondo aspetto: il potere, quello che, secondo gli studi di Dummitt, era alla base di tutto. “Pertanto – prosegue – se qualcuno negava che il sesso e il genere fossero variabili, se insinuava che c’era qualcosa di intramontabile o biologico nel sesso e nel gender, allora stava effettivamente cercando di giustificare il potere. E quindi legittimare le oppressioni”.

Nell’articolo-confessione pubblicato su Quillette, Dummitt ammette: “La mia ricerca non ha dimostrato nulla, in un modo o nell’altro. Supponevo che il genere fosse un costrutto sociale e ricamavo tutte le mie ‘argomentazioni’ su quella base”. Le uniche critiche che il professore ha ricevuto, racconta lui stesso, cercavano di rafforzare ulteriormente il paradigma gender o di lottare per altre identità o contro altre forme di oppressione. In buona sostanza, in questa prospettiva costruttivista c’era (e c’è, ancora oggi), molta ideologia e pochissima scienza. Studi che si sono perfettamente sposati con il politically correct e con la politicità dell’identità imperante nelle università liberal canadesi e americane. Le conseguenze devastanti di questa deriva le spiega lo stesso professore: “Il mio ragionamento rozzo e altre opere accademiche che sfruttano lo stesso pensiero errato sono ora ripresi da attivisti e governi per imporre un nuovo codice di condotta morale”. (Da Il Giornale.it)

Nota

Ma basterebbe osservare che, secondo la stessa logica dovrebbero esserlo ‘per natura’ i guardoni, i pedofili, i feticisti, i gerontofili, i necrofili… Infatti i ‘sessi’ sono già per ‘quelle’ particolari teorie svariate ‘decine’…

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