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Finalmente al voto nonostante un’avvelenata campagna elettorale Auspichiamo che sia di sano cambiamento per gli italiani

montecitorio

Appena iniziata la campagna elettorale è subito partita la caccia alle streghe, agli eretici, ai commentatori non allineati alla ortodossia di Stato o, per meglio dire, allo status quo. Il verbo che inizialmente era la fantomatica agenda Draghi declinata secondo il vangelo Dem, si è poi evoluto in un perenne conflitto non tra le soluzioni agli annosi problemi degli italiani, aggravati ultimamente dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina, ma tra il comune sentire ed il politicamente corretto, tra i desideri di un popolo e l’ideologia.

E, tra i quotidiani strali, guai a chi non si allinea. Alte si levano le grida contro il pericoloso impostore, l’incosciente, l’affamatore delle masse, il violentatore, l’amico di Putin e del coronavirus SARS-Cov-2 e di tutte le sue derivazioni e varianti. Torna di moda anche il pericolo fascista, nazista e di una imminente marcia su Roma. Se ti rifai ai bisogni della gente e li segnali sei un pericoloso POPULISTA. Se dici di guardare agli italiani ed al loro interesse sei un SOVRANISTA. Se hai un afflato di solidarietà nei confronti degli italiani sei NAZIONALISTA E RAZZISTA. Se osi criticare la tecnocrazia di Bruxelles e la politica economica ed estera di questa Unione Europea a guida social-popolare Franco-tedesca VUOI DISTRUGGERE L’EUROPA. Come se l’UE, un governo ed una associazione di popoli super burocratizzati secondo canoni poco attenti ai bisogni dell’Italia, ma SPRED sensibili,  abbiano ormai raggiunto, a furor di menti eccelse, saggezza, coraggio, prudenza e giustizia. Tutte insieme le 4 virtù cardinali di platoniana memoria.

Lo vogliono l’Europa con la Von der Leyen e gli USA con Biden e compagnia cantante. Contro Trump, quello che aveva il difetto di voler continuare a fare grande l’America e gli americani. Ed allora via alle interviste sulla stampa estera per allertare sul pericolo del nazionalismo italiano che avrebbe perfino il coraggio di voler rinegoziare il proprio PNRR. Non importa se anche alla luce delle mutate condizioni economiche frutto degli alti prezzi dell’energia.

Questo accade mentre in Italia da anni i governi «ben pensanti», frutto di alchimie di palazzo, dividono tra buoni e cattivi, tra sapienti ed ignoranti, meritevoli di esprimersi e zotici, razzisti ed accoglienti, sessisti e rispettosi delle diversità, ambientalisti ed inquinatore seriali e via discorrendo. Ed a decidere chi è meritevole sono sempre gli stessi soloni che, a loro dire, sono i depositari del «bene comune globale».

I media, quasi tutti allineati, allora stilano liste di proscrizione, commissioni anti fake-news, progetti  “EUvsDisinfo” e task force “East StratCom” millantando assoluta “libertà contro la manipolazione dell’informazione”, come se nel mondo giornalistico la verità sostanziale dei fatti non dovesse essere ricercata, confrontata, valutata, ma, al contrario, fosse predefinita e, conseguentemente, patrimonio di certe elite di pensiero e di potere.  È a loro così che spetta decidere, tornando alla politica, quali debbano essere le dimensioni del “campo” di governo in cui operare e, quindi, quando e come le libertà possano essere concesse. Un campo con limiti ben definiti dove le sentinelle operano in servizio permanente per demolire piuttosto che per costruire. Per confermare il sistema mercantile capitalistico mondiale o europeo come l’Europa di Maastricht e le sue emanazioni salvifiche burocratiche come i PPNNRRRR. Citati con tronfio atteggiamento come processi di assoluto valore di cui non si può discutere l’opportunità ed il ruolo  ed a cui i governi nazionali debbono adeguarsi incondizionatamente. Pena la loro inaccettabile e pericolosa esistenza. Da abbattere sul nascere con mezzi economici e mediatici frutto di una progenie di giornalisti asserviti al potere costituito. Ogni altro valore o mezzo è reputato non pertinente, fazioso, utopistico.

Il fatto che cresca la disoccupazione e la precarizzazione, che aumenti l’inflazione e si riduca il potere di acquisto, che strati di popolazione sempre più ampi siano emarginati sono temi che si risolvono ridistribuendo. Togliendo ai pochi fortunati volenterosi per dare ai cosiddetti poveri. In altri termini creando una società assistita di poveri borderline. Uno straordinario conformismo, una società asservita alla ideologia massificatrice e turbo-capitalista che deprime i popoli ed agevola i buro-oligarchi. Allora ecco programmi televisivi dove i partecipanti si incensano vicendevolmente di fronte a conduttori schierati e falsamente super partes che aborrono e correggono affermazioni non allineate. Ecco editori minacciati di boicottaggio se pubblicano autori politicamente scorretti e festival del libro che rifiutano e mettono al bando autori od editori non allineati. Querele temerarie con motivazioni infondate ad autori che esprimono il loro libero pensiero. Questo atteggiamento è poi esteso all’ambito universitario, scolastico ed amministrativo. Scienziati e medici che valutano in modo critico alcune affermazioni con un basso livello di evidenza. Conflitti d’interesse sottaciuti e commissioni per definire linee guida poco trasparenti. Per non parlare di certa magistratura che, come è noto, è succube delle correnti.

Nel clima politico elettorale che stiamo vivendo restano due importanti temi tabù che non vengono affrontati con chiarezza e determinazione da quasi tutte le forze politiche.

Il COVID-19

La stagione del COVID andrà affrontata ed analizzata con chiarezza e determinazione. Premessa l’importanza della terapia vaccinale che in tutte le malattie infettive dalla sua nascita ha avuto fondamentale importanza va detto che l’approccio con la SARS-COV-19 ha avuto grandi lacune specialmente nella fase intermedia per il tipo di intervento che è stato proposto. L’indicazione ministeriale della “Tachipirina e vigile attesa”, se poteva essere valida i primissimi mesi, non andava protratta adottando un capillare intervento medico domiciliare per valutare e curare con la terapia standard di supporto delle malattie infettive e con gli antivirali (ormai da tempo disponibili). L’approccio medico personalizzato sarebbe poi stato utile per stratificare i pazienti da avviare alle strutture ospedaliere che così non sarebbero state perennemente intasate. E non ci riferiamo al valente apporto delle USCA che, come sappiamo, sono troppo poche nel territorio e costituite da personale sanitario da poco introdotto alla professione medica. Allo stesso modo non sono stai utilizzati altri validi piani e mezzi di prevenzione poiché non compatibili con i diktat della partitocrazia governativa operante. La comunicazione governativa della malattia purtroppo spesso pervasa da finalità politiche è stata confondente, imprecisa, poco scientifica ed ha acuito un risentimento in una parte della popolazione che, per vari motivi, non si è vista considerata ed esclusa dalla società civile. Nonostante ciò artatamente e spudoratamente la maggior parte delle forze politiche governative si vantano oltremodo dei risultati ottenuti anche con una retorica strumentale coinvolgente gli operatori sanitari. Una commissione conoscitiva dovrà successivamente indagare e chiarire perché l’Italia, priva di un piano pandemico, nella gestione della pandemia abbia avuto una delle più alte mortalità al mondo.

Il conflitto militare in Ucraina

Premesso che i conflitti militari dovrebbero essere fino all’ultimo scongiurati per le conseguenze etiche, sociali ed economiche che essi determinano dei principali partiti nessuno dice apertamente:

che il conflitto russo-ucraino è in corso dal 2014 causando 14mila morti;

che gli accordi di Minsk tra Russia ed Ucraina sono stati disattesi soprattutto dall’Ucraina senza che i garanti Franco-tedeschi siano intervenuti con determinazione;

che l’UE, schierandosi acriticamente con l’amministrazione di Biden, ha perso il fondamentale ruolo di superpartes potendo intervenire, anche militarmente questa volta, FIN DALL’INIZIO del conflitto a garanzia della pace e della smilitarizzazione evitando di spingere così la Russia tra le braccia della Cina certamente una nazione aggressiva e non campione di libertà;

che l’autodeterminazione di popoli come il Donbass e territori collegati si integra perfettamente con la sovranità dei popoli e delle regioni;

che questo conflitto, eclatante all’inizio e che adesso si sta cronicizzando, sta distruggendo l’economia e la società Ucraina causando migliaia di morti anche tra i russi. Sperando che, vista la taratura dei contendenti (USA e Russia) una improvvisa escalation non possa evolversi verso situazioni impreviste per l’intera umanità;

che dal punto di vista economico sanzioni e conflitto militare sono un mix estremamente negativo per la nostra Italia per noi inaccettabile e che urgentemente necessita di soluzioni decise ed immediate.

E per finire i rapporti con la UE e gli USA

Il nuovo governo dovrà rivalutare i rapporti con questa UE stringendo alleanza con chi condivide i nostri valori e le nostre esigenze.  Temi come la politica estera, l’economia, l’immigrazione e la sicurezza andranno riconsiderati con fermezza in una prospettiva di collaborazione, ma anche di benessere sociale ed economico degli italiani. Questo senza prescindere dalle comuni antiche ed indissolubili radici che ci legano in questo arcipelago di identità, culture e tradizioni che si chiama Europa dei popoli e delle nazioni ed a cui dovremmo ancorare anche la Russia.  Le stesse considerazioni vanno anche per gli USA che consideriamo come terra di libertà e di feconde opportunità.

di Guido Francesco Guida

Fonte foto: alessandrogiam

 

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