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La Meloni segna il primo gol Ignazio La Russa presidente del Senato al Primo Scrutinio

Nonostante gli auspici di qualche profeta di sventura, Ignazio La Russa è stato eletto al primo scrutinio e con una maggioranza di voti superiore a quella necessaria. Merito di Giorgia Meloni e dello schieramento di centrodestra.

Inizia, così, con un successo, la XIX legislatura. Subito dopo la proclamazione, La Russa si è insediato parlando a braccio e toccando tutti i temi fondamentali.

Rivolgendosi a Liliana Segre, che ha presieduto la prima seduta in Senato, donandole un mazzo di rose bianche si è complimentato con lei per il bel discorso pronunciato in apertura e per il commosso ricordo delle dolorose vicende vissute nel periodo fascista e durante la seconda guerra mondiale.   

La Russa ha assicurato che, da parte sua, rispetterà le tradizionali feste nazionali del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno affinchè siano mantenute e non ci sia alcuna cancellazione. Gli piacerebbe, però, aggiungere a queste tre anche la ricorrenza della proclamazione del regno d’Italia.

Il nuovo presidente del Senato ha ringraziato chi lo ha eletto, anche se al di fuori dello schieramento di centrodestra, e ha assicurato che sarà, comunque, il presidente di tutti.

Dopo aver citato le varie e gravi emergenze che l’Italia sta affrontando, per le quali cercherà di adoperarsi in tutti i modi, si è rivolto direttamente agli italiani per ringraziarli e per lodarne le grandi capacità di resistenza nei confronti delle difficoltà, affrontate sempre con coraggio e grande spirito di iniziativa.

L’Italia è un paese famoso nel mondo, molto conosciuto e amato persino dai popoli geograficamente più lontani. Saprà, quindi, affrontare e superare anche questo momento.

Pensando ai lavoratori che spesso rischiano la vita o la salute perché costretti a lavorare senza sicurezza ha detto che è un dovere politico, prima ancora che umano, occuparsene celermente e nel modo migliore.

Pare che a La Russa siano mancati i voti di Forza Italia, tranne quelli di Berlusconi e della Casellati. Forse qualche disaccordo sui nomi da proporre per il governo (si parla di Licia Ronzulli, rifiutata dalla Meloni) può avere influito al riguardo, ma se così è stato in compenso il nuovo presidente del Senato ha incassato l’apprezzamento di alcuni esponenti dell’opposizione. Tutto sommato, non male, come inizio.

Lydia Gaziano Scargiali   

 

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