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L’anno ‘magnificus’ dello sport italiano

Una grande vittoria di una grande annata dello sport italiano. Prova di una grande realtà socio civile del Paese ...nonostante 'le cure difettose' da parte dello Stato, dell'attuale governo e dello stesso Coni. Patta, Jacobs, Desalu, Tortu: una formazione da ricordare e di incorniciare come quella che vinse i mondiali di calcio.Una grande vittoria di una grande annata dello sport italiano. Prova di una grande realtà socio civile del Paese ...nonostante 'le cure difettose' da parte dello Stato, dell'attuale governo e dello stesso Coni. Patta, Jacobs, Desalu, Tortu: una formazione da ricordare e di incorniciare come quella che vinse i mondiali di calcio.

Gli azzurri vincono a Tokio e Mattarella si complimenta con Malagò. E’ una vecchia storia: i dirigenti coni e delle federazioni si abbracciano per le vittorie degli atleti. Ciò li conferma nella carica. Ma quanta parte hanno in quelle prodezze? Quanto merito?

Lo sport italiano, di fatto, langue. Mancano campi sportivi, palestre e piscine. Mancano soprattutto gli atleti, tranne che nel corddetto ‘giro azzurro’, in buona pervcentuali già nelle squadre militari in cui non fanno più parte della realtà socio civile, ma pecepiscopnop lo stiopèendio di carabinieri, finanziei, marinai, soldati… Per creare il giro azzurro, la selezione è presto fatta: c’è un ceivello nel quale restano solo quellidi interesse olimpico. Il resto dell’attività è eslusivament fra i giovanissimie fra gli ‘irrducibili e inossidabili’ master, che – magari – da giovani lo sport non lo avevano neppure praticato. Ma adesso sono, con qualche approssimazione, nuotatori e maratoneti…

L’ Olimpiade giapponese, comunque, è già da ricordare: entra di diritto nella storia dello sport italiano. La staffetta 4×100 di atletica leggera ha messo la ciliegina sulla torta ad una giornata stratosferica. Mai una spedizione azzurra aveva conquistato 38 medaglie olimpiche, due in più in più di Los Angeles ’32 e Roma ’60.

E, appunto, il primo a complimentarsi col numero uno del Coni, Giovanni Malagò, è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Siete stati bravissimi. Sono orgoglioso di voi, vi aspetto al Quirinale”. E quando mai? Bellissìmo, ma la maggior parte dei campioni non diverranno dirigenti, si troveranno la porta preclusa dal ‘giro’ di chi ‘c’è già’. Un giro dove esistono inastie fatte da chi molto spesso lo sport lo ha praticato direttamente poco e male.

Al presidente della Repubblica fa eco su Twiter Valentina Vezzali, lei sì sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport.

“Tre ori in un giorno. Stiamo scrivendo – esulta Valentina in un twit -la storia! Record di medaglie, record di emozioni. Grazie azzurri! Grazie Italia! E l’estate italiana non è ancora finita…”.

“Un altro giorno da incorniciare – ribadisce Palazzo Chigi – a Tokyo 2020. Tre ori in poche ore, uno storico nella 4×100 e record assoluto di medaglie olimpiche in una singola edizione. Grandi azzurri…”

Davanti all’impresa della 4×100 azzurra si sono inchinati persino gli inglesi. Ma il più forte del quartetto aveva già vinto i 100 metri, entrando nella leggenda cui appartenevano già Berruti e Mennea. Tuttavia ‘i cento sono i cento’ e la sensazione è maggiore.

Marcell Jacobs, di madre italiana, taglia vittoriosamente il traguardo dei 'cento'.

Marcell Jacobs, di madre italiana, taglia vittoriosamente il traguardo dei ‘cento’.

“Onore all’Italia”. La Bbc si affida a uno dei suoi commentatori di punta, la leggenda dell’atletica americana Michael Johnson, 4 volte oro olimpico, per celebrare l’inattesa vittoria italiana in pista.

“Avrei pronosticato precisa l’ex duecentista e quattrocentista texano  Canada, Giamaica o Gb” ma non l’Italia”.

E’ invece è arrivata “l’incredibile” ultima frazione di Filippo Tortu – italiano 100% – a rovesciare le carte, sottolinea l’emittente britannica. Ma il Regno Unito può comunque consolarsi ampiamente con un medagliere anch’esso invidiabile alle Olimpiadi giapponesi, che al momento vedono i britannici quarti assoluti quanto a medaglie d’oro – testa a testa con i russi e dietro solo Cina, Usa e Giappone – e con oltre il doppio delle vittorie di tradizionali rivali europei occidentali quali Germania o Francia. L’Italia è nel cruppo dei fuggitivi…

La staffetta dell’Italia ha compiuto un’impresa incredibile. Onore a Patta, Jacobs, Desalu, Tortu: I quattro velocisti hanno trovato la chimica giusta, si vede che sono …profondamente affiatati. Jacobs e Tortu si sono fatti subito la fama di atleti fantastici e riscosso generale simpatia. Hanno corso, comunque, tutti e quattro molto bene – né potrebbe essere diversamente –  stabilendo anche il nuovo record nazionale: questo è bstato a vincere un’Olimpiade e a far fuori gli americani e gli altri eccezionali competitori. Jacobs ha vinto due ori e ha realizzato qualcosa di incredibile per l’Italia. La sua figura, pur non ricalcandola esattamente, ricorda quella di Jesse Owens. Come anche lo ‘stile’, sia nella generale armonia, sia nella facoltà di conciliare la massima potenza muscolare con una grande ‘scioltezza’.

Uno schianto anche le prestazuioni nella marcia maschile e femminile con i relatvi ori. Cosi come -a sorpresa -nel karate….

Viviana Bottaro: nel karate più forte di tutti gli orientali

Viviana Bottaro: nel karate più forte di tutte le specialiste orientali.

Altra cronaca

Luigi Busà ha vinto la medaglia d’oro nel Karate categoria -75 kg del kumite maschile. L’azzurro ha battuto in finale l’azero Rafael Aghayev. È la 37esima medaglia e la nona d’oro per l’Italia, che supera il proprio record nella storia delle Olimpiadi, ed è il primo oro per il karate all’esordio nei Giochi.
In mattinata Antonella Palmisano ha conquistato la medaglia d’oro nella 20 km di marcia femminile. L’azzurra ha allungato a tre chilometri dal traguardo e senza alcun minimo cedimento ha lasciato dietro le avversarie arrivando al traguardo in solitaria con il tempo di 1h29″12, seconda la colombiana Erica Arenas e terza la cinese H.Liu. Per l’Italia è l’ottava medaglia d’oro (la quarta nell’atletica), il 36/mo podio in questa edizione che permette di raggiungere il record di medaglie di Los Angeles ’32.
A 3 giorni dal termine dei Giochi di Tokyo 2020, l’Italia mette in cassaforte ben 37 medaglie: 9 d’oro, 10 d’argento e 18 di bronzo.
Mai nella storia lo sport italiano aveva conquistato così tanti bronzi: è record. Era da Atlanta 1996, l’edizione del Centenario, che lo sport azzurro non conquistava un numero così elevato di medaglie. A Sydney 2000 i podi erano stati 34. Eguagliato il record di 36 medaglie conquistate alle edizioni di Los Angeles 1932 e Roma 1960 dove gli ori erano stati rispettivamente 12 e 13. Nelle ultime tre edizioni le medaglie conquistate non avevano superato quota 30, 27 a Pechino 2008, 28 sia a Londra 2012 che Rio de Janeiro 2016.
 
Antonella Palmisano, pugliese della piccola città di Mottola, esulta dopo la vittoria. Non era giunta a Tokio in forma: ha vinto il giorno del suo 30mo compleanno.

Antonella Palmisano, pugliese della piccola città di Mottola, esulta dopo la vittoria. Non era giunta a Tokio in forma: ha vinto il giorno del suo 30mo compleanno.

Ad oggi l’Italia nel medagliere è all’ottavo posto, al settimo per il numero di medaglie vinte. Altre medaglie sono in arrivo. Luigi Busà in finale per l’oro kumite 75 chili. Italia è in finale nella staffetta 4×400 maschile. Il quartetto azzurro – Alessandro Sibilio, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti,Davide Re – ha chiuso la propria semifinale al quarto posto (le prime tre acquisivano direttamente il pass per la finale) ma è stata ripescata grazie al tempo di 2’58”91, nuovo record italiano.

Nella giornata del 6 agosto sfuma il bronzo per Frank Chamizo nella lotta libera 74 kg. Ottavo posto per l’Italia nella Madison femminile di ciclismo su pista. La coppia azzurra era formata da Elisa Balsamo e Letizia Paternoster. Oro alla Gran Bretagna, argento alla Danimarca e bronzo alla Russia.
Sfumata la 50 km, con gli azzurri che non sono riusciti ad avvicinarsi alla zona medaglie. Al Sapporo Odori Park il migliore è stato Andrea Agrusti, che ha chiuso 23esimo in 4h01’10” la gara vinta dal polacco Dawid Tomala in 3h50’08”. Medaglia d’argento per il tedesco Jonathan Hilbert in 3h50’44”, bronzo per il canadese Evan Dunfee in 3h50’59”. Non hanno tagliato il traguardo gli altri due azzurri al via, Marco De Luca e Teodorico Caporaso.
Di poco fuori dalla zona medaglie anche Mattia Busato nel kata, specialità del karate che ieri ha regalato all’Italia la prima, storica medaglia d’oro con Viviana Bottaro. Milena Baldassarre, 19 anni, accede alla finale.
Tra gli ultimi traguardi ci sono l‘oro di Massimo Stano nella marcia maschile 20 Km disputata a Sapporo. L’azzurro ha chiuso la gara in 1h21’05”, precedendo i giapponesi Koki Ikeda (1h21’14”), argento, e Toshikazu Yamanishi (1h21’28”), bronzo. Chiude 15° l’altro azzurro Francesco Fortunato (1h23’43”). Stano, 29enne, è nato a Grumo Appula in Puglia ma vive a Roma insieme alla moglie ed ex collega Fatima Lofti. Per amore dilòei si è onvertito alla fede musulmana… I suoi ‘eroi’ sono l’ex marciatore azzurro Ivano Brugnetti e quello ecuadoriano Jefferson Perez. Al traguardo Stano ha festeggiato con il gesto del dito in bocca a simboleggiare l’arrivo di un bebè. Tesserato per le Fiamme Oro era alla prima esperienza olimpica.
 Nel ciclismo su pista tornano i successi italiani dei gloriosi anni ‘950 – ‘960. Splendida vittoria nell’inseguimento a squadre con quattro passisti che faranno sentire il loro nome nelle ‘cronometro’: Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Simone Consonni.
 
Filippo Ganna 'la locomotiva' guida il quartetto dell'inseguimento a squadre. Formazione: Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Simone Consonni.

Filippo Ganna ‘la locomotiva’ guida il quartetto dell’inseguimento a squadre, completato da Francesco Lamon, Jonathan Milan e Simone Consonni.

Elia Viviani ha vinto la medaglia di bronzo nell’Omnium di ciclismo su pista. A Rio 2016 nella stessa disciplina (ma con sei prove invece che quattro) il portabandiera italiano a Tokyo 2020 aveva conquistato l’oro. L’azzurro si era imposto anche nella terza prova, quella dell’eliminazione, dopo essere arrivato 13mo nello ‘scratch’ e undicesimo nella ‘tempo race’. Il veronese, campione olimpico in carica, era parecchio indietro a metà percorso ma ha saputo risalire nella seconda parte della sfida. Viviani è stato preceduto dal britannico Matthew Walls, medaglia d’oro, e dal neozelandese Stewart Campbell, medaglia d’argento. 

 
Nota
I grandi successi dello sport, per quanto più spontanei che costruiti, ma forse proprio per questo, sono una prova della coltura generalizzata e della qualità della vita nella Penisola. Specie dal punta i visto ‘morale e caratteriale’. Spesso si affrma il contrario: il disfattisìmo assoluto è di casa… Di fatto, sia in campo tecnologico (manifatture ma anche grandi cantieri e grandi opere) l’Italia di fatto stupisce. Tutto ciò cozza con i pochi e disordinati incentivi. Non viene – misteriosamente – abbastanza evidenzaiato nel Pil. Ma vi è in Italia una realtà ‘spontanea’ di base che ‘funziona’. Una grande contraddizione caratterizza – dunque – la realtà italiana. Occorre aporofondire, sul terreno del business e su quello mediatico il perchè di tutto ciò…
 

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